Cremona 2006

Suonare e costruire i violini
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AleLiut
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Messaggio da AleLiut »

Eccomi!

e sono tornato anch'io dalla fiera..."reduce" da un piacevole incontro con Claudio il venerdì pomerggio!

Riguardo i commenti generali sulla fiera, sotto molti punti di vista non si può che darvi ragione...inoltre, nella mia ignoranza, mi illudo di non rientrare nella parte globalizzata della liuteria, quindi quello che dite non può farmi che piacere!

Riguardo le copie, le vedo più come esercizi tecnici che espressivi del liutaio...e penso che la liuteria abbia bisogno di liutai che si esprimono, non che copiano. Fino a che ci si guarda solo in dietro, non potremo mai andare avanti!

Nessuno però ha parlato della mostra dei Garimberti e del bellissimo libro che è stato pubblicato...un'opera monumentale!

Per Andrea69: dove hai visto il Degani? se è dove penso io, mi offendo perchè eri a 1 metro dal mio violino e non sei venuto a vederlo. :evil:

ale liut
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and29
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Messaggio da and29 »

He he!!, Beh Andrea, il fatto che ti hanno detto che suoni molto bene, credo che basti e avanzi, pechè io, anche se suonassi con il Guarneri di Uto Ughi nessuno mai mi direbbe che "suono molto bene" :lol: :lol: :lol:
Sbalordito il diavolo rimase... quando comprese quanto osceno fosse il bene.<br>
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andrea69
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Messaggio da andrea69 »

AleLiut ha scritto: Per Andrea69: dove hai visto il Degani? se è dove penso io, mi offendo perchè eri a 1 metro dal mio violino e non sei venuto a vederlo. :evil:

ale liut
Tranquillo che l'ho proprio visto allora, ma non sapevo che eri tu e non mi ero presentato!
Non eri con Piccinotti, di lato alla liuteria parmense di Scrollavezza?

In ogni caso, diverse cose le ho perse, non ho visto lo stand della Thomastik, per esempio, in quanto sono stato spesso trascinato dal casinista del violinista rumeno. L'hai notato? Quando suonava faceva una confusione infernale...
AleLiut
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Messaggio da AleLiut »

già, ero ospite dell stand di Piccinotti, vicino ai scrollavezza! e tu hai visto il Degani di Frignani, vero?


ma io avevo due strumenti...quale hai visto? poi se lo provavi, mica ti mangiavo! anzi, anche se il posto non era il massimo come acusitica, sarebbe stato poi interessante riprendere discorsi fatti mesi fa!

ale liut
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andrea69
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Messaggio da andrea69 »

il Degani l'ho visto solo senza provarlo e gli altri tuoi violini pure, perchè ero in compagnia di una mia amica violista, e il prezzo mi aveva fatto leggermente girare ...
Se la mia amica non avesse scalpitato mi sarei fermato di sicuro, purtroppo li ho visti solo come fattura e non li ho presi in mano.
Ma se sapevo che eri tu, la stoppavo di sicuro. Porcamiseria...

Comunque per riprendere il discorso di mesi fa, sulla tensione delle catene e soprattutto sull'evoluzione della liuteria vorrei aprire un thread su Stefan-Peter Greiner e sentire cosa ne pensate.
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Atomino
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Messaggio da Atomino »

Beh sarebbe stato bello sapere chi aveva lo stand in fiera ed esponeva la proprie opere. Siete proprio così timidi ? Per la fiera dell'anno prossimo potremmo aprire un thread: " Liutaro se ci sei batti un colpo". :lol:
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Messaggio da edo »

AleLiut ha scritto:già, ero ospite dell stand di Piccinotti, vicino ai scrollavezza!
ieri mattina son passato dieci volte e non c'eri mai :lol:

Ciao

edo
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Messaggio da AleLiut »

ma no, non ci credo!!

più o meno ero sempre lì...ogni tanto andavo a fare un giro per vedere o per comprare, ma stavo via poco! mah...

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claudio
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Messaggio da claudio »

andrea69 ha scritto: Trovo che inoltre la attuale "moda" delle repliche moderne esatte degli strumenti antichi porti maggior successo a quei liutai che hanno la fortuna di esaminare esemplari autentici in buone condizioni, che non hanno subito rimaneggiamenti, garantendo risultati acustici pressochè certi ed eccellenti.
Solo per precisare che lo studio degli strumenti originali non è solo prerogativa dei copisti, anzi, bisogna dire che questi ultimi hanno molto la tendenza a copiarne "il corpo", mentre a qualcun altro preme coglierne gli aspetti "dell'anima".
Inoltre non basta assolutamente fare una copia esatta (ammesso che ciò sia possibile) dello strumento antico per avere successo, nemmeno se il copista ha usato i materiali originali, perchè in ogni caso la manualità e il legno non sono gli stessi. Anche oggi esistono i copisti di quadri famosi, ma passano alla storia come tali: Copisti ed Imitatori.
Nel caso del Copista, anche se non per tutti, bisogna distinguere il successo commerciale da quello ottenuto dai meriti obiettivi degli strumenti.
Di solito i Copisti che amano farsi pubblicità, a fronte di una qualità effettiva di suono piuttosto povera e di strumenti copiati perfettamente, nei loro curriculum aggiungono spesso che i loro studi sono avvalorati da ricerche scientifiche immense e profondissime, ma di cui purtroppo nessuno o pochi possono condividerne i risultati.
Questa tendenza ad avvalorare il proprio lavoro tentando di servirsi della Scienza esaspera maggiormente la mancanca di carattere e la fame di denaro che affligge la liuteria moderna. Ma la liuteria cinese avanza a grandi passi, anch'essa con un numero impressionante di strumenti copiati perfettamente e di suono più che accettabile, il tutto a prezzi popolari.
Chi sarà in grado di distinguere la copia d'autore pagata fior di quattrini, da quella altrettanto buona e perfetta dei cinesi?
L'unica via d'uscita è quella di difendere e sviluppare la nostra identità di liutaio contemporano. Il panorama, suvvia, non è poi così deprimente. :lol:
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Giovane_Liutaia
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Messaggio da Giovane_Liutaia »

claudio ha scritto: [..] Ma la liuteria cinese avanza a grandi passi, anch'essa con un numero impressionante di strumenti copiati perfettamente e di suono più che accettabile, il tutto a prezzi popolari.
Chi sarà in grado di distinguere la copia d'autore pagata fior di quattrini, da quella altrettanto buona e perfetta dei cinesi?
L'unica via d'uscita è quella di difendere e sviluppare la nostra identità di liutaio contemporano. Il panorama, suvvia, non è poi così deprimente. :lol:
Anche se questa discussione risale praticamente ad un anno fa, trovo l'argomento molto attuale. Probabilmente sarò anche OT, ma volevo parlare di questo e dato che non sono riuscita ad individuare un topic calzante (perchè non ho letto ancora tutto...) mi inserisco qui.

Caro Claudio, la situazione dei Cinesi è davvero impressionante!
Adesso arrivano strumenti semilavorati praticamente finiti, con spessori e curve tutti perfetti, piani armonici che suonano e hanno bisogno praticamente solo di essere verniciati, volute rifinite a mano.
Certo lo stile della lavorazione è fredda; un amico mi ha portato uno di questi strumenti (che ha comprato da internet per curiosità, alla modica cifra di 28 € !!!) ed in effetti le "effe" sono bruttine e inespressive, le volute spersonalizzate pertanto concordo pienamente con te che davvero la "salvezza" in Italia è lavorare su una sorta di progresso dell'identità costruttiva, recuperando il fattore suono.
Ma sono sempre più gli studenti che per risparmiare qualche miliaia di euro (e come biasimarli, con la situazione economica che c'è) si servono sempre più di questo tipo di strumenti, con la conseguenza di disabituarsi a riconoscere uno strumento fatto bene; insomma il danno è anche di tipo percettivo, come hai giustamente sottolineato tu: chi sarà in grado di capire la differenza?.
Vorrei chiedere un parere su uno dei tanti megastore on-line di Shangai che mi è stato segnalato, da cui provengono questi oggetti, ma no so se è il caso di linkarlo....
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claudio
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Messaggio da claudio »

Nessuno mi toglie dalla testa che l'avanzata del violino cinese costituisca il contrappasso per un certo modo di intendere la liuteria, ma non solo quella italiana, ma anche quella europea. L'avidità, il desiderio di guadagno facile e strumenti approssimativi messi in commercio senza troppi scrupoli hanno fatto decadere quello che è stato praticamente patrimonio esclusivo tutto italiano. Tuttavia i liutai già affermati non hanno molto da temere dai cinesi, per loro il mercato è sostanzialmente invariato, anche se la produzione è destinata per la maggior parte al mercato giapponese e cinese. Sì perchè se il violino cinese sta guadagnando vistose fette di mercato in Italia e in Europa, i ricchi cinesi e giapponesi preferiscono violini originali italiani.
A conti fatti spesso le differenze di suono tra i nostri violini artigianali e quelli cinesi sono risibili e bene fanno le famiglie già oppresse da una situazione economica pesante a preferire strumenti più economici. Questo a riprova del fatto che in Italia si è smesso da tempo di fare ricerca inseguendo l'obiettivo del guadagno facile sfruttando immeritatamente la fama del violino italiano.
Anche la scuola di liuteria di Cremona sforna ogni anno un gran numero di liutai che sono tali solo sulla carta, ma che nel mercato anche un diploma può fare la differenza. Ma non c'è ricerca e allo stato attuale le differenze di prezzo non sono tali da giustificare l'acquisto di un violino italiano. Naturalmente non tutto il panorama è così desolante, ma la tendenza del mercato è quella che ho detto ed è ben visibile ad ogni mostra che mi capita di visitare, Mondomusica compresa.
Riguardo al pubblicare il link dei produttori di violini cinesi, non ci sono problemi, perlomeno la gente avrà un mezzo in più per valutare le differenze tra i nostri strumenti e quelli cinesi.
andante con fuoco
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Giovane_Liutaia
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Messaggio da Giovane_Liutaia »

Dalla celerità della risposta, mi sembra di capire che questo argomento sia particolarmente vivo.

Se non ho capito male, in sostanza, il senso del discorso è che ben vengano i Cinesi a "smascherare" il lavoro di artigiani poco più che mediocri, improvvisatisi liutai più per calcoli (evidentemente errati) sul ritorno economico che altro. Beh se è così, capisco la posizione e direi che sono anche d'accordo.
Del resto il problema, condivisibilissimo, è ampliabile: anche i Conservatori sfornano musicisti (sulla carta) o le Acacdemie di Belle Arti sfornano una marea di artisti (sempre sulla carta).... che affollano il panorama artistico-culturale.

Ma c'è anche un'altra realtà. Nel mio piccolo mi sento di dire che per qualcuno che decide di operare fuori dai grandi centri culturali in cui l'attività che svolge è più viva (per un liutaio può essere Cremona, per un artista Milano o Bologna, etc. etc.) è molto più difficile e frustrante affermare la propria ricerca. Il pubblico infatti è meno selezionato (vuoi mettere una provincia del sud che si "forma" senza avere stimoli di nessun tipo, con un pubblico di una fiera internazionale?) e pertanto quasi totalmente incapace di riconoscere un prodotto più che buono, se non eccellente da uno invece spacciato per artigianato, magari proveniente dalle fabbriche di Shangai.
Io per es. non sono ancora riuscita a vedere nessuna fiera, nessuna mostra né nessun evento legato alla liuteria (se non il castello sforzesco a Milano) che non sia il laboratorio del mio maestro, ma nonstante questo ho comunque la possibilità di visionare strumenti antichi e moderni che passano di qui (anche se non è come stare ad una Triennale).
Pertanto quello che tu dici - e questo forum in generale - lo ritengo assolutamente prezioso, perchè accorcia le distanze e mi consente di avere pareri oggettivi o comunque diversi a quelli che sento abitualmente.

Poi ovviamente ciascuno nel privato conosce il livello, la serietà e le caratteristiche del proprio lavoro e della propria ricerca (se c'è)....

In attesa di poter viaggiare verso lidi più ameni, pubblico il famigerato link: http://stores.ebay.it/yitamusic-violin
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Messaggio da rossano58 »

La storia si ripete. Poco più di un secolo fa le fabbriche francesi e soprattutto tedesche sfornavano qualcosa come mezzo milione di violini l'anno!!!
Di diverse qualida, dal pessimo al molto buono. Eppure la storia ci ha tramandato i nomi di Bisiach, Scarampella, Postiglione, Pollastri, Fagnola, Rinaldi ....
Cosa è cambiato? che mentre un secolo fa i violini erano fatti a mano e quelli economici erano fatti veramente male, oggi sono fatti con macchine automatiche e sono tutti belli o almeno presentabili. In ogni caso le Ferrari del violino avranno sempre il loro spazio.
Un'altra cosa è cambiata rispetto a un secolo fa, che oltre a Stradivari e Guarneri ci sono anche tanti Scarampella, Bisiach, Pollastri, Fagnola ... ancora sul mercato.
Per "fortuna" ci sono sempre Musei e collezionisti che se ne accaparrano in buon numero togliendoli dalle "grinfie" dei musicisti che potrebbero avere la tentazione di suonarli.

Ciao Rossano
Ma tu... da quanto suoni?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Giovane_Liutaia ha scritto:Dalla celerità della risposta, mi sembra di capire che questo argomento sia particolarmente vivo.

Se non ho capito male, in sostanza, il senso del discorso è che ben vengano i Cinesi a "smascherare" il lavoro di artigiani poco più che mediocri, improvvisatisi liutai più per calcoli (evidentemente errati) sul ritorno economico che altro. Beh se è così, capisco la posizione e direi che sono anche d'accordo
Quando sono mi fanno una domanda e sono vicino al pc di solito rispondo subito. In quanto all'urgenza del problema non saprei dirti perchè non mi sembra di vedere in giro molto allarmismo e non si fa niente per proteggere il nostro patrimonio culturale. E' difficile cambiare la mentalità di colui che ha sempre lavorato per fare soldi. Cmq sia, io non dico "ben vengano i cinesi", dico solo che ce lo stiamo meritando e che spero che se qualcuno ha qualcosa da dire, che lo dica in tempo. Io nel mio piccolo sto facendo il possibile. D'altra parte la liuteria cinese non va demonizzata e bisogna riconoscerne le varie facce: c'è quella "industriale" che sforna strumenti dozzinali, e ci sono i liutai che producono violini d'autore. Esistono liutai cinesi, ottimi artigiani, che vincono regolarmente concorsi internazionali di liuteria. E vendono i loro violini a 6.000 euro. Ciò a prova del fatto che sono bravi e che non si montano la testa.
Ma il suono, quello non ce l'hanno, perchè hanno imparato i vizi della liuteria occidentale, ma non le virtù. Il suono continuiamo ad avercelo noi liutai italiani, anche se ci stiamo facendo seriamente del male.
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Messaggio da Porthos »

Non voglio sparare sentenze o dialogare dei massimi sistemi, ma ho l'impressione che anche nel campo della liuteria con la Cina (e l'oriente in genere) bisogna convivere.

D'altronde c'è tutta una serie di acquirenti (e, mi auguro, futuri clienti di Claudio) per cui un violino di liuteria italiano sarebbe uno sproposito (perchè si è all'inizio dello studio, perchè gli sponsor-genitori non sono pienamente convinti, perchè il mercato è rovinato dai lupi, etc).
Mi sembra perciò che ogni liutaio (o forse, vista l'inflazione del termine, Maestro liutaio) debba confrontarsi con il mercato e, se non vuole trovarsi a fare due violini in tre anni, soddisfare le esigenze attuali della clientela futura.
In fondo, è quello che Claudio fa (ma non solo) con questo Forum, e lo dico con rispetto e ammirazione.

Quando mi solleticherà l'idea di un violino migliore (veramente accade già ora, ma devo resistere) vorrei poter andare a trovare (per esempio a Pisa) una persona competente e di ridotta marpioneria da cui ascoltare un po' di strumenti e poi comprarne uno, spendendo da 500 a 5000 euro (vabbè, facciamo da 1000 a 10.000) e sapendo esattamente cosa ho comprato.

Magari Claudio riuscirà a tenersene fuori, ma ho l'impressione che la differenza tra liutaio e mercante è destinata a scomparire. Altrimenti restano i soli mercanti. :cry:
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