Esecuzione: Praga Radio Simphony Orchestra - Direttore Zdenek Kosler
Una nuova proposta d'ascolto per chi non la conosce...
Sinfonia in tre tempi, scritta da Cesar Franck negli anni 1886-1888, cioè verso la fine della sua vita (è morto nel 1890) e rappresenta secondo me un ponte fra due stili, conservando una base classico-romantica ma al tempo stesso permeata da uno stile del tutto nuovo.
E' musica decisamente astratta, non riesco proprio a delinearci uno scenario preciso...
1. Lento, allegro non troppo
La sinfonia si apre con un tema molto cupo, carico di una grossa emotività. Pian piano si trasforma, sale la tensione, è quasi un urlo che sfocia nel secondo tema.
Ci sono adesso due forze contrapposte: il male e il bene, la forza dirompente al di sopra di tutto ma anche un canto soave. Sarà uest'ultimo che prenderà pian piano il sopravvento, fino a trasformarsi in una nuova melodia affidata agli archi. Un melodia che si afferma con energia e che poi pian piano si riporta al canto.
La forma del primo tempo parte dalla forma-sonata ma poi si sviluppa in modo abbastanza complesso, per esempio recuperando il materiale e l'energia grave del primo tema.
Il movimento si chiude con un motivo quasi in canone, che sfocia in un forte accordo finale. In maggiore.
2. Allegretto
Tempo tre quarti, archi in pizzicato. Una melodia malinconica che viene affidata all'oboe e sostenuta dalle viole. E poi la melodia cambia, si fa meno triste. Fino a quando l'oboe e i corni la riprendono e concludono l'episodio.
Attacca un nuovo motivo, sono gli archi che "fremono" e poi si leva un flauto. E' un qualcosa di misterioso, un qualcosa che ci dice che sta per succedere qualcosa: nascerà una nuova strana melodia. Strana perchè si appoggia su determinati gradi e alterazioni della scala.
Poi il flauto ci riporta al motivo di transizione e con questo al tema di partenza. Ma sempre con molto mistero, come se da un momento all'altro possa succedere chissà che cosa.
3. Allegro non troppo
L'inizio del terzo tempo è energico e slanciato: con squilli di trombe dirompe il nuovo tema, il primo tema.
Si contrappone a questo il secondo, sostenuto dai fiati, quasi un trio di minuetto. Segue poi un percorso tortuoso degli archi che ci riporta indietro, al tema malinconico del secondo tempo, poi riprende il nuovo tema che i gruppi di strumenti si "passano" e poi si ritorna al primo tema.
Successivamente sarà recuperato ancora il tema del secondo tempo, ma questa volta esposto in modo possente.
Una forma complessa insomma, ma costruita con buon gusto e che sorprende sempre. Bellissimo il finale, anche qui affidato agli ottoni: una forza che dirompe e che chiude la sinfonia come lo scoppio di un magnifico fuoco d'artificio.
Lore
