Restauro mandolino antico.
Mi è dispiaciuto davvero rovinare un lavoro così ben fatto, ma era necessario.
Non rimane altro che perfezionare:
Siamo arrivati a pulire completamente la superficie superiore del manico di mogano:
Devo dire la verità: questa è una foto che per me ha un certo fascino, ha a che fare con le cose antiche dei mestieri passati, di quelle cose piene di mistero!
Si vede chiaramente la linea di mezzeria segnata a matita dall'antico costruttore. Ci sono lungo di essa due fori centrali uno più piccolo dell'altro ed un terzo molto più grande all'interno della tavola, praticamente all'inizio dello zocchetto.
A che cosa saranno serviti?
Qualcosa della tecnica di costruzione di questo mandolino si intuisce facilmente:
Mentre il filetto è stato inserito a tavola non ancora incollata, le fascette laterali, quelle giallo intenso, sono state collocate per ultime a cingere tutto il perimetro, e, per una maggiore tenuta, a finire sono state incassate direttamente nel blocco manico-tassello.
Non rimane altro che perfezionare:
Siamo arrivati a pulire completamente la superficie superiore del manico di mogano:
Devo dire la verità: questa è una foto che per me ha un certo fascino, ha a che fare con le cose antiche dei mestieri passati, di quelle cose piene di mistero!
Si vede chiaramente la linea di mezzeria segnata a matita dall'antico costruttore. Ci sono lungo di essa due fori centrali uno più piccolo dell'altro ed un terzo molto più grande all'interno della tavola, praticamente all'inizio dello zocchetto.
A che cosa saranno serviti?
Qualcosa della tecnica di costruzione di questo mandolino si intuisce facilmente:
Mentre il filetto è stato inserito a tavola non ancora incollata, le fascette laterali, quelle giallo intenso, sono state collocate per ultime a cingere tutto il perimetro, e, per una maggiore tenuta, a finire sono state incassate direttamente nel blocco manico-tassello.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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Prova di linearità:
Perfetto!!
Si vede anche ad occhio nudo:
Beh! Sono soddisfatto. Questo mandolino posso metterlo da parte e riprenderlo penso fra una settimana, di mezzo c'è Cremona.
E poi, naturalmente, il Menegozzo in questo momento ha la precedenza!
A Cremona dovrò comprare per esso la muta, la tastiera grezza, i tasselli che vanno su di essa (a meno che non riesco a recuperare quelli antichi) ed anche dell'osso per la parte superiore del ponticello ed il capotasto
superiore. Infatti ho deciso che capotasto e ponticello li lavorerò interamente a mano.
Ma la parte più difficile sarà la lavorazione della madreperla per la quale già mi sono attrezzato.
Ciao a tutti.
Perfetto!!
Si vede anche ad occhio nudo:
Beh! Sono soddisfatto. Questo mandolino posso metterlo da parte e riprenderlo penso fra una settimana, di mezzo c'è Cremona.
E poi, naturalmente, il Menegozzo in questo momento ha la precedenza!
A Cremona dovrò comprare per esso la muta, la tastiera grezza, i tasselli che vanno su di essa (a meno che non riesco a recuperare quelli antichi) ed anche dell'osso per la parte superiore del ponticello ed il capotasto
superiore. Infatti ho deciso che capotasto e ponticello li lavorerò interamente a mano.
Ma la parte più difficile sarà la lavorazione della madreperla per la quale già mi sono attrezzato.
Ciao a tutti.
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- Lino Santoro -
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A Cremona a Mondomusica, incredibilmente, non ho trovato nessuno che vendesse una tastiera in ebano di mandolino.
Avevo una stecca di ebano grezzo per tastiera di violino comprato l'anno scorso in uno stand che aveva solo ebano in tutti i formati e che quest'anno invece non c'era.
Mi sono messo d'impegno e con grande pazienza l'ho tagliata in due longitudinalmente con un archetto a lama fine.
Poi ho lavorato di levigatura sulla carta vetrata, fino a ridurne lo spessore.
Non ho riprodotto in foto le fasi di questa operazione, ma nella prossima mostro il pezzo che ho lavorato e l'altra metà lasciata grezza:
Ora la tastiera ce l'ho e dovrò comunque ancora portarla a spessore. Quella originale era di soli 2 mm., ma io penso di portarla a 3, quanto meno per renderla più robusta.
Avevo una stecca di ebano grezzo per tastiera di violino comprato l'anno scorso in uno stand che aveva solo ebano in tutti i formati e che quest'anno invece non c'era.
Mi sono messo d'impegno e con grande pazienza l'ho tagliata in due longitudinalmente con un archetto a lama fine.
Poi ho lavorato di levigatura sulla carta vetrata, fino a ridurne lo spessore.
Non ho riprodotto in foto le fasi di questa operazione, ma nella prossima mostro il pezzo che ho lavorato e l'altra metà lasciata grezza:
Ora la tastiera ce l'ho e dovrò comunque ancora portarla a spessore. Quella originale era di soli 2 mm., ma io penso di portarla a 3, quanto meno per renderla più robusta.
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- Piergiuseppe
- Liutaio
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- Iscritto il: venerdì 9 ottobre 2009, 0:00
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violino7 ha scritto: A proposito di etichette di restauro, voglio far vedere quanto sul mandolino, questa etichetta (la piccola in basso)non stoni affatto
Ma pensa te! Giorgio Lanini. Un mio allievo degli anni settanta del secolo scorso! Ah che ricordi... un liutaio e chitarrista.
Purtroppo e' scomparso qualche anno fa.
Le persone scompaiono, ma le loro opere rimangono e servono anche a ricordarle.Piergiuseppe ha scritto:violino7 ha scritto: A proposito di etichette di restauro, voglio far vedere quanto sul mandolino, questa etichetta (la piccola in basso)non stoni affatto
Ma pensa te! Giorgio Lanini. Un mio allievo degli anni settanta del secolo scorso! Ah che ricordi... un liutaio e chitarrista.
Purtroppo e' scomparso qualche anno fa.
Capisco la tua emozione!
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- Lino Santoro -
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Riguardo la tastiera che ho lavorato ex-novo, ragionando sulla eventualità di utilizzare i tasselli di quella vecchia, in quanto elementi originali dell'antico strumento, mi sono trovato davanti ad un dilemma!
Ho ripreso in mano la vecchia tastiera ed, a parte qualche tassello metallico saltato, ho notato che non è tutto sommato in condizioni pessime come me la ricordavo.
Quando l'avevo staccata dal manico è venuta via in due o tre pezzi e subito avevo pensato fosse irrecuperabile, visto anche lo spessore di 2 mm abbastanza ridotto e che avevo pensato di irrobustire portandolo a 3.
Ma ragionando sul fatto che estraendo i tasselli metallici per applicarli alla tastiera nuova sarebbe stato poi difficile livellarli nuovamente, visto che già lo erano stati in origine, mi sono accorto che quella vecchia, volendo avrei potuto reincollarla mantenendo la perfetta orizzontalità che aveva originariamente.
Questi tasselli metallici, ne vedete tre nella parte alta, sono diversi da quelli che si usano oggi. Son squadrati superiormente, non stondati, e nella parte bassa sono fatti nella stessa maniera, non hanno, cioè, una lavorazione a V che ne agevoli l'incasso.
Ho pensato che sia opportuno recuperarli come elementi caratteristici dello strumento originario, quindi da salvaguardare.
Mancherebbero però un paio di essi, che dovrei ricostruire con lo stesso metallo con il quale essi sono fatti. Da questo punto di vista brancolo nel buio! So solo che non contengono ferro perchè la calamita non attacca.
Porthos, se ci sei, tu mi puoi aiutare a capire meglio la natura di questo metallo?
Ho ripreso in mano la vecchia tastiera ed, a parte qualche tassello metallico saltato, ho notato che non è tutto sommato in condizioni pessime come me la ricordavo.
Quando l'avevo staccata dal manico è venuta via in due o tre pezzi e subito avevo pensato fosse irrecuperabile, visto anche lo spessore di 2 mm abbastanza ridotto e che avevo pensato di irrobustire portandolo a 3.
Ma ragionando sul fatto che estraendo i tasselli metallici per applicarli alla tastiera nuova sarebbe stato poi difficile livellarli nuovamente, visto che già lo erano stati in origine, mi sono accorto che quella vecchia, volendo avrei potuto reincollarla mantenendo la perfetta orizzontalità che aveva originariamente.
Questi tasselli metallici, ne vedete tre nella parte alta, sono diversi da quelli che si usano oggi. Son squadrati superiormente, non stondati, e nella parte bassa sono fatti nella stessa maniera, non hanno, cioè, una lavorazione a V che ne agevoli l'incasso.
Ho pensato che sia opportuno recuperarli come elementi caratteristici dello strumento originario, quindi da salvaguardare.
Mancherebbero però un paio di essi, che dovrei ricostruire con lo stesso metallo con il quale essi sono fatti. Da questo punto di vista brancolo nel buio! So solo che non contengono ferro perchè la calamita non attacca.
Porthos, se ci sei, tu mi puoi aiutare a capire meglio la natura di questo metallo?
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- Piergiuseppe
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http://tinyurl.com/yg5nr97violino7 ha scritto: la natura di questo metallo?
Insomma! Ci ho quasi ripensato, ma ancora no ho deciso!
Sono in dubbio tra queste due soluzioni.
Sarà che ora mi sento più sicuro delle mie capacità manuali, mentre un paio di anni fa ero proprio all'inizio della mia avventura in liuteria, quindi sono abbastanza convinto che, anche se a pezzi, riuscirei a ricostruire la vecchia tastiera così come era prima, perchè mi sono reso conto che l'appoggio, giustamente, non cambierebbe e quindi il livellamento delle tacche metalliche rimarrebbe identico.
Posso dire che la nuova tastiera l'avevo programmata per un diapason di 34 cm., mentre quella vecchia ha le tacche per una corda vibrante di 33 cm, quindi la differenza sarebbe un ponticello distanziato di 1 cm tra le due soluzioni.
A me piacerebbe posizionarlo, appunto, proprio vicino alla piega, cioè a 34, ma lasciando la vecchia tastiera lascerei inalterata anche questa altra caratteristica di originalità!
A proposito di ponticello, mi sono procurato un pezzettino di palissandro per costruirmene uno e sto studiando quale sia la forma che più mi piaccia. Il bello è che, con il mandolino uno si può sbizzarrire come vuole. Vediamo cosa mi inventerò per il ponticello!
L'assicella non è posizionata sul punto giusto! Andremme messa quasi sulla piega con tastiera rifatta e 1 cm prima con quella vecchia, come ho spiegato.
Sono in dubbio tra queste due soluzioni.
Sarà che ora mi sento più sicuro delle mie capacità manuali, mentre un paio di anni fa ero proprio all'inizio della mia avventura in liuteria, quindi sono abbastanza convinto che, anche se a pezzi, riuscirei a ricostruire la vecchia tastiera così come era prima, perchè mi sono reso conto che l'appoggio, giustamente, non cambierebbe e quindi il livellamento delle tacche metalliche rimarrebbe identico.
Posso dire che la nuova tastiera l'avevo programmata per un diapason di 34 cm., mentre quella vecchia ha le tacche per una corda vibrante di 33 cm, quindi la differenza sarebbe un ponticello distanziato di 1 cm tra le due soluzioni.
A me piacerebbe posizionarlo, appunto, proprio vicino alla piega, cioè a 34, ma lasciando la vecchia tastiera lascerei inalterata anche questa altra caratteristica di originalità!
A proposito di ponticello, mi sono procurato un pezzettino di palissandro per costruirmene uno e sto studiando quale sia la forma che più mi piaccia. Il bello è che, con il mandolino uno si può sbizzarrire come vuole. Vediamo cosa mi inventerò per il ponticello!
L'assicella non è posizionata sul punto giusto! Andremme messa quasi sulla piega con tastiera rifatta e 1 cm prima con quella vecchia, come ho spiegato.
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Grazie Piergiuseppe.Piergiuseppe ha scritto:http://tinyurl.com/yg5nr97violino7 ha scritto: la natura di questo metallo?
Devo ora recuperare un oggetto laminato circa un mm. che mi permetta la lavorazione in filamento.
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Per il momento ho risolto con una piastrina, credo proprio di alpacca, non molto grande e dello spessore giusto di un mm.
Ne ho ricavato tre strisce larga 3 mm (per tenermi abbondante), tagliandola piano piano con il forbicione per tagliare la latta.
Ora si tratta di levigare a dovere.
Grazie a tutti.
Ne ho ricavato tre strisce larga 3 mm (per tenermi abbondante), tagliandola piano piano con il forbicione per tagliare la latta.
Ora si tratta di levigare a dovere.
Grazie a tutti.
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Mi sono deciso: utilizzerò una nuova tastiera. A farmi decidere è stata la considerazione riferitami che la vecchia tastiera così malridotta ha scarsa conducibilità del suono.
Probabilmente abbandonerò anche l'idea di utilizzare i vecchi tasselli, perchè, d'altro canto, i tasselli quando sono incisi, quindi consumati, vengono sostituiti come prassi ordinaria. Ero partito con l'idea che questo restauro serviva a migliorare la funzionalità del mandolino, salvando, se possibile, quello che dell'antico era possibile salvare.
Intanto ho impiantato il ponticello: ho incassato la parte in osso all'interno del legno. Ho deciso che il mio ponticello avrà la parte d'appoggio delle corde avanzata rispetto a quella della struttura in legno sulla tavola armonica:
Probabilmente abbandonerò anche l'idea di utilizzare i vecchi tasselli, perchè, d'altro canto, i tasselli quando sono incisi, quindi consumati, vengono sostituiti come prassi ordinaria. Ero partito con l'idea che questo restauro serviva a migliorare la funzionalità del mandolino, salvando, se possibile, quello che dell'antico era possibile salvare.
Intanto ho impiantato il ponticello: ho incassato la parte in osso all'interno del legno. Ho deciso che il mio ponticello avrà la parte d'appoggio delle corde avanzata rispetto a quella della struttura in legno sulla tavola armonica:
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