In piu' bisogna aggiungere tutto il materiale proveniente dalla casa di SFS. Materiale che e' stato offerto alla citta' di CR; dieci anni fa? Non ricordo. I cremonesi lo rifiutarono e con cremonesi intendo le autorita' di CR. In quella occasione ci fu anche una minima esposizione del materiale. Mi fu chiesto dall' attuale propietario di recarmi negli US per catalogarlo.violino7 ha scritto: Gli eredi Wurlitzer vendettero tutti i volumi al liutaio londinese Charles Beare. Probabilmente questo è uno dei motivi per cui le éspertises di questo liutaio sono particolarmente affidabili, proprio perchè lui ha come termine di paragone l'intero archivio del lavoro svolto da Simone Sacconi in America.
Seminario di Liuteria a Roma.
- Piergiuseppe
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- Piergiuseppe
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Ci pensavo anch'io a Roma, sarebbe una splendida occasione per creare un polo di interesse liutario e musicale. Il problema di queste iniziative, comprese la maggior parte di quelle cremonesi, è che le si porta avanti in modo scisso rispetto ad un contesto musicale. Anche a Mondomusica, se ci fai caso, il concerto è "anche" parte della manifestazione, molto spesso il contesto musicale lo si dà per scontato al punto di dimenticarsene.
Ti contatto via mail per avere qualche chiarimento, non che abbia la soluzione a portata di mano, ma qualche tentativo forse lo si può fare.
Ti contatto via mail per avere qualche chiarimento, non che abbia la soluzione a portata di mano, ma qualche tentativo forse lo si può fare.
andante con fuoco
- Fabio_Chiari_liutaio
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Come consiglio (se ti serve) io cercherei di inserire il tutto in un discorso più allargato ed importante possibile, altrimenti con la mentalità politica di oggi e gli interessi culturali della massa, rischi di fare una cattedrale nel deserto. Ti racconto soltanto questa, lunedi sono andato a Cremona per consegnare il violino per la fiera di Tokio. Sapendo che il museo stradivariano era stato collocato in una sede migliore sono andato col mio allievo Gianluca allo sportello. Bellissimo il palazzo con cortile, interessante il leggio con la piantina di tutte le sezioni del museo, ivi compresa la sezione stradivariana. Allo sportello tre persone con la cispa agli occhi mi comunicano che il lunedi la sezione stradivariana è chiusa, tutto il museo è aperto ma quella sezione no, non ho avuto il coraggio di chiedergli se per caso quando era fruibile la sezione del grande liutaio per caso fossero chiuse le altre. Non gliene frega un cazzo a Cremona di Stradivari figurati a Roma di Sacconi.......In ogni caso se ti posso essere d'aiuto io sto qua, in bocca al lupo!
Grazie della puntualizzazione!Piergiuseppe ha scritto:SFS era cittadino di CR. Nel 1972 il sindaco di CR Emilio Zanoni conferi' la cittadinanza onoraria a Sacconi.violino7 ha scritto:aveva anche espresso la volontà di ritornare in Italia e diventare cittadino di Cremona.
Diciamo che la frase andrebbe corretta in: "aveva deciso di ritornare definitivamente in Italia e vivere gli ultimi annni della sua vita a Cremona", io all'incirca mi ricordo questa frase.
Ma non ebbe il tempo di farlo.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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Non fu la moglie, si tratta di uno sfogo che Sacconi fece ad un amico, credo sia riportato nel libro delle testimonianze di liutai e musicisti a lui dedicato a cura dell'ANLAI presieduta da F. Bissolotti.Piergiuseppe ha scritto:La moglie sicuramente no. SFS era molto legato alla consorte. E poi, e poi... non avrebbe per nulla al mondo abbandonato la sua amatissima pesca nell' oceano per un Po puzzolente e nebbioso.claudio ha scritto:Una testimonianza riporta che Sacconi avrebbe voluto morire a Cremona.
andante con fuoco
- Piergiuseppe
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Intendevo che la moglie sicuramente non avrebbe voluto "morire" (leggi abitare) a CR, quinti, di conseguenza neanche il marito, se non casualmente, sarebbe vissuto a CR. Ma e' meglio lasciare perdere. A volte i liutai come gli artisti in generale e alcuni musicisti famosi riportano voci e illazione di un patetismo sconfortante.claudio ha scritto:Non fu la moglie, si tratta di uno sfogo che Sacconi fece ad un amico, credo sia riportato nel libro delle testimonianze di liutai e musicisti a lui dedicato a cura dell'ANLAI presieduta da F. Bissolotti.Piergiuseppe ha scritto:La moglie sicuramente no. SFS era molto legato alla consorte. E poi, e poi... non avrebbe per nulla al mondo abbandonato la sua amatissima pesca nell' oceano per un Po puzzolente e nebbioso.claudio ha scritto:Una testimonianza riporta che Sacconi avrebbe voluto morire a Cremona.
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Il relatore ha giustamente iniziato l'analisi sistematica del libro "I segreti di Stradivari" incominciando dalla forma del violino proposta a pag. 8:
Molti di noi avevano provato a svilupparla autonomamente sulla base delle descrizioni inserite nel testo ed è uscito fuori che ...le misure non quadrano! Automaticamente il relatore è andato oltre il Sacconi per esaurire adeguatamente la materia ed è stato analizzato il lavoro di Tullio Pigoli (quaderno di liuteria n. 4):
Vedete che, ove serviva, la conferenza è servita a sviluppare delle tematiche che nel testo non hanno completamente convinto.
Diciamo che l'analisi de "I segreti..." si prestava a continui approfondimenti e richieste di chiarimenti da parte dei presenti.
Purtroppo il tempo non è stato sufficiente ad analizzare tutti i capitoli del libro, ma immaginate quante e quali domande sarebbero state sollevate se fossimo arrivati al capitolo delle vernici, visto che proprio lì ci sono, a mio parere, le incognite più evidenti.
In esso si ha la sensazione che alcune cose siano state dette ma non completamente, oppure che alcune righe siano state cancellate. Dal contesto si capisce che qualcosa manchi, non solo concettualmente ma anche come struttura letterale. Sembra una specie di bozza che va in un certo senso interpretata.
Si sa che il Maestro aveva in animo di rivedere in senso migliorativo l'opera, segno che non era completamente soddisfatto della prima stesura.
Fatto sta che, non so come, ma inevitabilmente, anche se il capitolo delle vernici era molto lontano, verso la fine della conferenza stavamo parlando proprio di vernici e di quello che il testo proponeva.
Molti di noi avevano provato a svilupparla autonomamente sulla base delle descrizioni inserite nel testo ed è uscito fuori che ...le misure non quadrano! Automaticamente il relatore è andato oltre il Sacconi per esaurire adeguatamente la materia ed è stato analizzato il lavoro di Tullio Pigoli (quaderno di liuteria n. 4):
Vedete che, ove serviva, la conferenza è servita a sviluppare delle tematiche che nel testo non hanno completamente convinto.
Diciamo che l'analisi de "I segreti..." si prestava a continui approfondimenti e richieste di chiarimenti da parte dei presenti.
Purtroppo il tempo non è stato sufficiente ad analizzare tutti i capitoli del libro, ma immaginate quante e quali domande sarebbero state sollevate se fossimo arrivati al capitolo delle vernici, visto che proprio lì ci sono, a mio parere, le incognite più evidenti.
In esso si ha la sensazione che alcune cose siano state dette ma non completamente, oppure che alcune righe siano state cancellate. Dal contesto si capisce che qualcosa manchi, non solo concettualmente ma anche come struttura letterale. Sembra una specie di bozza che va in un certo senso interpretata.
Si sa che il Maestro aveva in animo di rivedere in senso migliorativo l'opera, segno che non era completamente soddisfatto della prima stesura.
Fatto sta che, non so come, ma inevitabilmente, anche se il capitolo delle vernici era molto lontano, verso la fine della conferenza stavamo parlando proprio di vernici e di quello che il testo proponeva.
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I disegni della forma sono due. Nel secondo disegno il baricentro viene spostato in su cambiando quindi l' evoluzione delle curve. Ma cio' che e' importante, SFS diceva che si possono trovare segmenti corrispondenti , non e' tanto il disegno in se stesso ma i rapporti 9 - 5 - 4 per la costruzione della forma. Sopratutto il rapporto aureo delle proporzione 5 - 4 che delimita la struttura della forma. Ricordo bene quando SFS a CR compose la vernice. In quei tempi non si trovavano materiali o perlomeno le sostanze non erano adatte per la composizione della vernice in quanto spurie o vecchie ad esempio l' olio di spigo. Poi vi furono due "guai": nell' estrazione della rubia tinctorum si ruppe il vaso di vetro a bagno maria e nella prima mano di stesura della vernice, causa molto probilemente il periodo freddo e la sandracca non pura la vernice sedimentava.violino7 ha scritto:Il relatore ha giustamente iniziato l'analisi sistematica del libro "I segreti di Stradivari" incominciando dalla forma del violino proposta a pag. 8: