Il SACCONI parla chiaro!In tutti i violini esaminati, nella preparazione dello strumento compare ' inequivocabilmente' il silicato di potassio.Non riporto la pagina,ma l'ho letto proprio questa mattina. Orbene penso che il problema sia sull'uso di questa sostanza, ossia sulla percentuale da usare!!! qualcuno può illuminarci?claudio ha scritto: ↑venerdì 5 maggio 2017, 19:09 Può essere benissimo quello che dici, le rasiere in vetro sono state usate praticamente da sempre, ma il discorso sui silicati è abbastanza complesso, specialmente quando si tratta di escludere l'uso del silicato di potassio o di sodio applicato in liuteria. Nonostante se ne parli da anni, c'è ancora chi si ostina ad usare il cosiddetto "vetro liquido" come preparazione del legno, la cui presenza è stata praticamente esclusa sugli strumenti originali.
Silicato di sodio
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Re: Silicato di sodio
Re: Silicato di sodio
Il Sacconi parla chiaro ma bisogna anche capirlo bene: Sacconi si basava su analisi chimiche in cui veniva riscontrata un'alta percentuale di silicato di potassio (anche questo è stato scritto ripetutamente qui nel forum), ma in natura le sostanze composte con il silicio sono infinite, dato che questo elemento è uno dei più diffusi sul globo terrestre. L'unica spiegazione possibile che può spiegare la presenza di silicio è l'uso che si faceva in antico e non solo di abrasivi naturali e/o pigmenti naturali a base di silicio, i cosiddetti "metasilicati", cioè a dire argille di vario ordine e grado, usate da sempre nei lavori artistici, di ebanisteria e di falegnameria.
Cmq se si vuole insistere nell'usare il silicato di potassio, il cosiddetto "vetro liquido", si deve tenere presente che la pellicola vetrosa, pur essendo molto dura e trasparente subito dopo la sua applicazione, non è stabile e in un tempo molto breve ridiventa quel sale che era in origine. Inoltre il silicato di potassio, similmente a quello di sodio, mantiene sul legno una spiccata proprietà alcalina che è una vera minaccia per ogni vernice ad olio, anche se opportunamente isolata.
Ormai questo argomento è superato, anche alla luce delle analisi che sono state fatte in questi ultimi anni, che hanno evidenziato la presenza di composti proteinici tra la superficie lignea e la vernice vera e propria. Tuttavia le osservazioni di Sacconi rimangono comq validissime per capire il ruolo della preparazione, che non è solo quello di turapori.
Cmq se si vuole insistere nell'usare il silicato di potassio, il cosiddetto "vetro liquido", si deve tenere presente che la pellicola vetrosa, pur essendo molto dura e trasparente subito dopo la sua applicazione, non è stabile e in un tempo molto breve ridiventa quel sale che era in origine. Inoltre il silicato di potassio, similmente a quello di sodio, mantiene sul legno una spiccata proprietà alcalina che è una vera minaccia per ogni vernice ad olio, anche se opportunamente isolata.
Ormai questo argomento è superato, anche alla luce delle analisi che sono state fatte in questi ultimi anni, che hanno evidenziato la presenza di composti proteinici tra la superficie lignea e la vernice vera e propria. Tuttavia le osservazioni di Sacconi rimangono comq validissime per capire il ruolo della preparazione, che non è solo quello di turapori.
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Re: Silicato di sodio
Giuseppe45 ha scritto: ↑lunedì 18 marzo 2019, 12:59 Il SACCONI parla chiaro!In tutti i violini esaminati, nella preparazione dello strumento compare ' inequivocabilmente' il silicato di potassio.Non riporto la pagina,ma l'ho letto proprio questa mattina. Orbene penso che il problema sia sull'uso di questa sostanza, ossia sulla percentuale da usare!!! qualcuno può illuminarci?
Chissà, magari usava della pomice per levigare il legno prima della verniciatura, o altri abrasivi che contenevano silicati.
A me è capitato di vedere violini trattati con silicati, devo dire che non ho visto un buon risultato a livello estetico, magari avevano sbagliato qualcosa, io però non me la sentirei di provare. A livello sonore pere sia anche peggio
Alessandro Mattei