Kanna - la pialla giapponese
Kanna - la pialla giapponese
Conoscevo da tempo questo attrezzo, ma per pigrizia non mi sono mai deciso ad approfondirne la conoscenza, visto la spesa non eccessiva di circa 66 euro ho deciso di prenderne una su Amazon. Per le dimensioni sono stato abbondante perché preferisco una pialla lunga che trovo ottimale per fare le giunte dei fondi e le tavole di violini, viole e violoncelli. Quindi ho scelto una "Kanna" di circa 270 x 80 x 35cm, e una lama larga circa 65mm, con cui teoricamente avrei potuto affrontare qualsiasi lavoro.
Decisamente scettico sul fatto che potessi ricevere un oggetto usabile, mi sono detto che in fondo valeva la pena rischiare. Al ricevimento dell'oggetto sono rimasto stupito dal peso, circa 1.3kg tra lama spessa 8mm e blocco in quercia bianca giapponese, compattissimo. La Kanna, dalla più economica alla più costosa, non è mai pronta all'uso, ma deve essere messa a punto seguendo regole consolidate dalla falegnameria e dalla carpenteria giapponese.
Innanzitutto la pesante lama di 8mm abbondanti e controferro devono essere affilati e messi bene a punto. La lama, come tradizione giapponese composta da un sottile tagliente in acciaio molto duro montato su un corpo in acciaio tenero, questo permette nonostante le dimensioni importanti di poter agevolmente arrivare ad un filo decente. Ho dovuto lavorare un po' per raddrizzare il filo e per poterlo quindi portare in condizioni di taglio ottimale e devo dire che sono rimasto molto sorpreso nel constatare come la lama infine si sia potuta affilare in modo più che decente, in condizioni di tagliare comodamente un foglio di carta con la semplice pressione della mano. Sistemato anche il controferro, importantissimo perché aderisca perfettamente alla lama onde evitare schegge e strappi, sono passato ad ottimizzare il blocco in quercia: la lama deve appoggiare in modo perfetto sulla parte posteriore e deve avere spazi laterali in modo da poterne regolare l'inclinazione.
La Kanna è uno strumento di una semplicità disarmante, è composta in tutto da 4 pezzi, niente a che vedere con le pialle occidentali in ghisa in genere piuttosto pesanti e macchinose, la Kanna nella sua essenzialità ha già tutto quel che serve per produrre una superficie ottimale.
La Kanna si usa a tirare e non a spingere, questa non è una differenza da poco.
Una volta arrivato a sistemare il blocco di quercia ho provveduto a montare la lama servendomi di due martelli: uno in legno e uno in ottone, materiali che consentono di percuotere la parte posteriore della Kanna senza ammaccare il legno e il metallo della lama.
La regolazione della lama non è stata per niente laboriosa o in qualche modo difficoltosa, devo anzi dire che il tutto si è presentato in modo molto intuitivo. Quindi mi sono apprestato a fare la prima prova di taglio su un listello di tiglio abbastanza lungo con sezione di circa 70 x 20mm, ho preferito un legno tenero perché la mia inesperienza con un attrezzo a me sconosciuto avrebbe perdonato gli inevitabili errori di impostazione, e devo dire che già al primo colpo di pialla ho avvertito il classico rumore setoso di lama che taglia il legno senza incertezza, e quando dalla bocca ho visto sorgere il truciolo che ininterrottamente si prolungava verso l'esterno, sono stato preso dall'euforia e in men che non si dica ho squadrato il listello in modo perfetto nel giro di pochi minuti. Decisamente un lavoro molto buono per una pialla pagata qualche decina di euro.
Ma restava il compito più difficile: la prova su un fondo di acero marezzato, legno che notoriamente è quasi impossibile piallare lungo la vena, e che permette di essere lavorato solo di traverso. Con il ferro della Kanna regolato per un tagliare il minimo possibile, ho iniziato a piallare il pezzo in acero seguendo la venatura ed ho notato uno scorrimento agevole e senza incertezze, ma la cosa stupefacente e che dopo ripetuti passaggi non sono ho constatato una superficie perfettamente piana, ma anche liscia come la seta e senza scheggiature!
Ormai preso dall'euforia, ho spianato anche la seconda parte del fondo in acero e dopo avere raggiunto facilmente un ottimo risultato, mi sono preparato a fare la giunta, le cui superfici ridotte non rendono questo compito mai facile. Anche in questo caso, nonostante le generose dimensioni della Kanna, il lavoro non è stato per niente difficile o faticoso, data l'altezza ridotta del blocco della Kanna e il fatto di lavorare a tirare, si ha un ottimo controllo della superficie che si sta lavorando, aspetto di grande importanza in questi lavori di grande precisione.
Il filo della lama della Kanna, anche se non ne aveva bisogno, ho preferito riprenderlo con le mie pietre ad acqua, per inciso le mie pialle in ghisa pagate centinaia di euro con la me in acciaio criogenico A2 hanno di fatto dimostrato di avere una durata del filo inferiore a quello della mia nuova modestissima Kanna pagata qualche decina di euro.
Usando la kanna per fare le giunte di un fondo in acero, mi sono reso che questa è una pialla che viene usata per i lavori di finitura, me ne sono reso conto osservando le superfici perfettamente lisce e lucidissime, come mai nessuna altra pialla è mai riuscita a darmi. Ero un po' scettico sul fatto di potere ottenere le due superfici combacianti della giunta del fondo in acero, ma anche in questo caso sono riuscito a raggiungere lo scopo in modo più che agevole ottenendo superfici perfettamente piane e combacianti.
Da ultimo ho provveduto a giuntare il fondo appena piallato e devo dire che il lavoro è riuscito benissimo, ampiamente oltre le aspettative.
Sono rimasto ad osservare soddisfatto la buona riuscita del lavoro ottenuto con un attrezzo così elementare e perfetto, esistono anche "Kanna" che costano svariate centinaia d'euro, la differenza sta tutta nella qualità della lama ed ovviamente anche nella lavorazione del blocco, ma si deve considerare che anche le pialle più costose richiedono in ogni caso la messa a punto da parte dell'operatore, cosa peraltro non difficile una volta acquisite le basi necessarie.
Infine le mie impressioni sulla Kanna sono più che positive, sbalordito dalla sua efficacia ho deciso che avrà posto d'onore tra i miei attrezzi di lavoro.
andante con fuoco
Re: Kanna - la pialla giapponese
Un piccolo video della Kanna all'opera nella spianatura di un fondo in acero in due pezzi. E' ben nota la proprietà dell'acero di essere scontroso, ma con una Kanna ben aggiustata anche la marezzatura più profonda diviene docile. Dopo tanti anni passati nell'uso di pialle di svariate specie, l'uso della Kanna non finisce mai di stupirmi per la sua semplicità e precisione estrema. Ai principianti che non hanno dimestichezza nell'uso di attrezzi forse la Kanna potrebbe risultare di non immediata comprensione, ma lo sarebbe qualunque altra pialla, quindi la Kanna vada anche al dilettante allo sbaraglio.
andante con fuoco
Re: Kanna - la pialla giapponese
Bellissimo video in cui si mostrano gli attrezzi della carpenteria giapponese, comprese le incredibili Kanna.
andante con fuoco
- masa
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Re: Kanna - la pialla giapponese
Se ti serve un martello, costa solo 5000 euro.
Re: Kanna - la pialla giapponese
No grazie, ma se avessi soldi da buttare senz'altro un pensierino ce lo farei!
andante con fuoco
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Re: Kanna - la pialla giapponese
Se Claudio che è un perfezionista del "filo" ne esalta le qualità...mi sa che me la prendo anch'io
Alessandro Mattei
Re: Kanna - la pialla giapponese
Tu hai già la mano agli attrezzi di lavoro, troverai questo attrezzo così "semplice" di una straordinaria complessità ed efficienza. Mai più senza Kanna!
andante con fuoco