Per maggiore informazione, libero ognuno nelle sue scelte, la prova in bianco è di fondamentale importanza perché permette di valutare il suono "crudo" dello strumento, cioè a dire senza vernice, così da capire bene le differenze tra il prima e il dopo la verniciatura, e quindi di giudicare la bontà o meno di una vernice e della sua applicazione. Inoltre, la potenza "bruta" espressa dallo strumento consente di valutare le sue reali proprietà sonore riguardo la produzione di armonici, la timbrica e la dinamica.
C'è poi il fatto non trascurabile che la prova in bianco dello strumento consente anche di correggere tutti quegli errori di costruzione e assetto del suono, o anche semplicemente rifinire al meglio il tutto al fine non solo di un migliore aspetto, ma anche di una migliore sonorità e suonabilità dello strumento. In questo senso il poter rifinire un manico di uno strumento in bianco è l'unico modo per aggiustarlo alla mano del musicista, e questo è un aspetto fondamentale nella costruzione di un violino, perché uno strumento potenzialmente ottimo potrebbe vedere inficiata la suonabilità a causa di un manico sbagliato o non bene aggiustato alla mano del musicista, con la conseguenza di uno strumento scomodo, difficile e faticoso da suonare.
E' vero che il manico dovrebbe rispettare alcuni misure considerate canoniche, ma nessun manuale dice come apportare tutti quegli aggiustamenti più o meno incisivi che lo rendano comodo al punto di potere essere considerato il giusto prolungamento della mano che prende le note. Come pure un aggiustamento del piede del manico comporta quasi sempre una conseguenza nella produzione dei bassi, e l'unico modo è poterlo fare sullo strumento suonato in bianco. Ritoccare uno strumento verniciato è sempre un'operazione estremamente lunga e delicata, che può portare anche a conseguenze impreviste.
Parlo del manico di uno strumento in bianco perché di solito ci si limita a rispettare le misure canoniche, lasciando poi che il musicista si arrangi, trascurando che un decimo di millimetro in più o in meno nello spessore del manico, del piede o del capotasto, siano determinanti nell'uso naturale e comodo di uno strumento. Uno strumento scomodo porta con sé tensione, rigidità di impostazione ed un uso anomalo del sistema muscolare e scheletrico.
In ultimo, ma non meno importante, la cassa di uno strumento suonato in bianco permette aggiustamenti a suon di piccoli colpi di rasiera che permettono di ottimizzare la resa sonora, cosa impossibile da fare su uno strumento già verniciato. Per non parlare poi di fare un ponticello su uno strumento verniciato di fresco, cosa che io lascio volentieri agli ardimentosi liutai che considerano la prova in bianco una perdita di tempo.
Nel metodo di Sacconi che prevede non solo l'uso della forma interna ma anche la filettatura e la sguscia a cassa chiusa, si è avvantaggiati nel poter determinare le proprietà sonore di una cassa armonica, poiché si ha un maggiore controllo sul suono fin dall'aggiustamento degli spessori e delle sgusce, cosa che sarà più agevole ed intuitiva su uno strumento montato in bianco.
La prova in bianco
La prova in bianco
andante con fuoco