Tensione dell'archetto
Tensione dell'archetto
Finalmente sono riuscito ad avere il mio primo violino costruito ovviamente dai grandi liutai cinesi! Incredibile ma vero sono riuscito a suonare note al primo tentativo, o meglio, ho emesso suoni che avevano parvenza di note (alcuni in realtà sembravano il miagolio di un gatto tirato sotto da un tir) con mia grande soddisfazione. Sto cominciando ad esercitarmi con degli spartiti che ho trovato su internet fatti apposta per i principianti (prima del violino suonavo il basso elettrico per cui almeno gli spartiti so leggerli)...qualcosa esce fuori. Penso però che al più presto andrò da un insegnante. Nel frattempo volevo chiedervi come ci si deve regolare per la tensione dei crini dell'archetto. C'è un modo per capire fino a che punto bisogna tenderli?
la tensione dei crini dipende da:
-rigidezza (o elasticità) della bacchetta
-curvatura della bacchetta medesima
-tensione applicata dalla vite.
E' ovvio che la distanza dei crini dalla bacchetta varia a seconda del tipo di arco, stabilire quindi una misura a priori è difficile.
La generale cattiva abitudine dei principianti è abituarsi ad una tensione molto elevata dei crini, perchè pensano così di migliorare il controllo dell'arco ed ottenere più suono con una maggiore pressione.
In realtà il volume sonore dipende molto più da una buona aderenza dei crini sulle corde, ed una tensione tendenzialmente bassa dei crini favorisce tutto ciò.
E' naturale comunque che, se si ha a disposizione un arco piuttosto tenero, la distanza dei crini sarà maggiore rispetto un arco più rigido o con meno curvatura.
-rigidezza (o elasticità) della bacchetta
-curvatura della bacchetta medesima
-tensione applicata dalla vite.
E' ovvio che la distanza dei crini dalla bacchetta varia a seconda del tipo di arco, stabilire quindi una misura a priori è difficile.
La generale cattiva abitudine dei principianti è abituarsi ad una tensione molto elevata dei crini, perchè pensano così di migliorare il controllo dell'arco ed ottenere più suono con una maggiore pressione.
In realtà il volume sonore dipende molto più da una buona aderenza dei crini sulle corde, ed una tensione tendenzialmente bassa dei crini favorisce tutto ciò.
E' naturale comunque che, se si ha a disposizione un arco piuttosto tenero, la distanza dei crini sarà maggiore rispetto un arco più rigido o con meno curvatura.
- and29
- Utente Esperto I
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Andrea, effettivamente è proprio cosi!, infatti sugli archetti in carbonio che sono tendenzialmente piu' rigidi, la tensione non deve essere troppo elevata, diversamente si rischia di avere un suono piuttosto aspro! a differenza di quello morbido e nitido che le nostre orecchie vorrebbero udire!
Sbalordito il diavolo rimase... quando comprese quanto osceno fosse il bene.<br>
- marce
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Concordo con tutte le considerazioni riportate sopra, ma se proprio non sai cosa fare, parti con tre-quattro giri della vite (anche due-tre se l'arco è in carbonio) partendo dai crini molli. Potrebbe anche bastare. se non ti convince dagli un mezzo giro in più e riprova ... e via, finchè non trovi la tensione che più ti convince.
Mi raccomando, l'arco non deve risultare raddrizzato o peggio incurvato al contrario, sennò vuol dire che hai esagerato e rischi di rompere qualcosa ...
Mi raccomando, l'arco non deve risultare raddrizzato o peggio incurvato al contrario, sennò vuol dire che hai esagerato e rischi di rompere qualcosa ...
Ciao a tutti, questo è il mio primo messaggio
Io credo che ognuno di noi debba trovare la "sua" tensione dell' archetto. Ovviamente si parla di differenze minime, ma per ciascuno di noi l' arco avrà una risposta diversa.
A me è stato insegnato che in linea di massima la distanza tra crini e bacchetta deve essere uguale al diametro della bacchetta, prendendo come punto di riferimento il punto di equilibrio dell' arco.
Per me questo sistema ha funzionato alla grande.
Una volta settata la giusta distanza si può lavorare tendendo poco più o poco meno.

Io credo che ognuno di noi debba trovare la "sua" tensione dell' archetto. Ovviamente si parla di differenze minime, ma per ciascuno di noi l' arco avrà una risposta diversa.
A me è stato insegnato che in linea di massima la distanza tra crini e bacchetta deve essere uguale al diametro della bacchetta, prendendo come punto di riferimento il punto di equilibrio dell' arco.
Per me questo sistema ha funzionato alla grande.
Una volta settata la giusta distanza si può lavorare tendendo poco più o poco meno.