Susanna ha scritto:Non sono d'accordo ... (che simpatica).
Studia le note dividendo il movimento del braccio da quello della spalla; quando suoni una nota muovi il braccio, quando invece cambi la corda muovi l'articolazione della spalla. Non confondere i due movimenti, altrimenti tocchi le altre corde.
per caso... devo anche studiare LENTAMENTE?
"I don't mind falling down... what i dont' like is ALMOST falling down! You DO something or you DON'T do it!" - Itzhak Perlman
eh, purtroppo all'inizio lo studio di un esercizio DEVE essere lento..quante volte vorremmo sviolinare ed invece siamo costretti a ripetere infinitamente studi al fine di intonarli sempre di più...il bello è però, una volta intonati, divertirsi!!!Anche io ho sempre avuto difficoltà nel fare le arcate con cambi di corda(rieding op.24 in solM la fine del secondo tempo mi fa morire!)..il suono viene pessimo e si sente prorpio la rigidità del braccio.il mio prof oltre ad evidenziare ogni volta il problema e dirmi di esercitarmi non fa altro(giustamente)...ma le arcate-legate restano pessime comunque...non c'è altro un esercizio-chiave che magicamente può farmi sbloccare??
Manuela scusa l'impertinanza: il grande Adolf Herset, leggendaria prima tromba della Chicaco Symphony (ha suonato fino a ottanta anni circa in quell'orchestra che annovera la sezione ottoni più prestigiosa del mondo, adesso forse eguagliata da quella della New York Philarmonic) ha così condensato il segreto della bravura: "Studia finché non ti casca il c.....". Non aulico, ma molto efficace.
Non è un esercizio magico ma prova: suona solo le corde vuote e immagina le note che devi fare per ogni arcata (quattro, sei, otto...); cerca di dividere l'arco in parti uguali (otto note=otto parti). L'arcata vuota ti serve prima di tutto a rilassare il braccio e a trovare un bel suono senza lo stress delle dita; poi ti aiuta a capire e a vedere dove va ogni nota. Quasi sempre si spreca tutto l'arco all'inizio...
Grazie Susanna!Infatti se non ci sto attenta spreco l'arco e poi arrivo a dover fare miliardi di note con 1mm di arco...provo sicuramente a farlo e ti saprò dire...grazie milleee!!!
manuela ha scritto:Grazie Susanna!Infatti se non ci sto attenta spreco l'arco e poi arrivo a dover fare miliardi di note con 1mm di arco...provo sicuramente a farlo e ti saprò dire...grazie milleee!!!
a me accade il contrario: spesso mi ritrovo con mezzo arco a disposizione ed ho finito le note!
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...Io sono tre settimane che non lo prendo in mano e mi prende male a pensare quanto sarò tornata indietro..solo che tra violoncello, pianoforte complementare e violino ho bisogno delle giornate di 48h..Almeno di violino mi manca pochissimo per finire il secondo libro del curci...
pant pant..
nonnomax ha scritto:capisco che sia stupido dirlo, ma non e meglio se ti dedichi alle cose una per volta?
la "dispersione" di interessi, non é sempre un bene.
io riesco a dedicarmi seriamente solo a 2 strumenti, avevo iniziato il sax ma non ce la faccio proprio: non e' solo una questione di tempo, ma proprio di sforzo mentale. Chitarra e violino li riesco a gestire, di piu' no.
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Anche il mio prof mi dice che il dedicarsi allo studio di più strumenti porta inevitabilmente alla dispersione di questi interessi..cioè praticamente se si fanno più cose alla volta di finisce col non farne bene neanche una...sono d'accordo ma fino a d un certo punto..nel senso che è da 2 anni che studio sia violino sia pianoforte..ma è una questione di organizzazione.Certo che poi se uno decide di studiare 30000 strumenti è ovvio che no ce la farà mai ..ma finche restano 2 o 3 io non credo che ci sia "dispersione"...ecco..ho detto la mia...Salutiiiiiiiiiiiiii! !!