Per il momento molto interessante... però già mi vengono dei dubbi.violino7 ha scritto:.............................il suo plastico ambrato spessore.............................
siamo dunque davanti ad una resina somigliante all'ambra dorata. Il suo stesso nome "dorema" mi fa pensare al color oro!
E' un colore, se non erro, molto ricorrente sui violini cremonesi!
Devo fare un inciso importante! La ricerca della natura della resina misteriosa presente su quei violini aveva fatto pensare, proprio per la densità del color oro, all'ambra. Di questo era sempre stato convinto ad esempio Hill di Londra e moltissimi studiosi dell'epoca (e forse anche tutt'oggi questa credenza è molto accreditata). Senonchè, essendo una resina fossile, se non erro l'unica, durissima, antica di milioni di anni, non si trova la maniera di scioglierla nei comuni solventi a freddo. Il suo punto di fusione è intorno ai 350° e solo con il procedimento di pirogenazione (vedi manuale Carletti) a quella temperatura si può legare con altri elementi. Ora, a parte la preziosità e la relativa difficoltà di reperimento sul mercato, non è probabile che i cremonesi avessero potuto usare ordinariamente questo procedimento perchè abbastanza elaborato, specialmente per quei tempi. Questa semplice prima considerazione basterebbe da sola ad escluderla. Il dorema invece supera questo ostacolo perchè ha un punto di fusione abbastanza basso!
Questo è il motivo per cui un panno strofinato può, generando calore, contribuire a ricomporre i graffi!
Veniamo al seguito del libro! In sintesi, l'autore arriva all'individuazione del dorema partendo dal punto di fusione di schegge tratte da strumenti originali rapportandoli con analoghi esperimenti fatte su tutte le resine che potevano essere conosciute nel '700, valutando anche la relativa reattività ai vari solventi, ed altre prove ancora. Prove tutte che portano allo stesso risultato! Infine l'esame viene spostato sulla prova acustica su strumenti nuovi verniciati con la vernice doremica (chiamamola così) confrontando la resa sonora fatta con essi e lo stesso pezzo musicale ripetuto poi dallo stesso violinista con strumenti originali (con tutte le eccezioni e considerazioni che si possano fare su un tale confronto!)
Scusate la lungaggine, ma tante cose occorre che le dica per inquadrare meglio le tematiche!
Veniamo al procedimento vero e proprio per comporre la vernice.
Segue.....
Ho letto la composizione dell'ammoniaco e c'è una grossa percentuale di gomma, perchè parli di punto di fusione? credo che cuocendola si brucerebbe.
Comunque si può sempre sciogliere in alcool.
Altra piccola cosa, ho trovato una foto della resina ma sembra bianca, come fosse della cera. Non so se ho visto quella giusta...
Riguardo alle resine fossili esiste anche il coppale e il procedimento per sciogliere sia l'ambra che il coppale erano conosciutissimi all'epoca.
Esistono testimonianze scritte anche di un olio all'ambra di venezia usato per verniciare i liuti, che Orazio Gentileschi aggiungeva all'olio delle sue pitture per migliorarne il colore:
Historical Information From DeMayerne's 1600's Manuscript:
" M. Gentileschi, excellent Florentine painter, adds on his palette a single drop of amber varnish coming from Venice, with which they varnish lutes, The varnish, although red, does not spoil the white. Vidi"
Informazioni dal Manoscritto di De Mayerne 1600:
M.Gentileschi, eccellente pittore fiorentino, aggiunge sulla sua tavolozza una goccia di vernice all'ambra proveniente da venezie, con la quale si verniciano i liuti. Questa vernice nonostante il colore rosso, non compromette il bianco.