Colori per vernice

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Messaggio da claudio »

La vernice alla propoli di Sacconi non dà e non ha mai dato buoni risultati, sempre che ci si riferisca alla ricetta indicata nel suo libro. Ma niente toglie che la propoli aggiunta in percentuali ridotte non possa fornire una buona buona vernice. Ma non è questo il punto: manca un legame con la tradizione antica delle vernici. Sulle vernici, si sa, si è detto e scritto di più e di tutto, ma quello che rimane sono le testimonianze scritte e le opere artistiche (quadri, violini, ecc ecc) che dovrebbero essere studiate senza troppi intermediari. Un buon modo per cominciare, secondo me, sono i manuali di pittura degli antichi dove vengono suggerite una miriade di ricette valide anche per la liuteria. Come opera letteraria affidabile e dotata di grande obiettività, anche se oggi siamo andati abbastanza avanti, rimane il libro degli Hill su Stradivari e il suo lavoro. In questo libro non si trovano interpretazioni arbitrarie, ma solo una costante osservazione degli strumenti originali, perchè gli Hill ne hanno visti, esaminati e restaurati davvero parecchi.
Ho dato, ad esempio un occhiata al libro di Zanier suggerito da Violino7 ed ho notato lo stesso errore di molti altri autori più o meno recenti che si sono proposti come studiosi di liuteria: la pretesa di scoprire il "segreto".
Eppure Zanier conosceva l'opera degli Hill, ma dimostra una grande ignoranza non solo riguardo alle vernici antiche, portando in primo piano esperimenti e prove condotte con strumenti scientifici direttamente sulle vernici originali. In quel libro viene anche affermato che per riconoscere una vernice antica c'è un metodo "sicuro": basta accendere un fiammifero e avvicinarlo alla fascia di uno strumento antico, alla "giusta" distanza la vernice si rammollisce in un modo molto caratteristico. E allo stesso modo, mediante lastrine di platino su cui vennero riscaldate le resine, si giunse all'elaborazione della vernice doremica, semplicemente osservando che questa fondeva in modo analogo alle vernici antiche. E la lampada di Wood? e un'analisi stratigrafica della vernice? negli anni '30 e '60 esistevano già microscopi largamente sufficienti per indagare sulle vernici. Così come si faceva già da parecchio tempo con i quadri. Ad esempio, il grande restauratore di opere d'arte Secco Suardo, cita metodi che ancora oggi sono usati nell'autenticare un quadro. Ma la liuteria è stata, ed in effetti lo è, un'arte a parte, basti considerare che si è iniziato a radiografare gli strumenti antichi solo in tempi recenti. Invece di ricercare con la pazienza di un etnologo le tracce mai veramente perdute delle vernici e dei loro componenti e dei metodi di applicazione, ci si è lasciati puntualmente affascinare dalla chimera di un primato: quello di essere lo "scopritore del segreto" di Stradivari. Nemmeno Sacconi è rimasto esente da questo problema, sebbene egli fosse in vita una delle persone più modeste, più miti e più preparate che si potessero trovare all'epoca nel campo della liuteria. Se mi chiedessero, nell'istruzione di un giovane alla liuteria, da dove cominciare, io direi senza dubbio dallo studio della storia dell'arte costringendolo a frequentare per almeno un paio d'anni le facoltà di archeologia e storia dell'arte, che in Italia sono eccellenti. Perchè non c'è più bisogno di novelli Stradivari nazionali ed esteri che ci vengono a propinare e a convincere del loro genio. Anzi, non c'è mai stato bisogno, e se la tradizione si è in qualche modo persa, la si è persa anche grazie allo sganciamento della tradizione liutaria da quella delle altre meno isolate discipline artistiche, come la scultura e la pittura. Il paradosso è che anche dell'ebanisteria si sa piuttosto poco: mentre si può comodamente ricostruire la storia della pittura dalla preistoria fino ai giorni nostri con margini di errore ridotti ai fini della più generale comprensione del fenomeno, l'ebanisteria è stata "allegramente" trascurata. E da dove vuoi che nascesse la liuteria dei nostri liutai classici, se non dalle scuole d'intaglio e d'ebanisteria che erano diffusissime in tutta Italia e in tutte le epoche? Stradivari, si sa, nacque come intagliatore e poi divento liutaio. Davvero il grande Stradivari ha inventato la sua vernice di sana pianta, senza avere un legame con la tradizione? Chiaramente lo studio dei manuali antichi, anche se accurato, non esaurisce tutte le risposte, ma tutto ciò che verrà elaborato in seguito non sarà più "a prescindere".
Nei miei strumenti io non propongo vernici che siano uguali alle antiche perchè l'epoca in cui si è iniziato a studiare la liuteria con obiettività è iniziata di recente e tutti noi dobbiamo fare ancora esperienza. Quindi il nostro lavoro è da buttare? assolutamente no, perchè in ogni caso, chi più o chi meno, si avrà dato buona prova di aver assimilito la lezione degli antichi e gli strumenti che infine non devono fare altro che suonare, e suonare bene, sono lì a testimoniarlo. Perfino nell'800, secolo di una gigantesca mistificazione riguardo l'opera degli antichi liutai, ha prodotto liutai i cui strumenti oggi sono ricercati avidamente dai musicisti. Eppure quei liutai avevano mezzi infinitamente più ridotti dei nostri se consideriamo che oggi abbiamo a disposizione disegni di forme e bombature degli strumenti originali. Nell'archeologia dei primordi, si scavavano gallerie per andare direttamente alla ricerca dei tesori, non tenendo così conto del contesto stratigrafico e quindi sconvolgendo ogni possibilità di ricostruzione del contesto storico. Perchè quello che interessa ai posteri è ricostruire la vita degli antichi, il limitarsi ad ammirare in privato un meraviglioso vaso attico a figure rosse, può sicuramente destare delle belle sensazioni, ma fa rimanere ignoranti. Allo stesso modo si va alla ricerca del "tesoro" rappresentato dal segreto della vernice di Stradivari, non tenendo conto degli strati che si sono succeduti nel tempo, rappresentati dal mutare delle tradizioni e dal loro succedersi. Perchè i tombaroli alla ricerca dei vasi etruschi commettono un crimine? non solo perchè rubano e disperdono il nostro patrimonio, ma anche perchè sconvolgono la stratigrafia compromettendo così ogni possibilità di studio condotto con metodi scientifici. Si scava per conoscere e capirne di più e talvolta capita di trovare un grande tesoro, non si scava solo per il tesoro.
Ma fortunatamente in liuteria i danni non sono così gravi, perchè anche se gli strati di conoscenza sono stati sconvolti, non è così difficile risalire alla fonte, e 500 anni di storia non sono così remoti.
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Messaggio da violino7 »

Claudio, grazie per le giuste considerazioni da te espresse finora! Chiamandoti in causa direttamente penso ne abbiano beneficiato tutti coloro che ci seguono e, quindi, i tuoi interventi siano stati grandemente apprezzati da tutti, oltre che da me! Ne ha beneficiato la conoscenza generale!
Ora credo possiamo chiudere il capitolo dorema.
Anch'io sono appassionato di tutto quello che è avvenuto nell'antichità, in particolare delle arti e dei mestieri nella loro evoluzione nel tempo ed il dorema ammonicum mi interessa proprio perchè usato fin dai primordi. In quel senso credo sia un valido elemento di giunzione per lo studio evolutivo delle arti e si lega bene con quello che hai detto. Però, giustamente, non più di tanto! Noi non possiamo dire niente altro! Gli studi approfonditi non li possiamo fare noi ma vanno fatti in sede accademica, a tutto campo!
Noi, miseri appassionati di liuteria, al massimo, se ci dice bene, potremmo scoprire la miracolosa resina segreta da tutti ricercata!!
E' bello, però, immaginare che possa esistere!! Se non altro ci serva da stimolo!!
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- Lino Santoro -
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neuma
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Messaggio da neuma »

claudio ha scritto:come preparare la chiara d'uovo:
https://www.claudiorampini.com/php/modul ... hiara+uovo
sulla chiara d'uovo si può dipingere ad olio e a tempera, inoltre la chiara d'uovo è stata usata come vernice finale provvisoria per i quadri
Ho seguito il tuo consiglio su come procedere con la chiara d'uovo e il risultato è stato eccellente! Non solo mi ha consentito di eseguire la decorazione in china con estrema facilità e ottimo esito, ma come turapori mi piace molto più di quelli chimici e penso che in futuro utilizzerò ancora questo sistema.
Grazie ancora per il tuo utilissimo suggerimento!
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il problema è che in Italia di queste cose relative alle vernice si discute poco o niente, per cui un liutaio è portato per forza di cosa a seguire sentieri completamente scissi da un contesto generale. E' pur vero che ci sono scuole di liuteria anche molto valide, ma il dovere di riagganciarsi ad un passato vale per tutti. Penso che le scuole di liuteria sarebbere ottimi luoghi dove poter discutere, anche in modo acceso, sulle idee. Io qui sono praticamente solo e non ho per ora la possibilità di un contraddittorio efficace, per cui posso anche ringraziare per l'apprezzamento dimostrato verso le mie riflessioni, ma invito ugualmente a prendere il tutto con un certo spirito critico.
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Messaggio da violino7 »

"Ah...a'rieccolo!Un'altra volta lui. Quello del dorema! Credavamo di essercene liberati!......" (è una voce, impertinente, che parla..dal fondo della stanza)
Si, sono ancora io, ma questa volta cambio argomento!
Vi voglio parlare di un bellissimo film che ho visto qualche tempo fa e che mi è piaciuto moltissimo, tanto da averlo fisso nel mio portatile.
Si intitola "Il violino rosso", regia di François Girard. Penso possa interessare anche a voi (naturalmente quelli che non l'hanno già visto).
"Se vuoi parlare di film hai sbagliato forum...devi andare al cine-forum..." (è la voce che parla)
Si, va be', ma il posto è giusto! Questo topic si chiama "colori per vernici" e nel film si parla di un violino colorato con una vernice "speciale" di un bel rosso intenso, devo dire veramente di bell'effetto!!
La storia è ambientata a Cremona, non poteva essere diversamente, in casa e nella bottega di uno stimato liutaio, tale Niccolò Bussotti, ma il film racconta anche la vita avventurosa di quel violino nel corso del tempo fino ai nostri giorni.
Il liutaio aveva costruito per il figlio nascituro un bellissimo violino, "perfetto" nelle forme e nella fattura ed al quale mancava in un certo momento solo la vernice.
segue....
Ultima modifica di violino7 il domenica 23 novembre 2008, 0:44, modificato 3 volte in totale.
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Messaggio da violino7 »

Destino volle che la moglie partoriente morisse di parto insieme al bambino, perdendo egli, in un sol colpo, tutti i suoi affetti.
Disperato, la notte seguente trascina in bottega il corpo ancora caldo della moglie, lo stende su un tavolo ed incidendone un polso ne estrae abbondante sangue, deponendolo dentro una piccola bacinella.
"Ah..oh...ma questo è un film horror..." (è la voce che parla)
Sono i particolari che purtroppo debbo raccontare per forza! Per far capire la situazione!!
A questo punto il liutaio pone in un contenitore di vetro trasparente un liquido incolore insieme ed un'altro giallino, li mescola con un bastoncino di legno e vi aggiunge il sangue della moglie.
"Ah .. 'n vedi questo..." (è sempre la voce)
Zitta ed ascolta!!
Aspetta un bel po' di tempo, poi, quando il sangue si è addensato quanto basta, tramite un pennello costruito lì per lì con i bellissimi fini capelli della moglie morta, appone la densa vernice colorata di rosso sangue sul violino, in una unica mano.
Certo, ne avevano di inventiva gli antichi liutai cremonesi!!!!
Questo è tutto quello che vi volevo raccontare riguardo la vicenda di quel bellissimo violino, il resto vi consiglio di scoprirlo nel film! Ne vale la pena!
Questo è solo l'inizio.

Adesso invece vi voglio parlare di tutto quello che mi è passato nella testa.
"Mo'.. dove vuole arrivare questo..." (è la voce che parla)
...segue...
Ultima modifica di violino7 il domenica 23 novembre 2008, 0:45, modificato 4 volte in totale.
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Messaggio da violino7 »

Mi viene da pensare che effettivamente il rosso intenso del sangue è un colore bellissimo, lo si potrebbe anche modulare bene come intensità per brunirlo di più o di meno dosando la quantità! All'ultima edizione di Mondomusica a Cremona ho visto un bellissimo Pressenda di un magnifico tono di rosso (era esposto in vendita ad un prezzo sicuramente stratosferico vista la coreografia di quello stand!).
Allora io l'ho pensata e ve la dico così come mi è balenata nella testa: chissà se con il sangue è possibile comporre una vernice!
Voi penserete che questa è una elucubrazione di un aspirante liutaio fuori di testa!
"Oh.. questa volta ci hai indovinato!....." (è sempre la voce)
Io il pensiero ce l'ho avuto, da profano incuriosito. Che vi devo dire!
Allora, riguardo alla vernice composta dall'antico liutaio, ho fantasticato che nel liquido giallo ci potesse essere del mastice di Chios, in quello trasparente non so, forse del diluente, poi il sangue.
Poi si è accesa una lampadina e mi sono ricordato che esiste la colla "fibrina", che viene estratta dal sangue e viene descritta come la più efficace da usare in liuteria, mi sembra di averlo letto sul manuale "La liuteria classica ed il liutaio moderno" di Luigi Lanaro (avete presente quando vi ferite e, se aspettate che il sangue si raggrumi, diventa appiccicoso, la natura ci ha dotati di questo elemento credo necessario alla coagulazione).
Allora, mastice di Chios, un valido diluente, i globuli rossi come colorante, un forte collante.
Oh, non si sa mai, magari funziona!
Daltronde ho imparato che in liuteria non si finisce mai di imparare, sperimentando. Ciò era valido per Stradivari, ma mi risulta che anche i moderni ne hanno provate di tante!
"Sai che ti dico? Vai all'ospedale di zona più vicino... e chiedi un consulto all'ematologo di turno...." (è la voce che parla)
...........segue....
Ultima modifica di violino7 il domenica 23 novembre 2008, 0:47, modificato 7 volte in totale.
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Messaggio da violino7 »

Questa è buona!! Ma si fa tanto per ragionare!
Ma poi, ragionando ancora, mi viene in mente un'altro dei miei pensieri, questa volta direi "sublime" (per nobiltà d'animo :lol: ).
Quando ho terminato il mio violino, alla prova del suono ho avuto una forte emozione come se mi nascesse un figlio (a parte gli scherzi, mi risulta che questa cosa interessi tutti indistintamente i liutai).
Allora, in effetti, il violino ha molte cose di una persona (ha la testa, il riccio, il collo, la bocca, i polmoni, un corpo sinuoso, il cuoricino e l'anima.. e chissà cosa altro ancora).
Aspetta un po'...se gli potessi dare un po' del "mio" sangue!!
"Ho capito!..... ti vuoi svenare......" (è la voce che parla)
Solo poche gocce, quelle che servono! Sarebbe veramente "sangue del mio sangue", ...il massimo!!!
Chi non darebbe il sangue ad un figlio?
"Senti un po'!... quando stai lì....in ospedale....fatti dare un guardatina anche dallo psichiatra....de turno....." (è la voce che parla)

Tutto questo, allegramente, per consigliarvi nuovamente la visione di questo film.
Secondo me dentro c'è tutto.
C'è l'amore per la musica, l'amore per il violino (inteso come essenza di diabolica bellezza), l'amore per la liuteria.
Oh, vorrei sapere da qualcuno di voi cosa ne pensa di tutto quello che ho scritto! Non esitate ad intervenire, naturalmente potete dire quello che volete, anche in negativo.
In particolare il mio dubbio più grande è se devo andare oppure no a fare quel famoso consulto!!!!???? :lol:
Ultima modifica di violino7 il domenica 23 novembre 2008, 0:50, modificato 2 volte in totale.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Io credo che nel tuo caso basti qualche seduta con la signorina Rottermaier..
Il sangue ha un colore bello solo se si tratta di sangue arterioso, quello venoso è più scuro, tendente al bluastro. Io non consiglio di forarsi un'arteria per qualche goccia di sangue. Ma il colore ci può affascinare, in taluni casi, finchè a scorrere non sia proprio il nostro sangue. A questo proposito mi viene in mente anche Faust e la firma del patto con il Diavolo con il proprio sangue. E poi il mio sangue i violini che costruisco lo vedono lo hanno visto e lo vedranno anche in futuro, capita sempre di tagliarsi e qualche goccia cade sul legno, però se cade sulla bombatura della tavola armonica è un gran casino perchè il sangue viene assorbito in modo indelebile e in profondità dall'abete. Il problema è che il sangue non è una materia omogenea, dopo breve tempo i vari componenti tendono a separarsi e il sangue stesso tende a coagularsi. A questo proposito vedere il miracolo di San Gennaro a Napoli. Una soluzione possibile potrebbe essere quella di prendere del sangue secco, macinarlo fino a renderlo polvere finissima e poi aggiungerlo ad una vernice ad olio. Ignoro se esso sia più o meno trasparente rispetto alla lacca di robbia, ma dato che il suo colore è dato dal ferro, propenderei per l'ipotesi che esso contribuisca a rendere la vernice non troppo trasparente.

(Consulenza gentilmente fornita dal Conte Dracula)
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Messaggio da gewa89 »

Fate quello che volete, ma fatemi il piacere di usare un fissativo per mantenere la vostra vernice organica di sangue...non commettete errori che potrebbero rovinare per sempre il vostro lavoro!!!
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Claudio, sei sempre forte. Io il quesito l'ho posto tanto per scherzare, ma tu sei talmente professionale da averlo dipanato metodicamente!
Direi che hai dato una soluzione, quasi quasi da provare. Naturalmente la prova non la posso fare con il mio sangue, rischierei veramente di dissanguarmi. Però se l'esperimento riesce usando il sangue animale, quando si tratta di produrre la vernice definitiva da usare con sicurezza sul violino, non è detto non usi il mio!
Ma solo per lasciare un proprio segno "indelebile" ai posteri, una firma riscontrabile anche tramite il DNA. Falsi certamente non se ne potrebbero fare!
Chi può escludere che per questo la Montalcini un giorno possa essere ricordata anche in liuteria?
Visto quante cose escono fuori da una detta per scherzo?

A proposito, ti chiedo questo a riprova della mia grande ignoranza, chi è quella signorina che hai citato? Non l'ho mai sentita nominare nei trattati di liuteria, quei pochi che ho letto io! Ho intuito solo che "succhia il sangue". Meglio starle alla larga!

Anche a me è successo di usare improvvidamente una sgorbia procurandomi una ferita (anche profonda) ed ho notato che il sangue penetra profondamente nel legno. Per fortuna non ci sono stati grossi danni (solo al mio dito! :lol: :lol: )
Citazione valida per i neofiti, dettata dalla mia esperienza: "mai mettere le mani davanti ad una sgorbia al lavoro!"
I veterani già lo sanno, per la loro grande esperienza!
Ultima modifica di violino7 il mercoledì 30 maggio 2007, 14:13, modificato 3 volte in totale.
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Messaggio da gewa89 »

violino7 ha scritto:. Naturalmente la prova non la posso fare con il mio sangue, rischierei veramente di dissanguarmi. Però se l'esperimento riesce usando il sangue animale, quando si tratta di produrre la vernice definitiva da usare con sicurezza sul violino, non è detto!
Ma solo per lasciare un proprio segno "indelebile" ai posteri, una firma riscontrabile anche tramite il DNA. Falsi certamente non se ne potrebbero fare!
Scusa violino7, se mi intrometto nuovamente, ma su certe cose il mio lavoro mi porta ad essere puntigliosa...fai attenzione, perche' se usi il sangue di un animale (mettiamo un mucca che ne ha tanto), la firma riscontrabile tramite il DNA e' la sua, non la tua...

Buona fortuna :D
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Messaggio da claudio »

Probabilmente domani avrai notizie della Signorina Rottermaier. Io nel frattempo sparisco, non reggo la vista del sangue :inv:
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto: Il sangue ha un colore bello solo se si tratta di sangue arterioso, quello venoso è più scuro, tendente al bluastro.
Ignoro se esso sia più o meno trasparente rispetto alla lacca di robbia, ma dato che il suo colore è dato dal ferro, propenderei per l'ipotesi che esso contribuisca a rendere la vernice non troppo trasparente.


Il violino Pressenda che ho citato aveva una vernice densa, per niente trasparente e comunque, nonostante tutto mi sembrava bellissimo.
Forse ho questa sensazione perchè, esssendo essa consunta dall'uso, mostrava parzialmente il legno, avendo perso la maggior parte del suo spessore in molte zone. Risaltava quindi il contrasto tra le parti ancora spesse, più rosse, ad esempio vicino agli incavi delle fasce, e le zone più nude, quindi più chiare.
In quel caso, se la vernice è nata interamente coprente, ovviamente, non si potevano all'origine notare gli strati sottostanti.
Ma perchè forse quella è un'altra tecnica! Un'altro concetto di vernice! Forse in quel caso si tiene conto solo della bellezza della vernice fine a se stessa e non considera minimamente di valorizzare in trasparenza le venature e marezzature del legno.
Può essere che quella vernice sia nata interamente coprente, meno bella di adesso, e che sia diventata bella col tempo per effetto della consunzione?
Può essere valido questo che sto dicendo? Sto dando solo una mia impressione, non credo di dire niente di categorico, è solo una ipotesi dettata dall'osservazione diretta.

Riguardo al sangue arterioso o venoso, ma non è sempre una questione di brunitura da dare? Certo se la vernice deve valorizzare il legno bisogna che sia trasparente, ma non c'è di mezzo anche la giusta tonalità di colore da trovare, oltre alla trasparenza?
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Messaggio da claudio »

quando si parla di "trasparenza" dei pigmenti destinati alle vernici ad olio bisogna intendersi. E' anche per questo motivo che invito sempre a studiare un buon manuale di pittura (ne esistono ottimi della Hoepli). Cmq le cosiddette lacche di robbia o di alizarina sono tra i pigmenti preferiti in liuteria per la loro trasparenza, nel senso che pur non arrivando alla trasparenza di un pigmento solubile in alcool o ad olio, il pigmento della lacca è dotato di translucentezza e in sospensione nella vernice le conferisce la proprietà di diffrangere la luce. Per questo motivo molte vernici stradivariane o di altri autori contemporanei non sono il massimo esempio di trasparenza, ma hanno tutte più o meno la proprietà di diffrangere la luce incidente. Ritornando al "sangue", esso potrebbe essere usato nelle vernici, ma dato che come trasparenza e capacità diffrattiva è paragonabile all'ossido di ferro, che è molto meno bello delle lacche. Quindi le idee romantiche ispirate dal Violino Rosso restano tali, tuttavia si possono creare bellissime tonalità sanguigne con le lacche.
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