Analisi chimiche

Suonare e costruire i violini
Rispondi
Avatar utente
manuela
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 182
Iscritto il: lunedì 11 luglio 2005, 0:00
Località: milano
Contatta:

Messaggio da manuela »

Ok...allora faccio una piccola parentesi nella vostra discussione per raccolgiere consigli e pareri:
Allora, finalmente sono giunta all'ultimo anno di liceo scientifico biologico. Come tesina vorrei portare "il violino" e collegarlo alle diverse materie. Per le materie umanistiche non ci sono molti problemi (storia letteratura se pò fa' e filosofia ce la piazzo dentro in qualche modo), ma per le mie tanto amate materie scientifiche qualche problema sorge: dovrei fare qualche collegamento in chimica inorganica e organica-biochimica,microbiologia, ecologia, matematica e fisica. Ora, all'inizio non sapevo dove sbattere la testa però adesso con la discussione che state affrontando sulle vernici mi avete dato l'ispirazione: potrei partire dalla composizione delle vernici(chimica organica e inorganica) e dei legni (ecologia, microbiologia) per poi passare al suono (fisica e matematica).

..Ora volevo sapere cosa ne pensate del lavoro e soprattutto se avete qualche testo non troppo complicato da consigliarmi...

Grazie a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! :horn:
nonnomax
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 402
Iscritto il: sabato 28 ottobre 2006, 0:00

Messaggio da nonnomax »

secondo me il materiale presente sul forum é piu che adeguato, magari integrato dalla voce diretta di qualcuno dei frequentatori.
Avatar utente
Bassbow40
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 126
Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 0:00
Contatta:

Messaggio da Bassbow40 »

Ciao a tutti,
per Claudio: potresti darmi qualche informazione in più sulla racolta delle ricette di De Mayerne?
per Manuela: l'argomento è talmente vasto che dentro credo non si faccia fatica a farci stare tutto lo scibile umano.
Dovresti cercare di mettere un po a fuoco alcuni aspetti e poi su quelli cercare le fonti.
Provando e riprovando
Avatar utente
manuela
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 182
Iscritto il: lunedì 11 luglio 2005, 0:00
Località: milano
Contatta:

Messaggio da manuela »

mmm...già, hai ragione. Potrei provare a parlarne in modo general generico e magari affrontare più dettagliatamente un argomento o una particolare vernice...:hum: ..sìì..se pò fa'!!!
Intanto compro il libro consiglitomi da claudio e vi farò sapere al più presto...

Grazie a tutti!!!
Avatar utente
Bassbow40
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 126
Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 0:00
Contatta:

Messaggio da Bassbow40 »

Potresti forse aprire un new topic specifico...
e vaglisre i consigli che non tarderanno ad arrivare.
Provando e riprovando
Avatar utente
Alfredo
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 1851
Iscritto il: martedì 25 gennaio 2005, 0:00
Località: Italia/Germania
Contatta:

Messaggio da Alfredo »

Tornando alla questione del sacco di sabbia e dell'olio, è una cosa superata o è ancora un buon metodo?

Riguardo alle vernici ad olio, su alcuni testi vengono definite come dure e su altri vengono definite dure quelle ad alcool, come mai ci sono questi contrasti?
E' ovvio che esistono vernici morbide e dure sia ad olio che ad alcool, però non mi spiego queste differenze nei testi.

Le migliori vernici antiche vengono poi descritte come vernici morbide ma resistenti al tempo, addirittura si ammorbidirebbero con il solo calore delle mani tanto che un dito lascerebbe un'impronta che poi scomparirebbe con il tempo...
ma sarà poi vero?

La vernice classica sembra sia solubile in alcool, se è vero come si può sostenere che la vernice classica fosse ad olio, come molti sostengono?
Avatar utente
Bassbow40
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 126
Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 0:00
Contatta:

Messaggio da Bassbow40 »

Puoi rispondere ad una mia curiosità?
Se si: Qual'è il tuo obiettivo?
Cosa ti spinge a "provare e riprovare"?
Provando e riprovando
Avatar utente
Alfredo
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 1851
Iscritto il: martedì 25 gennaio 2005, 0:00
Località: Italia/Germania
Contatta:

Messaggio da Alfredo »

Bassbow40 ha scritto:Puoi rispondere ad una mia curiosità?
Se si: Qual'è il tuo obiettivo?
Cosa ti spinge a "provare e riprovare"?
C'è un fuocherello che brucia dentro di me, certe volte diminuisce, certe volte aumenta... ma non si spegne mai!
E' da quando sono bambino che sono fissato con la liuteria e le vernici.

Il mio obiettivo è ottenere una vernice che rapisca lo sguardo. :D

Stavo giusto leggendo i tuoi post, mi sembra che tu sappia molte cose sull'argomento, la discussione sul silicio e sulle preparazioni sono molto interessanti.
Quello che scrivi della propoli russa e tedesca, gli esperimenti di Moeckel, dove li hai letti?
Io ho il libro di Max Moeckel dove parla degli esperimenti con la propoli, ma non mi risulta che ci sia una traduzione in italiano...
Avatar utente
Bassbow40
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 126
Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 0:00
Contatta:

Messaggio da Bassbow40 »

No in effetti non si tratta di una traduzione, ma di un libro di Luciano Colombo "Antiche vernici per liuteria" di CremonaBooks, in cui mette a confronto le varie teorie e arrivando alle più accreditate che vedono l'utilizzo della colofonia come resina trattata in vari modi.
A me sembra che Manfio stia lavorando sulla strada giusta.
Le vernici non saranno aderenti filologicamente ma sono belle lo stesso.
Se poi si cerca di dare una giustificazione logica e funzionale a tutto quello che è stato trovato dalle analisi il lavoro si lunghissimo.
Di ogni elemento o gruppi di elementi bisogna trovargli una collocazione e finalità che è impossibile se non si conoscono le prassi esecutive del periodo e in mancanza di fonti relative alla liuteria si attingere a quelle relative alle altre arti.
Provando e riprovando
Avatar utente
Bassbow40
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 126
Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 0:00
Contatta:

Messaggio da Bassbow40 »

Poi ritornando alla sabbia...
...anticamente i mezzi erano ben altri.
I report delle enalisi che ho letto, per quanto riguarda la percentuale di minerali/metalli, danno risultati diversi, perchè diverse erano le procedure, empiriche, e "inquinanti".
Condax in circa 60 campioni trova al primo posto il cacio seguito dal piombo e in alcuni casi l'assenza di potassio e lievi tracce di silice.
Michelman mi sembra il Bario.
é probabile che alcune operazioni, secondarie alla vernice, fossero fortemente "inquinanti"
Provando e riprovando
Avatar utente
edo
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 1915
Iscritto il: martedì 21 giugno 2005, 0:00
Località: Schio (VI)
Contatta:

Messaggio da edo »

Mi chiedevo se siano mai stati fatti studi e analisi sul legno non verniciato, cioè nella parte interna dello strumento.

Ma forse dovrei pormi un'altra domanda prima: i cosiddetti classici cremonesi usavano trattare anche le superfici interne o il legno veniva lasciato nudo?

Ciao

edo
Avatar utente
Alfredo
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 1851
Iscritto il: martedì 25 gennaio 2005, 0:00
Località: Italia/Germania
Contatta:

Messaggio da Alfredo »

Bassbow40 ha scritto: A me sembra che Manfio stia lavorando sulla strada giusta.
Anche se gli strumenti di Manfio piacciono molto anche a me, li abbiamo visti solo in foto, per giudicare una vernice è troppo poco secondo me.
Specialmente per giudicare la consistenza della vernice.
Poi, anche se io stesso da una parte sto usando un preparato per scurire il legno, non sono completamente convinto di fare la cosa giusta, ho paura che con il tempo lo strumento perda la luce, come ho già detto.
Avatar utente
Bassbow40
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 126
Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 0:00
Contatta:

Messaggio da Bassbow40 »

edo ha scritto:Mi chiedevo se siano mai stati fatti studi e analisi sul legno non verniciato, cioè nella parte interna dello strumento.

Ma forse dovrei pormi un'altra domanda prima: i cosiddetti classici cremonesi usavano trattare anche le superfici interne o il legno veniva lasciato nudo?

Ciao

edo
Si, sembrerebbe che l'interno fosse trattato con uno strato isolante.
Ho saputo da un amico, che era, in qualche modo indiretto, in contatto con Sacconi, che quest'ultimo aveva fatto, tra le altre, anche la prova "assaggio" .
Proprio leccando lo strato interno e concludendo che si trattava di una sostanza dolciastra.
Provando e riprovando
Avatar utente
Bassbow40
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 126
Iscritto il: mercoledì 20 dicembre 2006, 0:00
Contatta:

Messaggio da Bassbow40 »

La vernice che usa Manfio che è fatta con Mastice Colofonia e olio di lino, è indicata in diversi trattati di pittura come vernice finale.
Riflettevo sulla contiguità pittura/liuteria e come un flash mi sono venuti in
mente gli strumenti di Amati con le pitture di Sofonisba Anguissola.
Quello rappresenta un punto di contatto molto forte.
La vernice di finitura di Amati poteva essere diversa da quella che usava normalmente la Anguissola?
Provando e riprovando
Avatar utente
Alfredo
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 1851
Iscritto il: martedì 25 gennaio 2005, 0:00
Località: Italia/Germania
Contatta:

Messaggio da Alfredo »

Bassbow40 ha scritto:La vernice che usa Manfio che è fatta con Mastice Colofonia e olio di lino, è indicata in diversi trattati di pittura come vernice finale.
Riflettevo sulla contiguità pittura/liuteria e come un flash mi sono venuti in
mente gli strumenti di Amati con le pitture di Sofonisba Anguissola.
Quello rappresenta un punto di contatto molto forte.
La vernice di finitura di Amati poteva essere diversa da quella che usava normalmente la Anguissola?
Manfio mi pare che utilizzi la vernice alla colofonia solo come turapori, poi procede con un misto della vernice che vende Padding scurita con dell'asfalto siriano.
Tempo fa eravamo arrivati al legame tra liuteria e pittura, ed era già venuto fuori il nome di Anguissola, mi spieghi perchè anche tu fai questo legame?

Nel trattato di De Mayerne ad un certo punto c'è scritto:
Historical Information From DeMayerne's 1600's Manuscript:
" M. Gentileschi, excellent Florentine painter, adds on his palette a single drop of amber varnish coming from Venice, with which they varnish lutes, The varnish, although red, does not spoil the white. Vidi"

Informazioni dal Manoscritto di De Mayerne 1600:
M.Gentileschi, eccellente pittore fiorentino, aggiunge sulla sua tavolozza una goccia di vernice all'ambra proveniente da venezia, con la quale si verniciano i liuti. Questa vernice nonostante il colore rosso, non compromette il bianco della pittura.

Credo che con vernice all'ambra si intendesse genericamente una vernice alla colofonia e olio o anche alla sandaracca.
Rispondi