Non vorrei sembrare polemico ( se lo sembro ditemelo subito) ma la discussione mi appassiona.gewa89 ha scritto:
Chissa' come mai molte delle torture medievali venivano effettuate in pubblico e raccoglievano tanti spettatori. Saltando di qualche secolo, non so se mi piacerebbe vedere ghigliottinare una persona. Un altro salto in dietro e...forse non mi piacerebbe neanche vedere un uomo mangiato da un leone nell'arena...o un toro ucciso da un uomo. Forse mi infastidiscono anche molti dipinti presenti nelle chiese dove il terrore e la violenza degli inferi la fanno da padrone. Forse forse rivaluterei anche alcuni quadri di Goya. Forse non dovrei leggere ai miei futuri figli molte delle fiabe che conosco...non vorrei mai che si spaventassero a sentire di un gigante che mangia i cristianucci.
D'altro canto concordo sul fatto che l'umanita' sia malata.
Ovviamente quanto scritto e' una mia provocazione...non sono un mostro
P.S. si tratta di un violinoIl mio maestro riusci' a romperne uno solo con l'irruenza della sua cavata...
Mi capita spesso di fare discussioni analoghe con un mio amico estimatore dei film di Tarantino, dove la violenza gratuita la fà da padrona.
Ecco, secondo me questo è il punto: la violenza gratuita e fine a sè stessa; peggio ancora la ossessiva rappresentazione per fini meramente commerciali.
Le torture medioevali, le esecuzioni capitali eseguite in pubblico avevavo comunque un fine ( certamente non condivisibile al giorno d'oggi) ma pur sempre il fine precettivo e sanzionatorio della esemplarietà della pena.
La pittura c.d. " sacra" aveva comunque lo scopo di rafforzare il timor di dio ma ancor più l'immagine misteriosa della religione ( su questo argomento Galimberti ha scritto degli interessantissimi saggi).
Quanto alle fiabe, certamente appaiono violente per i racconti ( non immagini) di cristani mangiati e così via;tuttavia parliamo di racconti dove l'immagine della violenza viene elaborata dalla mente del bambino e non raggiungerà mai la consapevolezza delle aberrazioni delle menti criminali. Non possiamo paragonare il racconto dell'orco che mangia i bambini con le immagini in diretta di decapitazioni e violenze sessuali di ogni tipo.
Comunque tutte queste rappresentazioni di violenze varie avevano uno scopo determinato, sia esso precettivo o sanzionatorio o didattico (comunque discutibile).
Discorso a parte sono violente rappresentazioni dell'epoca romana e della corrida ( violenza pura e fine a sè stessa) appunto per esigenze di spettacolo.
Appunto questa è la differenza: quando la violenza diventa spettacolo essa diventa fine a sè stessa e non assume alcuna valenza culturale o artistica.
Certo distruggere un violino non significa spegnere una vita.
Ma....quanta determinazione ci vorrebbe se quei gesti ripetuti dovessimo compierli noi? Quale dovrebbe essere il nostro stato d'animo per prendere a morsi uno strumento che ci appare così delicato e destinatario di tante amorevoli attenzioni?