La Sguscia

Strumenti, pensieri e confidenze a lume di candela.
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

I miei complimenti a Giulia!! Quando è stata fatta la registrazione? Il violino è lo stesso delle altre che abbiamo sentito? Mi sembra che stiano crescendo tutti e due, violinista e strumento.
Complimenti Giulia! Continua così!

Posso provare a dire quali differenze sento?
Secondo me il pisano ha un suono dei bassi più profondo e caldo, a differenza del cremonese che alle volte mi sembra eccessivamente tirato. Potrebbe ovviamente essere una differenza dovuta al modo di suonare dei due esecutori, ma non lo so :oops:
Negli acuti il cremonese è sicuramente più forte, forse è come dice Aldeo, ma io credo che non manchi di omogenità nel suono complessvo. Il pisano mi sembra invece, sempre negli acuti, perdere il suono corposo che lo caratterizza e forse manca un po' di potenza.
Belli i cambi di corda per il pisano, che mi sembrano ben bilanciati e armoniosi, un po' meno nel cremonese.
Ovviamente le differenze di esecuzione possono falsare tutte le mie impressioni...
:oops: O.K. ci ho provato...chiedo scusa se dovessi aver sbagliato e offeso qualcuno.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Dite la vostra, in seguito vi sottoporrò altri due files così potrete confermare o meno le vostre impressioni.
andante con fuoco
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Io ho impressioni diverse, il violino cremonese mi sembra molto disuguale, sento la quarta e seconda corda molto poco, con poca polpa di suono e la prima corda più presente.
Il violino di Claudio sebbene il suono del violinista sia chiaramente "giovane" mi sembra molto più potente dell'altro, se ascoltate la proporzione con il pianoforte si capisce che o il pianista quasi non suonava oppure il violino ha parecchio suono.
Nel tuo violino Claudio mi piacerebbe sentire più calore sulle note acute che mi sembrano molto penetranti ma che potrebbero essere più ampie, anche se può dipendere dal violinista (quello della seconda registrazione è molto più maturo di suono) e dalla registrazione.
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

A domanda rispondo

Rampini:
pro: gran bella voce, ricchissima di armonici, grande presenza sonora
contro: difficile da gestire, un po' imprevedibile, la prontezza d'emissione e la ricchezza della voce potrebbero creare un problema di eccessiva sonorità nel forte e veloce (come l'allegro dell'altro brano).

Borchardt:
pro: suono equilibrato, e sufficientemente corposo, in tutti i registri
non so se pro o contro: emissione prevedibile, comportamento neutro.
contro: prontezza sufficiente, ma il forte e veloce è un po' impastato, non analitico come vorrei (però sono sicuro che viene ritenuto facile da suonare). Chissà cosa offrirebbe in un brano meditativo in cui bisogna tornire ogni nota.

Però sono solo impressioni, troppo legate alla differenza di brani e di esecutori.

Giulia Zappalà: che gran lavoro sta facendo!
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Grrr.
Perchè mi capita sempre di avere impressioni diverse dal più blasonato professionista del forum, e con i messaggi appiccicati....

Va be', le dissonanze fanno parte della musica...
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Porthos ha scritto:Grrr.
Perchè mi capita sempre di avere impressioni diverse dal più blasonato professionista del forum, e con i messaggi appiccicati....

Va be', le dissonanze fanno parte della musica...
Abbiamo sempre impressioni diverse?
Guarda che giudicare gli strumenti è una cosa molto personale, dipende da talmente tante cose che non si riesce a giudicare gli strumenti nemmeno in sala dal vivo perchè ci sono troppi fattori che influenzano il giudizio.

Per il mio orecchio lo strumento francese è "pompato" sulla prima corda e questo si capiisce dalla debolezza e poca profondità della quarta, la registrazione del violino di Claudio è presa più da lontano, forse per questo sembra più debole, però il corpo del suono è più grande secondo me.
Il violinista del francese usa molto di più il vibrato per abbellire il suono (e per correggere l'intonazione), mentre il violino di Claudio è suonato in modo più "leale", senza abbellire il suono.
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licuti
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Messaggio da licuti »

Ai commenti di Alfredo, che condivido, aggiungo che il cremonese mi sembra più sguaiato nel passaggio tra corde adiacenti nelle arcate lente. È un difetto che ho riscontrato in un paio di violini di fabbrica tedesca ottocenteschi suonati da compagni di corso.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Qui di seguito gli altri due files, si tratta rispettivamente del capriccio n. 28 di Fiorillo (Rampini/Giulia) e di sicilienne and rigaudon di Kreisler (Borchardt).

http://www.claudiorampini.org/claudiora ... 20n.28.mp3

http://www.claudiorampini.org/claudiora ... gaudon.mp3

Sono due brani abbastanza veloci per cui è è più difficile cogliere le sfumature da uno strumento e l'altro, specie in queste condizioni di registrazione, ma qualcosa si può percepire, in specie la proprietà dello strumento (e del musicista), di eseguire un fraseggio chiaro e ben definito. Se può aiutarvi, provate ad ascoltare i brani sia in cuffia che con gli altoparlanti.
andante con fuoco
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livron
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Messaggio da livron »

Grazie per la spiegazione puntuale.
Di Andrea Amati e della mancata presenza della sguscia avevo letto qualcosa sul libro di Fraga, ma la notizia sembrava strana anche a me. Come al solito Farga va preso con le pinze.

Ascoltando i files ho compreso a cosa si riferisce il termine "suono teso", prima credevo fosse direttamente proporzionale alla potenza dello strumento, invece più che una differenza in termini di "volume", rispetto al Borchardt il Rampini credo abbia un'immediatezza e una maggiore capacità di emissione. L'altro ha per verso un suono più morbido e tondo.
Condivido le precedetni considerazioni sulle differenze della IV corda.

Complimentoni a Giulia!
L'abilità non è richiesta, tutto ciò che è richiesto è perseveranza e applicazione!

Paganini a Camillo Sivori
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

Alfredo ha scritto: Nel tuo violino Claudio mi piacerebbe sentire più calore sulle note acute che mi sembrano molto penetranti ma che potrebbero essere più ampie, anche se può dipendere dal violinista (quello della seconda registrazione è molto più maturo di suono) e dalla registrazione.
Ecco, questa era l'impressione che volevo descrivere io per e note acute. Sembra che siano...puntiformi...il suono non si espande come per quelle basse.

Porthos, ma come fai a sentire che il suono è ricco di armonici? A dire il vero questa caratteristisca che molti descrivono nel suono di un violino è quella che non ho mai capito. Non ho mai compreso se si tratta di armonici cercati o di armonici del suono in se (ad esempio quelli che sento io, quando ho il violino sotto l'orecchio). Mi puoi spiegare? Grazie!
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Gewa:

Non parlo di armonici "cercati", ottenuti cioè toccando la corda senza schiacciarla sulla tastiera, nè di quelli che si originano per risonanza fra la nota suonata e qualche corda vuota. Parlo della ricchezza dello spettro di frequenza, cioè da quante e quanto forti sono le frequenze che coesistono con quella fondamentale di ogni nota.

La composizione dello spettro di frequenza è a carico del sistema vibrante (il violino) anche se in certa parte modificabile dall'esecutore (è diverso il suono ottenuto a 1 cm dal ponticello o a 5 cm, oppure con l'arco tirato diversamente).

Per intenderci, possiamo fare il paragone con la voce.
La voce l'abbiamo tutti, ma c'è una grande differenza tra la stessa vocale cantata da un cantante lirico (voce "impostata") e da uno che non lo è.
La differenza sta nel fatto che il primo studia per utilizzare l'apparato fonatorio in modo da emettere e controllare più armonici e l'altro si mantiene nell'emissione naturale. (ovviamente il discorso è a parità di nota, volume e intonazione, e lasciamo da parte anche vibrato, portamento e altre abilità esecutive).

Quando suona un violino di liuteria è come un cantante lirico.
Quando suona il mio cinesino, è uno che canticchia sotto la doccia.

E' abbastanza difficile giudicare di tutte queste cosa con lo strumento sotto l'orecchio, perchè li' si sente tutto quello che c'è. Ma già a un po' di metri di distanza le cose vanno diversamente, perchè bassi medi e acuti si propagano, e si riflettono, in modo differente. Quindi lo spettro emesso dal violino e lo spettro percepito in sala sono leggermente diversi.

A ciò, per complicare le cose, si aggiunga che l'orecchio umano non è sensibile allo stesso modo a tutte le frequenze, e che il violino non è una sorgente omnidirezionale.

Quanto agli acuti "puntiformi" e alle note basse che "si espandono": è molto difficile ottenere, nel violino, acuti ricchi di TANTI armonici (se sono pochi, gli acuti risultano striduli, e allora è meglio che restino un po' mosci). E' nel registro acuto che (a mio avviso) sono decisivi la qualità del legno, la perfezione costruttiva e la felice scelta delle bombature.
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Messaggio da Alfredo »

Io rimango della mia opinione, se ascoltate la differenza delle note sulle corde vuote e quelle premute che nella Siciliana sono quasi esasperate, si sente una grande differenza di timbro tra le corde vuote e quelle premute.
Per il resto il violinista della seconda registrazione nasconde meglio le durezze di suono, anche se pasticcia veramente tanto la parte veloce (spero di non offendere nessuno, anzi Claudio faresti bene a dire chi è...).
Il capriccio di Fiorillo si sente ancora meno della registrazione di ieri e il suono mi sembra sempre un po' stridulo sugli acuti, anche perchè Giulia ha poca velocità d'arco, cioè troppa pressione in relazione alla velocità dell'arco e il suono si strozza, cosa che rende il violino un po' stridulo.
Mi permetto di fare anche un appunto a Giulia sull'intonazione delle note acute, la voce superiore è come una melodia... si sente se non è intonata.
Secondo me il violino di Claudio è molto più omogeneo e potente, forse tende al "penetrante".
aldeo
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Messaggio da aldeo »

Porthos ha scritto:Quanto agli acuti "puntiformi" e alle note basse che "si espandono": è molto difficile ottenere, nel violino, acuti ricchi di TANTI armonici (se sono pochi, gli acuti risultano striduli, e allora è meglio che restino un po' mosci). E' nel registro acuto che (a mio avviso) sono decisivi la qualità del legno, la perfezione costruttiva e la felice scelta delle bombature.
Non sono d'accordo sull'ultimo punto; secondo me le qualità positive (qualità del legno, pefezione di lavorazione, scelta delle bombature e degli spessori) di un violino debbono esere riflesse anche dalle nota basse; Un violino con le note basse fiacche non potrà avere una voce ricca di armonici, nemmeno sugli acuti. anche perchè un mi a vuoto (paima corda) su un buon violino ha degli armonici inferiori che vanno sino allal tessitura del contabbasso; se già alle frequenze del sol (4 corda) il violino ha dei limiti, la voce non potrà che essere nasale o stridula.
dice che l'età porta saggezza; la mia deve averla dimenticata da qualche parte!
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Messaggio da Porthos »

aldeo:
è chiaro che un violino fatto male suona male in tutti i registri. Ma gli acuti credo che restino un banco di prova.

Claudio:
ma un'anima un po' più morbida? o spostarla un pochino verso il sol?

Alfredo:
da quello che dici, comincio a capire quanto conta il mestiere e quanto lo strumento (oops! io non ho nè l'uno nè l'altro). Sul "penetrante" son d'accordo, ma a me non disturba (e Giulia imparerà a domare simile puledro). E' questione di gusti, ma meglio esagerato che piatto.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Suono presente e "teso", ricchezza di armonici. Questo è dovuto alla ridotta altezza delle bombature e quindi ad una sguscia meno pronunciata, il suono di Giulia che ama suonare lo strumento "com'è" senza appoggiarsi sul suono e senza abbellimenti, fa spiccare la caratteristica di direttività e suono teso dello strumento, caratteristiche abbastanza comuni tra gli strumenti guarneriani o di ispirazione a Guarneri.
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