Una pericolosa crepa...
Come ho già detto, non si tratta di "passare" il Timpest direttamente sul violino. Il violino da disinfestare il Timpest non lo deve nemmeno toccare.
Si tratta di inserire batuffoli di cotone nella busta chiusa ermeticamente, la miscela poi agirà per evaporazione, non per contatto.
La piccola percentuale di diluente alla nitro aggiunta al Timpest non danneggerà lo strumento. Almeno, a me non è mai successo.
Si tratta di inserire batuffoli di cotone nella busta chiusa ermeticamente, la miscela poi agirà per evaporazione, non per contatto.
La piccola percentuale di diluente alla nitro aggiunta al Timpest non danneggerà lo strumento. Almeno, a me non è mai successo.
andante con fuoco
- cristiano
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beh, come Turi anch'io sono stato restauratore di mobili di antiquariato, poi a furia di stare a contatto con vernici, stucchi, solventi, sverniciatori alcool e quantaltro ho cambiato mestiere per non finire come i tarli.
per mia modestissima esperienza posso dire che il Timpest è veramente il più puzzolente, se si passa su un legno la puzza rimane per anni, un altro prodotto simile ma meno puzzolente e lo Xilamon.
per mia modestissima esperienza posso dire che il Timpest è veramente il più puzzolente, se si passa su un legno la puzza rimane per anni, un altro prodotto simile ma meno puzzolente e lo Xilamon.
Come già detto, non si tratta di "passare" il Timpest direttamente sullo strumento, ma di esporre lo strumento ai vapori del preparato. In questo modo si evitano possibili interazioni con la vernice e lo strumento si libererà del cattivo odore nel giro di pochi giorni. Tale pratica risulta sicuramente più lunga nel debellare i famigerati insetti xilofagi, ma alla lunga è quella che garantisce i risultati migliori nell'ambito dei trattamenti "casalinghi".
andante con fuoco
Riprendo da "Pioppo selvatico" di "Violini" ....per non andare OT:
https://www.claudiorampini.com/modules.p ... 7323#47323
Ma ripeto! La mia impressione è che la sicura disinfestazione avvenuta in passato sia stata efficace! Lo strumento è rimasto abbandonato non si sa per quanto tempo (io dico ..in cantina!) perchè diversamente si sarebbero accorti in tempo, "al nascere", di quello che stava avvenendo. Invece secondo me quando l'hanno ripreso il danno già era stato fatto al massimo. La dimostrazione sono la serie di stuccature effettuate: le vediamo già sul manico liberato dalla vernice, foto che ho già postato, e da altre ancora che adesso vi faccio vedere.
Dicevo, la mia impressione è che i tarli non ci siano più (secondo me sono stati annientati definitivamente in passato) e comunque avevano mangiato praticamente dappertutto. Ripeto, la mia impressione è che si tratti di una città abbandonata! Ma è solo la mia impressione. Per questo motivo, per precauzione, vado iniettando e spennellando liquido antitarlo dappertutto! In più, fra un paio di mesi, prima del rimontaggio, farò la camera a gas. Di più non è possibile fare, credo.
Eliminare il legno tarlato? Sto provvedendo a sostituirlo dove necessario, in questo momento ad esempio sto lavorando sulle controfasce. Ma eliminare tutto il legno tarlato non è possibile!
Il grosso lo ho tolto: Le zone maggiormente infestate sono quelle a maggiore spessore, quindi nei punti di appoggio dei tasselli, specialmente sul fondo (l'ultima foto che ti ho fatto vedere), ma sono arrivati un po' dappertutto, anche sulle fasce e sulla tavola. Seguento quello che giustamente consigli tu, bisognerebbe rifare lo strumento perchè oltre al manico bisognerebbe cambiare tutto il resto.
La mia speranza è che effettivamente i tarli non si ripresentino più, quindi in questo momento tento di salvare il salvabile , senza essere necessariamente troppo invasivi sullo strumento! .....Illusione???
Spero di no....per Clairedelune...io voglio darle una speranza.
Io e lei siamo partiti con la filosofia del "perso per perso, tentiamo di salvarlo", coscienti del danno grave. E' quello che sto cercando di fare.

Questa è la prova che lo strumento è stato abbandonato in cantina: quando lo hanno ritrovato era già devastato, altrimenti avrebbero fatto in tempo ad evitare tale catastrofe. Al primo buco rinvenuto sarebbe scattato l'allarme.
Al momento del ritrovamento lo hanno anche aperto per delle riparazioni importanti e lo hanno bonificato dai tarli. I fori sono stati semplicemente stuccati. Questo è una parte del fondo, sempre in prossimità della nocetta ed i fori sono ben visibili (poi li abbiamo individuati in maniera evidente anche sul manico).

Fascia e controfascia tarlate in prossimità dello zocchetto inferiore.
Particolare importante: è visibile la colla secca all'interno del cunicolo, vuol dire che questi cunicoli sono precedenti al restauro di allora.
Non hanno neanche pensato di sostituirla, la controfascia, ed hanno provveduto alla chiusura lasciandola tarlata.

Questa è la fascia del polmone superiore sinistro. Quella stuccatura che vedete dall'alto in basso è una riparazione approssimata dovuta ad una frattura per un colpo subito?
No, è dovuta al passaggio di un tarlo che si è fatto una "passeggiata". Io l'ho chiamato "Il passetto del tarlo".
Vedete che anche le controfasce sono tarlate, io le ho tolte per sostituirle entrambe, e logicamente la fascia non ha tenuto.
Domani vi faccio vedere meglio.....
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Ho letto in un altro forum che la disinfestazione tramite camera a gas andrebbe fatta nel periodo da maggio a luglio- agosto nel periodo di schiusa delle uova (per ammazzare le "bestioline" sul nascere! ed anche l'intera famiglia!) Il periodo migliore sarebbe quello.claudio ha scritto:Lino, forse non ho letto bene la discussione, ma mi sembra di non aver letto niente che riguardi la disinfestazione dai tarli. Ricordo che in questi casi la disinfestazione è la prima cosa da fare prima di portarsi in casa uno strumento del genere, altrimenti possono essere guai molto seri.
Per darti suggerimenti dovrei vedere lo strumento, dalle foto vedo solo tanto legno tarlato che dovrebbe essere brutalmente eliminato e sostituito con legno sano.
Ma ripeto! La mia impressione è che la sicura disinfestazione avvenuta in passato sia stata efficace! Lo strumento è rimasto abbandonato non si sa per quanto tempo (io dico ..in cantina!) perchè diversamente si sarebbero accorti in tempo, "al nascere", di quello che stava avvenendo. Invece secondo me quando l'hanno ripreso il danno già era stato fatto al massimo. La dimostrazione sono la serie di stuccature effettuate: le vediamo già sul manico liberato dalla vernice, foto che ho già postato, e da altre ancora che adesso vi faccio vedere.
Dicevo, la mia impressione è che i tarli non ci siano più (secondo me sono stati annientati definitivamente in passato) e comunque avevano mangiato praticamente dappertutto. Ripeto, la mia impressione è che si tratti di una città abbandonata! Ma è solo la mia impressione. Per questo motivo, per precauzione, vado iniettando e spennellando liquido antitarlo dappertutto! In più, fra un paio di mesi, prima del rimontaggio, farò la camera a gas. Di più non è possibile fare, credo.
Eliminare il legno tarlato? Sto provvedendo a sostituirlo dove necessario, in questo momento ad esempio sto lavorando sulle controfasce. Ma eliminare tutto il legno tarlato non è possibile!
Il grosso lo ho tolto: Le zone maggiormente infestate sono quelle a maggiore spessore, quindi nei punti di appoggio dei tasselli, specialmente sul fondo (l'ultima foto che ti ho fatto vedere), ma sono arrivati un po' dappertutto, anche sulle fasce e sulla tavola. Seguento quello che giustamente consigli tu, bisognerebbe rifare lo strumento perchè oltre al manico bisognerebbe cambiare tutto il resto.
La mia speranza è che effettivamente i tarli non si ripresentino più, quindi in questo momento tento di salvare il salvabile , senza essere necessariamente troppo invasivi sullo strumento! .....Illusione???
Spero di no....per Clairedelune...io voglio darle una speranza.
Io e lei siamo partiti con la filosofia del "perso per perso, tentiamo di salvarlo", coscienti del danno grave. E' quello che sto cercando di fare.

Questa è la prova che lo strumento è stato abbandonato in cantina: quando lo hanno ritrovato era già devastato, altrimenti avrebbero fatto in tempo ad evitare tale catastrofe. Al primo buco rinvenuto sarebbe scattato l'allarme.
Al momento del ritrovamento lo hanno anche aperto per delle riparazioni importanti e lo hanno bonificato dai tarli. I fori sono stati semplicemente stuccati. Questo è una parte del fondo, sempre in prossimità della nocetta ed i fori sono ben visibili (poi li abbiamo individuati in maniera evidente anche sul manico).

Fascia e controfascia tarlate in prossimità dello zocchetto inferiore.
Particolare importante: è visibile la colla secca all'interno del cunicolo, vuol dire che questi cunicoli sono precedenti al restauro di allora.
Non hanno neanche pensato di sostituirla, la controfascia, ed hanno provveduto alla chiusura lasciandola tarlata.

Questa è la fascia del polmone superiore sinistro. Quella stuccatura che vedete dall'alto in basso è una riparazione approssimata dovuta ad una frattura per un colpo subito?
No, è dovuta al passaggio di un tarlo che si è fatto una "passeggiata". Io l'ho chiamato "Il passetto del tarlo".
Vedete che anche le controfasce sono tarlate, io le ho tolte per sostituirle entrambe, e logicamente la fascia non ha tenuto.
Domani vi faccio vedere meglio.....
Ultima modifica di violino7 il sabato 7 marzo 2009, 23:25, modificato 1 volta in totale.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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..un minimo di..."suspence"!!!.....edi ha scritto: ...........
E potevi dircelo prima che si trattava del violoncello della cara Clair!
Edi, hai ragione anche tu! Ma io devo fare i conti con lo strumento che ho davanti e sinceramente credo non sia possibile fare più di tanto.edi ha scritto:Mi permetto di fare una considerazione, anche se tu sei sicuramente più esperto e non hai quindi certamente bisogno del mio parereConsiderata la vastità dei cunicoli scavati dai tarli, per chiuderli non userei un semplice stucco, ma uno stucco che rinforzi la struttura anche se sarà difficile raggiungere ogni angolo della rete "ipogea", come potrebbe essere uno stucco a base epossidica. Considera che il manico di un violoncello deve sopportare forze notevoli, specialmente lì...
Scusa, ma ho il terrore dei tarli, una specie di fobia
Complimenti per il lavoro che stai facendo
Io credo che non sia un problema di che stucco usare, quello è il minimo!
La tecnica che ho usato io è, logicamente, quella di sostituire i punti di contatto delle tavole con lo zocchetto che devo istituire (prima non c'era), ma cercando di allargare la base di aderenza vecchio-nuovo legno:

i cunicoli rimasti non li ho stuccati, anzi ho cercato di sfruttare la loro superficie e profondità per una migliore aderenza all'incollaggio. Preventivamente ho riempito la zona scavata di colla, l'ho lasciata asciugare, levigata e poi ho provveduto all'incollaggio vero e proprio. Ho usato la colla giapponese, non so se la conosci, quella non la togli neanche con il martello pneumatico, non si stacca di certo, potrebbe eventualmente soltanto rompersi altro legno a più ampio raggio, ma speriamo di no perchè alla tenuta concorre tutta la struttura dello zocchetto considerando anche l'adesione alla tavola armonica che è meno rovinata.
Ultima modifica di violino7 il domenica 8 marzo 2009, 17:38, modificato 2 volte in totale.
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- Lino Santoro -
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- edi
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Hai assolutamente ragione Violino7, io mi ero permeso di fare quelle considerazioni vedendo solo le prime (già inquietanti) foto, ma è ovvio che avendo davanti lo strumento la situazione sia diversa. Condivido in pieno l'uso della colla da te citata, in effetti la funzione è simile a quella dello stucco epossidico, che nella mia considerazione non aveva certo una funzione di "tappbuchi", ma una funzione di rinforzo, "ristrutturante" (in un certo senso) del legno mancante e delle circostanti fibre destrutturate.
E' chiaro però che l'uso di tali sostanze vada fatto copiosamente solo nelle parti acusticamente non sensibili, dato che non conosciamo l'effetto che potrebbero avere sul suono. Mi pare comunque di capire che queste non siano drammaticamente coinvolte, in ogni caso, come dici tu, perso per perso, vale comunque la pena di tentare qualsiasi terapia
Ancora complimenti 
E' chiaro però che l'uso di tali sostanze vada fatto copiosamente solo nelle parti acusticamente non sensibili, dato che non conosciamo l'effetto che potrebbero avere sul suono. Mi pare comunque di capire che queste non siano drammaticamente coinvolte, in ogni caso, come dici tu, perso per perso, vale comunque la pena di tentare qualsiasi terapia


- Clairdelune
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Ciao a tutti,
entro in questo topic solo come proprietaria del povero violoncellino e naturalmente come osservatrice super interessata al percorso di restauro.
Ora conoscete l'epilogo del caso del mio primo violoncello e ringrazio sempre Lino che splendidamente ha deciso di cimentarsi con questa che io ho definito "mission impossible", anche solo per aver voluto occuparsi con tanta energia di quel condominio di tarli sonoro!!
Approfitterò della messa in comune per fare anche io da spettatrice e porre i miei quesiti, anche se forse a me ad ogni passaggio batterà un pò più il cuore rispetto a voi...
Clair*
entro in questo topic solo come proprietaria del povero violoncellino e naturalmente come osservatrice super interessata al percorso di restauro.
Ora conoscete l'epilogo del caso del mio primo violoncello e ringrazio sempre Lino che splendidamente ha deciso di cimentarsi con questa che io ho definito "mission impossible", anche solo per aver voluto occuparsi con tanta energia di quel condominio di tarli sonoro!!
Approfitterò della messa in comune per fare anche io da spettatrice e porre i miei quesiti, anche se forse a me ad ogni passaggio batterà un pò più il cuore rispetto a voi...
Clair*
In origine, fu la vibrazione.
- edi
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Ciao Clair, naturalmente a te va tutta la nostra solidarietà, come tralaltro detto a suo tempo, e a Lino va tutto il nostro plauso e la nostra ammirazione per essersi voluto cimentare in un'impresa che appare molto impegnativa sotto ogni aspetto. Ma confidiamo tutti nel fatto che il risultato finale sarà eccellente
Siamo quindi contenti che il tuo violoncello sia nelle mani di un liutaio bravo e coscienzioso quale è Lino 


Grazie Edi, per l'ammirazione!edi ha scritto:Ciao Clair, naturalmente a te va tutta la nostra solidarietà, come tralaltro detto a suo tempo, e a Lino va tutto il nostro plauso e la nostra ammirazione per essersi voluto cimentare in un'impresa che appare molto impegnativa sotto ogni aspetto. Ma confidiamo tutti nel fatto che il risultato finale sarà eccellenteSiamo quindi contenti che il tuo violoncello sia nelle mani di un liutaio bravo e coscienzioso quale è Lino
Grazie anche per il "coscienzioso"!
Ma ragazzi, andiamoci piano! Riguardo al "confidiamo che il risultato finale sarà eccellente" ancora non lo possiamo dire, certamente per ora è una speranza! Ho imparato che tutto dipende dalla difficoltà dell'opera che ci troviamo davanti, e questa a me sembra una prova ardua, perchè si estrinseca in una serie di passaggi concatenati, non di un solo intervento! Non è per mettere le mani avanti, ma dobbiamo dire la verità, nel senso di interpretare la realtà effettiva. Devo dire che ciascuno di questi passaggi presi a sè stante non mi fa assolutamente paura. Sapete quale è quello che temo di più? L'ultimo: quello della verniciatura con ritocchi vari, lo ritengo fondamentale.
Poi, leggendo del "liutaio bravo e coscienzioso", sembrerebbe riferito ad un professionista chissà di quali indubbie qualità.
Ebbene, tieni presente che io mi "adulo" qualificarmi "liutaio" (lo confesso - la cosa mi fa anche piacere) perchè è una professione che sento dentro di me come aspirazione, ma tieni presente, tanto per interpretare al meglio la realtà dei fatti, appunto, che questo è il "primo" lavoro di restauro che sto portando avanti.
Lo faccio con grande interesse e passione perchè rappresenta una bellissima esperienza.
Allora, "confidiamo che il risultato finale sarà eccellente" : sinceramente penso che non lo si possa dire a priori! Ogni lavoro presenta delle difficoltà sue proprie ed andando avanti esse di volta in volta devono essere superate. Questa è un'altra cosa di questo lavoro: l' "imponderabilità", ma credo che ne rappresenti anche in un certo senso il fascino.
Nonostante la mia buona volontà, il mio studio continuo sulle soluzioni ed il massimo di impegno materiale, non sono in condizioni di garantire nulla!
Magari, quando necessario, uno scambio di opinioni oppure una consulenza qualificata di qualche amico del forum che ha già vissuto la stessa esperienza, può certamente fare comodo per indirizzare il lavoro al meglio. Questo sì.

Grazie di nuovo.
Ultima modifica di violino7 il lunedì 9 marzo 2009, 0:32, modificato 4 volte in totale.
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- Lino Santoro -
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Vi avevo lasciato ieri dicendovi che vi avrei fatto vedere il seguito.
Fate riferimento all'ultima foto, quella della fascia che presentava una crepa stuccata in precedenza.
Questa fascia (la sinistra del polmone superiore) come la destra, la ho dovuta scollare dal fondo per poter sganciare il manico (le due fasce vi erano incassate lateralmente).
Ho provveduto a scollare entrambe le controfasce tarlate della fascia sinistra, per sostituirle. In qualche maniera queste gli facevano da supporto perchè, mancando, guardate cosa è successo:

La crepa si è aperta, ma perchè si era aperta?

Il "Passetto del tarlo", io lo chiamo!
A Roma, lo dico per chi non lo sapesse, il "Passetto di Borgo" è un camminatoio merlato che congiunge San Pietro con Castel Sant'Angelo attraversando il quartiere Borgo Pio. (Per la cronaca, servì al Papa per sfuggire all'assedio dei Lanzichenecchi nel 1527 ed arroccarsi).
Questo tarlo si è fatto una passeggiata dall'alto in basso attraversando tutta la fascia. La fascia è larga costantemente 2,5 mm. e lui è passato perfettamente al centro, lasciando ai lati minuscoli spessori, roba da non credere! Dove ha sforato, esternamente, il restauratore ha riempito con stucco scuro. Non so se dalla foto sia visibile chiaramente.
Quale è la soluzione? La cosa migliore sarebbe sostituire la fascia, ma ne ho pensata un'altra che riporterebbe tutto come stava prima, se non meglio! Questo dipenderà poi dalle mie capacità di restauratore con le vernici.

Con il sistema usato dal costruttore le fasce erano incassate lateralmente al prolungamento interno del collo del manico.
Queste fasce io le incollerò sul nuovo zocchetto e seguirò il procedimento che tutti conosciamo di incasso del manico su di esso. Quindi le fasce andranno a toccare la parte esterna del collo del manico.
Vuol dire che la parte bianche delle fasce che vedete nella foto è tutta di avanzo e la potrei utilizzare.
Vorrei allora eliminare a coltello l'intero Passetto del tarlo (intendo la parte concava rimasta sul legno su entrambi i lati) e ricostruire una certa linearità di contatto tra i due bordi della troncatura.
Ho a disposizione circa 10 mm di tolleranza, non mi sembrano pochi.
Rimarrà, eventualmente, da riassestare la curvatura, sia pur lievemente, della parte di fascia movimentata, anche se credo che potrebbe bastare l'adesione forzata alle due controfasce nuove.
Questo lavoro è già iniziato.
Fate riferimento all'ultima foto, quella della fascia che presentava una crepa stuccata in precedenza.
Questa fascia (la sinistra del polmone superiore) come la destra, la ho dovuta scollare dal fondo per poter sganciare il manico (le due fasce vi erano incassate lateralmente).
Ho provveduto a scollare entrambe le controfasce tarlate della fascia sinistra, per sostituirle. In qualche maniera queste gli facevano da supporto perchè, mancando, guardate cosa è successo:

La crepa si è aperta, ma perchè si era aperta?

Il "Passetto del tarlo", io lo chiamo!
A Roma, lo dico per chi non lo sapesse, il "Passetto di Borgo" è un camminatoio merlato che congiunge San Pietro con Castel Sant'Angelo attraversando il quartiere Borgo Pio. (Per la cronaca, servì al Papa per sfuggire all'assedio dei Lanzichenecchi nel 1527 ed arroccarsi).
Questo tarlo si è fatto una passeggiata dall'alto in basso attraversando tutta la fascia. La fascia è larga costantemente 2,5 mm. e lui è passato perfettamente al centro, lasciando ai lati minuscoli spessori, roba da non credere! Dove ha sforato, esternamente, il restauratore ha riempito con stucco scuro. Non so se dalla foto sia visibile chiaramente.
Quale è la soluzione? La cosa migliore sarebbe sostituire la fascia, ma ne ho pensata un'altra che riporterebbe tutto come stava prima, se non meglio! Questo dipenderà poi dalle mie capacità di restauratore con le vernici.

Con il sistema usato dal costruttore le fasce erano incassate lateralmente al prolungamento interno del collo del manico.
Queste fasce io le incollerò sul nuovo zocchetto e seguirò il procedimento che tutti conosciamo di incasso del manico su di esso. Quindi le fasce andranno a toccare la parte esterna del collo del manico.
Vuol dire che la parte bianche delle fasce che vedete nella foto è tutta di avanzo e la potrei utilizzare.
Vorrei allora eliminare a coltello l'intero Passetto del tarlo (intendo la parte concava rimasta sul legno su entrambi i lati) e ricostruire una certa linearità di contatto tra i due bordi della troncatura.
Ho a disposizione circa 10 mm di tolleranza, non mi sembrano pochi.
Rimarrà, eventualmente, da riassestare la curvatura, sia pur lievemente, della parte di fascia movimentata, anche se credo che potrebbe bastare l'adesione forzata alle due controfasce nuove.
Questo lavoro è già iniziato.
Ultima modifica di violino7 il domenica 8 marzo 2009, 17:10, modificato 1 volta in totale.
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Grazie, Redsky! E' anche una soddisfazione per me il rendervi partecipi delle problematiche e delle soluzioni.
Entrambe potrebbero rappresentare delle incognite e magari qualcuno tra di voi potrebbe essere di aiuto, anche se finora mi è sempre stato tutto chiaro!
Eventualmente, se volete dire la vostra, è sempre utile scambiare due chiacchere!
Ciao.
Entrambe potrebbero rappresentare delle incognite e magari qualcuno tra di voi potrebbe essere di aiuto, anche se finora mi è sempre stato tutto chiaro!
Eventualmente, se volete dire la vostra, è sempre utile scambiare due chiacchere!

Ciao.
Ultima modifica di violino7 il domenica 8 marzo 2009, 21:21, modificato 1 volta in totale.
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Le tue parole confermano la tua coscienziosità 
E' chiaro che il "risultato eccellente" è una speranza, ma mi pare una speranza ben riposta
Anche se non si può mai sapere...
Vederlo così fa paura, veramente
Se poi come dici, i malefici hanno anche "percorso" le fasce... Ma la tua idea mi pare buona, solo vedo qualche difficoltà nell'aggiustare la curvatura, specialmente se all'interno si nascondono altre gallerie... il rischio di nuove fratture mi pare notevole. Se invece la galleria attraverso la fascia è solo quella, ok, altrimenti ti conviene lavorare sulla fascia così com'è riparando la frattura... certo, è un lavoraccio...
Beh... scusa, chiacchiero sempre troppo
nessuno meglio di te, che oltre a scienza e coscieza hai lo strumento in mano, sa cosa fare... Auguri... e ancora complimenti per l'impresa
Di certo ti darà una grande esperienza 

E' chiaro che il "risultato eccellente" è una speranza, ma mi pare una speranza ben riposta

Vederlo così fa paura, veramente

Beh... scusa, chiacchiero sempre troppo


