Una pericolosa crepa...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

edi ha scritto:Mi pare che prosegua tutto bene :) Il "problema" della controfascia era molto probabile e comunque credo che l'hai risolto benissimo.
Se posso fare una piccola critica, dovresti pulire la colla (dove possibile ovviamante) appena messa, prima che inizi ad asciugarsi, con un pennello pittosto bagnato, sfregandolo energicamente; naturalmente solo per ottenere un "lavoro pulito" :)
Cerco di farlo quando è possibile, altrimenti non mi creo il problema, a togliere la colla c'è sempre tempo.

In particolare, in questo caso quando ho messo forma e controforma non c'era neanche la possibilità di vedere bene.
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- Lino Santoro -
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fisher
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Messaggio da fisher »

Ti chiedo una piccola curiosità violino7, almeno per me che sono acerbo in materia. Di che spessore è la controfascia? L'avevi sagomata-semisagomata prima di metterla sotto colla?
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Allora, ecco come si presenta la controfascia bassa, dopo gli aggiustamenti necessari:

Immagine

E' venuta benissimo!

Vado a lavorare sull'altra fascia.

Qui il problema principale, lo sappiamo, è quello di reincollare la frattura ed ho pensato che sia inevitabile procedere per gradi. Ho incollato per primo il pezzo di fascia che parte dalla punta e che era staccato alla base solo pochi cm.:

Immagine

Immagine

La fase successiva è un po' complicata. Prima vi mostro la foto:

Immagine

Ho incollato ad essa la restante parte facendole combaciare il più possibile sul "Passetto del tarlo" e bloccandola al fondo con un morsetto.
Ho cercato di tenere in tiro a combaciare le due parti con degli elastici a tirare con un minimo di pressione.
Ho preparato due pezzi di legno, uno leggermente concavo e l'altro leggermente convesso, forma e controforma insomma, che ho messo esternamente ed internamente a stringere per uniformare la linea del passetto.

Il morsetto che tiene la fascia allo zocchetto, serve solo a tenerlo fermo nella giusta posizione e permettere questa manovra di ricomposizione della frattura.

Se l'operazione è riuscita bene, domani provvederò ad incollare simultaneamente al fondo ed allo zocchetto questo pezzo di fascia aggiunta. Se funziona, in seguito le due controfasce daranno la robustezza necessaria a tutta la montatura.
Se invece qualcosa non dovesse funzionare dovrò trovare gli aggiustamenti necessari.


A seguire ho applicato la controfascia superiore alla fascia destra:

Immagine

Ecco come si presentava poco fa il povero violoncellino, tutto incerottato:

Immagine

Immagine

A domani.
Ultima modifica di violino7 il sabato 21 marzo 2009, 0:08, modificato 1 volta in totale.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

fisher ha scritto:Ti chiedo una piccola curiosità violino7, almeno per me che sono acerbo in materia. Di che spessore è la controfascia? L'avevi sagomata-semisagomata prima di metterla sotto colla?
Per la controfascia, già lo avevo detto, mi sono tenuto un poco abbondante, è spessa quasi 3 mm. (2,8 all'incirca) per compensare il fatto che in alcuni tratti le fasce ai bordi sono rovinate dai tarli, quindi in quei punti non possono certamente fare presa. Allora in qualche maniera compenso con la controfascia abbondante.
Come altezza ho preferito lasciarle di 10 mm., tenendomi abbondante di poco, sempre per la questione dei bordi rovinati.
Come riferimento, se può essere utile, tieni presente che il disegno del "Piatti" di Stradivari porta delle controfasce mm. 2 x 16; vale a dire dello spessore di quelle di un violino e di altezza il doppio. Io quando le ho lette sono rimasto stupito perchè pensavo su un violoncello servissero più larghe e non alte così tanto.
Sullo strumento che ho sotto mano le originali misurano di media 2,5 x 8 mm. ma sono molto scostanti.

La sagomatura io la faccio sempre dopo, ad incollaggio avvenuto, anche perchè così le mollette tengono meglio (su una superficie uniforme invece che ricurva da un lato!).
Lo so! Fare la sagoma alla controfascia bassa è scomodo, ma secondo me è meglio procedere in questa maniera, poi ognuno può applicare il metodo che più pensa sia corretto o comodo, l'importante è arrivare al risultato.

Ciao.
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edi
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Messaggio da edi »

violino7 ha scritto:poi ognuno può applicare il metodo che più pensa sia corretto o comodo, l'importante è arrivare al risultato.
E il risultato mi pare ottimo! :D
Forse io avrei smontato la fascia rotta (solo quella) e riparata prima di incollarla e già provvista di controfasce (visto che non c'è nemmeno il tassello alle punte), ma come giustamente dici "poi ognuno può applicare il metodo che più pensa sia corretto o comodo, l'importante è arrivare al risultato" :D
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Messaggio da _Ale_ »

innanzitutto ti faccio i complimenti per il lavoro che stai facendo e che seguo tutti i giorni.
ti volevo chiedere se hai preso una decisione definitiva per il manico.
alla fine cosa farai??

ciao, complimenti :D
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fisher
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Messaggio da fisher »

violino7 ha scritto:
Per la controfascia, già lo avevo detto, mi sono tenuto un poco abbondante, è spessa quasi 3 mm. (2,8 all'incirca) per compensare il fatto che in alcuni tratti le fasce ai bordi sono rovinate dai tarli, quindi in quei punti non possono certamente fare presa. Allora in qualche maniera compenso con la controfascia abbondante.
Ciao.
Scusa la ripetizione, essì che seguo con attenzione questo tuo lavoro :D ( per imparare quello che riesco a capire :P ) Ti chiedevo della fascia ma mi ti chiedo scusa perchè mi sono accorto di aver scritto male e ti ho fatto capire un'altra cosa. Per sagomatura intendevo dire se prima di incollarla l'hai prima curvata, trovo inoltre che il tuo medoto di forma e controforma al momento del morsetto sia il migliore e forse anche l'unico di affidabile vista la posizione. A occhio mi sembrava un pelo grossetta ma non conoscendo bene gli spessori della fascie di un violoncello nè quelli adottati in quello che stai sistemando ho pensato tra me cosa farei al tuo posto e ho chiesto a te :)
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Messaggio da violino7 »

_Ale_ ha scritto:innanzitutto ti faccio i complimenti per il lavoro che stai facendo e che seguo tutti i giorni.
ti volevo chiedere se hai preso una decisione definitiva per il manico.
alla fine cosa farai??

ciao, complimenti :D
Ciao Ale,

mi sembra di aver fatto capire che per il manico sia tutto deciso! Rimane quello che c'era prima!
Per questo lo ho rinforzato. Per me è robusto più di prima.

Invece ho dei problemi con la cassa piroli, ma ne parleremo più avanti!

Comunque io cambierò le asole dei piroli rinforzandole con legno di bosso, legno molto duro, ed andiamo avanti!.

Quello che è certo che tutto lo strumento verrà meglio di prima! Identico a prima esternamente, ma migliore, più robusto! :)

Almeno queste sono le mia aspirazioni!
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Messaggio da violino7 »

Ecco la fascia destra completa di controfasce nuove, naturalmente da rifinire.
Il lavoro mi soddisfa! E' venuto benissimo.

Immagine


Andiamo all'altra fascia, quella messa male! Vediamo come si presenta il "Passetto del tarlo":

Immagine

Questa è la fascia sinistra tutta impiastricata di colla. Il pezzettino di legno mancante in alto era fragile e lo ho tolto in attesa di ricomporlo insieme alla controfascia superiore che gli darà stabilità, quello non è un problema!

Invece il problema è che la ricomposizione della frattura non è riuscita ottimamente: bene in alto, ma con una leggera apertura di circa mezzo mm. o più in basso!
Non mi soddisfa anche il fatto che il posizionamento della fascia sulla verticale rispetto alla sporgenza del bordo non sia ottimale: è leggermente all'interno!

E' da tener presente che a questo punto la saldatura della fascia al fondo arriva fino al passetto, all'incirca, partendo dalla punta, e dal passetto fino allo zocchetto invece la fascia è ancora libera e fluttuante come una bandiera al vento (per intenderci!).

Vi premetto che oggi in proporzione agli altri giorni ho lavorato moltissimo in bottega, quindi preparatevi a vedere un procedimento abbastanza lungo e sotto certi aspetti elaborato.

Per prima cosa ho dovuto rimediare per chiudere la ferita troppo aperta sulla frattura nella parte bassa.
Ho usato due morsetti, di quelli che servono per incollare la catena, in quanto hanno un'ansa di inserimento sufficientemente ampia per essere incuneati all'esterno delle fasce:

Immagine


Questa foto, internamente, per farvi vedere meglio l'ampiezza della crepa, praticamente è quella che si vede tra le due spugnette.

Immagine

Dalla parte esterna i perni bloccanti dei morsetti poggiano su un piccolo legno rettangolare che a loro volta, dopo giusta interposizione di spugnetta, vanno a spingere sulla fascia. Questi due li ho ben serrati!
Ho usato poi un terzo morsetto poggiato a tirare sui due legni d'appoggio sporgenti dalla fascia.
A questo punto era necessario ammorbidire con calore la colla: ho usato acqua calda e pochi secondi di pistola termica dove serviva.
Stringendo il terzo morsetto la giuntura aperta si è richiusa in maniera soddisfacente!
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Messaggio da violino7 »

Dovendo aspettare, ho lavorato sulla tavola armonica: vi farò vedere dopo!

Dopo 4 - 5 ore ho continuato a sistemare la fascia sinistra.

Ho provveduto ad incollare la rimanente fascia (quella fluttuante al vento!), simultaneamente il bordo basso alla tavola di fondo e la parte verticale finale allo zocchetto.
In questo passaggio, abbastanza delicato per la paura che la legatura al passetto potesse dare dei cedimenti e per la necessità di ripristinare la giusta sporgenza del bordo, mi sono servito di due morsetti a bloccare sulla verticale.
Ecco il risultato:

Immagine

Immagine

Il passetto ancora non è al meglio, in seguito quando applicherò la controfascia bassa avrà degli aggiustamenti ulteriori.

Internamente la situazione è soddisfacente! Pulisco la colla eccedente.

Immagine

Notate che lo zocchetto in basso è già provvisto di apposita incisione ad incasso per contenere il terminale della controfascia a cuneo.
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Messaggio da violino7 »

Non per niente vi ho fatto vedere dove va ad incunearsi la controfascia bassa.

Attenzione alla prossima foto: vi mostra un "accrocco" che spero non sia difficile da capire!:

Immagine


Allora! Vi devo spiegare tutti i passaggio per rendere tutto più semplice!
Immediatamente dopo il fissaggio allo zocchetto ho pensato fosse necessario quanto prima stabilizzare con la immissione della controfascia bassa che avrebbe irrigidito tutta la struttura!
Questo ho fatto, ma ho cambiato metodo rispetto a quello usato dalla parte opposta.
Ho abbandonato forma e controforma (visto che non si era poi rivelata ottimale) ed ho studiato quale altro sistema potesse contemporaneamente bloccare la controfascia su due direzioni opposte.

Innanzitutto ho preso le misure giuste alla controfascia, l'ho incollata ad incastro (non era poi una posizione molto agevole) e su di essa ho posizionato due tipi diversi di tiranti, alternati l'uno all'altro come posizionamento, ed operanti ciascuno su due fronti diversi: uno a stringere verso la fascia e l'altro a spingere verso la tavola del fondo:

Immagine

I morsetti del tipo usati prima (quelli per la catena) spingono la controfascia contro la fascia; quelli verticali (del tipo per incollare le tavole alla fascia) la spingono verso il fondo tramite un apposito spessore che non è altro che un'assicella di abete alta 11 cm. poggiata sul bordo alto della controfascia! (la controfascia in tutto è alta 11 cm., quindi in alto l'assicella si eleva al di sopra della fascia dell'altezza della controfascia ed è allora possibile l'azione premente del morsetto verticale).

Un altro morsetto da catena (il primo da sinistra, grigio) spinge nell'incavo della punta un cuneo che blocca nella giusta posizione l'inizio della controfascia (a curva in quel punto!).

Immagine
(esternamente)

Il vantaggio rispetto al metodo usato sull'altro lato è che io posso controllare visivamente perfettamente l'evolversi della manovra perchè riesco perfettamente a vedere la controfascia e regolarmi di conseguenza durante il settaggio:

allento tutti i morsetti e poi procedo gradualmente a stringere leggermente prima quelli verticali (a pressione dall'alto) e poi gli altri a pressione orizzontale, procedendo a stringere sempre di più gradualmente ed alternativamente fino a risultato ottenuto.
Ho verificato visivamente che in basso le controfasce stringevano perfettamente al fondo e c'era fuoruscita di colla!

Immagine

Osservate il morsetto grigio non sulla punta! Stringe forma e controforma che ho già usato ieri e serve a riallineare nuovamente perfettamente il punto di frattura nella zona del passetto!


Comunque, la verifica finale a domani!

Avete capito tutto? Spero di sì.

Oggi sono molto soddisfatto di come sono andate le cose in quanto credo che il punto critico sia stato superato.
Se quello che ho fatto stasera va bene, domani applicherò anche la controfascia superiore e potremo dire che il cerchio si sarà chiuso!
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Messaggio da _Ale_ »

violino7 ha scritto:
_Ale_ ha scritto:innanzitutto ti faccio i complimenti per il lavoro che stai facendo e che seguo tutti i giorni.
ti volevo chiedere se hai preso una decisione definitiva per il manico.
alla fine cosa farai??

ciao, complimenti :D
Ciao Ale,

mi sembra di aver fatto capire che per il manico sia tutto deciso! Rimane quello che c'era prima!
Per questo lo ho rinforzato. Per me è robusto più di prima.

Invece ho dei problemi con la cassa piroli, ma ne parleremo più avanti!



Comunque io cambierò le asole dei piroli rinforzandole con legno di bosso, legno molto duro, ed andiamo avanti!.

Quello che è certo che tutto lo strumento verrà meglio di prima! Identico a prima esternamente, ma migliore, più robusto! :)

Almeno queste sono le mia aspirazioni!
ah scusa :oops: è vero, lo sapevo, ma forse quando ho scritto il post me ne sono dimenticato :oops:
chiedo venia :lol:
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Messaggio da claudio »

Due parole sulla frattura del "passetto del tarlo": in genere sugli strumenti d'autore le fratture come queste vengono recuperate tagliando i margini della frattura rendendoli dritti e più o meno obliqui, dopodichè si provvede a rastremarne i margini il più possibile dalla parte posteriore e ad incollarvi (sempre dall'interno), nella parte di legno che manca un pezzo di fascia nuova il più possibile uguale all'originale. E' una pratica che si usa anche per recuperare l'altezza delle fasce laddove sia stata ridotta attraverso restauri ripetuti e più o meno congrui.
Ultima modifica di claudio il lunedì 23 marzo 2009, 0:15, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da edi »

Hai fatto un lavoro enorme per ricomporre quella frattura! E fai bene ad esserne soddisfatto :) Credo però che il lavoro sia sproporzionato, penso che il risultato sarà buono, ma il lavoro enorme! Condivido quanto detto da Claudio ed aggiungo che, visto che non è uno strumento d'autore, avrei cambiato la fascia risparmiando molto lavoro :) Ma giustamente non è lavoro sprecato perché servirà come esperienza ed il risultato sarà comunque buono :)
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Redsky
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Messaggio da Redsky »

Mi auguro che questo "violoncellino", come lo chiama Lino, pur essendo nato come strumento da studio, possa diventare un ottimo strumento d'autore.
Il lavoro sproporzionato, come giustamente dice Edi, lo può fare solo un liutaio amatore, che si è posto come obiettivo la passione, il rigore e l'amore per le cose cercando di avvicinarsi alla perfezione.
Non sottovaluterei inoltre, il fatto che Lino è impegnato su due fronti: il lavoro manuale e concettuale applicato allo strumento e il lavoro sul forum con riflessioni corredate da foto scattate anch'esse con maestria.
Quando hai tempo, Lino, con calma, perchè non ci spieghi come fai a conciliare le due cose e quanto dura la tua giornata?
Per noi comuni mortali che a stento riusciamo a tagliare un ponticello, magari anche con qualche imperfezione, i tuoi reportage sono "manna dal cielo".
Ormai sembra una telenovela ed io ogni giorno aspetto con ansia una nuova puntata.

Con rispetto

Redsky
per aspera ad astra
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