Suonare il violino "en plein air", all'aperto
- DeMontalti
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Suonare il violino "en plein air", all'aperto
Credo che le diverse emozioni che nascono dal suonare il proprio violino in uno spazio aperto siano fortissime... Si ha come la sensazione di essere ancora più uniti al violino e si sente di poter stabilire con Lui una vera e propria simbiosi, un incontro intimissimo, una complicità e in un clima di libertà totale, in una spiaggia ad esempio o semplicemente in aperta campagna... e queste sensazioni nascono al di là del nostro livello, cio' vale per i principianti come per i concertisti... non dimenticando mai che il violino è uno strumento dolcissimo e misterioso al tempo stesso, e che con Lui è possibile creare un rapporto molto molto intenso, di incontro e a volte di scontro, ma sempre in una unicità totale. E questo è un dono valido per tutti coloro che lo amano fortemente e che da Lui si sentono attratti...!
Eros De Montalti
Ho sentito una piccola orchestra d'archi nel bosco di Paneveggio in Val di Fiemme. Quando ci penso mi vengono ancora i brividi. E' un'esperienza mistica e poi sapere che quegli strumenti sono fratelli di quegli alberi altissimi che per venti metri non hanno un ramo, diritti come colonne.
Peccato che io non possa provare, suonicchio il clarinetto...dove la trovo una foresta di ebano!
Peccato che io non possa provare, suonicchio il clarinetto...dove la trovo una foresta di ebano!
- Esteban86
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bhe certo non dirlo a me che sono un amante del viaggio "a piedi".......solo con lo zaino.......(es. Cammino di Santiago)
ma.....scindo le due cose....una cosa è godere della musica....un'altra della natura.....non ho bisogno del mio strumento per star bene nella natura....se vuoi capirne l'essenza bisogna esser il più "liberi" possibile
ma.....scindo le due cose....una cosa è godere della musica....un'altra della natura.....non ho bisogno del mio strumento per star bene nella natura....se vuoi capirne l'essenza bisogna esser il più "liberi" possibile
"ha solo quattro misere corde, per tutte le meraviglie del suono!! anche l'uomo ha un cuore solo.............eppure gli basta per tutto!!!!"
- edi
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Infatti sono due cose differenti, non è questo che dicevo assolutamente... Dicevo che sentire la musica in un luogo aperto (in particolare in un bosco) è di gran lunga più emozionante che sentirla in un teatro. E questo non ha nulla a che fare con il fare una passeggiata in campagna. Ma non "sentiamo" tutti allo stesso modo
Penso anch'io che sia emozionante ascoltare un concerto all'aperto.edi ha scritto:Infatti sono due cose differenti, non è questo che dicevo assolutamente... Dicevo che sentire la musica in un luogo aperto (in particolare in un bosco) è di gran lunga più emozionante che sentirla in un teatro. E questo non ha nulla a che fare con il fare una passeggiata in campagna. Ma non "sentiamo" tutti allo stesso modo
Posso chiederti come fosse la qualità del suono?
- DeMontalti
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Suonare il violino "en plein air", all'aperto
quello che ho scritto è una sorta di minestrone istintivo ... : parlando delle meraviglie che il violino offre, tra cui la possibilità di un rapporto stupendo in cui la persona e lo strumento divengono spesso "un unico essere" ecc. ecc. NON aveva un legame col suonare all'aperto! Quando parlo dell'esperienza del luogo aperto senza confini intendo, forse, parlare di una cosa a sè stante. Tutto il resto da me detto sul violino vale per qualsiasi luogo, e non solo per gli spazi aperti! ovviamente con la persona amata si è felici dappertutto...! Magnifica e unica, dunque, anche la sensazione che offre il palco. E cosi anche la propria camera da letto, e anche il tetto... Io più volte, poco prima dell'alba, sono andato sul tetto con il mio violino... bellissima l'attesa del nascere del sole sui tetti di Parigi... questo è stato il mio caso ma ogni tetto del mondo vale l'altro...
Per ritornare al "plein air" agli spazi aperti, è stato sicuramente interessante il riferimento all'incontro con la natura fatto sopra da alcuni amici!!! ma, secondo la mia esperienza, NON era la natura che mi dava emozioni, MA piuttosto la solitudine condivisa con il violino in uno spazio sconfinato! Non so se riesco a farmi capire... Provo a servirmi di un'analogia buttata cosi: faccio finta di avere un amico o un fratellino piccolo che amo molto; siamo abituati a convivere ogni santo giorno sotto un tetto, protetti, riscaldati, serviti ecc. ma un bel giorno, dopo essere usciti furtivamente, ci perdiamo all'aperto raggiungendo luoghi immensi e sconosciuti, al freddo, non sappiamo più dove siamo; ed ecco che, in un clima di smarrimento e di paura, io e lui ci troviamo a dover unire le nostre forze, non ci facciamo vincere dalla paura ma ci adattiamo alla situazione del momento e cerchiamo di ritrovare armonia, ed è proprio qui che il nostro rapporto diventa particolarmente intenso, grazie agli spazi aperti sconfinati e sconosciuti ogni emozione diviene più forte! questa è l'esperienza che ho fatto con il mio violino! : in un luogo aperto sconfinato e sconosciuto, SUONARLO diventava ancora di più un lasciarmi trascinare da LUI e mi sentivo anche protetto da Lui; questa volta non era più il semplice e amato strumento di casa ma UNA PERSONA dalle 4 corde magiche che in mezzo alla solitudine di un mondo sconosciuto mi insegnava un linguaggio nuovo... la musica non era più un semplice diletto o lo studio consueto di sempre, ma diventava un vero DIALOGO D'AMORE.
Per ritornare al "plein air" agli spazi aperti, è stato sicuramente interessante il riferimento all'incontro con la natura fatto sopra da alcuni amici!!! ma, secondo la mia esperienza, NON era la natura che mi dava emozioni, MA piuttosto la solitudine condivisa con il violino in uno spazio sconfinato! Non so se riesco a farmi capire... Provo a servirmi di un'analogia buttata cosi: faccio finta di avere un amico o un fratellino piccolo che amo molto; siamo abituati a convivere ogni santo giorno sotto un tetto, protetti, riscaldati, serviti ecc. ma un bel giorno, dopo essere usciti furtivamente, ci perdiamo all'aperto raggiungendo luoghi immensi e sconosciuti, al freddo, non sappiamo più dove siamo; ed ecco che, in un clima di smarrimento e di paura, io e lui ci troviamo a dover unire le nostre forze, non ci facciamo vincere dalla paura ma ci adattiamo alla situazione del momento e cerchiamo di ritrovare armonia, ed è proprio qui che il nostro rapporto diventa particolarmente intenso, grazie agli spazi aperti sconfinati e sconosciuti ogni emozione diviene più forte! questa è l'esperienza che ho fatto con il mio violino! : in un luogo aperto sconfinato e sconosciuto, SUONARLO diventava ancora di più un lasciarmi trascinare da LUI e mi sentivo anche protetto da Lui; questa volta non era più il semplice e amato strumento di casa ma UNA PERSONA dalle 4 corde magiche che in mezzo alla solitudine di un mondo sconosciuto mi insegnava un linguaggio nuovo... la musica non era più un semplice diletto o lo studio consueto di sempre, ma diventava un vero DIALOGO D'AMORE.
Eros De Montalti
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Ho suonato un paio di volte all'aperto, in una villa qui a Roma che si chiama Villa Ada.
E' questa una villa molto molto bella, molto curata e piena di spazi.
Cosa dire?
Un'esperienza bellissima, sensuale, emozionante.
All'inizio avevo qualche remora, il fatto di suonare davanti agli altri, ma poi mi sono lasciato andare, accettando anche gli errori e ho fatto proprio bene.
Mi domandavo prima di suonare come sarebbe stata l'acustica, pensavo che il violino non lo avrei neanche sentito, ma poi ... l'esatto contrario...
un'acustica eccezionale!!!
Quei pini giganteschi facevano da cassa armonica in modo splendido, neanche paragonabile al suono della mia stanza.
Mi ha dato una grande sensazione di libertà, apertura, leggerezza, naturalezza ...
La gente si fermava, sorrideva, mi guardava ed io mi sentivo bene con loro, con il violino e con la natura.
E' un'esperienza che vi consiglio senza pensare di dover fare chissà che cosa, liberandosi del giudizio di se' e di quello di chi ascolta.
E' questa una villa molto molto bella, molto curata e piena di spazi.
Cosa dire?
Un'esperienza bellissima, sensuale, emozionante.
All'inizio avevo qualche remora, il fatto di suonare davanti agli altri, ma poi mi sono lasciato andare, accettando anche gli errori e ho fatto proprio bene.
Mi domandavo prima di suonare come sarebbe stata l'acustica, pensavo che il violino non lo avrei neanche sentito, ma poi ... l'esatto contrario...
un'acustica eccezionale!!!
Quei pini giganteschi facevano da cassa armonica in modo splendido, neanche paragonabile al suono della mia stanza.
Mi ha dato una grande sensazione di libertà, apertura, leggerezza, naturalezza ...
La gente si fermava, sorrideva, mi guardava ed io mi sentivo bene con loro, con il violino e con la natura.
E' un'esperienza che vi consiglio senza pensare di dover fare chissà che cosa, liberandosi del giudizio di se' e di quello di chi ascolta.
<div>La musica può donare delle ali ai vostri pensieri e illuminare la vostra anima di una luce eterna.<br><br>Platone</div><br>
Se si riesce ad avere silenzio, vento compreso, il suono all'aperto è paragonabile a quello di una camera anecoica.
(veramente sarebbe la camera anecoica che si avvicina al suono all'aperto)
La sensazione, almeno all'inizio, è di volume basso (siamo troppo viziati dai suoni riprodotti artificialmente) ma presto ci si abitua ed il suono, mancando le riflessioni e i parziali assorbimenti dovuti all'ambiente, è netto, preciso, e arriva lontano.
(veramente sarebbe la camera anecoica che si avvicina al suono all'aperto)
La sensazione, almeno all'inizio, è di volume basso (siamo troppo viziati dai suoni riprodotti artificialmente) ma presto ci si abitua ed il suono, mancando le riflessioni e i parziali assorbimenti dovuti all'ambiente, è netto, preciso, e arriva lontano.
- DeMontalti
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Suonare il violino "en plein air", all'aperto
Non per niente Beethoven, se non sbaglio, raccontava di essere stato estasiato e ispirato da una nota di violino proveniente dall'esterno e che era trasportata "chissà da dove"
Eros De Montalti