Colori per vernice

Suonare e costruire i violini
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Atomino
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Messaggio da Atomino »

edo ha scritto: Ho messo tra parentesi le parole e le frasi delle quali non ero certo la traduzione fosse esatta, in corsivo le parole e le frasi originali.
Ciao Edo. Direi molto bene.

hulls = Bacelli (oppure bucce)
and traded = e messa in commercio/commercializzata.
to the lack preparation since = alla preparazione della lacca (ma dovrebbe essere lake), in quanto.
will bleed out = non rilascerà molto colore (significa in realtà stingere e di conseguenza macchiare qualcosa venuto in contatto).
- Alberto Soccini -
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edo
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Messaggio da edo »

@ Atomino, grazie, speravo in tuo intervento :D

@Claudio, dopo aver visto che viene chiamato anche Orlean ho visto che anche Goth ce l'ha in catalogo

ciao

edo
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OrzO
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Messaggio da OrzO »

edo ha scritto: @Claudio, dopo aver visto che viene chiamato anche Orlean ho visto che anche Goth ce l'ha in catalogo

ciao

edo
Io l'ho presa da Goth, ma quella della foto di Kremer sembra molto più bella, inoltre è molto economico come colorante.Impressionante la solubilità in essenza di tementina che dà una colorazione più rossa rispetto alla soluzione acquosa.
Anche l'Alkanna mi è piaciuta, però ha nel colore quel retrogusto violetto che non riesco a togliere....

Dopo aver aggiunto una sostanza molto basica come la soda caustica è possibile neutralizzarla completamente (rimane qualche precipitato) con l'aggiunta di un acido (il più usato è il cloridrico).
Se le proporzioni vengono ben dosate il pH della soluzione finale risulta 7, come l'acqua praticamente.
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claudio
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Messaggio da claudio »

L'alkanna è molto potente e possiede appunto una componente violetta/vinaccia, da usare con molta precauzione. In particolare l'alkanna è ottimo come correttivo per attenuare colorazioni esuberanti.
La soda caustica la stai usando per la curcuma, giusto? prova a farla reagire anche con il carbonato di sodio, se ti è possibile, magari ottieni un risultato analogo e un colore più trasparente.
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OrzO
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Messaggio da OrzO »

claudio ha scritto:L'alkanna è molto potente e possiede appunto una componente violetta/vinaccia, da usare con molta precauzione. In particolare l'alkanna è ottimo come correttivo per attenuare colorazioni esuberanti.
La soda caustica la stai usando per la curcuma, giusto? prova a farla reagire anche con il carbonato di sodio, se ti è possibile, magari ottieni un risultato analogo e un colore più trasparente.
In realtà la stò provando su diversi coloranti di origine vegetale: buccia di cipolle, frangola, quercitrone e rametti di mirtillo selvatico per ora.

Ho fatto varie prove con le seguenti sostanze alcaline

soda caustica
ammoniaca
carbonato di potassio
carbonato di sodio
sodio tetraborato

ma i risultati migliori in termini di colore si ottengono con la soda caustica e l'ammoniaca, peccato siano inutilizzabili in olii ed essenze per il forte potere saponificante, farò dei bellissimi saponi colorati a questo punto :wink:

Comunque "a naso" ci dev'essere un modo migliore per aiutare un colorante a disciogliersi in trementina o olio...
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claudio
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Messaggio da claudio »

Che tipo di vernice ad olio vuoi usare?
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Messaggio da OrzO »

claudio ha scritto:Che tipo di vernice ad olio vuoi usare?
Per gli ultimi strumenti ho utilizzato una vernicie a base di trementina veneta una parte, sun thickened oil una parte e poca essenza di trementina.
Penso che la userò anche sul violoncello che stò costruendo....
Questo strumento è verniciato con questa vernicie, credo aggiungerò un pò di alizarina:
Immagine


Proprio oggi prima di mangiare ho esposto al sole sul balcone di casa un campione colorato con Oriana estratta in essenza di trementina, e adesso la colorazione se n'è già andata, un pò meglio quella estratta in acqua, ma sembra comunque molto fotosensibile.
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claudio
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Messaggio da claudio »

La ricetta della tua vernice mi sembra simile a quella di Fulton, è possibile?
I coloranti vegetali, specialmente i rossi e i gialli, sono tutti suscettibili di variazioni alla luce, ma usando il giallo curcuma o quello dell'oriana come fondo alla vernice colorata, le alterazioni del colore sono molto meno pronunciate. In ogni caso si può sempre ricorrere al fissaggio dei colori con l'allume, sul Turco sono descritte abbastanza bene le varie procedure.
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Messaggio da OrzO »

claudio ha scritto:La ricetta della tua vernice mi sembra simile a quella di Fulton, è possibile?
I coloranti vegetali, specialmente i rossi e i gialli, sono tutti suscettibili di variazioni alla luce, ma usando il giallo curcuma o quello dell'oriana come fondo alla vernice colorata, le alterazioni del colore sono molto meno pronunciate. In ogni caso si può sempre ricorrere al fissaggio dei colori con l'allume, sul Turco sono descritte abbastanza bene le varie procedure.
Si, la mia ricetta è molto simile alla vernice Fulton.
Allume di rocca? anche sul Carletti c'è qualcosa, ma non ho mai ottenuto buoni risultati di fissaggio. Ho provato sia a preparare il legno con l'allume prima di dare il colore, sia ad inserire l'allume già nel colorante.
Consigli?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Prima o poi prova anche quella di Edo, è più semplice da fare e a mio parere è più bella e luminosa.
Per le tecniche di fissaggio del colore consulta il Turco, vi troverai molti consigli utili, io è molto tempo che non uso queste procedure e non le ricordo bene. La tecnica più semplice era quella di sciogliere il colore estratto in una soluzione di allume. Purtroppo i colori di origine vegetale sono tutti poco resistenti alla luce. Fabio chiari ci parlò tempo fa di aloe trattata con ammoniaca, anche questa è una strada da provare per le preparazioni acquose , sicuramente è uno dei colori più resistenti.
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Messaggio da OrzO »

claudio ha scritto:Prima o poi prova anche quella di Edo, è più semplice da fare e a mio parere è più bella e luminosa.
La famosa "Marciana", giusto? Ho letto la ricetta..
Così a naso non mi convincono molto le proporzioni fra gli ingredienti, specialmente l'alta componente di olio di lino. Comunque una prova la farò sicuramente.:wink:
Il Carletti nella suddivisione delle vernici ad olio distingue ad esempio fra vernici dove l'olio ha un'alta percentuale ed altre dov'è meno presente.
Ricordo di aver avuto problemi in passato con una vernice dove il troppo olio di lino rallentava molto il tempo d'essicazione.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Le classificazioni del Carletti sono riferite spesso a vernici moderne dove entrano in gioco resine di sintesi, per questo motivo ti rinvio alla lettura del Turco che in fatto di vernici ad olio mi sembra abbastanza esaustivo. Il nome "Vernice Marciana" in realtà non esiste, è quello che noi abbiamo dato per convenzione ad una ricetta che fu trovata anni fa nella biblioteca Marciana di Venezia, peraltro in questa ricetta non vi si ritrovano riferimenti agli strumenti musicali. Questo non vuol dire che non vada bene per gli strumenti, tuttaltro, ma ci fa capire che la vernice per gli strumenti non è altro che una comune vernice da sempre usata in tutti i campi, dall'arte all'artigianato, tanto è vero che nei trattati antichi come può essere quello di Cennini viene fatto un riferimento alla vernice liquida comune che ha bisogno del sole per seccare e che veniva usata come vernice finale per le tavole d'altare verniciate a tempera. Il fatto che nella ricetta fosse compreso anche o solo il mastice è solo una delle innumerevoli varianti della ricetta di base della vernice liquida comune. In quanto alle proporzioni dell'olio, se la resina è ben trattata, una parte d'olio e una di resina consente un'essiccazione ottimale. A questo proposito ti invito a procurarti anche il ricettario di De Mayerne, che contiene un grande numero di ricette di vernici ad olio, inclusa quella all'ambra, e modi praticamente infiniti di trattare l'olio di lino. A quanto ne so ne esiste solo una traduzione in italiano, purtroppo contenente alcuni errori, ma che consente ugualmente di farsi un'idea sul carattere delle vernici ad olio. Io per la mia vernice ultimamente ho usato anche la colofonia di Lozano, trattata con sali di calcio e zinco, che offre caratteristiche ancora migliori. Ricordo che nel 1600 e 1700 i modi trattare la colofonia erano anch'essi innumerevoli, questo lo sappiamo in modo indiretto ma sicuro da quei maestri musicisti che provvedevano personalmente alla cottura della colofonia per i crini dei loro archi, che elaboravano ricette molto particolari e che spesso tenevano gelosamente custodite.
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Messaggio da violino7 »

violino7 ha scritto:Immagine

Queste sono le prove di colorazione dell'estratto alcolico di more e dell'estratto alcoolico di legno di albicocco, effettuate in maniera abbastanza approssimata. Ho naturalmente utilizzato due aste di abete levigato.

Sono solo all'inizio, per la mora alla prima pennellata e per l'albicocco alla seconda. Andrò avanti con questo metodo e vediamo come si sovrappone il colore come densità di tono.
In seguito, con il passare del tempo, vediamo cosa succede anche utilizzando l'UVA-box.
Partendo dalle foto del 27 agosto 2009 voglio mostrare come è la situazione ad oggi:

Immagine


Come vedete i colori si sono scuriti, specialmente quello di mora. Credo che debba essere considerato un processo normale in quanto in questi mesi hanno contribuito alla modifica i tannini presenti nel legno ed anche l'ossigenazione dell'aria. Non mi sembra infatti di aver fatto un adeguato trattamento alla base di applicazione (mi rendo conto che è stato un grave errore preliminare).
I campioni non hanno mai preso il sole, ma soltanto la luce indiretta in un ambiente chiuso.


I punti interrogativi che mi pongo sono questi:

era scontato il risultato, ......

....oppure, forse una vera prova di una certa rispondenza andrebbe fatta usando questi coloranti (specialmente l'albicocco) dentro una vernice composita?...ma rimarrebbe sempre l'incognita del tempo!...

..... oppure pensate che comunque il risultato in senso relativo si presti ad altre considerazioni, sto pensando ad es. ad uno stabilizzante o mordente?
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Messaggio da OrzO »

violino7 ha scritto:
Come vedete i colori si sono scuriti, specialmente quello di mora. Credo che debba essere considerato un processo normale in quanto in questi mesi hanno contribuito alla modifica i tannini presenti nel legno ed anche l'ossigenazione dell'aria. Non mi sembra infatti di aver fatto un adeguato trattamento alla base di applicazione (mi rendo conto che è stato un grave errore preliminare).
I campioni non hanno mai preso il sole, ma soltanto la luce indiretta in un ambiente chiuso.


I punti interrogativi che mi pongo sono questi:

era scontato il risultato, ......

....oppure, forse una vera prova di una certa rispondenza andrebbe fatta usando questi coloranti (specialmente l'albicocco) dentro una vernice composita?...ma rimarrebbe sempre l'incognita del tempo!...

..... oppure pensate che comunque il risultato in senso relativo si presti ad altre considerazioni, sto pensando ad es. ad uno stabilizzante o mordente?
Grazie per la pubblicazione delle tue ricerche violino7.

A mè personalmente non spiace l'idea che un colore scurisca leggermente (forse la causa potrebbe essere anche l'assenza di isolante sull'abete in questo caso, o il fatto che non ha mai visto il sole?)

Per testare un colorante lo stendo su un pezzo di acero, poi copro mezzo campione col nastro adesivo e lo lascio al sole una settimana. Di solito il colore è molto più sbiadito rispetto a quello sotto il nastro.

Il problema riccorrente è che il colorante sbiadisca, ruolo fondamentale credo lo abbia il tipo di solvente.

Conoscete qualche modo per colorare il legno tramite una reazione o qualcosa del genere??? in passato ho provato i fumi di ammoniaca e l'acido nitrico 8O, forse conoscete qualche sostanza più etica...
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edo
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Messaggio da edo »

OrzO ha scritto: Conoscete qualche modo per colorare il legno tramite una reazione o qualcosa del genere??? in passato ho provato i fumi di ammoniaca e l'acido nitrico 8O, forse conoscete qualche sostanza più etica...
Etica? Credo solo il sole.
Mai provato il bicromato di potassio?

cioa

edo
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