Ieri sera un caro amico mi ha mostrato un violino privo di etichetta,mi ha spiegato che è di scuola napoletana,mi ha fatto notare i filetti che erano completamente fatti di cartone.
sinceramente e non me ne vergogno non riuscivo a capire se realmente era cartone o legno.
vi risulta la cosa? se si, avete mai provato a costruire i filetti di cartone?
ho notato che il nero non sembrava nero,ma un nero con riflessi blu scurissimi,è possibile?
buona giornata a tutti e buona liuteria
I filetti di cartone o in fibra, sono composti da una parte centrale in legno (nella versione industriale: acero), solo le parti nere sono in una specie di cartone pressato. Questo tipo di filetti consente di essere piegato facilmente senza spezzarsi, riempie praticamente ogni tipo di solco e quindi perdona buona parte degli errori che inevitabilmente seguono ogni filettatura fatta a mano. Tuttavia gli inconvenienti sono gravi: le punte dei filetti, a causa della colla a base d'acqua, tendono ad ammorbidirsi eccessivamente e quindi prendono spesso direzioni impreviste e poco aggraziate. Per lo stesso motivo, una volta riempito il solco, questo tipo di filetto tende a riempie il solco seguendo ogni sua minima irregolarità, per cui non è raro vedere in questi filetti che fanno un pò di zig zag lungo il loro tragitto. Al contrario quelli totalmene in legno, sono più stabili, seguono le curve senza adattarvisi eccessivamente, le punte sono più nette e pulite. Nel tempo sono stati usati i materiali più diversi per il nero dei filetti: ebano, fanoni di balena, cartone, bosso, e chi più ne ha più ne metta. Le varie scuole di liuteria si riconoscono spesso dal tipo di filetti usati.
emidio io che sto studiando la scuola napoletana ho provato a fare i filetti con la carta, na tragedia!!!!!!!! quando li tagli quando li incolli ci diventi matto, almeno per me è stato così, poi come dice claudio anche se hai fatto uno scavo perfetto , la punta del filetto una volta bagnata è incontrollabile, sul colore blu hai ragione poichè si dice che i liutai napoletani usassero la carta per avvolgere la pasta , per i loro filetti che era blu scuro
Cavolo allora avevo visto bene era proprio un blu notte tendente al nero...però cavolo era veramente bello,si notava qualche cosa di diverso...
comunque...piu passano le ore piu mi intriga questa cosa dei filetti di carta...se faccio qualche prova vi aggiorno con delle foto.
e se una volta tagliate si indurissero le punte ed il nero con della colla?
una volta seccate sarebbero piu dure e rigide...
potrebbe essere un rimedio?
io ho provato quelli in fibra e mi sono trovato bene, quando sono incassati e si da un pò di colla diventano robusti, certo nelle punte bisogna un pò avere pazienza...
liutaiobruciato ha scritto:
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sul colore blu hai ragione poichè si dice che i liutai napoletani usassero la carta per avvolgere la pasta , per i loro filetti che era blu scuro
E' la stessa carta con cui foderavano internamente i mandolini!!???
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
Non capisco quale sia la necessità pratica di usare meglio questo tipo di filetto!
Non è molto meglio usare quello di legno e fare in maniera che ad ingrossarsi siano i laterali del canaletto in maniera che vadano a stringere i filetti, invece che avvenga il contrario, se si usano quelli di carta??
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
Come spiegato nel libro sopra citato con particolare riguardo al contributo del Maestro Marco G. Chiavazza, la necessità nasce storicamente dalla scarsità di materie prime (ebano o acero da colorare) e dalla abilità degli artieri settecenteschi nel modellare la cartapesta già utilizzata nella realizzazione dei famosi presepi e statue. La contaminazione tra diverse discipline artistico-artigianali affiora qui con nettezza.