Smusso nero

Suonare e costruire i violini
Violinoro
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Messaggio da Violinoro »

Secondo me non è antiestetico, anzi contribuisce a dare maggior purezza alla linea delle volute. Anch'io hop delle preferenze, ma si limitano al colore
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

Visto che sono un sostenitore dello smusso nero, che faccio sistematicamente su tutti i miei strumenti, rispolvero questo topic che ho trovato leggendo qua e là sul forum per dare il mio contributo.

Io utilizzo del colore acrilico nero opaco ad acqua, quello molto denso, che diluisco con poca acqua e applico con un piccolo pennellino.

Alcuni liutai che conosco, tra cui il citato Salvadori (mio amico ed ex compagno di classe alla scuola di liuteria) lo applicano a verniciatura finita, sverniciando lo smusso prima dell'applicazione e lasciandolo così com'è per ottenere una finitura opaca che stacca dal lucido della vernice creando un "look" piuttosto moderno.

A me così non piace, quindi lo applico dopo la vernice gialla (incolore), svernicio lo smusso con rasiera fino alla preparazione, metto il nero con il pennellino, rifinisco le sbavature con rasiera e proseguo la verniciatura ricoprendo lo smusso con la vernice.

Lo strato di vernice colorata toglie un po' di crudezza al nero e lo rende lucido come il resto della vernice, creando a mio avviso meno distacco e un "look" più morbido e integrato nell'insieme.

Per ottenere buoni risultati è indispensabile che il legno sia perfettamente isolato, nel mio caso preparazione isolante e vernice gialla funzionano perfettamente, altrimenti il nero entrerà nei pori del legno con risultati disastrosi e irrimediabili!!!!

Anche lo smusso deve essere ovviamente ben fatto, perchè il nero accentuerà eventuali difetti che magari non si noterebbero troppo con lo smusso dello stesso colore della vernice.

Gli strumenti di Stradivari con lo smusso nero meglio conservato che conosco sono quelli Medicei (viola tenore, violoncello, Toscano e Medici)
e il più conservato in assoluto è quello del Messia.


Davide
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edo
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Messaggio da edo »

davidesora ha scritto:svernicio lo smusso con rasiera fino alla preparazione, metto il nero con il pennellino, rifinisco le sbavature con rasiera e proseguo la verniciatura ricoprendo lo smusso con la vernice.
Sono proprio le sbavature che non riesco a togliere :?
davidesora ha scritto: Per ottenere buoni risultati è indispensabile che il legno sia perfettamente isolato, nel mio caso preparazione isolante e vernice gialla funzionano perfettamente, altrimenti il nero entrerà nei pori del legno con risultati disastrosi e irrimediabili!!!!
Qui non ho capito, se svernici, come hai detto prima, non ti trovi con il legno nudo? E a questo punto non bisognerebbe isolarlo nuovamente'

ciao

edo
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Messaggio da davidesora »

edo ha scritto:
davidesora ha scritto:svernicio lo smusso con rasiera fino alla preparazione, metto il nero con il pennellino, rifinisco le sbavature con rasiera e proseguo la verniciatura ricoprendo lo smusso con la vernice.
Sono proprio le sbavature che non riesco a togliere :?
davidesora ha scritto: Per ottenere buoni risultati è indispensabile che il legno sia perfettamente isolato, nel mio caso preparazione isolante e vernice gialla funzionano perfettamente, altrimenti il nero entrerà nei pori del legno con risultati disastrosi e irrimediabili!!!!
Qui non ho capito, se svernici, come hai detto prima, non ti trovi con il legno nudo? E a questo punto non bisognerebbe isolarlo nuovamente'

ciao

edo

L'importante è che i pori del legno rimangano "sigillati" dalla preparazione e, in parte, dalla vernice in modo che il nero riesca a restare adagiato sulla superficie senza entrare nei pori.

Il trucco principale è di usare un nero molto denso e a solvente acquoso così che non riesca ad aprirsi la strada sciogliendo anche la preparazione che chiude i pori (che nel mio caso è resinosa e solubile in trementina e anche alcool).

Quando svernicio sto molto attento a togliere la vernice senza andare troppo in profondità e a "tagliare" la vernice ai lati dello smusso in modo molto pulito, per avere una linea continua senza scheggiature che verrebbero riempite dal nero togliendo nettezza alla linea stessa.

Se si formasse qualche scheggiatura va ritoccata per ripristinare l'isolamento e la continuità della linea, ma se la vernice è al punto giusto di essicazione (abbastanza asciutta da poter essere tagliata con la rasiera ma ancora abbastanza morbida da non scheggiare) il problema schegge non si presenta.

Le eventuali sbavature sono al di sopra della vernice e vanno rasierate via, senza intaccare troppo la superficie della vernice, fino a rivelare la linea netta tra smusso e vernice di cui sopra.

Il problema è capire il comportamento del tipo di vernice che usi e quale è il momento migliore (stato di essiccazione) per poterla lavorare in modo ottimale.

E' abbastanza utile controllare i margini della vernice e dello smusso aiutandosi con delle lenti per capire bene se ci sono piccole irregolarità che balzeranno inevitabilmente all'occhio una volta riempite dal nero.

E' un lavoro piuttosto difficile e laborioso, per darti un idea io impiego circa 8 ore dalla sverniciatura dello smusso alla rifinitura delle sbavature del nero (fine del lavoro).

Stradivari comunque non si faceva troppi problemi con le sbavature : in una foto macro dell'occhio del Messia che c'è nel libro Stradivari Varnish si vede in modo evidente il nero che oltrepassa la linea dello smusso allargandosi sulla parte piana dell'occhio, ma lui non lo criticherebbe mai nessuno !!!!
Questo mi fa anche pensare che lui (o qualche decoratore specializzato al suo posto) applicasse il nero con estrema destrezza, tale da rendere superflua qualsiasi rifinitura successiva, ma io non sono così bravo!!! (e forse sono anche più precisino e non riuscirei a tollerare sbavature così evidenti.....).


Davide
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Messaggio da edo »

davidesora ha scritto: Il problema è capire il comportamento del tipo di vernice che usi e quale è il momento migliore (stato di essiccazione) per poterla lavorare in modo ottimale.
Evidenzio questa frase perchè mi pare racchiuda il "segreto".

Ti sei spiegato benissimo, grazie

ciao

edo
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Messaggio da davidesora »

edo ha scritto:
davidesora ha scritto: Il problema è capire il comportamento del tipo di vernice che usi e quale è il momento migliore (stato di essiccazione) per poterla lavorare in modo ottimale.
Evidenzio questa frase perchè mi pare racchiuda il "segreto".

Ti sei spiegato benissimo, grazie

ciao

edo

In effetti è vero, se aspetto troppo tempo dopo l'ultima mano di vernice la fragilità della stessa rende abbastanza problematico il lavoro (scheggiature), se non è abbastanza asciutta la "gommosità" lo rende addirittura impossibile!!!

Ti ricordo che io utilizzo una vernice a solvente alcoolico, se tu usi una vernice ad olio la situazione potrebbe presentare tempi e situazioni diverse da mettere a punto.

Davide
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto: .....................................

Stradivari comunque non si faceva troppi problemi con le sbavature : in una foto macro dell'occhio del Messia che c'è nel libro Stradivari Varnish si vede in modo evidente il nero che oltrepassa la linea dello smusso allargandosi sulla parte piana dell'occhio, ma lui non lo criticherebbe mai nessuno !!!!
Questo mi fa anche pensare che lui (o qualche decoratore specializzato al suo posto) applicasse il nero con estrema destrezza, tale da rendere superflua qualsiasi rifinitura successiva, ma io non sono così bravo!!! (e forse sono anche più precisino e non riuscirei a tollerare sbavature così evidenti.....).

Davide
Grazie, Davide, per questa della dissertazione sullo smusso nero. Sei stato molto chiaro ed analitico, proprio da manuale! :)

Parliamo di Stradivari, o meglio del suo violino "Messia".
Ti confesso che non vedevo l'ora di procurarmi il poster e poi quando l'ho potuto esaminare sono stato davvero deluso dalla fattezza di quel violino. Io l'ho trovato abbastanza mediocre, contrariamente ad altri strumenti ben conosciuti del Maestro. Ma, per carità, di mezzo ci può anche stare la mia molto relativa competenza.
Poi, però, ho anche letto molte voci contrastanti la sua autenticità, allora mi è sembrato di trovare in esse una risposta concreta alle mie sensazioni istintive, dunque il Messia l'ho archiviato come uno strumento quanto meno dubbio! :roll:

Mi riallaccio a quanto tu hai detto e stavo pensando che io Stradivari lo conoscevo come un tipo abbastanza precisino (vedi gli intarsi su alcuni suoi strumenti), almeno tanto quanto te! Mi dispiace ma mi riesce difficile pensare che lui sia secondo a qualcuno, facciamo alla pari, ma primo! :) .
Da sempre credo che molti lo considerino un faro di riferimento in quanto a precisione, tanto che sono convinto che lui stesso, come te, non avrebbe tollerato sbavature così evidenti........


Riguardo a questa frase, che, lo so, è solo una battuta! :) :
davidesora ha scritto:.....ma lui non lo criticherebbe mai nessuno !!!!
Dunque non è questione di rispetto reverenziale che a priori si deve dare ad un tale Maestro, io credo che proprio nessuno possa avere argomenti validi per criticarlo!

......certamente non prendendo a pretesto il Messia, se è giusto quello che penso di questo strumento. :(
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Messaggio da davidesora »

La diatriba sull'originalità del Messia si trascina da tempo immemorabile, ma pare che adesso ci sia abbastanza accordo sul fatto che è originale.
Io la penso così (ma anche la mia opinione non ha molto valore ed è solo un'idea che mi sono fatto in base a ciò che ho letto e visto, potrei tranquillamente sbagliarmi) e credo che l'impressione di "copia" che può dare sia dovuta alla estrema conservazione che lo fa sembrare troppo moderno e non ammorbidito dall'usura rispetto agli altri standard stradivariani.

Detto questo anche a me non fa impazzire e preferisco altri strumenti dell'Antonio, ma rimane molto interessante appunto perchè unico nella sua conservazione e può rivelare parecchi dettagli relativi alle lavorazioni e alla vernice che in altri casi non si riescono ad apprezzare.

Per quanto riguarda la precisione, sicuramente Stradivari era sicuramente uno dei liutai più "precisi" e abili del suo tempo, ma non in senso assoluto.

Non vorrei che si confondesse il termine "precisione" con il termine "perfezione": secondo me la prima è un dato di fatto, la seconda invece è un'opinione.

La sua abilità era appunto quella di far apparire "perfetti" strumenti che invece sono sempre leggermente "imprecisi" e fare di queste imprecisioni (leggere asimmetrie, dettagli spigolosi come i bordi, teste spesso asimmetriche, filetti non proprio precisi etc.) il punto di forza che dà un tocco "artistico" al suo lavoro.

Tengo anche a precisare che la "precisione" non è necessariamente un dato positivo ma solamente un dato di fatto, ad es. un contorno dello strumento perfettamente simmetrico è preciso ma magari uno leggermente asimmetrico è più bello, dipende dal gusto di chi guarda e quindi qui non si sarà mai tutti d'accordo (per fortuna, dico io, altrimenti tutto diverrebbe un po' banale....).

Poi esistono lavori di Stradivari molto precisi ma, nella sua sterminata produzione, non sono certo la norma, forse a volte si impegnava di più e a volte di meno o più semplicemente nel corso della sua vita ha cambiato il modo di vedere le cose evolvendosi in una direzione piuttosto che in un'altra.

Certo è sempre difficile non avere rispetto reverenziale nei confronti di soggetti di tale statura, ma penso che sforzarsi di criticare (non do un senso necessariamente negativo a questo termine) anche i più grandi aiuti a riflettere sul proprio lavoro ed aiuti a cercare una strada personale.


Davide
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