curve dendrocronologiche stradivari

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Messaggio da claudio »

davidesora ha scritto:

Mi sembra di capire che tu stia parlando di direzione della fibra, non della venatura.

Davide
Mi mancano i termini specifici a volte li uso come sinonimi anche se è un errore, ma vedo che se la venatura ha un andamento elicoidale lungo il tronco, anche la fibra gli va dietro.
andante con fuoco
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violino7
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto: ....................................
Dallo studio ne esce che il legno delle tavole di 6 strumenti provengono dallo stesso blocco di abete ...........................
........ contrariamente a quanto viene considerato uno standard al giorno d'oggi, non sempre sono ricavati da uno spicchio di tronco aperto a libro e giuntato con gli anelli più giovani al centro, ma in un caso la tavola è in un solo pezzo, in un altro è in due pezzi ma con gli anelli più giovani all'esterno e in un altro ancora in due pezzi ma con la giunta sui due lati opposti( un lato con gli anelli più giovani al centro e l'altro con gli anelli più vecchi al centro), indicando un uso più creativo del legno che secondo me la dice lunga sul fatto che anche allora il legno buono era prezioso e veniva tagliato sfruttando il più possibile il blocco a disposizione per evitare scarti inutili.
..................................
E' la prima volta che sento di giunture "anomale" di questo tipo.
Più vado avanti e più mi faccio l'idea che la liuteria è un'arte "imperfetta", nel senso che le variabilità alla regola base sono sempre possibili.
Mi ero molto meravigliato quando è uscito fuori che il violoncello Feuerman-De Munck di Stradivari aveva la tavola armonica composta di tre parti, non due, ma si è poi capito perfettamente quale fosse l'artifizio escogitato affinchè tecnicamente la vibrazione complessiva della tavola non ne avesse a soffrire, e di conseguenza il suono.

Io sarei curioso di sapere quale sia la qualità sonora del violino che ha le linee anellari più fitte all'esterno e quelle più larghe in prossimità della linea di mezzeria, ed ancor di più l'altro che sulla mezzeria lega gli anelli più fitti a quelli più larghi, questo non per mia pura curiosità ma perchè lo ritengo interessante scientificamente in relazione all'ipotesi che le asimmetrie possano o meno apportare dei benefici.
Sarebbe utile sapere come si comportano questi strumenti così congegnati, credo che siano strumenti più unici che rari e valga la pena di studiarli! :roll:
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

violino7 ha scritto:
Io sarei curioso di sapere quale sia la qualità sonora del violino che ha le linee anellari più fitte all'esterno e quelle più larghe in prossimità della linea di mezzeria, ed ancor di più l'altro che sulla mezzeria lega gli anelli più fitti a quelli più larghi,

questo non per mia pura curiosità ma perchè lo ritengo interessante scientificamente in relazione all'ipotesi che le asimmetrie possano o meno apportare dei benefici.

Non ricordo come si presenta la venatura del legno di tali strumenti ma, nel caso di venatura stretta e regolare la differenza potrebbe essere poco significativa e difficile da percepire anche visivamente.

Senza una struttura asimmetrica (catena, anima) il violino non funzionerebbe, credo che le asimmetrie (strutturali) non siano a priori nocive alla qualità sonora.
Credo che la ricerca di simmetria dei liutai d'oggi rispetto a quanto facevano i liutai antichi sia soprattutto dettata da canoni estetici e non da motivazioni acustiche.


Davide
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violino7
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto: .............................
Senza una struttura asimmetrica (catena, anima) il violino non funzionerebbe, credo che le asimmetrie (strutturali) non siano a priori nocive alla qualità sonora.
Credo che la ricerca di simmetria dei liutai d'oggi rispetto a quanto facevano i liutai antichi sia soprattutto dettata da canoni estetici e non da motivazioni acustiche.
...........................

Davide

Ma, il concetto che esprimi con molta disinvoltura, se permetti, è "stravolgente" per chiunque finora abbia cercato di addentrarsi in questa arte! :? Ci hanno insegnato che dobbiamo incominciare apprendendo dai classici e copiando da essi abbiamo estrapolato anche i minimi particolari dei loro strumenti, e pure con grande eccesso di perfezionismo ....ma ora veniamo a sapere che vale la regola e vale anche il contrario, anche su aspetti ritenuti fondamentali!:? Sarebbe normale che qualcuno potesse rimanere sorpreso da tante rivelazioni ! :)

Ma io sono convinto che tu abbia affermato una grande verità riguardo al mondo antico.

Quella era la vera "anima" della liuteria, che col tempo è stata stravolta ed oggi l'aspetto estetico è maggiormente tenuto in considerazione rispetto ad una volta. Quello che forse non riusciremo mai a captare, analizzando un poster di un violino di un liutaio settecentesco, è il suo "animus operandi". Forse quello si è perduto completamente oppure è difficilmente comprensibile perchè legato a quel mondo così lontano da noi?
Sono sicuro che attualmente nessun liutaio si sognerebbe di lavorare la tavola di un violino incollata all'incontrario.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Messaggio da davidesora »

violino7 ha scritto:
Ma, il concetto che esprimi con molta disinvoltura, se permetti, è "stravolgente" per chiunque finora abbia cercato di addentrarsi in questa arte! :? Ci hanno insegnato che dobbiamo incominciare apprendendo dai classici e copiando da essi abbiamo estrapolato anche i minimi particolari dei loro strumenti, e pure con grande eccesso di perfezionismo ....ma ora veniamo a sapere che vale la regola e vale anche il contrario, anche su aspetti ritenuti fondamentali!:? Sarebbe normale che qualcuno potesse rimanere sorpreso da tante rivelazioni ! :)
Non pensavo di aver espresso concetti "stravolgenti", mi sembrano solo dati di fatto : appunto osservando gli strumenti antichi si evince che la simmetria non è certo il loro punto di forza e che quindi anche acusticamente non si possa definire fondamentale.
violino7 ha scritto:Ma io sono convinto che tu abbia affermato una grande verità riguardo al mondo antico.

Quella era la vera "anima" della liuteria, che col tempo è stata stravolta ed oggi l'aspetto estetico è maggiormente tenuto in considerazione rispetto ad una volta. Quello che forse non riusciremo mai a captare, analizzando un poster di un violino di un liutaio settecentesco, è il suo "animus operandi". Forse quello si è perduto completamente oppure è difficilmente comprensibile perchè legato a quel mondo così lontano da noi?
Sono sicuro che attualmente nessun liutaio si sognerebbe di lavorare la tavola di un violino incollata all'incontrario.
L'animus operandi di ogni liutaio è per forza di cose legato al suo tempo, non credo sia possibile calarsi fino in fondo nei panni dei liutai antichi astraendosi dal mondo attuale che inevitabilmente influenza il nostro modo di vedere le cose.


Davide
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Messaggio da Pigi »

Ho appena analizzato il c.1705 Stradivari dell'asta Tarisio, e di nuovo, i due lati non sono stati ricavati dallo stesso pezzo, o nemmeno dal stesso albero.

Di fatti, un lato sembra essere lo stesso legno che quello della viola Archinto del 1696, invece l'altro di sicuro viene dallo stesso albero della tavola della viola Kux Castelbarco del 1720.

Interessante anche ipotizzare che il suo stock di abete magari non sembra stato inventoriato, o disposto a modo di potere identificare facilmente lati pari. Penso che questi lati, allo scopo di stagionatura breve, e per evitare crepe nella venatura, fossero spaccati in pezzi unici, di spessore solo sufficiente per ricavarne l'altezza della tavola.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie Peter, molto interessante e anche abbastanza inquietante. Quel che sembrava essere una eccezione prende sempre più la forma di una regola. Penso che anche volendo sia più difficile mischiare i vari pezzi delle tavole in abete in modo confuso, piuttosto che tenerli ordinati.
andante con fuoco
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Messaggio da davidesora »

Pigi ha scritto:Ho appena analizzato il c.1705 Stradivari dell'asta Tarisio, e di nuovo, i due lati non sono stati ricavati dallo stesso pezzo, o nemmeno dal stesso albero.

Di fatti, un lato sembra essere lo stesso legno che quello della viola Archinto del 1696, invece l'altro di sicuro viene dallo stesso albero della tavola della viola Kux Castelbarco del 1720.

Interessante anche ipotizzare che il suo stock di abete magari non sembra stato inventoriato, o disposto a modo di potere identificare facilmente lati pari. Penso che questi lati, allo scopo di stagionatura breve, e per evitare crepe nella venatura, fossero spaccati in pezzi unici, di spessore solo sufficiente per ricavarne l'altezza della tavola.
Ciao Peter e grazie per le preziose informazioni.

Osservando i cimeli del museo Stradivariano, dove ogni forma è corredata da disegni e modelli tutti contrassegnati con lettere e iscrizioni per non confonderli, mi ero fatto un'idea di uno Stradivari piuttosto preciso e ordinato, in modo quasi maniacale.

Mi risulta piuttosto difficile immaginare che anche il legno non venisse catalogato e tenuto in ordine, se non altro per non perdere tempo a cercare due pezzi abbastanza simili esteticamente per la tavola in mezzo a una catasta disposta in modo casuale!!!

Vista poi la differenza di datazione dei due pezzi presi in esame sembrerebbe che Stradivari non prestasse nemmeno molta attenzione a usare due pezzi di legno con un periodo di stagionatura quantomeno simile.

Sono un po' sconcertato.....

Davide
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Messaggio da masa »

“fossero spaccati in pezzi unici, di spessore solo sufficiente per ricavarne l'altezza della tavola
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claudio
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Re: curve dendrocronologiche stradivari

Messaggio da claudio »

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Re: curve dendrocronologiche stradivari

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