Mi presento mi chiamo Giovanni e non sono un violinista, strimpello con il pianoforte quando posso. Mi iscrivo inquanto papà di una bimba che studia violino e perciò bisognoso di informazioni e pareri da parte di gente più preparata.
Inizio salutando tutti e ringraziando per la condivisione che fate del vostro sapere.
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Ben arrivato!
Una curiosità, se posso chiedertelo. Hai un'idea precisa del motivo della scelta del violino da parte della tua bambina? E' stata una sua scelta istintiva senza forzature e...... la vedi abbastanza motivata?
Mi interessa capire emotivamente il momento dell'approccio alla musica da parte dei bambini.
Grazie.
Una curiosità, se posso chiedertelo. Hai un'idea precisa del motivo della scelta del violino da parte della tua bambina? E' stata una sua scelta istintiva senza forzature e...... la vedi abbastanza motivata?
Mi interessa capire emotivamente il momento dell'approccio alla musica da parte dei bambini.
Grazie.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Lino Santoro -
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Rispondo a violino7.
In realtà abbiamo deciso io e mia moglie di fargli frequentare un corso di musica (suzuki) quando aveva tre anni, perchè ritenevamo che avvicinarsi alla musica non potesse fargli che bene. Il primo anno è stato tutto di filastrocche, canzoncine e esercizi ritmici e manuali.
Gia durante il primo anno comunque vedeva i bimbi più grandi che suonavano il violino e non vedeva l'ora che venisse il suo turno, penso un po' alla stessa maniera con cui poteva desiderare la bicicletta al posto del triciclo. Ha iniziato con lo strumento come una cosa naturale, non credo sia stato frutto di una decisione ben determinata ma una cosa che lei dava comunque per scontato che dovesse spettargli dovuta all'ambiente della scuola che frequentava.
Successivamente sono subentrate anche altre componenti dovute probabilmente al carattere di mia figlia, come l'orgoglio di riuscire in una cosa comunque difficile o l'appagamento del suo istinto da "saputella", e così si è appassionata e ora vedo che considera il violino come una parte normale della sua vita e nei suoi discorsi l'idea di poter abbandonare non affiora mai.
Per fare un esempio oggi gli chiedevo se nei mesi estivi ritenesse il caso di fare qualche lezione extra nel periodo di pausa della scuola, la sua risposta è stata subito di si perchè non voleva fare le stesse cose per tutta l'estate ma imparare cose nuove, l'idea di non suonare nei mesi di vacanze estive pare non averla sfiorata.
Chiudo con una aneddoto che mi va di condividere perchè rimane uno dei momenti più belli della mia vita. La prima lezione di strumento, quando mia figlia aveva 4 anni era servita per iniziare a capire cosa fosse un violino e che misura dovessimo procurarci, sicchè per la bambina il fatto di possedere un violino suo non era ancora cosa concreta e gia il maneggiarne uno a lezione doveva renderla abbastanza felice, almeno a giudicare dal sorriso che per tutto il tempo non si è tolta dal viso. Senonchè alla fine della lezione la maestra ci ha prestato un violino da portare a casa in attesa del nostro, cosa che mia figlia non si aspettava minimamente. Io ancora mi commuovo nel ricordare gli occhi pieni di gioia incredula che aveva la bambina nel tragitto a piedi fino alla macchina con la maniglia del suo violino stretta nella manina, una gioia pura, luminosa come solo i bambini nella loro innocenza possono esprimere. Probabilmente fino a quel momento il concetto di suonare il violino pur dandolo come scontato non doveva averlo focalizzato appieno, e solo allora invece toccava con mano il fatto reale e ne assumeva consapevolezza.
E' da allora che mi sono promesso di fare tutto quanto nelle mie possibilità per assecondarla e agevolarla nel suo percorso, decine di chilometri per le lezioni, l'orchestrina, i concerti, i saggi, gli esercizi giornalieri, il violino. Tutto ciò che serve.
Spero di essere stato esaustivo e non troppo prolisso nella risposta, questa è la mia testimonianza e immagino che per altri bambini possano essere diversi i motivi che li portano a suonare o a smettere di farlo.
In realtà abbiamo deciso io e mia moglie di fargli frequentare un corso di musica (suzuki) quando aveva tre anni, perchè ritenevamo che avvicinarsi alla musica non potesse fargli che bene. Il primo anno è stato tutto di filastrocche, canzoncine e esercizi ritmici e manuali.
Gia durante il primo anno comunque vedeva i bimbi più grandi che suonavano il violino e non vedeva l'ora che venisse il suo turno, penso un po' alla stessa maniera con cui poteva desiderare la bicicletta al posto del triciclo. Ha iniziato con lo strumento come una cosa naturale, non credo sia stato frutto di una decisione ben determinata ma una cosa che lei dava comunque per scontato che dovesse spettargli dovuta all'ambiente della scuola che frequentava.
Successivamente sono subentrate anche altre componenti dovute probabilmente al carattere di mia figlia, come l'orgoglio di riuscire in una cosa comunque difficile o l'appagamento del suo istinto da "saputella", e così si è appassionata e ora vedo che considera il violino come una parte normale della sua vita e nei suoi discorsi l'idea di poter abbandonare non affiora mai.
Per fare un esempio oggi gli chiedevo se nei mesi estivi ritenesse il caso di fare qualche lezione extra nel periodo di pausa della scuola, la sua risposta è stata subito di si perchè non voleva fare le stesse cose per tutta l'estate ma imparare cose nuove, l'idea di non suonare nei mesi di vacanze estive pare non averla sfiorata.
Chiudo con una aneddoto che mi va di condividere perchè rimane uno dei momenti più belli della mia vita. La prima lezione di strumento, quando mia figlia aveva 4 anni era servita per iniziare a capire cosa fosse un violino e che misura dovessimo procurarci, sicchè per la bambina il fatto di possedere un violino suo non era ancora cosa concreta e gia il maneggiarne uno a lezione doveva renderla abbastanza felice, almeno a giudicare dal sorriso che per tutto il tempo non si è tolta dal viso. Senonchè alla fine della lezione la maestra ci ha prestato un violino da portare a casa in attesa del nostro, cosa che mia figlia non si aspettava minimamente. Io ancora mi commuovo nel ricordare gli occhi pieni di gioia incredula che aveva la bambina nel tragitto a piedi fino alla macchina con la maniglia del suo violino stretta nella manina, una gioia pura, luminosa come solo i bambini nella loro innocenza possono esprimere. Probabilmente fino a quel momento il concetto di suonare il violino pur dandolo come scontato non doveva averlo focalizzato appieno, e solo allora invece toccava con mano il fatto reale e ne assumeva consapevolezza.
E' da allora che mi sono promesso di fare tutto quanto nelle mie possibilità per assecondarla e agevolarla nel suo percorso, decine di chilometri per le lezioni, l'orchestrina, i concerti, i saggi, gli esercizi giornalieri, il violino. Tutto ciò che serve.
Spero di essere stato esaustivo e non troppo prolisso nella risposta, questa è la mia testimonianza e immagino che per altri bambini possano essere diversi i motivi che li portano a suonare o a smettere di farlo.