Primo violino
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Ciao masa, in merito alla tua osservazione verificando il disegno ,da me eseguito e quello da te postato, "A" non é maggiore di "a" in quanto il raggio di "A" non è altro che la distanza tra D e G (23,7mm), il raggio di "a" é determinato dalla distanza tra E e F (25,4 mm), questo ovviamente seguendo il metodo eseguito nel ricavare il disegno della forma con geogebra, ergo risulta che "a>A". Tecnicamente non ti so dare risposte esaurienti mi sono limitato a verificare esattezza di quanto fatto.
La distanza è corretta e riflette la dimensione degli zocchetti superiori ed inferiori della forma PG. Le altezze si possono anche fare uguali, ma cambia il concetto della forma stradivariana avvicinandosi a quello della forma amatiana.PatrolViol ha scritto:ovviamente seguendo il metodo eseguito nel ricavare il disegno della forma con geogebra, ergo risulta che "a>A".
Ricordo che le sezioni auree nel metodo sacconiano sono essenziali per la divisione dell'asse della forma, da cui si ricavano le altre dimensioni, da ciò ne consegue un certo grado di libertà nella realizzazione delle curve degli zocchetti. Non solo, ma anche maggior libertà ed elasticità nel disegno stesso della forma. Consiglio di non seguire il metodo di Sacconi per disegnare la forma se all'origine si pensa che la sezione aurea consista in una "magica" proporzione non fondata su alcun dato pratico.
andante con fuoco
- masa
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La foto del disegno è in prospettiva, quindi inganna anche la percezione, può darsi che io abbia avuto sensazione che la parte superiore fosse un po’ tozza per questa ragione.
Comunque quei tratti non fanno parte della forma, i centri dei cerchi sono stati cercati nei punti dove si possono trovare dei riferimenti esistenti.
Ma se cerchiamo un’idea della forma equilibrata (come avrebbe cercato Stradivari), mi sembra normale pensare che la curvatura sulle punte superiori siano più stretta di quella delle punte inferiori (A>a, B>b, C>c.)
Non ho una documentazione sufficiente per verificare precisamente, ma credo che tutti gli strumenti di Stradivari ben conservati abbiano questa caratteristica (evidenti nel caso dei violoncelli come forma delle tavole).
Comunque quei tratti non fanno parte della forma, i centri dei cerchi sono stati cercati nei punti dove si possono trovare dei riferimenti esistenti.
Ma se cerchiamo un’idea della forma equilibrata (come avrebbe cercato Stradivari), mi sembra normale pensare che la curvatura sulle punte superiori siano più stretta di quella delle punte inferiori (A>a, B>b, C>c.)
Non ho una documentazione sufficiente per verificare precisamente, ma credo che tutti gli strumenti di Stradivari ben conservati abbiano questa caratteristica (evidenti nel caso dei violoncelli come forma delle tavole).
Dal libro di Sacconi pag 196 del "Catalogo" dei cimeli stradivariani che Sacconi e Bissolotti hanno tolto dalla polvere in cui giacevano da tempo immemore dopo la generosa (ed inutile) donazione alla città di Cremona da parte di Fiorini.
Riguardo la forma PG:
raggio di curvatura delle punte superiori 26mm
raggio di curvatura delle punte inferiori 24mm
dimensioni dei modelli
punte superiori: 10x25.5 e 11x26.5
punte inferiori: 11.5x25 e 13x24
E questo vale un pò per tutte le forme dei violini dal 1700 in poi.
Noto con dispiacere che i miei appelli a consultare il libro di Sacconi cadono regolarmente nel vuoto. Dato che mi sono stancato di ripetere sempre le stesse cose (LEGGETE IL SACCONI), non vi stupisca se qualche volta capiterà di vedere cancellati i vostri messaggi, o che non abbiano ricevuto risposta. La risposta ora la conoscete:
LEGGETE IL SACCONI.
E poi confrontate e verificate i dati del libro con quelli appartenenti a ricerche anteriori e posteriori al libro medesimo. Nel caso delle forme sarebbe utile avere il libro di S. Pollens che pubblica le forme in scala naturale.
Riguardo la forma PG:
raggio di curvatura delle punte superiori 26mm
raggio di curvatura delle punte inferiori 24mm
dimensioni dei modelli
punte superiori: 10x25.5 e 11x26.5
punte inferiori: 11.5x25 e 13x24
E questo vale un pò per tutte le forme dei violini dal 1700 in poi.
Noto con dispiacere che i miei appelli a consultare il libro di Sacconi cadono regolarmente nel vuoto. Dato che mi sono stancato di ripetere sempre le stesse cose (LEGGETE IL SACCONI), non vi stupisca se qualche volta capiterà di vedere cancellati i vostri messaggi, o che non abbiano ricevuto risposta. La risposta ora la conoscete:
LEGGETE IL SACCONI.
E poi confrontate e verificate i dati del libro con quelli appartenenti a ricerche anteriori e posteriori al libro medesimo. Nel caso delle forme sarebbe utile avere il libro di S. Pollens che pubblica le forme in scala naturale.
andante con fuoco
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In attesa che arrivi il fatidico poster, ordinato da the strad, mi è venuta la brillante idea di prepararmi la tavola in acero, quindi lo tagliata aperta a libro e dopo aver spianato le parti interessate al taglio, ho cercato di preparare le due superfici che successivamente devono essere incollate. Giá sapevo che questa è un'operazione complessa, almeno per me
, la cosa che mi è successa e la seguente, diciamo che passando la pialla il risultato è alquanto soddisfacente, unico inconveniente e che in corrispondenza di alcune marezzature il legno e come se venisse strappato, scusate l'esposizione ma non mi viene modo migliore di come descrivere la cosa. Provando con un pezzo di abete e anche con quello dedicato per realizzare la tavola armonica questo non accade. Mi rimetto ai vostri consigli.

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Ciao a tutti, ho seguito la discussione del forum con molto interesse ed intanto ho proseguito nel disegno della forma PG seguendo le indicazioni del PDF di Ananasso al quale rivolgo i miei complimenti per il lavoro eccellente che ha messo a disposizione di noi principianti.
Da Claudio vorrei un parere sulla mia costruzione, ci sono piccoli particolari nel disegno delle punte superiori che cambiano rispetto al precedente pdf postato.
A risentirci
http://depositfiles.com/files/gn49pq80s
Da Claudio vorrei un parere sulla mia costruzione, ci sono piccoli particolari nel disegno delle punte superiori che cambiano rispetto al precedente pdf postato.
A risentirci
http://depositfiles.com/files/gn49pq80s
Rocco
- davidesora
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Se l'acero strappa la pialla non taglia abbastanza.PatrolViol ha scritto: la cosa che mi è successa e la seguente, diciamo che passando la pialla il risultato è alquanto soddisfacente, unico inconveniente e che in corrispondenza di alcune marezzature il legno e come se venisse strappato, scusate l'esposizione ma non mi viene modo migliore di come descrivere la cosa. Provando con un pezzo di abete e anche con quello dedicato per realizzare la tavola armonica questo non accade. Mi rimetto ai vostri consigli.
Consiglio : affilare meglio la pialla.
Io uso due pialle, una per impostare e un'altra affilatissima per gli ultimi colpi decisivi e la lama che uso per le giunte la riservo solo a quell'uso specifico, così è sempre in forma.

Davide
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Grazie per il consiglio, una delucitazione oltre a mettere piú cura nell'affilare gli utensili, dato che per me è un mondo tutto da scoprire e grazie al vostro aiuto giá ho preso in esame aspetti che nemmeno avevo considerato, c'è un metodo da applicare per rendersi conto che l'affilatura è ok, inoltre un suggerimento di quanto devo far uscire la lama dalla pialla, considerato che provando su i legni non vorrei che mi ritrovo con del legno di dimensioni atte a realizzare l' anima
del violino.


Se la lama taglia un foglio di carta partendo dal bordo dovrebbe essere ok. Comunque ti capisco benissimo.PatrolViol ha scritto:Grazie per il consiglio, una delucitazione oltre a mettere piú cura nell'affilare gli utensili, dato che per me è un mondo tutto da scoprire e grazie al vostro aiuto giá ho preso in esame aspetti che nemmeno avevo considerato, c'è un metodo da applicare per rendersi conto che l'affilatura è ok, inoltre un suggerimento di quanto devo far uscire la lama dalla pialla, considerato che provando su i legni non vorrei che mi ritrovo con del legno di dimensioni atte a realizzare l' anima![]()
del violino.
- edo
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Ci sarebbe un modo per capire se la lama taglia a sufficienza ma ho qualche remora a suggerirlo in un forum. Poi magari uno si fa male e potrei venir accusato di aver dato consigli "pericolosi". La lama comunque deve tagliare come un "rasoio".PatrolViol ha scritto:Grazie per il consiglio, una delucitazione oltre a mettere piú cura nell'affilare gli utensili, dato che per me è un mondo tutto da scoprire e grazie al vostro aiuto giá ho preso in esame aspetti che nemmeno avevo considerato, c'è un metodo da applicare per rendersi conto che l'affilatura è ok, inoltre un suggerimento di quanto devo far uscire la lama dalla pialla, considerato che provando su i legni non vorrei che mi ritrovo con del legno di dimensioni atte a realizzare l' anima![]()
del violino.
Questo per capire se taglia, poi il filo deve anche tenere e questo si ha solo con un affilatura fatta a regola d'arte.
In pratica le due superfici che convergono verso il filo devono formare un angolo (di solito di 25°) perfetto, devono cioè essere perfettamente piane, senza nessun arrotondamento, devono formare una V con i lati perfettamente dritti senza nessuna tendenza verso una U. Spero di essermi spiegato. Per ottenere questo risultato è necessaria una guida per affilatura che possa scorrere sulla pietra tenendo al lama da affilare sempre bloccata alla giusta inclinazione. Molto importante è che anche il retro della lama, il lato completamente piano, sia perfettamente lucidato e piano, in gergo "lappato".
Quanto deve sporgere lo devi regolare tu, per rifinire bene deve sporgere il minimo indispensabile.
ciao
edo
- masa
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Se guardate questo disegno, il punto verde non passa sulla linea viola, cioè su quel punto c’è uno spigolo.
Se vogliamo essere (metodologicamente) corretto, bisogna inserire un altro cerchio intermedio e finire con uno più piccolo.
http://imageshack.us/photo/my-images/19 ... punta.jpg/
Ho avuto la sensazione che anche Claudio l’avesse fatto questa correzione guardando la foto della forma finale in legno (A>a), e mi sembra più armonioso il restringimento della curvatura graduale.
http://imageshack.us/photo/my-images/84 ... ra110.jpg/
Ma veramente quello che mi interessa è la sagoma finale delle tavole (visto che sulle punte non segue esattamente l’andamento della fascia), la punta superiore può avere il raggio superiore a quello della punta inferiore? Io uso un cilindro più piccolo per carteggiare la punta superiore , ma può essere una personale convinzione errata.
Se vogliamo essere (metodologicamente) corretto, bisogna inserire un altro cerchio intermedio e finire con uno più piccolo.
http://imageshack.us/photo/my-images/19 ... punta.jpg/
Ho avuto la sensazione che anche Claudio l’avesse fatto questa correzione guardando la foto della forma finale in legno (A>a), e mi sembra più armonioso il restringimento della curvatura graduale.
http://imageshack.us/photo/my-images/84 ... ra110.jpg/
Ma veramente quello che mi interessa è la sagoma finale delle tavole (visto che sulle punte non segue esattamente l’andamento della fascia), la punta superiore può avere il raggio superiore a quello della punta inferiore? Io uso un cilindro più piccolo per carteggiare la punta superiore , ma può essere una personale convinzione errata.
Masa, la risposta è "sì", se si intende la curva esterna degli zocchetti, allora il loro raggio di curvatura è superiore a quello delle curve inferiori. Ho già riportato questo dato desumendolo dal catalogo dei cimeli stradivariani del libro di Sacconi. Se poi per esigenze di armonizzazione e adattamento rispettivamente al polmone superiore ed inferiore, si dovesse ricorrere ad un migliore raccordo servendosi di un curvilinee, allora potrebbe accadere che la curva superiore esterna dello zocchetto potrebbe anche apparire uguale o addirittura inferiore a quella del corrispettivo inferiore. Tuttava negli strumenti originali stradivariani una tale eventualità non l'ho mai osservata.
Nella pratica può comunque succedere di tutto, del resto nel disegno pggeogebra110.jpg da te pubblicato sono risultate misure leggermente diverse, e credo che se ognuno di noi facesse un disegno della forma PG sarebbe diverso.
La parte critica resta il disegno delle punte, qui solo l'occhio può essere d'aiuto. Nei modellini originali delle dette curve esterne osserviamo un raggio costante, il che è d'aiuto nelle fare le controsagome e nell'incollaggio delle fasce. Bisogna poi considerare che nelle tavole e nei fondi stradivariani le punte subiscono un certo allargamento e quindi un allontanamento dalle fasce. Non è escluso che Stradivari abbia prodotto una forma con un'altezza dello zocchetto superiore rispetto a quello inferiore perchè in seguito alla finitura della cassa, esse potessero apparire almeno uguali, ma mai di raggio più corto rispetto alle inferiori. Questo forse per evitare incongruenze o possibili difficoltà nella filettatura, e sproporzioni nella forma definitiva della cassa.
Le punte del violino sono un elemento molto critico.
Nella pratica può comunque succedere di tutto, del resto nel disegno pggeogebra110.jpg da te pubblicato sono risultate misure leggermente diverse, e credo che se ognuno di noi facesse un disegno della forma PG sarebbe diverso.
La parte critica resta il disegno delle punte, qui solo l'occhio può essere d'aiuto. Nei modellini originali delle dette curve esterne osserviamo un raggio costante, il che è d'aiuto nelle fare le controsagome e nell'incollaggio delle fasce. Bisogna poi considerare che nelle tavole e nei fondi stradivariani le punte subiscono un certo allargamento e quindi un allontanamento dalle fasce. Non è escluso che Stradivari abbia prodotto una forma con un'altezza dello zocchetto superiore rispetto a quello inferiore perchè in seguito alla finitura della cassa, esse potessero apparire almeno uguali, ma mai di raggio più corto rispetto alle inferiori. Questo forse per evitare incongruenze o possibili difficoltà nella filettatura, e sproporzioni nella forma definitiva della cassa.
Le punte del violino sono un elemento molto critico.
andante con fuoco
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Grazie Edo per il consiglio ,la mattina di ieri l'ho passata ad affilare la lama con i vari passaggi che ne conseguono. Comunque volevo sottolineare che prima l'ho provata sul DITO e la prova e passataCi sarebbe un modo per capire se la lama taglia a sufficienza ma ho qualche remora a suggerirlo in un forum. Poi magari uno si fa male e potrei venir accusato di aver dato consigli "pericolosi". La lama comunque deve tagliare come un "rasoio".


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Nell'ultimo intervento ho inserito un disegno della PG.claudio ha scritto:Le punte del violino sono un elemento molto critico.
Confrontandolo con il disegno di Claudio con Geogebra ho constatato che tutti i punti combaciano con l'approssimazione di 1 decimo di mm a parte le due curve di raccordo delle CC alle punte superiori, in effetti io le ho disegnate considerando il punto d'incontro tra la base del blocchetto superiore con la retta passante per E e raccordando con un altro arco la curva principale delle CC. Questo ha comportato un disegno delle punte eccessivamente strette. E' un errore grave? Cosa potrebbe succedere in fase di costruzione? Avrei difficolta nel disegnare il profilo della tavola?
Allego una immagine del confronto
http://depositfiles.com/files/mve0fra8z
Auguri a PatrolViol per il suo inizio e salutissimi a tutti.
Rocco