
Ho avuto la passione della musica fin da quando avevo 12 anni. Chitarra classica, acustica (poi da grande diventata elettrica), tutto da autodidatta perché allora non c'era modo di procurarmi un maestro. Suonicchiavo l'armonica a bocca, ma solo per svago, senza farne uno studio. Non ho però mai disprezzato la musica classica: ricordo ancora i concerti di Capodanno in cui mio padre, in attesa che mia mamma portasse il pranzo in tavola, mi faceva ballare sulle note del Valzer del Danubio blu (che ancora adoro da morire).
Gli archi mi hanno sempre affascinato, ma ogni volta la tiritera era "senza maestro non combini niente!" che mi scoraggiavano. Ho provato con il flauto traverso per poter almeno accostarmi al genere classico, ma non c'è stato il "colpo di fulmine" e, nonostante ogni tanto lo riprenda in mano per suonicchiare, non ho mai studiato come si deve.
Però il violino mi incuriosiva. Così difficile e così bello. Era quasi una sfida. Così a 25 anni, stringendo le cinghie sullo stipendio, compro un Nurberger (unico disponibile nella mia piccola cittadina, allora giravano i Gewa ma non riuscivo a reperirli) e comincio passo passo con il metodo Curci. Ricordo ancora il mal di pollice quando tenevo l'archetto in modo scorretto! Purtroppo casini vari mi hanno obbligato a interrompere gli studi e, quel che peggio, a rivendere lo strumento a una mia amica (per fortuna, si vedrà poi) che voleva studiarlo. Però mi rodeva, eccome.
Negli anni successivi, continuando la pratica della chitarra elettrica (suono e canto in un gruppo hard rock) e iniziando anche lo studio del Chapman Stick (per chi non lo conosce faccio prima a rimandarlo alle info in rete



