Cremona 2006
Io sono appena tornato e devo dire che ne ho avuto una impressione favorevole, nonostante la tendenza ad una liuteria un pò massificata e "globalizzata". Ho incontrato anche Alessandro Scandroglio, per gli amici del forum Aleliut, che ha uno stand insieme al collega M° Piccinotti, vicino a quello della liuteria Parmense.
Rimane sempre in piedi il progetto di andare insieme a fare una visita al museo stradivariano e siti di rilevanza liutaria.
Rimane sempre in piedi il progetto di andare insieme a fare una visita al museo stradivariano e siti di rilevanza liutaria.
Ne ho parlato giusto con la publisher di The Strad magazine, stiamo assistendo ad una globalizzazione del violino.Alfredo ha scritto:Sono stato a Mondomusica Sabato mattina... bello ma meno entusiasmante rispetto all'anno scorso che era la prima volta per me.
La prima e più forte impressione è di aver visto tanti strumenti "uguali", cioè un grande livellamento, non mi sono fermato a guardare quasi niente...
- Giva
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- Località: prov. Parma
FINALMENTEEEEEE!!!!!!!!!!! Sono quasi 5 giorni che ho la rete "per farfalle" ero sembra più o meno andare!
Io ci vado oggi pomeriggio! sarò su verso le 3! Se qualcuno c'è mi faccia un fischio! Urlate "GIVA" a più non posso e prima o poi vi sentirò, oppure mandatemi un pm che ci accordiamo "rete permettendo"...
Perchè si è messo a piovere??????
PErchè le centraline telefoniche non le sigillano??????
"E io paaago'"
Io ci vado oggi pomeriggio! sarò su verso le 3! Se qualcuno c'è mi faccia un fischio! Urlate "GIVA" a più non posso e prima o poi vi sentirò, oppure mandatemi un pm che ci accordiamo "rete permettendo"...
Perchè si è messo a piovere??????


PErchè le centraline telefoniche non le sigillano??????

"E io paaago'"

io sono già di ritorno.
E' stata una maratona di 5 ore, dove ho reincontrato con piacere vecchi amici che non vedevo da anni, conoscenze varie in campo liutario e dove ho provato un sacco di strumenti, lasciandomi trascinare in prove varie da un bravo violinista rumeno, che vive ed insegna in Germania, che ho conosciuto in questa occasione.
Tranne qualche eccezione, ho visto strumenti di non eccelsa qualità, un pò tutti sullo stesso stile, i pochi strumenti veramente validi (non a caso quest'anno il concorso non ha assegnato nessun primo premio ne a violini, ne a viole) erano copie pressoche perfette di originali in buone condizioni.
Ho provato una copia di uno Stradivari del 1703, fatta da un giovane liutaio fiorentino, proprio niente male...Questa è la tendenza più recente della liuteria moderna, e ho notato che è una tendenza pressochè generalizzata in tutta la mostra.
Ad aver avuto pazienza e più tempo, mi sarebbe piaciuto "sindacare" su strumenti vari, soprattutto sui moderni, visto che gli antichi erano praticamente a prezzi inaccessibili (ho visto un Degani un pò più bruttino del mio a 45000 euro
per non parlare di un bel Gofriller a 130000! piuttosto mi compro una casa!).
Tra gli antichi ho visto qualche strumento veramente bello (Balestrieri, Guadagnini, Pressenda, guardare e non toccare!) e altri piuttosto deludentini, tra i quali un autentico Stradivari del 1720 dal suono decisamente "sfinito". Ma, personalmente, suonare su un antico, dal bel suono morbido ma gentilmente "spompato", pressochè privo di vernice originale e ricoperto di gommalacca, comprato magari a qualche centinaio di migliaia di ero, grida vendetta
Ritengo per noi strumentisti "terreni" sia bene optare in questo periodo congiunturale per strumenti moderni, e cercando bene, si possono trovare strumenti di ottima soddisfazione senza spendere cifre impossibili.
Trovo che inoltre la attuale "moda" delle repliche moderne esatte degli strumenti antichi porti maggior successo a quei liutai che hanno la fortuna di esaminare esemplari autentici in buone condizioni, che non hanno subito rimaneggiamenti, garantendo risultati acustici pressochè certi ed eccellenti.
E a me personalmente non dispiace, visto che una copia antichizzata può evitarti di farti dire, come mi è successo in qualche concerto importante, da qualche musicofilo idiota :"Maestro, lei suona molto bene. Peccato non suoni su uno strumento antico..."
E' stata una maratona di 5 ore, dove ho reincontrato con piacere vecchi amici che non vedevo da anni, conoscenze varie in campo liutario e dove ho provato un sacco di strumenti, lasciandomi trascinare in prove varie da un bravo violinista rumeno, che vive ed insegna in Germania, che ho conosciuto in questa occasione.
Tranne qualche eccezione, ho visto strumenti di non eccelsa qualità, un pò tutti sullo stesso stile, i pochi strumenti veramente validi (non a caso quest'anno il concorso non ha assegnato nessun primo premio ne a violini, ne a viole) erano copie pressoche perfette di originali in buone condizioni.
Ho provato una copia di uno Stradivari del 1703, fatta da un giovane liutaio fiorentino, proprio niente male...Questa è la tendenza più recente della liuteria moderna, e ho notato che è una tendenza pressochè generalizzata in tutta la mostra.
Ad aver avuto pazienza e più tempo, mi sarebbe piaciuto "sindacare" su strumenti vari, soprattutto sui moderni, visto che gli antichi erano praticamente a prezzi inaccessibili (ho visto un Degani un pò più bruttino del mio a 45000 euro


Tra gli antichi ho visto qualche strumento veramente bello (Balestrieri, Guadagnini, Pressenda, guardare e non toccare!) e altri piuttosto deludentini, tra i quali un autentico Stradivari del 1720 dal suono decisamente "sfinito". Ma, personalmente, suonare su un antico, dal bel suono morbido ma gentilmente "spompato", pressochè privo di vernice originale e ricoperto di gommalacca, comprato magari a qualche centinaio di migliaia di ero, grida vendetta

Ritengo per noi strumentisti "terreni" sia bene optare in questo periodo congiunturale per strumenti moderni, e cercando bene, si possono trovare strumenti di ottima soddisfazione senza spendere cifre impossibili.
Trovo che inoltre la attuale "moda" delle repliche moderne esatte degli strumenti antichi porti maggior successo a quei liutai che hanno la fortuna di esaminare esemplari autentici in buone condizioni, che non hanno subito rimaneggiamenti, garantendo risultati acustici pressochè certi ed eccellenti.
E a me personalmente non dispiace, visto che una copia antichizzata può evitarti di farti dire, come mi è successo in qualche concerto importante, da qualche musicofilo idiota :"Maestro, lei suona molto bene. Peccato non suoni su uno strumento antico..."