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Suonare e costruire i violini
ted
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claudio ha scritto:Veramente il segreto non è stato svelato e non ho intenzione di svelarlo. Voi pensate quel che volete, vi basti sapere che è un violino di recente costruzione e di fascia di prezzo media. Insomma si tratta di un comune violino da studio che è stato rivisto e corretto da me.
Ci piacerebbe sapere quali sono stati gli interventi. :?: :?: :?: :?:
Claudio non li dirà mai,neanche torturato con le canzoni dello zecchino d'oro. :twisted: :twisted: :twisted: :twisted:
Per vari motivi..... anche per non essere poi letteralmente bombardato da richieste di interventi da un esecito di stentor o gewa, dimentichi della lezione inpartita da questo topic (pensate a studiare e suonare presuntuosi principianti!).


Meglio un violino di legno che uno di plastica ( anonimo cinese)


p.s. : sono riuscito ad inserire l'atavar però è cambiata la qualifica da garzone di bottega a violinaro, non vorrei sembrare presuntuoso ma non è stata colpa mia....a proposito qual'è la meno qualificante?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Ho cambiato un pò gli spessori, la catena, l'anima e quindi sono passato alla montatura con un buon ponticello (Despiau) e corde (Infeld Blu).
andante con fuoco
ted
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Dal basso della mia ignoranza mi pare di capire che il violino è stato aperto ( cosa non da poco,o sbaglio?).
Cambiare gli spessori che significa? hai lavorato anche sulle tavole riducendo gli spessori dove occorreva tuo giudizio?
Insomma interventi abbastanza significativi dove la mano del liutaio ha modificato sostanzialmente lo strumento.
Prevedo molti proprietari di cinesi con scalpelli e raschietti intenti ad aprire iloro violini. :hum:
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claudio
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Significa prima di tutto capire come suona prima di pensare di modificarlo, uno strumento. Ad esempio, lo strumento di Eugene aveva il classico suono a "scatoletta" tipico degli strumenti di fabbrica, ovvio pensare che in sede di costruzione non siano andati troppo per il sottile lasciando un pò troppo legno. Ho modificato solo tavola armonica in questo caso.
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

claudio ha scritto:Significa prima di tutto capire come suona prima di pensare di modificarlo, uno strumento. Ad esempio, lo strumento di Eugene aveva il classico suono a "scatoletta" tipico degli strumenti di fabbrica, ovvio pensare che in sede di costruzione non siano andati troppo per il sottile lasciando un pò troppo legno. Ho modificato solo tavola armonica in questo caso.
...ma questo significa dover togliere la vernice allo strumento e rimetterla o si opera sugli spessori dall'interno? Insomma...non riesco ad immaginarmi l'operazione :?
grazie :)
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claudio
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gli strumenti non sono verniciati all'interno. Per modificare gli spessori si opera dall'interno, non è pensabile fare lo stesso dall'esterno.
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ted
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claudio ha scritto:Significa prima di tutto capire come suona prima di pensare di modificarlo, uno strumento. Ad esempio, lo strumento di Eugene aveva il classico suono a "scatoletta" tipico degli strumenti di fabbrica, ovvio pensare che in sede di costruzione non siano andati troppo per il sottile lasciando un pò troppo legno. Ho modificato solo tavola armonica in questo caso.
Quindi gli interventi sulla catena ed anima sono la conseguenza del lavoro sulla tavola armonica?
Non chiedo in quali punti lo spessore è stato ridotto perchè mi è parso di capire che la "mappa" degli spessori sulla tavola armonica è abbastanza complessa e dovrebbe rappresentare buona parte del bagaglio professionale del liutaio ma...... in linea di massima dove si mangia il legno? Si riesce a capire preliminarmente la sovrabbondanza con la pressione delle mani sulla tavola armonica? dal suono che lascia quando è perscossa?
Ho notato comunque sui violini vecchi di liuteria che lo spessore della tavola armonica, traguardando sulle effe, sembra minore rispetto ai cinesi.
In ultimo........... abbi pietà.
Suono a "scatoletta" è quel suono aspro che riscontriamo nei cinesi economici?.A parte le corde che certamente influiscono,anche il ponticello dovrebbe avere la sua parte.
Ho notato sui violini di liuteria che spesso i piedini dei ponticelli hanno la base sottilissima rispetto a quelli cinesi.
Anche l'altro violino che ho comprato usato ( Hofner h 66) e vecchio di 21 anni ha i piedini sottilissimi ed il ponticello auber.
Ho provato ( nessuno me ne voglia per l'audacia) ad assottigliare i piedini del cinese, essenzialmente per ridurre l'altezza che mi sembrava eccessiva data la distanza delle corde rispetto alla tastiera.
Ho messo una striscia di carta abrasiva fine sulla tavola armonica, di larghezza pari a quella del ponticello, incollandola appena con una sporcata di stick per francobolli. Ho carteggiato i piedini del ponticello con movimenti avanti ed indietro per un intervallo massimo di 5 mm. (contenuto nella zona delle tacche) avendo cura di tenerlo perpendicolare alla tavola ed ortogonale alla sua linea mediana. Lo spessore dei piedini si è ridotto alla parte interna sino a circa 0,5 mm. Il suono mi è parso migliorato.
Certamente ho commesso parecchi errori.primo fra tutti quello di aver liberato la tavola armonica dalla tensione dele corde con il rischio di predere l'anima ( :evil: :evil: ).Ma.....esiste questo rischio con i cinesi?
ed in genere con i violini?
Claudio penserà : se non hai un c.... da fare perchè non vai fare un bagno in mare? Lo so.... ma almeno dimmelo tu.
:oops: :oops: :oops: :oops: :oops: :oops:
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