cryp ha scritto:Naturalmente se avete domande, proposte, o quant'altro sarò felice di ascoltarvi... Ogni spiraglio di speranza è un battito in più per la musica nel mio cuore ^^
Ti dico la mia, in ritardo perchè solo ora ho letto questo post.
Adesso come adesso, l'unica situazione professionale che distingue il diplomato dal non diplomato che però abbia seguito studi regolari ed approfonditi è la possibilità di lavorare in ambiti statali. Per cui, per insegnare nelle scuole pubbliche o per tentare concorsi in orchestra è necessario il diploma. Va detta una cosa: l'insegnamento è un campo attualmente saturo (poi si rende necessaria la frequentazione del SIS e quindi ormai il diploma non basta più), vincere il concorso per un Ente lirico è diventato un terno al Lotto e comunque per i concorsi esistono, ahimè, limiti d'età che rendono difficilmente accessibili gli stessi a chi abbia iniziato a studiare musica oltre i vent'anni.
Queste le note negative: parliamo però di quelle positive.
Ogni altra situazione musicale, anche ad un certo livello, a parte le due succitate, non richiede il "pezzo di carta" ma le effettive capacità strumentali. Ho lavorato, sia in orchestre sinfoniche non statali che in gruppi da camera, con non diplomati che erano tali "per caso", cioè che hanno seguito studi seri ma, in genere perchè avevano fatto altre scelte scolastiche, non erano intrati in conservatorio. Non di rado ho trovato, fra questi persone che non solo erano in grado di suonare professionalmente come un diplomato, ma anche gente che aveva potuto modellarsi gli studi secondo i proprii interessi e tempi (non dimentichiamo che la frequentazione regolare del Conservatorio implica dei tempi vincolanti dato l'obbligo di frequenza, di cui chi studia altrove o lavora spesso non può disporre), in modo tale da aver potuto mettere a frutto al meglio ciò che poteva dare.
Da che mi dedico quasi esclusivamente alla musica antica, questo si è fatto più evidente: visto che corsi di diploma in strumenti antichi ne esistono pochissimi, almeno qui in Italia, la stragrande maggioranza dei colleghi con cui mi trovo a lavorare è o diplomata si, ma in uno strumento diverso da quello su cui è attivo come esecutore (come nel mio caso), oppure non diplomata ma comunque specializzatasi in questo settore (che richiede in ogni caso una specializzazione extra-diploma, perchè la musica medioevale in Conservatorio purtroppo la si studia esclusivamente sulla carta, durante il corso di Storia della Musica...).
Quello che conta, prima di tutto, è una preparazione solida sul piano pratico e, secondo me, anche un buon approfondimento storico-culturale, che a volte viene un po' trascurato dagli insegnanti privati. Dopodichè, il dare esami può costituire una soddisfazione personale, una conferma, un modo per mettersi alla prova e testare la propria preparazione, ma se si punta a svolgere un'attività musicale come secondo lavoro, l'avere il pezzo di carta non è poi così determinante. Esistono molte strade, il fattore determinante è solo la serietà e l'impegno con cui si pianificano e si affrontano i propri studi.
Quindi, le possibilità ci sono quasi tutte... in bocca al lupo!
