[discussione articolo] Conservatorio: che problema!

Dedicato a chi si avvicina per la prima volta agli strumenti ad arco.
mava70
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Messaggio da mava70 »

neuma ha scritto:
mava70 ha scritto:Scusate ma volendo fare gli esami di violino al conservatorio, bisogna per forza aver dato quelli di solfeggio
Sia quello di solfeggio che quello di pianoforte complementare, per dare il quinto. Prima dell'ottavo hai da dare l'esame di storia e quello di armonia, prima del diploma quello di quartetto
Ma quindi uno che si prepara da privatista da solo quelli? pensavo ci fossero una serie di esami come all'università...

Marco
hsj
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Messaggio da hsj »

e ti sembrano pochi? Solo di violino ti ci vogliono 3-4 ore di studio giornaliero e sono pure poche negli ultimi anni....
ognuno di questi esami richiede parecchio tempo di preparazione e non qualche mese come all Universita!
mava70
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Messaggio da mava70 »

pensavo ci fosse 1 esame all'anno di violino
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neuma
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Messaggio da neuma »

Gli esami sono "solo" quelli.
E ti garantisco che sono tutt'altro che una passeggiata (pure quelli complementari: solfeggio si prepara mediamente in tre anni di corso regolare, storia e armonia sono corsi biennali e via dicendo). Altrimenti per un diploma non ci vorrebbero certo dieci anni.
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cryp
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Messaggio da cryp »

Si infatti... io ho deciso che per ora mi preparo per solfeggio e piano complementare...

intanto studio violino per bene...
Poi magari si vedrà
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neuma
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Messaggio da neuma »

E' bene informarsi in merito presso la più vicina Sede, perchè entro pochi anni i corsi col vecchio ordinamento, già in via di esaurimento, saranno chiusi e con loro sparirà la figura del candidato privatista: in parecchi Conservatori i privatisti non sono più ammessi agli esami già da anni (il conservatorio di Alessandria, ad esempio, aveva chiuso l'accesso agli esami ai non effettivi interni già nel '97)
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pupazza
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Messaggio da pupazza »

hsj ha scritto:e ti sembrano pochi? Solo di violino ti ci vogliono 3-4 ore di studio giornaliero e sono pure poche negli ultimi anni....
ognuno di questi esami richiede parecchio tempo di preparazione e non qualche mese come all Universita!
3-4 ore sono decisamente poche!!Alcuni miei amici del 9° e 10° anno suonano circa 7-8 ore al giorno...diplomarsi è molto più difficile di quello che si può immaginare!
La meta del musicista deve essere sintesi di estasi e ragione. (cit. nn ricordo di chi...)
hsj
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Messaggio da hsj »

non sottovaluto il diploma, gia l esame del V mi sembra che abbia un programma enorme! Semplicemente non avevo idea delle ore reali di studio necessarie negli ultimi anni. Quello che so e che ora i miei 90 minuti giornalieri non sono per niente sufficienti....
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neuma
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Messaggio da neuma »

cryp ha scritto:Naturalmente se avete domande, proposte, o quant'altro sarò felice di ascoltarvi... Ogni spiraglio di speranza è un battito in più per la musica nel mio cuore ^^
Ti dico la mia, in ritardo perchè solo ora ho letto questo post.
Adesso come adesso, l'unica situazione professionale che distingue il diplomato dal non diplomato che però abbia seguito studi regolari ed approfonditi è la possibilità di lavorare in ambiti statali. Per cui, per insegnare nelle scuole pubbliche o per tentare concorsi in orchestra è necessario il diploma. Va detta una cosa: l'insegnamento è un campo attualmente saturo (poi si rende necessaria la frequentazione del SIS e quindi ormai il diploma non basta più), vincere il concorso per un Ente lirico è diventato un terno al Lotto e comunque per i concorsi esistono, ahimè, limiti d'età che rendono difficilmente accessibili gli stessi a chi abbia iniziato a studiare musica oltre i vent'anni.

Queste le note negative: parliamo però di quelle positive.

Ogni altra situazione musicale, anche ad un certo livello, a parte le due succitate, non richiede il "pezzo di carta" ma le effettive capacità strumentali. Ho lavorato, sia in orchestre sinfoniche non statali che in gruppi da camera, con non diplomati che erano tali "per caso", cioè che hanno seguito studi seri ma, in genere perchè avevano fatto altre scelte scolastiche, non erano intrati in conservatorio. Non di rado ho trovato, fra questi persone che non solo erano in grado di suonare professionalmente come un diplomato, ma anche gente che aveva potuto modellarsi gli studi secondo i proprii interessi e tempi (non dimentichiamo che la frequentazione regolare del Conservatorio implica dei tempi vincolanti dato l'obbligo di frequenza, di cui chi studia altrove o lavora spesso non può disporre), in modo tale da aver potuto mettere a frutto al meglio ciò che poteva dare.
Da che mi dedico quasi esclusivamente alla musica antica, questo si è fatto più evidente: visto che corsi di diploma in strumenti antichi ne esistono pochissimi, almeno qui in Italia, la stragrande maggioranza dei colleghi con cui mi trovo a lavorare è o diplomata si, ma in uno strumento diverso da quello su cui è attivo come esecutore (come nel mio caso), oppure non diplomata ma comunque specializzatasi in questo settore (che richiede in ogni caso una specializzazione extra-diploma, perchè la musica medioevale in Conservatorio purtroppo la si studia esclusivamente sulla carta, durante il corso di Storia della Musica...).

Quello che conta, prima di tutto, è una preparazione solida sul piano pratico e, secondo me, anche un buon approfondimento storico-culturale, che a volte viene un po' trascurato dagli insegnanti privati. Dopodichè, il dare esami può costituire una soddisfazione personale, una conferma, un modo per mettersi alla prova e testare la propria preparazione, ma se si punta a svolgere un'attività musicale come secondo lavoro, l'avere il pezzo di carta non è poi così determinante. Esistono molte strade, il fattore determinante è solo la serietà e l'impegno con cui si pianificano e si affrontano i propri studi.

Quindi, le possibilità ci sono quasi tutte... in bocca al lupo! :D
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cryp
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Messaggio da cryp »

grazie neuma!
Mi mancavano considerazioni da professionista come le tue!

con il tuo quadro della situazione mi hai fatto riflettere molto su ciò che vorrei del mio futuro...
Mi hai ridato speranza e, allo stesso tempo, razionalità!

thanks a lot!

ciao ^^
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Messaggio da hsj »

neuma ha scritto:
cryp ha scritto:Quello che conta, prima di tutto, è una preparazione solida sul piano pratico e, secondo me, anche un buon approfondimento storico-culturale, che a volte viene un po' trascurato dagli insegnanti privati. Dopodichè, il dare esami può costituire una soddisfazione personale, una conferma, un modo per mettersi alla prova e testare la propria preparazione, ma se si punta a svolgere un'attività musicale come secondo lavoro, l'avere il pezzo di carta non è poi così determinante. Esistono molte strade, il fattore determinante è solo la serietà e l'impegno con cui si pianificano e si affrontano i propri studi.

Che libri consigli?
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neuma
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hsj ha scritto:Che libri consigli?
Dipende dal settore che si intende approfondire... in linea di massima, però. durante i primi anni di studio, più che i libri a cui fare riferimento è utile avere un insegnante in grado di non svincolare del tutto il mero insegnamento tecnico dal contesto in cui deve essere inserito. Specie con lo studio privato, se mancano punti di confronto o riferimento come quelli che si possono trovare nelle materie complementari (prendi ad esempio materie obbligatorie per gli allievi interni di cui però non c'è l'obbligo di esame, e con cui quindi i privatisti possono non trovarsi mai a che fare, come coro, musica da camera, orchestra) sarebbe importante che l'insegnante di strumento spingesse ad ascolti guidati ed analizzati, anche di repertorio diverso da quello prettamente connesso allo strumento studiato. Sarebbe inoltre importante che introducesse alla storia ed all'evoluzione dello strumento stesso: solo capendo il passato, e quello che c'è stato prima, è possibile capire fino in fondo perchè il proprio strumento è cos' come lo conosciamo ora, il perchè il repertorio si è sviluppato in una direzione piuttosto che in un'altra, perchè lo strumento in questione assolve nella musica d'insieme un certo ruolo e via di seguito. E' un tipo di discorso che poi può essere approfondito anche autonomamente, ma che se viene introdotto dall'insegnante in sede dei primi rudimenti di studio dà all'allievo un atteggiamento mentale aperto e positivo, portato al confronto.
Mentre spesso gli insegnanti privati puntano prima di tutto a portare avanti il programma di studi tecnici, senza pensare che col loro ruolo di insegnanti all-inclusive :lol: dovrebbero assolvere al compito di introdurre lo studente alla musica in generale, non solo a saper suonare più o meno bene un singolo strumento...
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