Ti piacciono i manga?sumire ha scritto:Ho preso il primo volume del manga qualche mese fa. Per quel poco che ho letto posso dirti che è carino, anche se di musica classica non si vede granchè_Ale_ ha scritto:a proposito di anime, una volta per caso su youtube ho visto uno spezzone de "LA corda d'oro" in cui due violini suonavano in duetto l'ave maria ed era veramnte supenda. qualcuno di voi ha sentito parlare di questo anime??E' indirizzato principalmente ad un pubblico femminile, e ha anche una trama un po' fiabesca. Quindi per leggerlo ti deve piacere principalmente quel genere, poi il fatto che si parli di musica è secondario
Nodame Cantabile dal punto di vista musicale invece è molto 'ricco'. Poi l'anime è fatto benissimo, ed è MOLTO realistico quando suonano
da cosa si riconosce ....
ma guarda io non mi inalbero, come al solito dovevo colorare il tono del mio intervento con qualche simpatica emoticon tipo
oppure
no dai scherzi a parte, ritorniamo in topic se no apritene una ltro in cui si parla di manga giapponesi e tutti vi seguiranno felici e contenti senza sorprese da sbruffffff per me! ciaooo


no dai scherzi a parte, ritorniamo in topic se no apritene una ltro in cui si parla di manga giapponesi e tutti vi seguiranno felici e contenti senza sorprese da sbruffffff per me! ciaooo
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Riconoscere un bravo insegnante per me non è affatto facile.
E uno può capirlo soltanto dopo che ha maturato un'esperienza con lui.
Il problema è che qualunque musicista diplomato si sente in diritto di insegnare lo strumento soltanto per il semplice fatto che qualcuno glielo ha già insegnato in precedenza.
E invece non tutti avrebbero le caratteristiche per farlo.
Ma di fronte al quattrino nessuno si tira indietro.
Pecunia non olet.
Io ho un pessimo parere degli insegnanti di musica in senso lato, soprattutto poi per quelli di canto (non ne parliamo proprio).
Comunque penso che la dote principale sia quella di saper ritagliare, riadattare un metodo giusto per ogni allievo che si ha.
Invece il maestro parte sempre dal concetto di avere un metodo acquisito da anni di esperienza al quale ogni allievo si deve necessariamente adattare, mentre è semplicemente l'opposto; il maestro deve aiutare l'allievo a risolvere dei problemi di tecnica, ma non c'è in assoluto un unico metodo al quale per forza si deve fare riferimento, ma tanti metodi per altrettanti allievi.
Per questo pochi sono portati per questo nobile compito: perchè il maestro deve avere l'onestà intellettuale di rimettersi in crisi e studiare nuove soluzioni da proporre all'allievo.
E per fare questo bisogna essere innamorati dell'insegnamento.
Anche perchè il maestro non ha di fronte soltanto un problema tecnico da risolvere, ma un mondo di emozioni, di speranze, di sogni, di aspettative di un mondo meraviglioso che un allievo va via scoprendo dentro di sè.
E non avere il rispetto per queste cose è una cosa gravissima perchè si corre il rischio di mortificare l'allievo nella cosa più grande che ha: il suo amore per la musica.
E uno può capirlo soltanto dopo che ha maturato un'esperienza con lui.
Il problema è che qualunque musicista diplomato si sente in diritto di insegnare lo strumento soltanto per il semplice fatto che qualcuno glielo ha già insegnato in precedenza.
E invece non tutti avrebbero le caratteristiche per farlo.
Ma di fronte al quattrino nessuno si tira indietro.
Pecunia non olet.
Io ho un pessimo parere degli insegnanti di musica in senso lato, soprattutto poi per quelli di canto (non ne parliamo proprio).
Comunque penso che la dote principale sia quella di saper ritagliare, riadattare un metodo giusto per ogni allievo che si ha.
Invece il maestro parte sempre dal concetto di avere un metodo acquisito da anni di esperienza al quale ogni allievo si deve necessariamente adattare, mentre è semplicemente l'opposto; il maestro deve aiutare l'allievo a risolvere dei problemi di tecnica, ma non c'è in assoluto un unico metodo al quale per forza si deve fare riferimento, ma tanti metodi per altrettanti allievi.
Per questo pochi sono portati per questo nobile compito: perchè il maestro deve avere l'onestà intellettuale di rimettersi in crisi e studiare nuove soluzioni da proporre all'allievo.
E per fare questo bisogna essere innamorati dell'insegnamento.
Anche perchè il maestro non ha di fronte soltanto un problema tecnico da risolvere, ma un mondo di emozioni, di speranze, di sogni, di aspettative di un mondo meraviglioso che un allievo va via scoprendo dentro di sè.
E non avere il rispetto per queste cose è una cosa gravissima perchè si corre il rischio di mortificare l'allievo nella cosa più grande che ha: il suo amore per la musica.
<div>La musica può donare delle ali ai vostri pensieri e illuminare la vostra anima di una luce eterna.<br><br>Platone</div><br>
a proposito di metodi di insegnamento, qiuando ho iniziato a suonare chiedevo spesso alla mia insegnante quale metodo usava. lei mi rispondeva sempre dicendo che non aveva un metodo preciso. bè io mi preoccupavo non poco, mi sentivo un pò abbandonato al caso. dopo 5 anni di lezioni posso dire che il suo metodo è quello proprio di non averne, o meglio di costruirne uno su misura a seconda dell'allievo. un buon maestro deve fare appunto questo. il tutto ovviamente supportato da ferrei principi tecnici di base
Penso che non ti avra assegnato a caso tutto quello che hai studiato fino ad ora. Ad esempio ti avra fatto cominciare i cambi di posizione solo dopo aver consolidato la prima posizione. Prima avrai cominciato con le scale adklazy ha scritto:cosa intendi per un "programma"?hsj ha scritto:seguira pure un programma!?!
una ottava fino ad arrivaare a quelle a tre ottave,... magari in base alle esigenze dell alunno fara fare piu studi su una determinata cosa che risulta problematica....
Ho ragione o ha utilizzato un metodo diverso?
non avere un progamma non vuol dire fare le cose a caso.
allora, la prassi per il suo insegnamento è più o meno questa (parlo nel caso sei adulto)
a lezione si usa un libro, metodo, e da quello poi ci si regola su cosa serve o meno. evidentemente lo studio è graduale ma a seconda dei casi viene prediletto un aspetto piuttosto che un altro, man mano poi si vedrà cosa studiare seguendo sempre un percorso che si uniforma ad un principio di propedeuticità.
ed è questa la chiave di questo tipo di insegnamento, seguire un percorso didattico e non un programma a volte vincolante e non adatto all'allievo.
il programma lo studio quando do gli esami di strumento, lì sì che c'è un programma da rispettare..
allora, la prassi per il suo insegnamento è più o meno questa (parlo nel caso sei adulto)
a lezione si usa un libro, metodo, e da quello poi ci si regola su cosa serve o meno. evidentemente lo studio è graduale ma a seconda dei casi viene prediletto un aspetto piuttosto che un altro, man mano poi si vedrà cosa studiare seguendo sempre un percorso che si uniforma ad un principio di propedeuticità.
ed è questa la chiave di questo tipo di insegnamento, seguire un percorso didattico e non un programma a volte vincolante e non adatto all'allievo.
il programma lo studio quando do gli esami di strumento, lì sì che c'è un programma da rispettare..