giovim ha scritto:violino7 ha scritto:No, credo che userò una forma interna a blocco unico spessa 5 o 6 mm. in lamellare o truciolato, classica come quella dei violini, questo per riferirmi alla "tripla forma distanziata" che ho capito cosa sia.
forse intendevi 5/6 cm mm è un pochino impossibile

Sì, hai ragione, intendevo 5 o 6 cemtimetri. Grazie per avermi corretto. Ieri mi avete fatto parlare tantissimo ed ero un pochino stanco!
Riguardo alla forma interna a tre strati (sostanzialmente una forma piena, di altezza uguale alle fasce, poi scomponibile), molto tempo fa se ne è parlato, specificatamente per il violoncello, ma partento dal violino.
Nella sostanza si è arrivati alla conclusione che nei violini di Stradivari le fasce mantengono una leggerissima bombatura centrale che deriva loro dalla forma che in quei punti spinge decisamente rispetto agli estremi sui bordi delle tavole. Questa cosa è ben citata nel Sacconi come una prerogativa che dona ai violini del Maestro una certa grazia (pag. 52 de "I segreti..."):
"
...Questa leggera bombatura delle fasce era data dal ridotto spessore della forma interna, mm. 13 circa per i violini, rispetto alla loro altezza di mm 32 e 30. Quando venivano montate sulla forma, essendo il piano d'appoggio limitato alla sola parte centrale, qui si produceva un lieve rigonfiamento rispetto ai margini superiore ed inferiore, che conferiva morbidezza all'intera fascia, togliendole ogni eventuale apparenza di rigidità. ..."
Lo so, in rete esiste un intero report di costruzione di un cello partendo dalla forma a tre strati!
Ma secondo me applicare la forma tripla al violino è controproducente, oltre che dispendioso in termini pratici!
Io già da tempo avevo fatto la mia scelta!
Non vorrei averti deluso!

Ma guarda il lato positivo di tutta la questione. Ti diro anche che sembra (pag. 31) che Stradivari abbia utilizzato per i suoi violoncelli forme interne di soli 3 cm.
Ciao.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -