carbonio
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carbonio
Che ne pensate del carbonio?
- edo
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http://www.luisandclark.com/rossano58 ha scritto:Non mi risulta che esistano esperimenti di violini in carbonio![]()
![]()
Molto interessante!edo ha scritto:
http://www.luisandclark.com/
Qualcuno mi sa spiegare le possibili differenze tra uno strumento il legno e uno in fibra di carbonio?
Grazie

Ho visto i clip del sito. Ammesso che la ripresa sonora sia realistica (beh, è sempre un sito di autopromozione) e che le mie cuffie hi-fi non siano impazziteedo ha scritto: http://www.luisandclark.com/


Se riesco a separare il giudizio sul suono da tutto il resto, direi che non c'è dinamica ( tutto fff, tranne la viola, ma lì è il tocco dell'arco ad essere eccezionalmente curato, almeno mi pare), suono sgraziato aspro e perforante, con effetto devastante sui passaggi veloci, pochissimi medi e bassi (il violoncello è isterico).
Uno strumento acustico che è la brutta copia di uno elettrico.
E visto che siamo sul forum dell'archetto: mi sbaglio o tutti usano (con tanto carbonio a disposizione) l'archetto di legno?
Infatti...
premetto: studio da meno di un anno col violino di mio padre. Quando ho deciso di iniziare, ho fatto risistemare lo strumento (erano quasi cinquant'anni che era fermo) e ho fatto valutare la possibilità di far sistemare anche l'archetto. Il mio liutaio mi ha sconsigliato di restaurare l'arco perchè oramai era "perduto" (condizioni pessime: trascurato appoggiato su un mobile, ha perso totalmente il nervo, il tallone era semidistrutto, il nasetto danneggiato, ecc. ecc. ecc.). Al chè, essendo in periodo di Mondomusica, mi ha consigliato di acquistare un arco da studio (possibilmente in pernambuco) dallo stendista francese Luthes. Infatti così ho fatto, fidandomi ciecamente, considerato che non avendo alcuna esperienza non avevo la possibilità di giudicarne la qualità: costo € 140,00. Certo, lo consideravo un piccolo investimento ma qui è sorto, nel tempo, il problema.
Oggi invece posso giudicare (certo non sono esperto ma qualche conclusione posso trarla): l'arco in questione va discretamente in punta ed al tallone, ma al centro è decisamente instabile e la risposta è veramente lentissima. Questo mi porta a notevoli difficoltà di controllo dell'arco e quindi a concentrarmi troppo su di esso e meno (o nulla) su tutto il resto (intonazione, diteggiature, postura, spartito, ritmo, qualità del suono, ecc. ecc. ecc.): decisamente frustrante.
Ieri, causa problemi ad un pirolo, mi sono recato da Cavalli (a Castrezzato: Brescia) che è un grosso (uno dei maggiori d'Italia) venditore di strumenti e li ho potuto provare tutta una serie di archi sia in legno che in carbonio.
Ho immediatamente notato la differenza: stabilità, suono, maneggevolezza! tutto un altro pianeta!! dopo pochi minuti mi sono potuto concentrare sulla qualità del suono, sull'intonazione e sulla posizione. Ho chiesto di fare altrettanto (incluso un giudizio sul mio arco) al liutaio M° Flavio Perego che di sabato esegue un loco gli interventi di manutenzione e ha sposato totalmente le mie senzazioni: ha un retroterra di musicista e ha provato tutta la dinamica delle arcate ed in effetti ha riscontrato i difetti sul mio arco che avevo percepito, ovviamente con tutti gli aspetti tecnici del caso.
Certo: in legno di qualità gli archi sono certamente migliori (riesco anche io a giudicarlo, pur quasi privo di esperienza) ma il costo per me era proibitivo.
Ho provato una serie di archi Yamaha in carbonio e ho ricevuto sensazioni di comodità nell'arcata e nella conduzione mai sperimentate prima. Alla fine ho optato per l'acquisto di un buon arco Yamaha al non certo modico (ma per me ancora abbordabile: adesso posso veramente considerarlo un piccolo investimento per il mio futuro) prezzo di € 250,00.
In ultimo vorrei solo specificare che ho ben 42 anni e quindi non ho certo velleità "concertistiche" ma mi piacerebbe poter suonare discretamente (per quanto si possa iniziando ad oltre quarant'anni) per mio diletto personale (e per non essere trucidato dai vicini di casa) e per divertire i miei amici.
Conclusione: per chi studia da poco e chiede un arco che possa dare tranquillità allo studente, sono assolutamente convinto che il carbonio possa essere la soluzione migliore.
A presto!!
Andy
premetto: studio da meno di un anno col violino di mio padre. Quando ho deciso di iniziare, ho fatto risistemare lo strumento (erano quasi cinquant'anni che era fermo) e ho fatto valutare la possibilità di far sistemare anche l'archetto. Il mio liutaio mi ha sconsigliato di restaurare l'arco perchè oramai era "perduto" (condizioni pessime: trascurato appoggiato su un mobile, ha perso totalmente il nervo, il tallone era semidistrutto, il nasetto danneggiato, ecc. ecc. ecc.). Al chè, essendo in periodo di Mondomusica, mi ha consigliato di acquistare un arco da studio (possibilmente in pernambuco) dallo stendista francese Luthes. Infatti così ho fatto, fidandomi ciecamente, considerato che non avendo alcuna esperienza non avevo la possibilità di giudicarne la qualità: costo € 140,00. Certo, lo consideravo un piccolo investimento ma qui è sorto, nel tempo, il problema.
Oggi invece posso giudicare (certo non sono esperto ma qualche conclusione posso trarla): l'arco in questione va discretamente in punta ed al tallone, ma al centro è decisamente instabile e la risposta è veramente lentissima. Questo mi porta a notevoli difficoltà di controllo dell'arco e quindi a concentrarmi troppo su di esso e meno (o nulla) su tutto il resto (intonazione, diteggiature, postura, spartito, ritmo, qualità del suono, ecc. ecc. ecc.): decisamente frustrante.
Ieri, causa problemi ad un pirolo, mi sono recato da Cavalli (a Castrezzato: Brescia) che è un grosso (uno dei maggiori d'Italia) venditore di strumenti e li ho potuto provare tutta una serie di archi sia in legno che in carbonio.
Ho immediatamente notato la differenza: stabilità, suono, maneggevolezza! tutto un altro pianeta!! dopo pochi minuti mi sono potuto concentrare sulla qualità del suono, sull'intonazione e sulla posizione. Ho chiesto di fare altrettanto (incluso un giudizio sul mio arco) al liutaio M° Flavio Perego che di sabato esegue un loco gli interventi di manutenzione e ha sposato totalmente le mie senzazioni: ha un retroterra di musicista e ha provato tutta la dinamica delle arcate ed in effetti ha riscontrato i difetti sul mio arco che avevo percepito, ovviamente con tutti gli aspetti tecnici del caso.
Certo: in legno di qualità gli archi sono certamente migliori (riesco anche io a giudicarlo, pur quasi privo di esperienza) ma il costo per me era proibitivo.
Ho provato una serie di archi Yamaha in carbonio e ho ricevuto sensazioni di comodità nell'arcata e nella conduzione mai sperimentate prima. Alla fine ho optato per l'acquisto di un buon arco Yamaha al non certo modico (ma per me ancora abbordabile: adesso posso veramente considerarlo un piccolo investimento per il mio futuro) prezzo di € 250,00.
In ultimo vorrei solo specificare che ho ben 42 anni e quindi non ho certo velleità "concertistiche" ma mi piacerebbe poter suonare discretamente (per quanto si possa iniziando ad oltre quarant'anni) per mio diletto personale (e per non essere trucidato dai vicini di casa) e per divertire i miei amici.
Conclusione: per chi studia da poco e chiede un arco che possa dare tranquillità allo studente, sono assolutamente convinto che il carbonio possa essere la soluzione migliore.
A presto!!
Andy