Siccome spesso certi giorni con il violino mi spazientisco un sacco (al punto di rovinarmi la giornata), ho acquistato una chitarra e sto iniziando ad imparare qualcosa.
Ho notato che quando con il violino è giornata nera, mettendomi alla chitarra mi torna il buonumore, per la serie "con il violino oggi è andata male, ma almeno con la chitarra ho fatto qualcosa".
Secondo voi è utile suonare un secondo strumento nei momenti di "crisi"?
Con me sta funzionando
Ovviamente il violino ha sempre la priorità, ma è anche vero che standogli sempre sopra ti si fonde un pò il cervello
secondo me, suonare un secondo strumento è molto utile.. me ne sono accorta l'anno scorso che sono entrata in conservatorio e ho cominciato a suonare anche il pianoforte... però devo dire che la chitarra mi tenta molto ... ti trovi bene con qst strumento
Suonare un secondo strumento secondo me non è solo utile, ma sarebbe addirittura indispensabile (in molti Peasi europei, l'ordinamento dei corsi di studio musicali prevede obbligatoriamente di affiancare allo strumento principale lo studio di un secondo, e non per forza di cose il pianoforte).
Accostarsi ad un altro strumento intanto fa sì che l'attenzione si focalizzi innanzitutto sulla musica: mentre troppo spesso lo studente si concentra esclusivamente sul mezzo con cui questa viene prodotta, perdendo di vista una serie di obiettivi che vanno assolutamente tenuti in conto, se da chi studia deve uscire poi un 'musicista', non solo un semplice ' strumentista'.
Inoltre, parlo per esperienza personale, a volte alcune difficoltà che appaiono quasi insormontabili se relazionate ad uno strumento, possono essere meglio comprese ed affrontate facendo esperienza di altri strumenti della stessa famiglia.
Per finire, in genere affrontare lo studio di uno con un grado di impegno che punta alla professione può rivelarsi stressante: a volte un secondo strumento, suonato per puro divertimento, senza patemi d'animo circa il grado di perfezione che si riuscirà a raggiungere, può migliorare l'approccio psicologico e la serenità con cui ci si approccia a quello prinicpale...
io ho scelto di specializzarmi con la chitarra, avere minime basi di pianoforte...e ora il violino per passatempo, mi aiutano a trovare interessanti sonarità sempre nuove senza fossilizzarmi sulle "solite" cose
io due anni e mezzo fa ho fatto la follia e dopo il violino mi sono messo a studiare il violoncello!
.. in verità sapevo già suonare pianoforte e un po' di chitarra (il mio ordine d studi è stato: pianoforte, chitarra, composizione, violino e violoncello).
Anche io ho studiato pianoforte complementare e ora col gruppo mi cimento con la chitarra in qualche pezzo.
Tuttavia cado sempre nello stesso tranello: penso in violino!!!
Mentre suono dimentico di suonare un altro strumento, è più forte di me! Se sto improvvisando mi vedo davanti agli occhi le 4 corde e il ponticello...alla fine il tutto si conclude con una concentrazione immane sul nuovo strumento che non mi permette di lasciarmi andare.
Io invidio quelli che riescono a passare da uno strumento all'altro, ma preferisco l'attaccamento al mio...
La meta del musicista deve essere sintesi di estasi e ragione. (cit. nn ricordo di chi...)
neuma ha scritto:Accostarsi ad un altro strumento intanto fa sì che l'attenzione si focalizzi innanzitutto sulla musica: mentre troppo spesso lo studente si concentra esclusivamente sul mezzo con cui questa viene prodotta, perdendo di vista una serie di obiettivi che vanno assolutamente tenuti in conto, se da chi studia deve uscire poi un 'musicista', non solo un semplice ' strumentista'
Sono profondamente d'accordo con Neuma,
credo che molte delle difficoltà tecniche che si riscontrano suonando uno strumento vengano da una scarsa confidenza con la musica stessa,
approcciarsi a più di uno strumento aiuta e "disinibisce", ci mette davanti anche ad una diversa dinamica di emissione del suono, problematica particolarmente (e tragicamente!) presente nel violino.
Io ho suonato per alcuni anni il pianoforte e sento l'importanza di questa esperienza, prima o poi vorrei provare un altro strumento a corda...ma non ho ancora le idee chiare in proposito...
salve a tutti!!
Io ho studiato sempre contemporaneamente violino e canto corale e devo riconoscere che lo studio del canto ha allenato moltissimo il mio orecchio musicale...il tutto a vantaggio del violino!!!
Inoltre il coro mi ha reso familiare la polifonia e ha migliorato il mio livello di concentrazione durante qualsiasi esecuzione (corale e strumentale)...ascolto gli altri senza sbagliare la mia parte!
Insomma, il canto mi ha aiutato molto nell'apprendimento della tecnica strumentale e nella musicalità, ma anche il violino riesce a rendere originale il mio modo di cantare perché mi fa prestare attenzione ad ogni minima sfumatura, ogni colore del suono.
Ciao Angioletto,
grazie per averci raccontato la tua esperienza, in effetti il canto è fondamentale per pensare in musica, leggere uno spartito e "sentirlo" è di grande aiuto per poi individuarlo sulla tastiera...
LeFeu ha scritto:...prima o poi vorrei provare un altro strumento a corda...ma non ho ancora le idee chiare in proposito...
Io invece quelli a corda vorrei farli volare giù dalla finestra, a volte (tipo cinque minuti fa che mi si è spezzato uno dei bassi dell'arpa e a momenti m'arrivava in faccia... quelle belle corde rivestite in metallo che se ti colpiscono nel modo giusto t'accecano ... ah, ma se rinasco mi dò all'ocarina, poco ma sicuro!