claudio ha scritto:La carta dell'etichetta è quella fatta a mano che si trova a Firenze. Credo anche che sia stata fatta Firenze. E' stata ottenuta dai cascami di stracci ridotti in poltiglia e poi raccolta in appositi telai, quindi si è passato ad una fase di consolidamento dei fogli immergendoli in una soluzione di allume e acqua di colla. Vi ricorda niente questo procedimento?
So che anticamente la carte per i libri era fatta con gli stracci e tuttora i libri antichi mostrano una resistenza al tempo sorprendente. E' a questo che ti riferisci?
Per altro l'allume lo usiamo nella vernice come stabilizzante del colore e l'acqua di colla per la protezione iniziale del legno. Vuoi dire che quello che facciamo ancora oggi in liuteria ha radici antiche? O c'è qualcos'altro che non so?
Mi interesserebbe sapere se quella carta è la stessa che viene usata per lo spessore sotto la corda d'appoggio sul ponticello o in quel caso occorre necessariamente disporre di pergamena vera.
Dove la si può comprare? Scommetto a Firenze!
Altro quesito. Agli albori del mio interesse per il violino qualcuno mi disse che l'etichetta doveva essere di carta il più possibile fine, probabilmente per una questione di interferenza nella cassa armonica delle vibrazioni con corpi estranei che se presenti dovevano essere il più possibile limitati. A te non risulta?
Buona notte!
Ciao.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -