No non sono da giocare al lotto!!
Chi sa se queste misure cioè:
lunghezza cassa 68.5
diapason 37,5
corda vibrante 66
fasce 11
sono d un violoncello 3/4 oppure 7/8 ?. Non dovrebbe esserci molta differenza. Comunque le corde si possono adattare quelle da 4/4?
Un saluto a tutti e grazie
68,5 37,5 66 11 3/4 o 7/8
Re: 68,5 37,5 66 11 3/4 o 7/8
Sembrano le misure del Menegozzo, sicuramente per la lunghezza della cassa e l'altezza delle fasce, che coincidono.giov ha scritto:No non sono da giocare al lotto!!
Chi sa se queste misure cioè:
lunghezza cassa 68.5
diapason 37,5
corda vibrante 66
fasce 11
sono d un violoncello 3/4 oppure 7/8 ?. Non dovrebbe esserci molta differenza. Comunque le corde si possono adattare quelle da 4/4?
Un saluto a tutti e grazie
Il Menegozzo è un 7/8 ed utilizza corde che sono del 4/4.
Domani ti saprò essere più preciso sulle altre misure.
Ciao.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Lino Santoro -
Grazie violino 7
Ero convinto che queste misure fossero più indicative per un 3/4, d'altra parte gli insegnanti di violoncello che lo hanno trattato lo hanno sempre catalogato per 3/4: Quindi mi sorgono altre domande/discussione.
La più banale è se la "qualifica" dimensionale è soggetta a delle misure standardizzate.
Poi, un 3/4 cosidetto che misure ha?
Un'altra è, se queste misure, qualora fosse così, sono in relazione e indirizzate all'uso di violoncellisti più giovani e quindi di minore stazza corporea e minori leve articolari, oppure questa opzione è subalterna e secondaria al fatto di avere uno strumento con tonalità diverse e allora le misure ridotte permettevano di avere un cuore pulsante dello strumento ( zona delle effe) di diversa timbrica e allora le misure periferiche sono sussidiarie e consequenziali all'ampiezza della zona del cuore e alla concavità interna ricavata come primo atto.
D'altra parte se non sbaglio la tradizione ortodossa della liuteria in fatto di misure era tutto men che standardizza, oltre tutto le virtù e gli accorgimenti pedagogici non erano sviluppati a tal punto da prevedere una serie di strumenti in crescita con l'età degli allievi come nei tempi odierni.Questa considerazione la faccio con il presupposto forse sbagliato che uno strumento ad arco ( in particolare) è quello che deve essere, nascente dalla sensibilità del suo autore (catalizzatore) che è un tramite tra la musica e la materia, una specie di mago non molto soggetto a leggi imposte da esigenze numeriche o temporali o quantitative
Spero di avere delle risposte e di più aver suscitato qualche domanda.
un saluto a tutti

Ero convinto che queste misure fossero più indicative per un 3/4, d'altra parte gli insegnanti di violoncello che lo hanno trattato lo hanno sempre catalogato per 3/4: Quindi mi sorgono altre domande/discussione.
La più banale è se la "qualifica" dimensionale è soggetta a delle misure standardizzate.
Poi, un 3/4 cosidetto che misure ha?
Un'altra è, se queste misure, qualora fosse così, sono in relazione e indirizzate all'uso di violoncellisti più giovani e quindi di minore stazza corporea e minori leve articolari, oppure questa opzione è subalterna e secondaria al fatto di avere uno strumento con tonalità diverse e allora le misure ridotte permettevano di avere un cuore pulsante dello strumento ( zona delle effe) di diversa timbrica e allora le misure periferiche sono sussidiarie e consequenziali all'ampiezza della zona del cuore e alla concavità interna ricavata come primo atto.
D'altra parte se non sbaglio la tradizione ortodossa della liuteria in fatto di misure era tutto men che standardizza, oltre tutto le virtù e gli accorgimenti pedagogici non erano sviluppati a tal punto da prevedere una serie di strumenti in crescita con l'età degli allievi come nei tempi odierni.Questa considerazione la faccio con il presupposto forse sbagliato che uno strumento ad arco ( in particolare) è quello che deve essere, nascente dalla sensibilità del suo autore (catalizzatore) che è un tramite tra la musica e la materia, una specie di mago non molto soggetto a leggi imposte da esigenze numeriche o temporali o quantitative
Spero di avere delle risposte e di più aver suscitato qualche domanda.
un saluto a tutti


- Fabio_Chiari_liutaio
- Liutaio
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- Iscritto il: venerdì 18 settembre 2009, 0:00
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Dalla misura della cassa e del diapason penso di poter dire senza timore che si tratta di un tre quarti, per cui ci vogliono le corde per un tre quarti. Tale misura oggi è esclusivamente per bambini, in passato fino a che non furono codificate (ma nemmeno con molto rigore) le misure 75/76cm per la cassa del 4/4 si potevano osservare infinite misure sui violoncelli da molto piccoli a molto grandi, ma ormai anche per la standardizzazione delle misure se si vuol avere la massima scelta di tutti gli accessori fra cui le corde bisogna attenersi a criteri moderni. Ma non ho capito codesto è un cello antico o moderno? Guarda che prima di mettere delle corde moderne su uno strumento antico bisogna essere sicuri di quello che si fa in quanto potrebbe anche succedere un grosso guaio.....
Re: 68,5 37,5 66 11 3/4 o 7/8
Mi ricordavo male su alcune misure. Quelle del Menegozzo sono le seguenti:giov ha scritto: ..................
Chi sa se queste misure cioè:
lunghezza cassa 68.5
diapason 37,5
corda vibrante 66
fasce 11
.................
Lunghezza cassa 69,9
diapason 38,0
corda vibrante 658 (orientativamente, perchè non ho potuto verificare con esattezza l'inclinazione del ponticello verso il puntale!)
fasce: 11,0 tranne che dalle punte superiori fino al manico, progressivamente, 10,8.
Qui ci sarebbero da fare delle verifiche strutturali tenendo conto anche della lunghezza del manico, comunque ti posso dire che se parliamo di 3/4, 7/8 o 4/4 lo possiamo ben definire guardando il diapason sì, ma in special modo la superficie calcolata della tavola armonica, avendo come standard quella del 4/4. A questo riguardo consulta la premessa "Il violino ed i suoi formati" che trovi all'interno del quaderno di liuteria n. 13.
Per il violoncello penso che il calcolo sia analogo, bisogna solo definire esattamente quali siano le misure standard del 4/4, svilupparne l'area della tavola e confrontarla con l'analoga di uno strumento di taglia inferiore. Per questi, infatti, la frazione 7/8 o 3/4 è riferita all'area della superficie della tavola armonica e non alle specifiche analitiche misure degli strumenti confrontati.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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