Ciao a tutti, come sapete l'intonazione è senza dubbio alla base di un buon risultato sonoro e il mio insegnante, ni ribadisce sempre di tenere la prima falenge del dito indice ben appoggiata sul bordo della tastiera, in modo tale da evitare di perdere "l'orientamento" durante i cambi di posizione.
Dal mio punto di vista, pare che funzioni!, anche se ho riscontrato problemi durante la fase di vibrato (in questo modo, tendo a far squotere un po' il violino).
Mi farebbe piacere avere qualche consiglio in piu', visto che fra voi c'è gente che suona da molti anni! grazie in anticipo a tutti
Sbalordito il diavolo rimase... quando comprese quanto osceno fosse il bene.<br>
la mia prima insegnante suonava e suona ancora con la mano totalmente "volante", ossia con solo la punta del pollice sinistro appoggiata sotto il manico e le altre dita ben aldisopra della tastiera. Molto bello a vedersi, anch'io l'ho usato per qualche tempo ma avevo problemi perchè mi costringeva a tenere il gomito del braccio sinistro troppo all'interno. Cmq mi sembrava una posizione che consentisse una maggiore libertà e agilità della mano sinistra, al confronto di quella ormai considerata tradizionale, in cui la mano sembra percorrere "un binario" e dal quale si discosta molto difficilmente.
Se posso permettermi di darti alcuni consigli mi viene da suggerirti questo: all'inizio è buona cosa quando si studiano i cambi di posizione far scivolare le dita sulla tastiera facendo una specie di glissato fino a raggiungere la nuova nota nella nuova posizione. Poi una volta che la mano ha memorizzato questo spostamento si provvederà a sollevare le dita e rimetterle giù direttamente nella nuova posizione; questo ovviamente per essere in grado di intonare la nota anche senza bisogno dello scivolamento (poichè sarebbe piuttosto brutto mentre si suona udire una specie di miagolìo ogni volta che c'è un cambiamento di posizione). Questo però non vuol dire che si debbano togliere completamente le dita dalla tastiera (in fase di studio certi movimenti possono anche venire enfatizzati ma quando si suona normalmente no) ed è quindi buona cosa usare le dita come punti di riferimento. Il consiglio che ti do io è di non usare però soltanto il dito indice come punto di riferimento ma anche le altre dita. Quando hai un cambio di posizione valuta bene la nota che devi andare e suonare e scegli quale è il dito di riferimento da tenere in considerazione per raggiungere quella posizione; se impari ad usarli tutti avrai una maggiore sicurezza nell'intonazione ed una consapevolezza diversa della nota che andrai a suonare.
Prova!
grazie Nic!! allora proverò ad esercitarmi in tal modo xkè con l'intonazione, ancora non ci siamo molto he he he!!!! tallone d'Achille di un po' di violinisti!!!!
Sbalordito il diavolo rimase... quando comprese quanto osceno fosse il bene.<br>
and29 ha scritto:grazie Nic!! allora proverò ad esercitarmi in tal modo xkè con l'intonazione, ancora non ci siamo molto he he he!!!! tallone d'Achille di un po' di violinisti!!!!
L'intonazione negli strumenti ad arco è davvero micidiale, e in special modo nel violino che ha una tastiera molto ridotta come sai. Ci vuole molto esercizio........soprattutto quotidiano. Prova a non suonare per una settimana di seguito poi quando riprendi il violino sentirai che dolori!!!!
Posso buttare li' una provocazione? A volte gli strumentisti sembra che abbiano solo le mani, e in particolare solo la sinistra. il resto del corpo... Questo sconosciuto.
il corpo è molto più "intelligente" di quello che può sembrare... La memoria del movimento, quella che permette di avere la sicurezza nel beccare le note, appartiene a tutto il corpo, non solo alle mani. A volte bisognerebbe lasciare il violino nella custodia, e, per esempio mentre si mangia la pasta, osservarsi, sentire cosa sta succedendo al fisico in azione... La qualità del movimento, per esempio: quanta forza in eccesso mettiamo per cacciarci in bocca si e no dieci grammi di spaghetti, quanta dispersione energetica in un movimento poco "economico", eccetera. Iniziare a conoscere un pochino la dinamica dei movimenti, e quindi imparare a sentire, intendo proprio sensualmente, il corpo, partendo dalle cose semplici, per poi provare ad applicarle sullo strumento.
Facile a dirsi, certo, me ne rendo conto. E forse può sembrare troppo new age quello che scrivo: però è con il corpo che si suona, con tutto il corpo, non solo con le mani. Sembra scontato, ma non è cosi'... Aihmé, formule magiche e definitive per suonare non ne esistono. O forse per fortuna...
Appoggio quest'ultima teoria anche se credo che implicitamente "l'economizzazione" dei movimenti venga con la pratica così come la coordinazione. E' come con le bacchette ai ristoranti cinesi: le prime volte mangeresti con le mani, poi ci si abitua (secondo me è di gran lunga peggio per gli stranieri arrotolare gli spaghetti sulla forchetta!!! )
ciri la tua affermazione mi fa venire in mente quando mi sono trovato a cena per la prima volta con due coniugi miei amici, lui di Taiwan, lei giapponese. Quando mi sono ritrovato a maneggiare in modo maldestro le bacchette in bambù, loro mi guardavano e se la ridevano alla grande e mi dicevano che anche loro quando erano stati bambini avevano impiegato circa 3 o 4 anni per imparare...
Ci credo, è difficilissimo, io non ho mai imparato. Comunque ho visto che la difficoltà nel maneggiare bene la forchetta è equiparabile a quella delle bacchette
se l'off topic vuol dire spaziare in argomenti di vario interesse che non siano il calcio, il grande fratello e e simili, a me è ben gradito, non so per voi.
Soprattutto se si ha a che fare con gente fissata per il calcio, per i vestiti firmati, che guarda Maria De Filippi . I tunzettari poi... lasciamo perdere
Dicesi tunzettaro colui che è incline ad ascoltare solo la musica house (tunz tunz tunz... da cui onomatopeicamente il nome). Il nome è stato inventato da qualche metallaro, figura tipicamente avversa a tali individui.
Li si può riconoscere dallo smanicato, dall'atteggiamento strafottente e saccente e dalla totale ripugnanza verso qualsiasi musica che abbia una certa consistenza. Se interrogato sulla musica classica addirittura non sa che esiste.....
Per restare in tema col 3D credo che sia esperienza comune che la difficoltà nel rimettere mano a uno strumento è proporzionale al tempo che lo si è lasciato. Il violino poi...
Ciao Vale!!!! ben tornata!!!!! certo che se non suoni per qualche giorno ne risenti!!, Paganini diceva:" Se non suono per un giorno, io me ne accorgo, se non suono per due giorni, se ne accorgono gli altri!", mi fa piacere che hai risolto i problemi di connessione!! che ti avevo detto?? questi misteri di internet prima o poi li risolvono sempre!!
Sbalordito il diavolo rimase... quando comprese quanto osceno fosse il bene.<br>