Antichizzazione dei violini moderni
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Antichizzazione dei violini moderni
Qualche giorno fa mi sono intrufolato nel Topic relativo ad "Antichizzato si antichizzato no" chiedendo delucidazioni sulle metodiche e tecniche di realizzazione dell'antichizzato. Non avendo risposta provo a riproporre il quesito. Grazie comunque a chi e a chi non.
Albert
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Comre avrai letto il mio era un quesito sulla tecnica di invecchiamento artificiale, ma visto che nessuno risponde.... attaccherò il mio violino dietro alla bici di mio nipote (idea n° 1).. Grazie comunque Andreand29 ha scritto:Come credo avrai letto, io possiedo un violino antichizzato che, dal mio punto di vista suona benissimo ed è bello a vedersi! ma questo è un mio parere personalissimo.
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Sono un timidoandrea69 ha scritto: quando ti decidi a mettere qualche foto del tuo violino?
sai, per la gioia degli occhi...
Grazie



Grazie Claudio, non volevo mettere fretta a nessuno, è che son estremamente curioso e indagatore per natura e quindi quando qualche novità mi attizza scalpito un pò!
Un saluto a tutti, siete indispensabili!
ALbert
io ho trovato qualcosa qui
http://www.alfstudios.com/news/articles ... emona.html
parti di raggi UVA e di trattamenti ai vapori di ammoniaca...
potrebbe essere interessante.
http://www.alfstudios.com/news/articles ... emona.html
parti di raggi UVA e di trattamenti ai vapori di ammoniaca...
potrebbe essere interessante.
Ultima modifica di andrea69 il sabato 8 luglio 2006, 14:16, modificato 1 volta in totale.
E non dimentichiamo nemmeno l'acido nitrico che rappresentano una "bella" integrazione con i vapori di ammoniaca.andrea69 ha scritto:io ho trovato qualcosa qui
http://www.alfstudios.com/news/articles ... emona.html
parti di raggi UVA e di trattamenti ai vapoei di ammoniaca...
potrebbe essere interessante.

hai mai visto un violino Alf and Curtin Studios?
Pochi giorni fà ho preso in mano e suonato un modello Stradivari del 1991 da loro costruito, proprietà di un liutaio di Bologna, e devo dire che come copia era ben riuscita. Suonava bene e sembrava uno strumento antico visto ad un metro di distanza, ed era pure uno strumento solido e robusto.
Se loro passano il legno ai vapori di ammoniaca per risaltarne le venature, lo faranno solo per questioni estetiche.
Credi che tale tipo di antichizzazione nuoccia alla salute dello strumento medesimo?
Pochi giorni fà ho preso in mano e suonato un modello Stradivari del 1991 da loro costruito, proprietà di un liutaio di Bologna, e devo dire che come copia era ben riuscita. Suonava bene e sembrava uno strumento antico visto ad un metro di distanza, ed era pure uno strumento solido e robusto.
Se loro passano il legno ai vapori di ammoniaca per risaltarne le venature, lo faranno solo per questioni estetiche.
Credi che tale tipo di antichizzazione nuoccia alla salute dello strumento medesimo?
Ho avuto occasione più volte di esaminare e provare i loro strumenti e sono concorde sul fatto che le copie siano ben fatte e molto convincenti, ma sulla sonorità davvero sono rimasto molto perplesso. Gli strumenti erano piuttosto poveri di suono e duri da suonare.
In quanto ai trattamenti usati per antichizzare il legno, solo il tempo potrà rendere giustizia, il peggio che possa accadere è che gli strumenti perdano la loro sonorità nel giro di una decina d'anni o anche meno.
Sulla questione delle antichizzazioni mi sono già pronunciato: io sono nettamente contrario a qualsiasi trattamento chimico. Visto che noi liutai siamo più o meno meritoriamente i continuatori della tradizione liutaria italiana e che i nostri famosi predecessori non usavano procedimenti "strani" per la costruzione dei loro strumenti, non vedo perchè noi liutai moderni dovremmo piegarci ad una richiesta puramente commerciale e metterci a costruire strumenti solo perchè il mercato lo richiede.
A questo proposito vorrei raccontare un aneddoto capitatomi lo scorso novembre a Los Angeles, quando ho incontrato un violinista allievo di Ruggero Ricci. Questo musicista era dotato di grande talento e aveva una capacità impressionante di percepire gli armonici e di sapere molto bene come trarli fuori da uno strumento. Quando provò uno dei miei strumenti, appena posato l'arco sulle corde, percepì immediatamente gli armonici e disse soddisfatto: "questo è il suono italiano!".
Ma c'era un problema: egli suonava esclusivamente su strumenti antichizzati. Era più forte di lui, mai avrebbe acquistato uno strumento "nuovo", la cosa finì lì con grandi espressioni di stima reciproca, anche perchè è molto importante avere conferme sul proprio lavoro, la vendita dello strumento è paradossalmente un aspetto puramente secondario.
Ma quell'episodio bastò a farmi capire una volta di più che spesso può più l'aspetto psicologico, piuttosto che un lavoro condotto senza trucchi e senza inganni.
Cmq antichizzare gli strumenti non è certamente un crimine ed ognuno è libero di lavorare come più ritiene opportuno, l'importante è sapere che un buon "antichizzatore" pur essendo specializzato nella produzione di copie, non è necessariamente in possesso di quei principi più o meno "segreti" che permettono ad uno strumento di poter suonare ottimamente e che possano reggere in modo più che dignitoso il confronto con i grandi strumenti originali.
In quanto ai trattamenti usati per antichizzare il legno, solo il tempo potrà rendere giustizia, il peggio che possa accadere è che gli strumenti perdano la loro sonorità nel giro di una decina d'anni o anche meno.
Sulla questione delle antichizzazioni mi sono già pronunciato: io sono nettamente contrario a qualsiasi trattamento chimico. Visto che noi liutai siamo più o meno meritoriamente i continuatori della tradizione liutaria italiana e che i nostri famosi predecessori non usavano procedimenti "strani" per la costruzione dei loro strumenti, non vedo perchè noi liutai moderni dovremmo piegarci ad una richiesta puramente commerciale e metterci a costruire strumenti solo perchè il mercato lo richiede.
A questo proposito vorrei raccontare un aneddoto capitatomi lo scorso novembre a Los Angeles, quando ho incontrato un violinista allievo di Ruggero Ricci. Questo musicista era dotato di grande talento e aveva una capacità impressionante di percepire gli armonici e di sapere molto bene come trarli fuori da uno strumento. Quando provò uno dei miei strumenti, appena posato l'arco sulle corde, percepì immediatamente gli armonici e disse soddisfatto: "questo è il suono italiano!".
Ma c'era un problema: egli suonava esclusivamente su strumenti antichizzati. Era più forte di lui, mai avrebbe acquistato uno strumento "nuovo", la cosa finì lì con grandi espressioni di stima reciproca, anche perchè è molto importante avere conferme sul proprio lavoro, la vendita dello strumento è paradossalmente un aspetto puramente secondario.
Ma quell'episodio bastò a farmi capire una volta di più che spesso può più l'aspetto psicologico, piuttosto che un lavoro condotto senza trucchi e senza inganni.
Cmq antichizzare gli strumenti non è certamente un crimine ed ognuno è libero di lavorare come più ritiene opportuno, l'importante è sapere che un buon "antichizzatore" pur essendo specializzato nella produzione di copie, non è necessariamente in possesso di quei principi più o meno "segreti" che permettono ad uno strumento di poter suonare ottimamente e che possano reggere in modo più che dignitoso il confronto con i grandi strumenti originali.
però ammetterai che la famosa copia fatta a Ruggero Ricci del suo Guarneri del Gesù è stupefacente da quanto è simile e da quanto è bella...
http://www.josephcurtinstudios.com/gall ... c2/top.htm
per me è stupenda.
Un mio caro amico violinista l'ha provata qualche anno fa e ne era rimasto entusiasta per come suonava.
http://www.josephcurtinstudios.com/gall ... c2/top.htm
per me è stupenda.
Un mio caro amico violinista l'ha provata qualche anno fa e ne era rimasto entusiasta per come suonava.
- licuti
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Questo discorso è molto interessante.claudio ha scritto:Ho avuto occasione più volte di esaminare e provare i loro strumenti e sono concorde sul fatto che le copie siano ben fatte e molto convincenti, ma sulla sonorità davvero sono rimasto molto perplesso.
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Sulla questione delle antichizzazioni mi sono già pronunciato: io sono nettamente contrario a qualsiasi trattamento chimico. Visto che noi liutai siamo più o meno meritoriamente i continuatori della tradizione liutaria italiana e che i nostri famosi predecessori non usavano procedimenti "strani" per la costruzione dei loro strumenti, non vedo perchè noi liutai moderni dovremmo piegarci ad una richiesta puramente commerciale e metterci a costruire strumenti solo perchè il mercato lo richiede.
Ho più volte notato in molte categorie di artigiani (o artisti?) che alcuni esponenti si distinguono per la strenua conservazione dei metodi di lavoro "antichi"; la cosa sorprendente (fino a che uno non ci pensa bene) è che questi esponenti sono tra i più seri e studiosi della loro materia. Insomma, la difesa del passato viene da chi ha più conoscenza. Perché?