Mi sa tanto che a scrivere era Giulia, la figlia di Zappa.
Per la storia dell'Alard domani guardo sul libro degli Hill e saprò dare qualche notizia in più.
Riguardo all'asimmetricità delle effe, la ragione è la seguente: il metodo classico cremonese prevede la costruzione del violino mediante l'uso della forma interna, questo comporta che gli zocchetti siano incollati alla forma, poi sagomati e quindi pronti per ricevere le fasce. Le effe verranno tracciate tenendo conto del contorno delle punte inferiori, quindi se nella sagomatura degli zocchetti abbiamo inavvertitamente prodotto delle asimmetrie o delle irregolarità, queste si ripercuoteranno sul disegno finale dello strumento e su quello delle effe. Uno strumento costruito con la forma interna presenterà sempre irregolarità più o meno accentuate. Se notiamo una "regolare presenza" delle irregolarità, come la effe di destra più bassa di quella di sinistra o viceversa, ciò è dovuto semplicemente al fatto che un artigiano aveva e ha tuttora le sue consuetudini. La regola vorrebbe che gli zocchetti siano lavorati perpendicolari alla forma, ma in pratica succede che anche la pur minima irregolarità, uno zocchetto lasciato più in "discesa" rispetto ad un altro, ed ecco che le CC e le effe ne risentiranno. Le dette irregolarità e asimmetrie costituiscono l'impronta digitale del lavoro dell'artigiano, per questo motivo Sacconi afferma che ciò che per altri potrebbe essere un "problema", nel caso del lavoro stradivariano (ma anche guarneriano, amatiano ecc ecc), rappresenta l'impronta della propria personalità e del proprio stile.
Se invece si desidera eliminare tutte queste irregolarità non si avrà che da scegliere il metodo della forma esterna, ma questo non è un metodo italiano elaborato da italiani.
Quanto queste irregolarità possano influire sul suono non è dato sapere, ma bisogna pensare che il liutaio costruisce il violino "intorno alla propria imperfezione" e quindi se si tenderà a fare la effe destra più alta della sinistra e questo porterà ad uno squilibrio nella resa delle quattro corde, all'artefice non rimane che la scelta di correggere le eccessive irregolarità, oppure adeguare le bombature e gli spessori alle irregolarità medesime. Nella quasi totalità dei casi l'introduzione delle irregolarità e conseguenti compensazioni sono del tutto involontarie o inconsce, a meno di non produrre irregolarità talmente evidenti da non riuscire a passare inosservate. Nell'ambito delle irregolarità "fisiologiche" spesso sono gli altri che me le fanno notare, come è avvenuto in questo caso (ma devo controllare meglio, l'illusione ottica e l'angolo di ripresa della fotocamera spesso ingannano).
Ciò detto, ora al musicista, anzi, alla musicista l'ardua sentenza!