Sito sul Quartetto Italiano.
Sito sul Quartetto Italiano.
Vi segnalo che in Home è pubblicata la notizia con relativo link al nuovo sito del Quartetto Italiano. Merita una visita, credetemi.
The Quartetto Italiano site will be available in English:
http://www.quartettoitaliano.com/
The Quartetto Italiano site will be available in English:
http://www.quartettoitaliano.com/
Eppure esistono in giro ottimi musicisti, perchè è così difficile costituire un quartetto che abbia la classe del Quartetto Italiano?
E' da poco terminato il concorso Borciani dedicato ai gruppi da camera, ho ascoltato qualche esecuzione, ma oltre la grande precisione e un suono discretamente buono, mi è sembrato che mancasse la magia che caratterizzava il Quartetto Italiano.
E' da poco terminato il concorso Borciani dedicato ai gruppi da camera, ho ascoltato qualche esecuzione, ma oltre la grande precisione e un suono discretamente buono, mi è sembrato che mancasse la magia che caratterizzava il Quartetto Italiano.
Tutto vero quello che dici!Susanna ha scritto:Il mio parere personale è che viviamo in un mondo dove tutto si ottiene troppo facilmente e troppo velocemente. Come è possibile formare un quartetto, che ha bisogno di pazienza e di un lavoro a lungo termine? Un altro grande problema: chi può permettersi questo lavoro così difficile?
La formazione del quartetto è una delle imprese più ardue: sia per le implicazioni tecniche che per quelle connesse alle relazioni umane.
Le condizioni nelle quali il Quartetto Italiano si è venuto a formare e a crescere sono completamente diverse da quelle delle generazioni successive: c'era una guerra di mezzo e una grande volontà di riscatto generale... anche personale. Lo studio e la dedizione dei quattro forse deriva anche da ciò!
E poi lo studio, studiavano, studiavano ed ancora studiavano... Suonavano a memoria per il semplice motivo che "guardare" lo spartito poteva signficare "distrarsi" e dunque perdere la linea interpretativa.
E' vero, è stato un grande Quartetto sicuramente il più importante del nostro paese e non solo. Ciò che mi stupisce ancor oggi è la pulizia interpretativa tanto che ne ha fatto il riferimento per le interpretazioni beethoveniane, mozartiane e delle opere di Webern.
A me, in particolare, fa impazzire la Grande Fuga e il secondo movimento dell'op.59 n.3 di Beethoven.
Ciao Enrico
Benvenuto Enrico! E' bene sapere che sotto il nick di Nikolaus si cela in realtà il caro amico che ha messo su il sito sul Quartetto Italiano. Ne approfitto per ringraziarti in pubblico, è un piacere ed un onore averti tra noi.
Volevo anche farti una domanda: sai dove si possa trovare l'opera omnia del Quartetto Italiano, o perlomeno dei quartetti di Beethoven?
Ciao!
Volevo anche farti una domanda: sai dove si possa trovare l'opera omnia del Quartetto Italiano, o perlomeno dei quartetti di Beethoven?
Ciao!
Troppo gentile Claudio!
Onorato son io ad aver avuto riconoscimento su questo portale dedicato agli strumenti ad arco. E la cosa mi fa doppiamente piacere... .
Il lavoro al sito dedicato al Quartetto Italiano è stato piuttosto lunghetto ed interessante per me; la cosa che più mi ha stimolato è stato il generoso aiuto - nonchè punto di riferimento - in Guido Alberto Borciani (fratello del primo violino Paolo) che per un lungo periodo è stato il manager del Quartetto.
Lo sfogliare i documenti originali nonchè un "librone" dagli esordi della formazione è stato estremamente emozionante.
Fortunatamente, a parte i primi anni degli esordi, le incisioni sono state effettuate esclusivamente per l'etichetta discografica Philips; e qui si può trovare tutto Beethoven, tutto Mozart, tutto Brahms, tutto Schumann, tutto Webern e molto Schubert. Sul sito, nella sezione dedicata alla discografia, è tutto ben dettagliato.
Naturalmente, chi avesse curiosità e materiale interessante riguardante il QI può mettersi in contatto tranquillamente. Entro l'anno sarà attivata la english version del sito.
Un caro saluto
Enrico
Onorato son io ad aver avuto riconoscimento su questo portale dedicato agli strumenti ad arco. E la cosa mi fa doppiamente piacere... .
Il lavoro al sito dedicato al Quartetto Italiano è stato piuttosto lunghetto ed interessante per me; la cosa che più mi ha stimolato è stato il generoso aiuto - nonchè punto di riferimento - in Guido Alberto Borciani (fratello del primo violino Paolo) che per un lungo periodo è stato il manager del Quartetto.
Lo sfogliare i documenti originali nonchè un "librone" dagli esordi della formazione è stato estremamente emozionante.
Fortunatamente, a parte i primi anni degli esordi, le incisioni sono state effettuate esclusivamente per l'etichetta discografica Philips; e qui si può trovare tutto Beethoven, tutto Mozart, tutto Brahms, tutto Schumann, tutto Webern e molto Schubert. Sul sito, nella sezione dedicata alla discografia, è tutto ben dettagliato.
Naturalmente, chi avesse curiosità e materiale interessante riguardante il QI può mettersi in contatto tranquillamente. Entro l'anno sarà attivata la english version del sito.
Un caro saluto
Enrico
Una domanda "ideologica" che non è inerente alla musica, ma che forse può aiutare a capire meglio il Quartetto Italiano: ho conosciuto e incontrato diverse volte Piero Farulli, sono stato sempre molto affascinato dalla sua forte personalità e dal senso concreto del suo intendere la musica. Dato che Farulli si è sempre riconosciuto come uomo di sinistra, sono portato a pensare che anche gli altri componenti del gruppo appartenessero alla stessa sponda politica. Se il Quartetto Italiano è stato politicamente legato all'ideologia di sinistra e del socialismo in generale, in che modo ciò può aver influenzato il loro comportamento e la loro musica?
Aggiungo che Farulli è sempre stato uno strenuo oppositore del "solismo", favorendo oltre modo, nei suoi insegnamenti alla scuola di musica di Fiesole, la musica d'insieme in tutti i suoi aspetti. Questo suo modo di pensare la musica riflette il suo modo di pensare politico?
Aggiungo che Farulli è sempre stato uno strenuo oppositore del "solismo", favorendo oltre modo, nei suoi insegnamenti alla scuola di musica di Fiesole, la musica d'insieme in tutti i suoi aspetti. Questo suo modo di pensare la musica riflette il suo modo di pensare politico?
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Codice: Seleziona tutto
<t>Quanto l'essere simpatizzante l'area di sinistra sia stato di stimolo è difficle dirlo!<br/>
A tal proposito, interessante è stata la proiezione (a seguire l'apertura del "Premio Paolo Borciani 2005") del film di Nino Crescenti “Quartetto Italiano
Claudio, la tua è sicuramente una domanda molto impegnativa. Superficialmente (dal punto di vista della mia conoscenza della politica) posso dire sicuramente che la sinistra è sempre stata interessata alla cultura con la C maiuscola e un impegno pieno di ideali e di gruppo, come quello del Quartetto Italiano, ne potrebbe essere la giusta testimonianza... Bisognerebbe conoscere l'orientamento politico di altri grandi musicisti o di altri quartetti (il Quartetto Amadeus?).
- licuti
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- Località: Lodi ma preferirei altro...
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Condivido quanto dice Susanna. Penso (ma è solo una osservazione data dalla esperienza) che un musicista sia un grande musicista indipendentemente dal proprio schieramento politico; è forse più "il contorno" che può essere influenzato dalla politica. Per contorno intendo la voglia di insegnare qualcosa, il messaggio che si vuole trasmettere attraverso le proprie esecuzioni, anche il farsi da parte quando è necessario.
Ricordo una mia amica russa Yvette Grigorian, grande violinista, che quando era giovane ha studiato al conservatorio di Mosca, insieme al figlio di Oistrakh. Mi raccontava che Oistrakh stesso, era diviso tra il compito dell'insegnamento e quello delle riunioni di partito, che egli svolgeva con un certo zelo. Non c'è dubbio che nella Russia sovietica, sono nati dei talenti incredibili, anche se non credo affatto che ciò fu dovuto alla bontà o meno di quel regime politico. Osserverei piuttosto che il regime sovietico ha saputo far crescere e sviluppare i propri talenti, sempre che non fossero dissidenti.
La Grigorian mi raccontava spesso dei metodi di studio che erano in uso presso il conservatorio di Mosca, niente di crudele, ma gli allievi erano veramente messi sotto torchio.
Un aneddoto curioso raccontatomi da un amico contrabbassista: il violinista Pavel Vernikov trovandosi sconcertato di fronte alle scarse capacità di una sua allieva italiana nella lettura a prima vista esclamò qualcosa di simile:
"se io avere avuto questa lettura a prima vista, loro mandare me in Siberia!"
Indubbiamente il Quartetto Italiano, insieme ad un talento individuale straordinario, possedevano un rigore che lasciava poco spazio all'improvvisazione.
La Grigorian mi raccontava spesso dei metodi di studio che erano in uso presso il conservatorio di Mosca, niente di crudele, ma gli allievi erano veramente messi sotto torchio.
Un aneddoto curioso raccontatomi da un amico contrabbassista: il violinista Pavel Vernikov trovandosi sconcertato di fronte alle scarse capacità di una sua allieva italiana nella lettura a prima vista esclamò qualcosa di simile:
"se io avere avuto questa lettura a prima vista, loro mandare me in Siberia!"
Indubbiamente il Quartetto Italiano, insieme ad un talento individuale straordinario, possedevano un rigore che lasciava poco spazio all'improvvisazione.