filetto intagliato e filetto disegnato
Apposta avevo detto che il violino senza filetto avrebbe suonato molto meno, adesso sapete perchè!
Io credo che in questa fase sia importante un'altra puntualizzazione!
La tavola armonica è sottoposta a forte pressione centrale, dall'alto, in corrispondenza dei piedini del ponticello a causa della tensione delle corde!
E' quindi normale che essa tenda a contrarsi verso il basso estendendosi lateralmente, sia pure in maniera molto impercettibile. Ma esternamente si trova saldamente puntellata al filetto che funge da vero e proprio "muraglione di sostegno". (In verità questo non è vero per tutta la tavola, ma solo per la parte vibrante, escluso il bordo esterno).
Quindi l'intero perimetro del filetto funge da vera e propria cerniera protettiva, rafforzando la tensione della tavola ed è presumibile che la vibralità delle fibre ne abbia a guadagnare!
Nel violino senza filetto tutto ciò non sarebbe possibile: in esso la tavola sarebbe semplicemente un coperchio (come di una pentola) poggiato sulle fasce e senza rinforzo laterale di alcun tipo!
............continua...... (domani, forse,... ora sono stanco e vado a dormire).......
Ma intanto dite qualcosa voi, per favore!
Io credo che in questa fase sia importante un'altra puntualizzazione!
La tavola armonica è sottoposta a forte pressione centrale, dall'alto, in corrispondenza dei piedini del ponticello a causa della tensione delle corde!
E' quindi normale che essa tenda a contrarsi verso il basso estendendosi lateralmente, sia pure in maniera molto impercettibile. Ma esternamente si trova saldamente puntellata al filetto che funge da vero e proprio "muraglione di sostegno". (In verità questo non è vero per tutta la tavola, ma solo per la parte vibrante, escluso il bordo esterno).
Quindi l'intero perimetro del filetto funge da vera e propria cerniera protettiva, rafforzando la tensione della tavola ed è presumibile che la vibralità delle fibre ne abbia a guadagnare!
Nel violino senza filetto tutto ciò non sarebbe possibile: in esso la tavola sarebbe semplicemente un coperchio (come di una pentola) poggiato sulle fasce e senza rinforzo laterale di alcun tipo!
............continua...... (domani, forse,... ora sono stanco e vado a dormire).......
Ma intanto dite qualcosa voi, per favore!
Ultima modifica di violino7 il sabato 24 febbraio 2007, 10:05, modificato 1 volta in totale.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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Manfio, scusami non avevo visto che avevi scritto.Manfio ha scritto:Si, ma già cè un ostaccolo li per le vibrazione: le controfasce e le fasce, che rapresentono una barriera più potente che il filleto, penso io.
In questa fase sto esaminando sola la parte superiore, la tavola armonica di abete, ove si formano le vibrazioni, sempre mettendo in relazione i due casi, se c'è o non c'è il filetto.
Io penso che sia importante stabilire che le vibrazioni non devono essere disperse! Da questo punto di vista la "zona cosiddetta morta" assolve un ruolo fondamentale per bloccare la loro corsa verso l'esterno, dove si perderebbero!
Proprio il fatto che il filetto sia concretamente una "barriera", rigida, è fondamentale!
Credo dunque che dato che svolge un ruolo, non possa essere definita "morta".
Si, morta perchè non vibra. Ma là succedono altre cose, comunque importanti.
Avrò modo di parlare anche delle fasce e controfasce. Anche là succedono delle cose, ma in maniera diversa da quello che succede sulla tavola, ovviamente! Quindi là si presta un ragionamento di tipo diverso.
Io mi sono fatto l'idea che il violino sia una "macchina", chiamamola impropriamente così, un po' complessa! Procediamo con ordine!
Per il momento mi trovo ancora sulla tavola armonica!
Ciao Manfio, a risentirci!
Ultima modifica di violino7 il sabato 24 febbraio 2007, 14:45, modificato 1 volta in totale.
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Re: filetti ?
suwa ha scritto:ciao ragazzi,
scusate se mi intrometto, ma secondo me i maestri liutai del passato non facevano nulla senza un motivo.
credo che la funzione del filetto abbia due scopi:
1 rendere il bordo della tavola leggermente più elastico
2 fermare l'eventuale rottura della tavola in caso di aperture sulla vena del legno.
Manfio complimenti !!
Suwa, a miglior chiarimento del tuo intervento!
Quello che dici è tutto giusto, tranne che al n. 1.
La funzione di elasticità della tavola è propria della sguscia (come anche ha chiarito bene Claudio).
Ma il tuo equivoco è comprensibilissimo e deriva dal fatto che il filetto si trova all'interno della zona-sguscia (sia pure al limite esterno, lato bordo-tavola). Ma mentre la sguscia è pressochè invisibile in quanto si concretizza in un minor spessore della tavola, il filetto è molto appariscente! (Non dimentichiamo che è anche elemento decorativo).
Quindi ci si fida di quello che vediamo ed abbiamo la tendenza ad attribuire al filetto delle proprietà che invece sono della sguscia!
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- Lino Santoro -
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Scusa Porthos, prendo la tua citazione a caso, tra più di una, solo come riferimento per due citazioni illustri:Porthos ha scritto: Comunque, molto interessanti i pareri che sono stati espressi.
I filetti sono come la cravatta: non serve a niente, è segno di eleganza e distinzione, e si può perdonare a qualche grande di averla un po' lisa.
Dal Manuale di Luigi Lanaro "La liuteria classica ed il liutaio moderno" :
"I filetti hanno funzioni decorative e meccaniche..........Essi rinforzano inoltre i bordi, costituendo una resistente cintura di protezione per la tavola armonica, che è fatta di legno fragile soggetto a fenditure con le contrazioni e le dilatazioni dipendenti dai cambi di temperatura."
Da "I segreti di Stradivari di Simone Sacconi" (pag. 107):
"Il filetto, oltre ad ornare lo strumento, ha la specifica funzione, specie sul piano armonico, di legare le vene del legno, costituite dagli anni di accrescimento, per impedire possibili aperture o spaccature delle due tavole, facili a verificarsi soprattutto ai margini superiore ed inferiore dello strumento, dove il legno si presenta di testa."
Dice anche che esso non interessa l'acustica!
Sono in grande imbarazzo giacchè su questo elemento mi trovo su una posizione di contrasto al grande Sacconi. Ho un enorme rispetto reverenziale, ma credo che il mio sia solo un tentativo di ragionamento costruttivo su questo tema e quindi debba essere fatto per ragioni di logica scientifica, non una tesi definitiva!
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Mi fa piacere che la mia frase (ironica, nelle mie intenzioni) abbia successo....
In realtà, non potendo parlare per esperienza perchè violini non ne ho mai fatti, io vorrei capire le ragioni, anche solo qualitativamente. E' un'abitudine che purtroppo mi assilla dai miei anni di università (Fisica...).
Rampinus Ottimo Massimo dice che la zona del filetto è acusticamente morta, e che le proprietà acustiche dipendono, da quelle parti, dallo spessore della tavola. Vero. (ed autorevole, non fosse altro che per l'esperienza)
Altri dicono che il filetto è come un collare che fissa il perimetro "attivo" della tavola, con ovvi vantaggi per le spaccature. Vero.
E' stato osservato che i Grandi Italiani non facevano nulla a caso.
Ora io non so se il mio omonimo (mi chiamo Antonio) Stradivari lavorasse in funzione di quello che sarebbe successo ai suoi strumenti dopo trecento anni (o di quello che alcuni fissati come me scrivono sui forum), o se pensava soltanto "Certo che ci vuole il filetto! c'e' anche nei mobili e non ci deve essere nei miei violini?"
Sta di fatto che in assenza di prove sperimentali (voce dello stesso violino prima senza filetto e poi con), ancora non me ne sono fatto una ragione.
In realtà, non potendo parlare per esperienza perchè violini non ne ho mai fatti, io vorrei capire le ragioni, anche solo qualitativamente. E' un'abitudine che purtroppo mi assilla dai miei anni di università (Fisica...).
Rampinus Ottimo Massimo dice che la zona del filetto è acusticamente morta, e che le proprietà acustiche dipendono, da quelle parti, dallo spessore della tavola. Vero. (ed autorevole, non fosse altro che per l'esperienza)
Altri dicono che il filetto è come un collare che fissa il perimetro "attivo" della tavola, con ovvi vantaggi per le spaccature. Vero.
E' stato osservato che i Grandi Italiani non facevano nulla a caso.
Ora io non so se il mio omonimo (mi chiamo Antonio) Stradivari lavorasse in funzione di quello che sarebbe successo ai suoi strumenti dopo trecento anni (o di quello che alcuni fissati come me scrivono sui forum), o se pensava soltanto "Certo che ci vuole il filetto! c'e' anche nei mobili e non ci deve essere nei miei violini?"
Sta di fatto che in assenza di prove sperimentali (voce dello stesso violino prima senza filetto e poi con), ancora non me ne sono fatto una ragione.
Sulle tavole gli spessori sono determinanti! La tavola armonica funziona poi come menbrana vibrante, quindi più è fina più vibra! Occorre tener conto di questo nella fisiologia di un violino riguardo alle tavole. In più la sguscia in prossimità dei bordi aiuta il movimento vibratorio più o meno se più o meno accentuata, perchè ovviamente in quella zona lo spessore risulta poi ulteriormente ridotto!Porthos ha scritto: Rampinus Ottimo Massimo dice che la zona del filetto è acusticamente morta, e che le proprietà acustiche dipendono, da quelle parti, dallo spessore della tavola. Vero. (ed autorevole, non fosse altro che per l'esperienza)
Altri dicono che il filetto è come un collare che fissa il perimetro "attivo" della tavola, con ovvi vantaggi per le spaccature. Vero.
E' stato osservato che i Grandi Italiani non facevano nulla a caso.
Ora io non so se il mio omonimo (mi chiamo Antonio) Stradivari lavorasse in funzione di quello che sarebbe successo ai suoi strumenti dopo trecento anni (o di quello che alcuni fissati come me scrivono sui forum), o se pensava soltanto "Certo che ci vuole il filetto! c'e' anche nei mobili e non ci deve essere nei miei violini?"
Buona parte del funzionamento del violino riguardo all'acustica è tutto qua!
Ma gli antichi ci sono arrivati gradualmente con l'empirismo! Stradivari non lavorava per noi ma per se stesso e per i suoi tempi nel tentativo di migliorare lo strumento sempre di più. Sostanzialmente era un grande sperimentatore!
Solo che dopo di lui, con l'avvendo dell'industrializzazione progressiva, questo meccanismo di continua ricerca empirica si è inceppato! Ed oggi noi siamo a studiare i violini di trecento anni fa, solo perchè sono i migliori mai costruiti.
Stradivari se vivesse oggi, con i mezzi dei tempi moderni, penso che continuerebbe la sperimentazione!
Ma io credo che tutto quello che si trova sul violino classico ha una ragion d'essere, lo ripeto! Non credo possiamo essere leggeri su questo!
Dovremmo forse essere anche noi più empirici.
Ultima modifica di violino7 il domenica 25 febbraio 2007, 21:35, modificato 1 volta in totale.
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La tavola armonica non deve essere il più sottile possibile, aldisotto di un certo spessore la tavole "muore".
La zona della sguscia non è necessariamente più sottile rispetto agli spessori centrali della tavola, dipende dalla scuola a cui ci si ispira. Nel "modo" cremonese, la zona della sguscia ha uno spessore che si aggira intorno ai 3/3.3mm.
Nonostante il filetto, le tavole armoniche con il tempo si spaccano che è un piacere, ovviamente si parla di tempi misurati in molti decenni, quando il legno diventa più fragile e sensibile alle variazioni ambientali. Stradivari stesso non esitava a cambiare le tavole dei suoi violini quando queste recavano spaccature, questo lo sappiamo perchè in qualche violino stradivariano è stata riscontrata la presenza di un'etichetta con su riportata la notizia dell'intervento.
Stradivari sperimentatore: non dimentichiamo che la "svolta" nel lavoro stradivariano è avvenuta negli anni '90 del 1600, ossia quando Stradivari stesso aveva già prodotto un grande numero di strumenti in cui era presente l'influsso dello stile degli Amati. Si tratta di una evoluzione molto lenta.
Non è vero che gli Stradivari sono i migliori strumenti mai costruiti: senza far torto al grande cremonese, possiamo affermare con tranquillità che gli Amati, i Guarneri e tutti gli altri strumenti cremonesi, bresciani e veneziani, senza trascurare gli Stainer, non furono da meno. Sarebbe come dire, nell'ambito della pittura rinascimentale, che Botticelli sia stato "superiore" al Bronzino. Ognuno di loro, come nella scuola liutaria classica, ha espresso un contributo originale di enorme importanza.
Bronzino, Allegoria del Trionfo di Venere:


La zona della sguscia non è necessariamente più sottile rispetto agli spessori centrali della tavola, dipende dalla scuola a cui ci si ispira. Nel "modo" cremonese, la zona della sguscia ha uno spessore che si aggira intorno ai 3/3.3mm.
Nonostante il filetto, le tavole armoniche con il tempo si spaccano che è un piacere, ovviamente si parla di tempi misurati in molti decenni, quando il legno diventa più fragile e sensibile alle variazioni ambientali. Stradivari stesso non esitava a cambiare le tavole dei suoi violini quando queste recavano spaccature, questo lo sappiamo perchè in qualche violino stradivariano è stata riscontrata la presenza di un'etichetta con su riportata la notizia dell'intervento.
Stradivari sperimentatore: non dimentichiamo che la "svolta" nel lavoro stradivariano è avvenuta negli anni '90 del 1600, ossia quando Stradivari stesso aveva già prodotto un grande numero di strumenti in cui era presente l'influsso dello stile degli Amati. Si tratta di una evoluzione molto lenta.
Non è vero che gli Stradivari sono i migliori strumenti mai costruiti: senza far torto al grande cremonese, possiamo affermare con tranquillità che gli Amati, i Guarneri e tutti gli altri strumenti cremonesi, bresciani e veneziani, senza trascurare gli Stainer, non furono da meno. Sarebbe come dire, nell'ambito della pittura rinascimentale, che Botticelli sia stato "superiore" al Bronzino. Ognuno di loro, come nella scuola liutaria classica, ha espresso un contributo originale di enorme importanza.
Bronzino, Allegoria del Trionfo di Venere:


andante con fuoco
Bello! Se non sbaglio l'ho visto a Londra. E' un quadro enigmatico, introspettivo.
Si, parlavo di Stradivari, ma volevo indirettamente riferirmi agli antichi cremonesi, all'evoluzione che ha culminato con la sua opera.
Io logicamente ragiono basandomi sulle mie conoscenze, che sono in continua evoluzione, per questo vorrei leggere in risposta più interventi possibile, anche per migliorare la mia formazione.
Ovviamente più qualificati sono meglio è.
Chi meglio di te può assolvere a questo compito? Infatti hai ampliato l'angolo di prospettiva dando una visione più rispondente alla realtà di quel tempo.
Io sono onorato di averti come interlocutore, però il mio concetto di "forum" è un po' più a largo raggio e mi piacerebbe ascoltare più gente possibile!
Poi i tuoi interventi sono sempre ricchi di informazioni concrete, sempre interessanti. Ad esempio non sapevo la faccenda delle tavole che alcune volte vanno cambiate. Io ho sempre pensato, almeno riguardo ai violini antichi, che le tavole vanno sempre restaurate e mai sostituite, perchè la tavola per lo strumento è tutto, sostituirla è come cambiargli i connotati, non è più lo stesso! Qual è la tua opinione su questa mia credenza?
Mi interessa sapere anche il tuo giudizio riguardo alle teorie da me espresse finora. Giusto per sapere se ho suscitato interesse oppure se ho detto delle "corbellerie", per avere il polso della situazione!
Capisci bene che se nessuno mi dice niente, mi vengono dei dubbi!!!
Magari stanno tutti là ad aspettare che io riprenda a scrivere!
Ma io ho bisogno di sentire le voci!!!!!!!!
Si, parlavo di Stradivari, ma volevo indirettamente riferirmi agli antichi cremonesi, all'evoluzione che ha culminato con la sua opera.
Io logicamente ragiono basandomi sulle mie conoscenze, che sono in continua evoluzione, per questo vorrei leggere in risposta più interventi possibile, anche per migliorare la mia formazione.
Ovviamente più qualificati sono meglio è.
Chi meglio di te può assolvere a questo compito? Infatti hai ampliato l'angolo di prospettiva dando una visione più rispondente alla realtà di quel tempo.
Io sono onorato di averti come interlocutore, però il mio concetto di "forum" è un po' più a largo raggio e mi piacerebbe ascoltare più gente possibile!
Poi i tuoi interventi sono sempre ricchi di informazioni concrete, sempre interessanti. Ad esempio non sapevo la faccenda delle tavole che alcune volte vanno cambiate. Io ho sempre pensato, almeno riguardo ai violini antichi, che le tavole vanno sempre restaurate e mai sostituite, perchè la tavola per lo strumento è tutto, sostituirla è come cambiargli i connotati, non è più lo stesso! Qual è la tua opinione su questa mia credenza?
Mi interessa sapere anche il tuo giudizio riguardo alle teorie da me espresse finora. Giusto per sapere se ho suscitato interesse oppure se ho detto delle "corbellerie", per avere il polso della situazione!
Capisci bene che se nessuno mi dice niente, mi vengono dei dubbi!!!

Magari stanno tutti là ad aspettare che io riprenda a scrivere!

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- Lino Santoro -
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Riguardo alla sostituzione delle tavole, ho ragione di credere che questa sia stata una pratica normale fino a tutto il '700. Molti strumenti classici non hanno più la tavola originale, basta anche leggere il manoscritto liutario del liutaio bolognese Marchi o gli scritti del conte Cozio per rendersene conto.. Successivamente, con il crescere del valore degli strumenti, si sono dovute necessariamente raffinare le tecniche di restauro al fine di conservare gli strumenti stessi e il loro valore.
Tu dici: "chi meglio di te può assolvere a questo compito?"
Questo sito rappresenta un angolo di confronto e di discussione che ho voluto creare al fine di far conoscere meglio la liuteria e la sua storia. Va da sè che le opinioni e le conoscenze sulla liuteria aldifuori di questo sito variano moltissimo e sarebbe auspicabile che l'appassionato di liuteria possa spaziare ove ritenga più opportuno.
Tu dici anche che la storia della liuteria ha avuto il suo culmine con l'opera di Stradivari: anche questo, fortunatamente, corrisponde solo parzialmente al vero. E' vero che Stradivari è stato un genio, ma nessuno oggi considererebbe la sua opera superiore a quella degli Amati o dei Guarneri. Ma anche dei vari Montagnana, Santo Serafino ecc ecc.
Inoltre la storia della liuteria non è certo finita con Stradivari, perchè oltre a Guarneri del Gesù, sono esistiti i vari Bergonzi, Ceruti, Storioni, Guadagnini e via dicendo.
Questo è un errore molto comune che alcuni commercianti inglesi e francesi hanno avuto interesse a generare fin dal 1800, perchè era loro preciso interesse che la storia della liuteria italiana finisse per un certo periodo con Stradivari prima e con Guarneri del Gesù poi.
Nel libro degli Hill dedicato a Stradivari si parla del lavoro di Ceruti o Storioni, come "non così preciso rispetto a quello di Stradivari", come dire che la storia della pittura rinascimentale si sia fermata con la Gioconda di Leonardo e che il Ghirlandaio o Rosso Fiorentino, non siano stati così geniali. Questo significa far torto alla nostra storia, oltre che alla nostra intelligenza. Se prendiamo un violino di Storioni e osserviamo che egli usò la stessa vernice dei grandi cremonesi, stiamo ancora lì a dire che il suo lavoro non era poi così perfetto? senza contare poi che il lavoro della stragrande maggioranza dei cremonesi, Stradivari incluso, era spesso tutt'altro che perfetto.
Insomma, io credo che la storia della nostra liuteria vada riletta ed intesa come un continuum e che certe cesure siano state create ad arte solo per un certo interesse di tipo economico.
Tu dici: "chi meglio di te può assolvere a questo compito?"
Questo sito rappresenta un angolo di confronto e di discussione che ho voluto creare al fine di far conoscere meglio la liuteria e la sua storia. Va da sè che le opinioni e le conoscenze sulla liuteria aldifuori di questo sito variano moltissimo e sarebbe auspicabile che l'appassionato di liuteria possa spaziare ove ritenga più opportuno.
Tu dici anche che la storia della liuteria ha avuto il suo culmine con l'opera di Stradivari: anche questo, fortunatamente, corrisponde solo parzialmente al vero. E' vero che Stradivari è stato un genio, ma nessuno oggi considererebbe la sua opera superiore a quella degli Amati o dei Guarneri. Ma anche dei vari Montagnana, Santo Serafino ecc ecc.
Inoltre la storia della liuteria non è certo finita con Stradivari, perchè oltre a Guarneri del Gesù, sono esistiti i vari Bergonzi, Ceruti, Storioni, Guadagnini e via dicendo.
Questo è un errore molto comune che alcuni commercianti inglesi e francesi hanno avuto interesse a generare fin dal 1800, perchè era loro preciso interesse che la storia della liuteria italiana finisse per un certo periodo con Stradivari prima e con Guarneri del Gesù poi.
Nel libro degli Hill dedicato a Stradivari si parla del lavoro di Ceruti o Storioni, come "non così preciso rispetto a quello di Stradivari", come dire che la storia della pittura rinascimentale si sia fermata con la Gioconda di Leonardo e che il Ghirlandaio o Rosso Fiorentino, non siano stati così geniali. Questo significa far torto alla nostra storia, oltre che alla nostra intelligenza. Se prendiamo un violino di Storioni e osserviamo che egli usò la stessa vernice dei grandi cremonesi, stiamo ancora lì a dire che il suo lavoro non era poi così perfetto? senza contare poi che il lavoro della stragrande maggioranza dei cremonesi, Stradivari incluso, era spesso tutt'altro che perfetto.
Insomma, io credo che la storia della nostra liuteria vada riletta ed intesa come un continuum e che certe cesure siano state create ad arte solo per un certo interesse di tipo economico.
andante con fuoco
Claudio, sono daccordo! Solo che prima facevo un discorso un poco più mirato e non intendevo assolutamente togliere nulla a coloro che in ogni tempo si cono guadagnati dei meriti!claudio ha scritto: Tu dici: "chi meglio di te può assolvere a questo compito?"
Questo sito rappresenta un angolo di confronto e di discussione che ho voluto creare al fine di far conoscere meglio la liuteria e la sua storia. Va da sè che le opinioni e le conoscenze sulla liuteria aldifuori di questo sito variano moltissimo e sarebbe auspicabile che l'appassionato di liuteria possa spaziare ove ritenga più opportuno.
Tu dici anche che la storia della liuteria ha avuto il suo culmine con l'opera di Stradivari: anche questo, fortunatamente, corrisponde solo parzialmente al vero.
Insomma, io credo che la storia della nostra liuteria vada riletta ed intesa come un continuum e che certe cesure siano state create ad arte solo per un certo interesse di tipo economico.
Tanto è vero che, tra l'altro a me piacciono (anche) i "Veneziani", in particolare Santo Serafino e Matteo Gofriller, per i quali mi sono riservato di operare un piccolo intervento in un altro topic (sicuramente stai pensando che scrivo troppo!!), ma a tempo debito!
Questo per dire che la cosa migliore per divulgare la verità ed i valori delle cose è parlarne, ed un forum è uno strumento ideale!
Ma stiamo facendo lo stesso discorso, mi sembra!
I mercanti in ogni tempo (compreso quello attuale) hanno sempre stravolto la verità secondo i loro tornaconti.
Lo strumento più potente per ristabilire "la Verità" è "la parola".
(vedi il mio autografo, per me è un ideale mezzo di miglioramento tendenziale, una via sicuramente affidabile)
Ultima modifica di violino7 il domenica 25 febbraio 2007, 23:36, modificato 2 volte in totale.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
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Qui rischiamo di entrare in un ambito troppo filosofico e la filosofia è una materia dalle mille sfaccettature.claudio ha scritto:Ricercare la Verità è cosa piuttosto ardua, diciamo che per gli argomenti che trattiamo è più che sufficiente cercare di attenersi ai fatti.
Io ti dico solo che per me la "Verità" è una sola ed è "nuda". Non ci sono alternative.
Poi ognuno faccia quello che vuole! Certo il miraggio, quella luce laggiù lontanissima, è accattivante, ma la strada per arrivarci tortuosa e lunga!
(se ci penso bene, però, anche questo potrebbe essere considerato come un messaggio filosofico)
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Alfredo ha scritto:Certe volte sulla strada della vita l'uomo inciampa sulla verità.....
La maggior parte delle volte si rialza e prosegue il suo cammino
Ma di che state parlando? Le stagioni non sono più quelle di una volta!
Ultima modifica di violino7 il lunedì 26 febbraio 2007, 22:30, modificato 2 volte in totale.
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