La voce del Violino

Dedicato a chi suona gli strumenti ad arco.
govi
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Messaggio da govi »

Mi trovo in accordo con quanto scritto da Livron. Il violino e’ uno strumento che respira e per questo ci spinge a seguirlo, modulando il nostro cuore. Piu’ volte mi sono accorta di come il mio respiro e il mio battito cardiaco varino in funzione di quelli del violino che sto ascoltando. E’ anche vero pero’ che questa caratteristica si puo’ ritrovare negli altri strumenti ad arco, ma nessuno di loro ha su di me questo effetto. La voce del violino e’ come un canto di Sirene e come tale ci incanta e ci spinge a seguirlo. Siamo tutti come Ulisse, possiamo incatenare il nostro corpo, ma il nostro cuore e’ costretto a seguire il canto del violino.
Sono daccordo con te, gewa :D, quello che hai scritto è esattamente quello che provo quando suono. :viol:
"con la musica esprimo i miei sentimenti"
Betta
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Re: la voce del violino

Messaggio da Betta »

[quote="jordancollege"]
Ecco questa è per me la voce del mio violino: qualcosa che mi scorre nelle vene.

Questa frase racchiude in se tutto il mio pensiero. Il violino ha un'anima e un corpo. Piange quando piango, sorride quando sorrido. è amore e passione, ma anche lacrime e sudore. Il violino è eccellenza e sublimazione. Vibra con il mio corpo tanto che non riesco a distinguere dove finisca il legno e inizi la pelle...perchè è la mia seconda pelle, è quell'amore che a 17 anni forse sono troppo giovane per conoscere...Non so come nè quando me ne sia innamorata, ma ormai lo suono da sette anni e non potrei farne a meno. C'è voluto un secondo per innamorarmene, ma ci vorrà un'intera vita per scoprirlo del tutto... Probabilmente sentendo suonare lo stesso pezzo da differenti violinisti, riusciremmo a stento a capire che è il medesimo. (basti pensare al vibrato,nessun violinista vibra come un altro.) Il violino incarna tutte le caratteristiche della musica ed è proprio per questo che non possiamo farne a meno.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Le risposte che sono state date sono molto varie ed articolate, non posso che ringraziare coloro che si sono sentiti di esprimere il loro pensiero.
Sull'onda di ciò che è stato scritto mi sorge spontanea un'altra domanda:

Perchè il violino è lo strumento della passione?

Tanto per stimolare qualche riflessione in più, è ben risaputo che il violino è considerato lo strumento del diavolo, e si sa anche che il diavolo rappresenta per eccellenza le nostre passioni. Basta pensare a Paganini e al rifiuto di volerlo seppellire in terra consacrata, dopo la sua morte. Oppure a molte storie di fantasmi non proprio benevoli che suonano il violino. Ma anche il violinista tzigano che suona musiche struggenti al tavolo degli innamorati al ristorante.
Ebbene, perchè proprio il violino e non l'arpa o la tromba?
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claudio
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Messaggio da claudio »

up!
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livron
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Messaggio da livron »

A mio avviso in alcune risposte si è aggirata la domanda la quale non recitava "cosa rappresenta per te il violino?". Credo, ma è possibile che mi sbagli, che Claudio volesse indagare le ragioni che ci ritengo a considerare la voce del violino più suadente di quella degli altri strumenti, insomma cosa rende al nostro animo questo strumento maggiormente gradito rispetto ad altri.

Sintetizzando quello che ho già espresso, la ragione di un simile sentire sta nella simbiosi dello voce dello strumento con quella umana, nelle sue capacità di modulare melodie come se fossero lamenti o grida di gioia.
La medesima ragione lo rende lo strumento della passione, un violino può cantare come fa un amante innamorato, urlare di disperazione per la fine di un amore, struggersi d'amore come un essere umano.
Uma meravigliosa estensione della voce umana, espressione del sentire dell'uomo, questo è il violino.

"Quattro povere corde - sembra una celia - per tutte le meraviglie del suono!
Anche l'uomo ha un solo cuore, e pure gli basta per tutto."

Grillparzer (scrittore e drammaturgo austriaco)
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claudio
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Messaggio da claudio »

tendendo ulteriormente la corda, è il caso di dirlo, quello che tu affermi per il violino potrebbe essere valido per altri strumenti musicali. Perchè il violino è diabolico e il pianoforte no? Forse bisogna indagare ulteriormente nella natura del suono del violino.
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Claudio, e tutti gli altri:
per me la risposta sta sotto gli occhi di tutti, esattamente nel titolo del forum. Tutti (anche i non liutai) diciamo che una chitarra ha un bel timbro, che una tromba è squillante, che un sax è rauco, etc, ma solo per il violino parliamo di "voce".

Il violino attira perchè è come la voce umana. Può vibrare, essere delicata o decisa, suadente o imperiosa, e così via.

Naturalmente queste analogie possono essere fatte con molti strumenti (forse più di altri il sax) ma in nessun caso come il violino l'analogia può spaziare su tutti i registri, dal grave all'acuto, e su tutte le dinamiche, in modo (passatemi il termine) metasessuale (chi da un nome al suo violino lo da al maschile o al femminile?)

Senza rovinare la poesia, dirò che la cosa ha precisi riscontri fisici; c'è una risonanza sui 3000 Hz che cade esattamente sulla cosiddetta singers' formant, e diversi altri riscontri psicoacustici, incluso il vibrato.

Non so quanto ne fossero coscienti autori ed interpreti, ma se siamo qui a parlarne, gli effetti sono evidenti.
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claudio
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Messaggio da claudio »

pregasi spiegare meglio "singers' formant", non riesco a capire se è inglese o latino. :lol:
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Messaggio da gewa89 »

Il violino poggia sulla gola, il suo suono sembra provenire dal nostro corpo, dalle nostre cavita’. Il violino poggia sul cuore e le sue vibrazioni penetrano nel nostro animo.
Il suono del violino e’ una vibrazione causata da uno sfregamento, nulla piu’ di questo ricorda un rapporto sessuale. Il violino e’ dita che premono, che accarezzano con una sensualita’ fatta di piccoli gesti. Nella nostra cultura il diavolo e’ passione e lussuria. Il violino raggiunge suoni che sembrano irreali, urla infernali di dannati. Il violino e’ dolcezza e suoni lunghi di respiri che si abbandonano mollemente alle passioni.
Il violino e’ velocita’, una velocita’ disperata e dannata che muove le nostre emozioni nascenti e morenti.
Il violino ha un suono profondo e lamentoso che accompagna la morte.
nonnomax
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Messaggio da nonnomax »

Non ho una risposta precisa, ma so per cherto che quando ho provato a suonare una melodia struggente con il basso tuba, l'effetto non era lo stesso.

(P.s.
E poi non era tanto facile girare per i tavoli con il basso tuba a tracolla)
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livron
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Messaggio da livron »

Porthos ha scritto:Claudio, e tutti gli altri:
per me la risposta sta sotto gli occhi di tutti, esattamente nel titolo del forum. Tutti (anche i non liutai) diciamo che una chitarra ha un bel timbro, che una tromba è squillante, che un sax è rauco, etc, ma solo per il violino parliamo di "voce".

Il violino attira perchè è come la voce umana. Può vibrare, essere delicata o decisa, suadente o imperiosa, e così via.

Naturalmente queste analogie possono essere fatte con molti strumenti (forse più di altri il sax) ma in nessun caso come il violino l'analogia può spaziare su tutti i registri, dal grave all'acuto, e su tutte le dinamiche, in modo (passatemi il termine) metasessuale (chi da un nome al suo violino lo da al maschile o al femminile?)

Senza rovinare la poesia, dirò che la cosa ha precisi riscontri fisici; c'è una risonanza sui 3000 Hz che cade esattamente sulla cosiddetta singers' formant, e diversi altri riscontri psicoacustici, incluso il vibrato.

Non so quanto ne fossero coscienti autori ed interpreti, ma se siamo qui a parlarne, gli effetti sono evidenti.
E' ciò che intendevo anch'io

Riguardo al violino come strumento del diavolo, dal canto mio ricordo il noto episodio del sogno di Tartini, ma sinceramente non saprei dire quando nacque l'associazione al demonio dello strumento.
Di certo il compiere arditezze sul violino con la mano sinistra, la mano del diavolo, potrebbe essere stato uno dei fattori che portò ad ascrivere certi virtuosismi come opere diaboliche.
Riguardo a Paganini e al presunto patto satanico del virtuoso genovese, le spiegazioni sono molteplici: innanzitutto almeno a partire da Tartini lo strumento era già associato al diavolo, e noto poi che Paganini non avesse un gran bel rapporto con le istituzioni ecclesiastiche. Alcune stranezze del virtuoso inoltre non fecero che alimentare le dicerie: si racconta infatti che amasse aggirarsi nei cimiteri per tenere concerti per i defunti.
Vi è poi da considerare il "fenomeno" Paganini, primo esempio di artista moderno che faceva andare in visibilio tutti i teatri d'Europa e che non era estraneo neppure dall'esercitare un certo fascino sulle signore. Anche questa sorta di attrazione magnetica non faceva che accreditare l'associazione con il diavolo. Infine l'aspetto di Paganini non era certo dei più solari: in una nota lettera, la contessa De La Motte Langhon ci ha lasciato un ritratto singolare dell'artista, descritto come una figura spettrale e lugubre. Nella stessa lettera la contessa confessa che dopo aver visto entrare sul palco quell'uomo il suo sguardo si diresse a guardargli subito i piedi per controllare che non fossero biforcuti.

Qualcuno sa quando si inizia ad associare il violino al demonio?
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Paganini a Camillo Sivori
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Messaggio da Porthos »

claudio ha scritto:pregasi spiegare meglio "singers' formant", non riesco a capire se è inglese o latino. :lol:
Nella voce lirica (ma anche in molte occasioni della fonazione normale, ad esempio quando tentiamo di farci sentire e c'è molto rumore di fondo) c'è un particolare modo di configurare la camera di risonanza (non so i termini medici) in modo da esaltare gli armonici intorno ai 3000 Hz, che sono quelle per cui l'orecchio umano ha maggiore sensibilità discriminante (quelle che sentiamo più 'forti' invece sono intorno ai 1000 Hz, come il pianto di un neonato).

Questo picco di emissione intorno ai 3000 Hz, quando è presente, è perfettamente riconoscibile negli spettri della voce umana insieme alle altre 'formanti' (che per esempio distinguono una 'a' da una 'e' emesse sulla stessa nota) ed è detta 'del cantante'.

Quindi era inglese 8O
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Messaggio da Giva »

nonnomax ha scritto:(P.s. E poi non era tanto facile girare per i tavoli con il basso tuba a tracolla)
ma almeno saresti originale.. :D

il violino per me è una cosa personale.
scusate ma non so come meglio esprimere il concetto..

claudio, ma paganini è seppellito a parma.. e è in terra consacrata..
ce l'hanno messo dopo? :?
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Messaggio da livron »

Giva ha scritto: claudio, ma paganini è seppellito a parma.. e è in terra consacrata..
ce l'hanno messo dopo? :?
Ben 13 anni dopo, morì il 27 maggio del 1840 e fra veti delle autorità ecclesiastiche, suppliche rifiutate dal pontefice, si ebbe l'autorizzazione a seppellirlo solo nel 1845, ma su terreno della villa di Gajone di proprietà della famiglia Paganini. Si dovettero quindi attendere altri anni affinché su questo stesso terreno si edificasse un cimitero, quindi il povero Paganini fu seppellito solamente nel 1853. In tutto questo tempo il cadavere venne imbalsamato.

Venne poi traslato nell'attuale cimitero nel 1876.

Nemo propheta in patria
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Messaggio da gewa89 »

Forse la risposta alla domanda puo' essere cercata nelle fiabe...soprattutto dell'est Europa dove il violino e' strumento popolare.

 
L'Histoire du soldat:
opera da camera composta da Igor Stravinskij nel 1918, durante il suo esilio in Svizzera. La vicenda si basa su alcune fiabe popolari russe tratte dalla collezione di Afanas'ev, ma il testo francese è di Charles-Ferdinand Ramuz.



La trama
Un soldato se ne sta tornando a casa in licenza, incontra il diavolo (nei panni di un vecchio signore) mentre sta suonando il proprio violino sulla riva di un ruscello e viene convinto a barattarlo con un libro magico in grado di predire il futuro e di procurare denaro e potere. Il soldato dovrà restare con il diavolo tre giorni per insegnargli a suonare il violino. In realtà, senza accorgersene, il soldato non rimane con il diavolo tre giorni, bensì tre anni, e una volta ritornato al proprio villaggio la madre non lo riconosce e la fidanzata si era già sposata. Gli ricompare il diavolo (ora nelle vesti di un ricco mercante), che lo incita ad usare il libro magico, dal quale otterrà ricchezza e potere, ma non la felicità. Per questo il soldato rimpiange il proprio piccolo e vecchio violino. Ancora una volta riappare il diavolo (vestito da vecchia mezzana) con il violino, ma il soldato si rende conto che non è più in grado di saperlo suonare, si infuria e distrugge il libro, rompendo l’incantesimo. Il soldato si rimette in cammino e giunge in un regno in cui il re ha promesso in sposa la propria figlia a chi riuscirà a guarirla da una misteriosa malattia. Guarda caso, anche il diavolo si trova in questa città, come elegante violinista. Il soldato lo sfida a carte lo fa ubriacare e riesce così a recuperare il suo violino. Con esso si reca al capezzale della principessa, suona tre danze che ridanno vita alla malata e la fanno danzare. Ricompare il diavolo, questa volta proprio nelle sue peculiari vesti, ma il soldato lo costringe a ballare al suono del violino, fino a che cade esausto. Il soldato e la principessa si sposano, ma sulla loro felicità grava la maledizione del diavolo, che si attuerà nel caso abbandonino il loro regno. Quando la nostalgia e il desiderio della principessa di conoscere la madre e il villaggio natio del suo sposo li condurranno oltre i confini del regno, infatti, per l’ultima e definitiva volta ricompare il diavolo, che al suono delle percussioni trascina con sé il soldato.
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