uno sguardo dentro

Dedicato a chi suona gli strumenti ad arco.
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aldeo
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Messaggio da aldeo »

Lore75 ha scritto:
"Però, nulla toglie al fatto che, come detto più volte e sostenuto da tutti noi, iniziare e perseverare nello studio di uno strumento non può che giovare alla nostra vita. Sicuramente!"

Lore, come si dice dalle nostre parti: "su codesto non ci piove!!" :D
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jordancollege
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Re: uno sguardo dentro

Messaggio da jordancollege »

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Codice: Seleziona tutto

<t>[Gli studi sulla plasticita' neuronale sono appena agli inizi e molte domande restano in attesa di soluzione, qui sono stati riportati esperimenti osservativi. <br/>
Il cervello e' plastico e io auguro a tutti buona plasticita'.<br/>
<br/>
<br/>
Raccolgo l'invito e mi permetto di dire che tutti i vs posts sono molto interessanti per una osservazione,  ma non sono scientifici. <br/>
Gewa ha dato delle informazioni che si basano su studi effettuati a campione. Cosa che avviene sempre ed è anzi fondamentale per definire una ricerca “studio
aldeo
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Messaggio da aldeo »

Scusa Jordancollege, ma con tutto il rispetto per la scioenza e gli scenziati ( che fanno un lavoro improbo e non sempre apprezzato ), ma sui giudizi della scienza (giusto o sbagliato) la mia lunga esperienza mi dice di accettarli sempre con ampie riserve. Ricordo che qualceh decennio fa la "scienza" diceva che bisognava mangiare molta carne ( e per questo ho mandato tante volte a farsi benedire il mio medico che non voleva accettare il fatto che a me la carne non piaceva un gran chè), poi la stessa scienza ha scoperto che mangiare troppa carne fa male. E' solo un piccolo esempio delle contraddizioni che spesso la scienza ha con se stessa. Quanto all'apprendimento ed alla elasticità delle mani, scusami, ma rimango della mia opinione supportata dal fatto - banalissimo - che le olimpioniche di ginnastica sono tutte bambine o giù di lì. Non sarà scientifico, ma mi ricrederò quando vedrò sul podio una ginnasta cinquantenne!! :lol: :lol:
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

A me sto topic piace ma mi da qualche brivido.

Che la tecnica si impari più facilmente da piccoli mi pare scontato: capacità di imitazione, memoria, disponibilità... e se uno è in possesso di un linguaggio (quello ordinario o quello musicale), quando ha qualcosa da esprimere lo fa con poca difficoltà, gli viene "naturale".

E sono molto interessanti le considerazioni in campo neuroscientifico, spiegarsi il perchè e il percome delle cose è sempre una storia entusiasmante (a proposito, la statistica permette di definire con precisione l'attendibilità di un campione). Ma (e qui viene il brivido) se ci fosse in quegli scienziati la pretesa di descrivere l'arte in termini di masse cerebrali, o di reti neuronali e sinapsi coivolte, sarebbe molto pericoloso (per l'arte, intendo; gli artisti dovrebbero essere "compatibili")

Ma, come i calabroni di Sikorsky, gli artisti non lo sanno e suonano lo stesso
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edo
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Re: uno sguardo dentro

Messaggio da edo »

jordancollege ha scritto:e soprattutto la sua concentrazione. Sulla difficoltà della concentrazione apriremo un capitolo a parte.
Questo mi interesserebbe particolarmente!

E grazie a Gewa (e a tutti quelli che hanno contribuito) che ha aperto un dibattito così interessante.

Ciao

edo
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

Porthos ha scritto: Ma (e qui viene il brivido) se ci fosse in quegli scienziati la pretesa di descrivere l'arte in termini di masse cerebrali, o di reti neuronali e sinapsi coivolte, sarebbe molto pericoloso (per l'arte, intendo; gli artisti dovrebbero essere "compatibili")
No Porthos, nessuno vuole spiegare l'Arte in termini di mera biologia...non ti proccupare. Una delle branche delle nueroscienze si pone l'obbiettivo di capire qualcosa su come funziona il nostro cervello a livello cognitivo. Di solito questo viene fatto studiando situazioni patologiche. Ad esempio chi si interessa alla percezione dello spazio alle volte studia pazienti affetti da neglect ( http://en.wikipedia.org/wiki/Hemispatial_neglect ), patologia che si ha dopo un danno alla corteccia cerebrale (di solito qualcosa come un ictus) e che crea problemi nella percezione dello spazio osservato nel lato opposto a dove avviene il danno. Lo studio sui musicisti, riportato nel post iniziale, ha lo scopo di mettere qualche piccolo tassello in piu', soprattutto sulle capacita' plastiche del nostro cervello in diverse eta' di sviluppo, ma niente di piu'.
Vorrei suggerire a tutti di guardare con maggiore semplicita' ai dati che il metodo scientifico espone , tenendo sempre ben presente che non ci sono risposte definitive, che tutto e' talmente complesso che si puo' solo dire un sembra.
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Su questo non c'è dubbio. Lo scienziato è sempre molto umile nelle sue affermazioni, molto più di quelli che cominciano la frase dicendo "è stato dimostrato scientificamente..."

E io che pensavo che le pieghe della corteccia cerebrale fossero casuali!
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

Porthos ha scritto:Su questo non c'è dubbio. Lo scienziato è sempre molto umile nelle sue affermazioni, molto più di quelli che cominciano la frase dicendo "è stato dimostrato scientificamente..."

:lol: Si puo' anche iniziare la frase con "e' stato dimostrato scientificamente...", basta solo assicurarsi che l'interlocutore conosca il metodo scientifico (con i suoi pregi e difetti), se no si deve spiegare.
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Qualche mese fa ho fatto una lunga chiaccherata con una Dottoressa che doveva tenere una conferenza proprio su questo argomento e più precisamente sul fatto che, secondo degli studi recenti, i casi di demenza senile nei musicisti professionisti sono ridotti in modo spiccato rispetto alla media.
Sembra che il suonare da bambini provochi dei cambiamenti a livello celebrale che in età avanzata aiutano contro questa malattia.

Secondo me iniziare più o meno tardi a suonare è uguale ad imparare una lingua da bambini, oppure studiarla dopo i 10 anni.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Alfredo ha scritto: Secondo me iniziare più o meno tardi a suonare è uguale ad imparare una lingua da bambini, oppure studiarla dopo i 10 anni.
Bisogna far capire agli ignari politici che la musica è parte FONDAMENTALE nell'educazione di un individuo. Ancora oggi si assiste ad una separazione nel mondo culturale tra la musica e tutte le altre discipline e questo ha contribuito a far sì che in Italia, patria di tanti musicisti e costruttori di strumenti, la musica risulti una Cenerentola circondata da matrigne. Ma non è sempre stato così, fino all'epoca di Mussolini la musica era parte integrante dell'educazione, dal dopoguerra in poi i musicisti e tutto il mondo che ruota attorno alla musica è stato isolato. Bisogna far capire che la musica è importante nello sviluppo di una persona, altrettanto come imparare la matematica e la letteratura.
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Messaggio da gewa89 »

Ciao Alfredo e ben tornato! Puoi dirmi il nome della ricercatrice cosi' che possa cercare i suoi lavori? Grazie

Gewa


P.S. Oltre tutto pare che lo studio della musica aiuti molto a potenziare le capacita' matematiche...
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Hai ragione, inoltre sono convinto che suonare uno strumento formi il carattere di un bambino nel senso del rapporto con le cose e della non violenza.
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Messaggio da rossano58 »

claudio ha scritto:Ma non è sempre stato così, fino all'epoca di Mussolini la musica era parte integrante dell'educazione, dal dopoguerra in poi i musicisti e tutto il mondo che ruota attorno alla musica è stato isolato.
Mi viene da notare che è sempre esistita una differenza sia di pubblico che di compositori fra musica colta e musica popolare, ma proprio nel dopoguerra questa differenza è esplosa:
I compositori di musica popolare sono aumentati di numero e gli ascoltatori ascoltano molto di più anche grazie alla maggiore capacità di diffusione della musica.
I compositori di musica colta hanno imboccato una strada ai fatti perdente.

Con un ritardo di 15-20 anni la classe politica ha aumentato le spese a favore della musica popolare e chiuso tutte le orchestre RAI tranne Torino.

Ci sarà un nesso?

Un saluto a tutti Rossano
Ma tu... da quanto suoni?
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claudio
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Messaggio da claudio »

rossano58 ha scritto: Con un ritardo di 15-20 anni la classe politica ha aumentato le spese a favore della musica popolare e chiuso tutte le orchestre RAI tranne Torino.

Ci sarà un nesso?

Un saluto a tutti Rossano
Mi si perdoni questo OT, volendo si può aprire una discussione apposita.
Il nesso c'è e credo che si possa spiegare nel modo seguente: il politico tipico italiano è di solito un ignorante che viene messo al servizio dei cittadini. Ma non è colpa del politico medesimo, perchè a sua volta egli è stato educato da ignoranti. Finchè nell'educazione dei regnanti di tutta Europa era compresa l'educazione musicale, il mondo musicale ha vissuto momenti di grande splendore e la musica era praticamente a portata di tutti. Non che si vivesse un Eldorado musicale, ma le differenze con il mondo attuale sono fortissime. Se un governo è composto da persone che non hanno vissuto l'educazione musicale sulla propria pelle, sarà ben difficile che la musica acquisisca una importanza tale da poter essere vissuta finanche negli strati più bassi della popolazione. Il politico attuale in genere bada a fare bella figura e con la musica "non colta", e quindi di facile accesso, il politico può facilmente metterla al proprio servizio. Ma questa è ben lontana dall'avere una sensibilità musicale.
Perfino la Chiesa che di tutte le Arti è stata una grande madrina, sembra avere perso ogni interesse per la musica.
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Messaggio da aldeo »

Scusate la mia mangiapreteria, ma non é un peccato che si sia mandato al macero un patrimonio musicale (e non solo musicale) quale quello della musica sacra dal medioevo alla metà del novecento?? per sostituirla con cosa?? con certi valzerini ..... beh, lasciamo perdere. :dho: :dho: :dho: :dho: :dho:
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