Vedi, questo vuol sempre dire sempre fare il musicista... anche "Barbamarco", che è diplomato (e piuttosto bene) in violoncello, è un bravo pianista e si sta diplomando in composizione, per vivere fa il liutaio e si sente comunque di non aver abbandonato il suo campo.mamibire ha scritto:ankio ho l'opzione C: suonare qualcos'altro o fare il compositore.....
Una caratteristica dell'opzione C è che non hai la facoltà, di solito, di scegliere cosa sarai tenuto a fare: io ti auguro, vivissimamente, di poter coltivare e coronare infine il tuo sogno, ma la cosa più importante è che TU LO FACCIA INNANZITUTTO PER TE STESSO. Io, qualunque cosa faccia, non mi sento una fallita perchè so di avere un titolo di studio, di essermelo guadagnato con impegno, di avere una cultura al riguardo e di essermela approfondita nel corso di anni, di aver concluso cose valide ed apprezzate sul piano musicale (concerti, lezioni, incisioni, articoli monografici pubblicati su stampa nazionale ecc. Qualcosina rappresenta, no?) e so - cosa ancora più importante - di avere la stima di chi mi circonda per aver fatto e per fare tuttora la mia musica con professionalità ed impegno senza "sgambettare" i colleghi e senza scorrettezze professionali.
Questo mi basta: la musica resta sempre un valore enorme per chi ce l'ha e la può donare agli altri, e non sarà facendo il medico, il panettiere o il falegname che questo tuo valore verrà meno.
L'importante è non permettere agli altri di giudicarci dei "perdenti" se la vita per qualcunque ragione (salute, famiglia ecc. ecc.) ci obbliga a fare una deviazione dal percorso principale...