edo ha scritto:
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Incrociamo le dita preventivamente, ma metti caso che la riparazione del manico non tenga, per toglierlo di nuovo si dovrà scollare la tavola.
E poi in fin dei conti su tutti gli strumenti classici il manico è stato reinnestato e nessuno finora ha avuto da ridire.
ciao
edo
Guarda che il cuneo (quella vite di legno di faggio) da solo, è robustissimo. Incollato al collo del manico c'è anche l'aggiunta che è un blocco intero di faggio a forma di trapezio rovesciato, anche quello conta, e come. Quindi sulla verticale non ho motivo di temere nulla!
Sull'orizzontale la tastiera di un violoncello offre una resistenza considerevole e lega con il cuneo perchè a T, ci si trova esattamente sopra. Diciamo che anche se il vecchio manico fosse completamente inconsistente, sforacchiato e senza resistenza, da sole queste tre cose (cuneo, aggiunta per la coda di rondine e tastiera) offrono una certa garanzia.
Se avessi cambiato il manico, ti darei ragione, avrei innestato perfettamente secondo i canoni cremonesi, ma qui per un principio, diciamo deontologico, non vedo il motivo di sprecare l'occasione di conservare intatto lo strumento così com'era.
E' una sua caratteristica di nascita e se possibile credo sia giusto conservarla.
Far vedere l'aggiunta non mi sembra proprio il caso! Sarebbe evidente una anomalia mai vista da nessuna parte, secondo me!
Avrebbe potuto dare ulteriore consistenza, questo è vero, ma sono sicuro che già ce ne ha tanta con il cuneo a vite.
Se ci ragioniamo, lo strappo si è manifestata alla nocetta, esattamente dove la leva esprime forza maggiore, poi alla tavola in corrispondenza dove ha fatto gomito. Sull'incavo del collo c'era un inizio di crepa, non una vera frattura, ma ora lì non lo smuove nessuno!
Se proprio fosse necessario, in futuro la tavola può essere scollata benissimo. Per essa ho provveduto a cambiare interamente le controfasce, tenendomi largo nello spessore (mi avvicino a 3 mm.) proprio perchè non posso fare affidamento integralmente sulle fasce.
In teoria poi la colla usata per la tavola dovrebbe essere non eccessivamente tenace, come potrebbe essere quella usata per il fondo, proprio per questa eventualità.
Sono stato io per primo a pensare ad un manico nuovo in acero, ma è prevalsa l'idea di conservare il più possibile lo strumento com'era.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -