Una pericolosa crepa...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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edi
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Messaggio da edi »

Sì è vero, questo lavoro è gigantesco, ma porterà un'enorme patrimonio d'esperienza a Lino e grazie ai sui report impeccabili, anche a noi! :) Grazie Lino :)
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violino7
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Messaggio da violino7 »

fisher ha scritto:
violino7 ha scritto: Per la controfascia, già lo avevo detto, mi sono tenuto un poco abbondante, è spessa quasi 3 mm. (2,8 all'incirca) per compensare il fatto che in alcuni tratti le fasce ai bordi sono rovinate dai tarli, quindi in quei punti non possono certamente fare presa. Allora in qualche maniera compenso con la controfascia abbondante.
Ciao.
Scusa la ripetizione, essì che seguo con attenzione questo tuo lavoro :D ( per imparare quello che riesco a capire :P ) Ti chiedevo della fascia ma mi ti chiedo scusa perchè mi sono accorto di aver scritto male e ti ho fatto capire un'altra cosa. Per sagomatura intendevo dire se prima di incollarla l'hai prima curvata, trovo inoltre che il tuo medoto di forma e controforma al momento del morsetto sia il migliore e forse anche l'unico di affidabile vista la posizione. A occhio mi sembrava un pelo grossetta ma non conoscendo bene gli spessori della fascie di un violoncello nè quelli adottati in quello che stai sistemando ho pensato tra me cosa farei al tuo posto e ho chiesto a te :)
Scusami tu, non avevo visto la tua risposta e me ne sono accorto solo ora.

Le controfasce vanno sempre curvate prima, sono abbastanza rigide quindi bisogna bagnarle in maniera che si ammorbidiscano e piegarle poi a caldo con il piegafasce. Io cerco di prepararle qualche ora prima per fargli tenere la piega con l'asciugatura in tensione.
Un ottimo sistema è quello di prepararle tutte insieme e fargli prendere la piega mettendole all'esterno delle fasce e lasciarle lì ad asciugare magari per una notte intera. In presta maniera avranno anche un minimo di tensione in più per migliorare l'incasso (visto che la curvatura esterna alla fascia è leggermente più ampia che non all'interno), esempio come da questa foto:

Immagine

Ciao.
Ultima modifica di violino7 il lunedì 23 marzo 2009, 0:16, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da violino7 »

edi ha scritto:Sì è vero, questo lavoro è gigantesco, ma porterà un'enorme patrimonio d'esperienza a Lino e grazie ai sui report impeccabili, anche a noi! :) Grazie Lino :)
Prego! Lo faccio volentieri. :)
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:Due parole sulla frattura del "passetto del tarlo": in genere sugli strumenti d'autore le fratture come queste vengono recuperate tagliando i margini della frattura rendendoli dritti e più o meno obliqui, dopodichè si provvede a rastremarne i margini il più possibile dalla parte posteriore e ad incollarvi (sempre dall'interno), un nella parte di legno che manca un pezzo di fascia nuova il più possibile uguale all'originale. E' una pratica che si usa anche per recuperare l'altezza delle fasce laddove sia stata ridotta attraverso restauri ripetuti e più o meno congrui.
Grazie Claudio dell'informazione.

Io un pensierino a portare il taglio lineare ce l'ho fatto, ma poi mi sono accorto che mi sarebbe mancato il legno ed ho optato per ricomporre il tratto fratturato linearizzando solo piccole zone dove era possibile.

Non avrei saputo reperire il legno necessario, se fosse stato necessario.

Ciao.
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Messaggio da violino7 »

Redsky ha scritto:Mi auguro che questo "violoncellino", come lo chiama Lino, pur essendo nato come strumento da studio, possa diventare un ottimo strumento d'autore.
Il lavoro sproporzionato, come giustamente dice Edi, lo può fare solo un liutaio amatore, che si è posto come obiettivo la passione, il rigore e l'amore per le cose cercando di avvicinarsi alla perfezione.
Non sottovaluterei inoltre, il fatto che Lino è impegnato su due fronti: il lavoro manuale e concettuale applicato allo strumento e il lavoro sul forum con riflessioni corredate da foto scattate anch'esse con maestria.
Quando hai tempo, Lino, con calma, perchè non ci spieghi come fai a conciliare le due cose e quanto dura la tua giornata?
Per noi comuni mortali che a stento riusciamo a tagliare un ponticello, magari anche con qualche imperfezione, i tuoi reportage sono "manna dal cielo".
Ormai sembra una telenovela ed io ogni giorno aspetto con ansia una nuova puntata.

Con rispetto

Redsky
Ciao Redsky, grazie per le parole di apprezzamento.

La mia giornata mi sembra cortissima! Devi sapere che sono pensionato (ma ancora in età relativamente giovane), per cui mi gestisco il tempo come mi pare! (Questo è ovviamente un gran bel vantaggio altrimenti certamente non potrei fare quello che faccio). Non sempre mi alzo all'alba, visto che preferisco scrivere nel forum la sera tardi e fino a notte inoltrata, e durante la giornata devo comunque assolvere a varie incombenze di varia natura come in ogni famiglia che si rispetti.
I miei hobby principali sono il violino suonato e la liuteria e ti devo dire che non sempre riesco a trovare il tempo che mi servirebbe per queste due cose. Alcuni giorni il lavoro in bottega si riduce quindi a pochissimo tempo, oppure salta al giorno dopo.
Tieni presente che quando ho iniziato nel forum il mio report io ero già avanti con il lavoro ed ho potuto farvi vedere materiale che avevo già accantonato! Come ancora oggi ho altre cose che vi farò vedere man mano quando ci saranno le giornate improduttive.
Io semplicemente accanto a me ho la macchina fotografica. Quando lo ritengo opportuno, mi fermo e fotografo, è molto semplice! Poi la sera posso selezionare le immagini che più sono necessarie.

Ieri è stata una giornata a parte, sono stato in bottega 6 o 7 ore (quasi quanto una giornata di un liutaio che si rispetti, tutto sommato, neanche tanto!) e devo dire che sto cercando di continuare con la stessa lena, impegni a parte, perchè questo per me è un momento di buona ispirazione per il lavoro di liuteria.

Ciao.
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Messaggio da violino7 »

Ieri vi avevo detto che avevo iniziato il lavoro sulla tavola armonica; ve lo farò vedere tutto insieme, ora preferisco continuare con quello che vi avevo mostrato ieri, per uniformità:

Immagine

La controfascia bassa è venuta benissimo!
Tenete presente che tutte le controfasce devono essere ancora smussate allo spigolo esterno, ovalizzate in un certo senso, quindi alla fine essa risulterà meno tozza perchè sufficientemente appiattita alla fascia.
Non dovete poi fare caso alla colla: se non viene fatto in corso d'opera, alla fine ci sarà comunque un lavoro generale di maquillage. In questa fase io guardo principalmente l'essenzialità, poi viene tutto il resto.


Immagine

Cosa ve ne sembra del passetto?

La fascia ora è incollata anche allo zocchetto.
Prima di procedere ad applicare la controfascia superiore, provo a sovrapporre la tavola armonica per verificare la rispondenza delle misure:

Immagine
Immagine

Diciamo che avrebbe potuto andare bene! Ma ho verificato che la fascia sinistra cadeva un poco eccedente all'infuori rispetto al bordo esterno della tavola, però se forzavo avrei anche potuto farla rientrare di quei 3 - 4 mm. necessari, in fase di incollaggio definitivo.

Sono andato a verificare.
Ho messo un asse lineare di legno esattamente sulla mezzeria, poggiata sui due zocchetti, quello basso e quello alto.

Ho misurato la distanza dalla mezzeria della fascia sinistra e della fascia destra, nel punto di maggiore estenzione del polmone superiore.
Effettivamente la fascia sinistra è più esterna di 4 mm.
Sono andato a controllare l'incollatura della fascia sullo zocchetto.
ll bordo chiaro, quello alla fine della fascia che era incassato nello zocchetto vecchio, risulta troppo a destra, volendo anche considerare la riduzione che c'è stata per via del passetto.

Ho preferire scollare la fascia dallo zocchetto e reincollarla più avanzata di quello che serviva, per ripristinare le eque proporzioni, anche considerando che l'irrigidimento dovuto alla controfascia superiore mi avrebbe reso complicata la manovra di forzatura entro il bordo della tavola!
Credo che fosse necessario anche per ottenere la giusta perpendicolarità della fascia, evidentemente non perfetta!

Immagine

Ho impiegato buona parte del pomeriggio per scollare la fascia.
Per farla rientrare sullo zocchetto, sia pure di quei pochi mm., ho dovuto leggermente smussarla con il coltello in basso in un tratto di appoggio lungo 4 - 5 cm. vicino alla nocetta, comunque roba di poco, circa mezzo mm. di spessore!

Cioè, che cosa era successo: io avevo incollato bene, poggiando la fascia sulla nocetta, a toccare, ma evidentemente la linea orizzontale di appoggio della fascia si era deformata per via della ricomposizione della frattura che avevo fatto. Avevo sicuramente tolto più legno in basso e meno in alto lungo la verticalità!
Infatti, al primo incollaggio al fondo c'era stata quella leggera apertura in basso sul passetto perchè essa non poggiava bene!
Avevo richiuso la leggera fessura, ma così facendo avevo ripristinato, non sapendolo, una anomalia.

La non linearità alla base di appoggio alla fine ha comportato una torsione della fascia verso l'esterno

Comunque sto parlando di pochissimo, tant'è che ora, con quel leggero ritocco al livello della nocetta, ho risolto!

Domani sicuramente finirò mettendo la controfascia superiore.
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Messaggio da edi »

Grazie per averci dato anche spiegazioni di tipo "personale". In effetti la tua esperienza nel risolvere problemi e la tua "nomeutica", in particolare col "passetto", mi facevano pensare che non fossi proprio un ragazzino :lol:
Il "passetto mi pare risolto a perfezione, ora resta da lavorarlo solo con le rifiniture e non si vedrà più :)
Il problema della fascia all'infuori: considera però che quando uno strumento è privo della tavola o del fondo, è assolutamente normale che le fasce tendino a sversare verso l'esterno nel lato libero, ci si trova in questa situazione anche in fase costruttiva usando il metodo a forma esterna (è uno dei problemi maggiori che si incontrano con questo metodo). Quindi non credo che avessi fatto un'imprecisione di misurazione iniziale. Comunque mi pare che hai risolto bene spostando l'incollatura allo zocchetto.
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claudio
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Messaggio da claudio »

nella parte interna del "'passetto" io incollerei un rinforzo in foglia di legno (0.3-0.6mm) con la venatura "in croce" con quella della fascia, altrimenti solo il legno incollato di testa (come mi sembra dalla foto), rischia di non reggere.
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Ciao Violino7, ti seguo da giorni ed ogni volta mi stupisco della tua coscienziosità e bravura tecnica. Fortunata violoncella che ti ha trovato!.
Ho letto che hai scollato la fascia dallo zocchetto di testa. Io conoscendo la tenacia della cervione vorrei chiederti come si fa a scollare superfici di attacco così grandi. Qui non si tratta di scollare superfici con 1/2 mm di presa ma parliamo di centimetri e la cosa mi spaventerebbe. Ci spieghi come hai operato?
Complimenti ancora,e buon lavoro. Ti confesso che da non pensionato un po' ti invidio.
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:nella parte interna del "'passetto" io incollerei un rinforzo in foglia di legno (0.3-0.6mm) con la venatura "in croce" con quella della fascia, altrimenti solo il legno incollato di testa (come mi sembra dalla foto), rischia di non reggere.
Io avevo pensato di mettere dei trucioli di abete posizionato in orizzontale a traverso il taglio del passetto. Io sono innamorato della venatura del buon legno di abete rosso e questa sera ho iniziato a piallare la catena per farla aderire alla tavola. Ho notato che sono venuti dei bellissimi riccioli abbastanza resistenti, sono larghi 15 mm. :

Immagine

Pensavo di metterli singolarmente in orizzontale uno sopra l'altro a comporre un completa pezzatura, ma volendo potrei raddoppiarli mettendoli obliqui a croce di S. Andrea.

L'alternativa sarebbe recuperare dei trucioli di faggio, cosa che mi sarebbe possibile!

Che ne pensi?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Penso che dipenda dal tipo di colla che usi: se usi la normale colla animale è meglio che usi una foglia di legno come ho detto sopra, se usi una colla epossidica allora anche un consistente strato di trucioli "incerottati" potrebbe andare bene, solo che è una pratica che non si trova nel restauro. Ma se funziona, può andare bene anche quella.
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Messaggio da violino7 »

famar ha scritto:Ciao Violino7, ti seguo da giorni ed ogni volta mi stupisco della tua coscienziosità e bravura tecnica. Fortunata violoncella che ti ha trovato!.
Ho letto che hai scollato la fascia dallo zocchetto di testa. Io conoscendo la tenacia della cervione vorrei chiederti come si fa a scollare superfici di attacco così grandi. Qui non si tratta di scollare superfici con 1/2 mm di presa ma parliamo di centimetri e la cosa mi spaventerebbe. Ci spieghi come hai operato?
Complimenti ancora,e buon lavoro. Ti confesso che da non pensionato un po' ti invidio.
Ciao famar, come stai! Ogni tanto è un piacere risentirti.

In merito alla scollatura, io non uso la colla Cervione ma la colla in perline che usano i restauratori. Credo sia una Zurigo, la prima volta ho comprato quella da Leroy Merlin e mi ci sono trovato sempre benissimo!
Ti parlo delle sue caratteristiche, visto che la Cervione non l'ho mai usata e non posso fare un confronto. Giudica tu!

E' una colla a caldo, come tale va lasciata a bagno 1 a 3 di acqua per 12 ore (la sera per la mattina) ed a bagno-maria si scioglie e può essere usata!
Questa premessa per chiarire la fase contraria, quando occorre ammorbidirla.
Che sia denominata "colla a caldo" dà la garanzia che con il calore ridiventa liquida!
Ovviamente in liuteria la "reversibilità" di una colla è importante. Il fatto è che nella fase contraria il calore lo dobbiamo portare nei meandri più nascosti ed angusti: in questo caso ci serviamo dell'acqua calda e di coltelli molto fini di spessore trasformati o fabbricati ad hoc, perchè non mi risulta che esistano in commercio (almeno io non ne ho mai visti!).
Queste lame molto fini, te le devi fabbricare da te, o trasformando alla mola i normali coltelli da cucina del tipo Kaimano (quelli con il manico di plastica) riducendo la lama nella lunghezza, oppure utilizzando della lamine da carrozziere (infatti servono anche lame molto larghe) alle quali aggiungi il manico. L'importante è che abbiano lo spessore il più ridotto possibile e specialmente il taglio molto incisivo tale da incunearsi con facilità.

Allora, l'acqua calda ammorbidisce e fa allentare la presa ma non avanza essa stessa da sola.
Tieni presente che "la colla sente il ferro caldo" in maniera efficiente e reagisce immediatamente! Importante quindi è il coltello lasciato nell'acqua bollente che, utilizzato per avanzare lentamente (ed unito all'acqua calda) permette di procedere con una certa gradualità!

E' un procedimento comunque delicato e molto lento ed occorre lavorare con due coltelli, magari di spessori diversi, in maniera da bloccare l'apertura già creatasi ed anche per aiutare l'acqua calda ad entrare nelle fenditure con movimento di leggera forzatura trasversale.

Non è quindi un problema di tenuta della colla: non è che più è resistente alla tenuta a freddo più è difficile a staccarla!
E' un discorso di reversibilità a caldo! Ma credo che comunque anche per la Cervione valga il procedimento che ho descritto. Occorre avere molta pazienza, cercando di non forzare mai, ma aspettare che l'acqua calda ed il calore in generale facciano il loro effetto.

Ti ho detto che ieri per scollare la fascia dallo zocchetto ho impiegato qualche ora. Il tempo necessario bisogna concederglierlo, per non creare dei guai!

Ciao.
Ultima modifica di violino7 il lunedì 23 marzo 2009, 22:41, modificato 2 volte in totale.
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claudio ha scritto:Penso che dipenda dal tipo di colla che usi: se usi la normale colla animale è meglio che usi una foglia di legno come ho detto sopra, se usi una colla epossidica allora anche un consistente strato di trucioli "incerottati" potrebbe andare bene, solo che è una pratica che non si trova nel restauro. Ma se funziona, può andare bene anche quella.
Claudio, tu la conosci la colla giapponese? Nel caso specifico, per il passetto ho usato quella e credo sia l'optimum anche per un incerottamento!

L'ho scoperta recentemente e finora è quella che mi ha dato maggiori garanzie in assoluto! Non sto esagerando e non l'ho trovata chissà dove: è un prodotto per la liuteria e l'ho comprata da Morassi.

Perchè la colla epossidica che viene usata nella nautica? Che garanzie darebbe in più?
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Messaggio da claudio »

la colla giapponese non la conosco, sono curioso di sapere di cosa si tratta.
La colla epossidica si presta ad essere usata in strata ed è considerata "strutturale" quando impiegata insieme ad altri materiali (segatura, microperle, ecc.), offre incollaggi veramente definitivi ed ha carichi di rottura molto superiori a quelli del legno. Viene usata anche nel restauro per incollaggi critici, come nel caso della ricostruzione di parti deteriorate e simili.
La colla animale, al contrario, deve essere usata in strati molto sottili altrimenti si rischia di fare un "pastone" che non ha nessuna tenuta meccanica.
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:la colla giapponese non la conosco, sono curioso di sapere di cosa si tratta.
La colla epossidica si presta ad essere usata in strata ed è considerata "strutturale" quando impiegata insieme ad altri materiali (segatura, microperle, ecc.), offre incollaggi veramente definitivi ed ha carichi di rottura molto superiori a quelli del legno. Viene usata anche nel restauro per incollaggi critici, come nel caso della ricostruzione di parti deteriorate e simili.
La colla animale, al contrario, deve essere usata in strati molto sottili altrimenti si rischia di fare un "pastone" che non ha nessuna tenuta meccanica.
Capisco! I trucioli sono elementi pieghevoli. Io ho bisogno di avere una struttura rigida e la colla a caldo non può bastare ad aggiungere da sola la rigidità necessaria!

Vada per la foglia di legno!

Grazie Claudio!

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