Una pericolosa crepa...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Tutto a posto per la controfascia superiore!
Domani vi farò vedere il lavoro finito, per il momento ci sono le mollette per la controfascia, è inutile che ve le faccio vedere.

Intanto, da ora in poi vi inizio a parlare della tavola.

Con un pennelletto a punta fine sono andato a riempire dall'esterno con un filler la frattura che aveva segnalato Edo. Ho visto che la fessura assorbiva e l'ho riempita fin tanto prendeva liquido, fino ad assorbimento completo.

Immagine

Qui mi sono subito posto una domanda che rivolgo a voi (per chi potesse darmi delle risposte), dato che non ho ancora trovato una soluzione certa, cioè ho dei dubbi:

Il crack-filler che ho usato è un composto a base di alcool, anche se molto evaporato per rendere la sostanza abbastanza densa.
Mi aspettavo che la vernice in superficie reagisse all'alcool sciogliendosi e formando degli aloni, quindi sono stato molto cauto. Invece non è successo niente: il filler rimasto in superficie si è indurito e tutto ha funzionato.
Io ne ho dedotto che ciò è possibile solo se trattasi di vernice ad olio!??
Sono nel giusto?
Gli indicatori visivi mi portavano a pensare a priori mi trovassi di fronte ad una vernice ad alcool alla gommalacca! Qualcosa mi sfugge?



Immagine

Questi grossi goccioloni di vernice solidificata colati attraverso le ff a me sembrano proprio di vernice alla gommalacca, bella densa.
L'ideale sarebbe scrostarla e fare l'analisi chimica, ma non sono attrezzato per così tanto (chiaramente non ci penso affatto! :lol:)
Clair, hai qualche conoscenza all'Istituto di Chimica? :P

Ci sono state abbondanti pennellature anche sull'altra effe:

Immagine

Capirete che per me è fondamentale dirimere questo dubbio per affrontare la fase finale di abbellimento e ritocco generale, guardando alla vernice. Quindi mi aspetterei che qualcuno, possibilmente, mi desse dei suggerimenti o valutazioni dettate dall'esperienza.

Intanto domani mattina voglio fare una piccola prova con alcool puro in una piccola zona, a conferma. Su questi goccioloni asciugati già ho provato e non è successo nulla!

Grazie.
Ultima modifica di violino7 il martedì 24 marzo 2009, 2:29, modificato 1 volta in totale.
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- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Immagine

Naturalmente sono andato a riempire la crepa anche dalla parte interna, fino a completo assorbimento.

Immagine

Sono andato a riempire, per quanto possibile, anche le evidenti fratture fra i diamantini, dove però il danno era già stato bloccato ed infatti non c'è stato assorbimento, meglio rinforzare, comunque! In seguito ho riempito anche con colla liquida, fino a riempimento del solco.

Immagine

Questa è la zona interessata al prolungamento della crepa.
Vi assicuro che, asciugatosi, il filler ha fatto da perfetto legante e non si muove più nulla provando a flettere leggermente, quindi la frattura è chiusa perfettamente!

Naturalmente applico dei diamantini (in fasi successive per carenza di morsetti lunghi), aggiungendone altri di rinforso tra quelli già esistenti, dopo aver levigato con rasiera le parti interessate:

Immagine

Ed anche la crepa è sistemata! Ecco la linea completa di diamantini aggiunti. Considerando i rinforzi in mezzo a quelli che già c'erano, in tutto sono 11. Certo ora è tutto a posto!

Immagine

Facendo riferimento sempre a quest'ultima foto, domani vi parlerò della catena.

Buona notte.
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- Lino Santoro -
famar
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Messaggio da famar »

Grazie violino7 per i suggerimenti in merito allo scollaggio. Io uso la colla a forma di mezze perle color caramella mou . Si scioglie in acua calda a bagno maria e credevo si chiamasse colla cervione. Forse non ho capito nulla. La cervione è un'altra?
Comincio a vedere che un altro problema che affronterai fra non molto sarà la ripresa di colore. Tempo fa trovai a Portaportese un violino marcato Compagnon, anni '20-'30 che restaurai. Quando arrivai a fare le riprese al colore (non era male) mi accorsi che non era all'alcool. Ne smerigliai un po' e sentii il classico odore delle resine fenoliche, per intenderci quelle con cui si facevano le bocce da biliardo o le prime formiche. Evidentemente la chimica era già bella avanti. Ho fatto delle riprese di colore all'alcool ma di certo non entusiasmanti e giace lì.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Per colla Cervione si intendeva la comune colla a caldo dei falegnami, qui di seguito qualche notizia presa da: http://www.antichitabelsito.it/colla_caldo.htm
a colla d'ossa a caldo per legno, si presenta in perline bruno giallastre, opache o appena traslucide.
Conosciuta anche come colla garavella, colla animale, colla da falegname, colla a caldo o colla Cervione, è tradizionalmente la colla per legno ulilizzata dai falegnami e le sue origini si perdono nei secoli, quando gli antichi artigiani iniziarono l'uso di adesivi nella unione di giunti e lastronature in aggiunta al semplice uso di chiodi o incastri.
La colla d'ossa a caldo fu praticamente l'unica usata fino agli anni 30 quando entrarono in uso le colle sintetiche o viniliche.
Essa consiste in una gelatina ottenuta facendo bollire i cascami di animali e una volta asciutta, viene commercializzata in perle color ambra.
Viene usata, oltre naturalmente come colla per legno, anche per la preparazione degli stucchi a base di terre colorate e in genere nel restauro di opere d'antiquariato. Prodotto indispensabile per chi opera nel restauro dei mobili antichi, la colla d'ossa a caldo ha le caratteristiche ideali di elasticità e reversibilità che ne fanno la colla principale in tutti gli interventi di restauro sul legno.
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fisher
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Messaggio da fisher »

Domanda: che differenza c'è tra una colla Cervione, una Zurigo o altre colle? ( sempre di provenienza animale )
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claudio
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Messaggio da claudio »

nella sostanza non c'è nessuna differenza, ma nella pratica e nel funzionamento ce ne può essere molta. E' un pò la stessa differenza che può esserci tra un piatto di tagliatelle emiliane e uno di fettuccine romane, che differenza c'è? cambia il cuoco e il modo di cucinare, ma alla fine il risultato non cambia e bisogna stare lo stesso attenti alla bilancia.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Nessuna differenza! Ora si è capito bene!

Praticamente è quella che io avevo letto chiamarsi genericamente "colla nervina", che pensavo fosse una colla a parte, diversa dalle altre.
Invece poi ho chiarito che si tratta di "colla che si ricava con le nervature degli animali".
Da questo punto di vista, tutte sono colle "nervine": la Zurigo, la Cervione, la coniglio, quella in perline per restauro, non meglio definita, che uso io... ecc....!
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Messaggio da claudio »

che non ci sia proprio nessuna differenza mi sembra un pò esagerato, in fondo i piatti regionali anche se prodotti con ingredienti dello stesso nome (farina, uova, ecc ecc), mostrano differenze marcatissime. Ad esempio una colla prodotta con sole ossa ha una funzionalità diversa da quella prodotta con sola pelle. E anche nell'ambito delle colle di pelle bisogna distinguere la pelle di coniglio, la pelle bovina, ecc. Tanto per fare un esempio, la più forte tra queste colle è la colla di pelle, ma ha un tempo di gelatinizzazione praticamente istantaneo che ne sconsiglia l'uso nel caso di incollaggi estesi. La colla di ossa può andare bene per la falegnameria ma non per la liuteria perchè pur avendo ottime capacità adesive non è molto trasparente. La cosiddetta colla Zurigo è quella che garantisce un ottimo compromesso tra tutte le varietà di colla, ossia ottima lavorabilità, ottimo potere adesivo, ottima limpidezza, ottima elasticità, ecc ecc.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Allora ! Ho un sacco di cosa da farvi vedere!
Immediatamente ecco il violoncellino completo di fasce rimontate:

Immagine

Immagine

Con riferimento alla mezzeria segnata sullo zocchetto notate il segno a matita, alla sua destra, per il riposizionamento della fascia reincollata. Confrontando l'analoga distanza della fascia opposta, la differenza è quanto legno è servito per riaggiustare il "passetto del tarlo".

Immagine

Da domani comincerò un lavoro di ripareggiamento del livello generale delle controfasce, specialmente quelle al polmone superiore. Rimarranno dei ritocchi da fare alle fasce danneggiate agli orli. Ne parleremo in seguito!

Intanto devo dire che sono arrivato ad un traguardo, e sono soddisfatto!!
:P

Clairdelune, fai sentire la tua voce.... cosa ne pensi?
Ma non è finito il lavoro...ancora! Tieni presente che la fase finale di "ritocco" è importante! Devi immaginare in prospettiva...... :lol:
Ultima modifica di violino7 il mercoledì 25 marzo 2009, 0:38, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da violino7 »

Prima di continuare il discorso iniziato ieri sulla tavola armonica, rimaniamo un attimo ancora qui dove siamo.

Ho trovato la foglia di legno ideale per rinforzare internamente il "passetto del tarlo":

Immagine

é una lamina in acero marezzato tagliata in senso contrario alla marezzatura, ricavata da un blocco di un manico in lavorazione (ce lo avevo tra i legni di scarto!).
Certamente dà una certa robustezza, l'ho levigato a rasiera ad uno spessore di 0,4 - 0,5 mm. e penso che possa andare ottimamente:

Immagine

Ho capito che i tarli tra faggio ed abete preferiscono il faggio. Mi risulta che normalmente nei violini vanno ad aggredire l'abete, quindi l'acero dovrebbe essere lontano dai loro desideri, forse l'ultimo della lista, proprio se non hanno niente da mangiare. Ma con il trattamento preventivo che gli farò credo che non andranno certo ad azzannarlo.
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Messaggio da violino7 »

Un problema che voglio presentare all'osservazione di tutti:

Immagine

Questa è una deformazione della fascia sinistra al polmone inferiore, chiaramente dovuta alla vetustà del legno, che non so se ritenerla caratteristica di un oggetto antico oppure considerarla nell'ambito di una patologia.

Ecco internamente:

Immagine

Clair, cosa ne pensi? La ritieni una anomalia?
Io potrei anche considerarlo un elemento di "antichità" caratteristica dell'oggetto e se dipendesse da me la potrei anche salvare perfettamente (ma non so sinceramente se la cosa possa influire sul suono dello strumento).
Ma appunto per la mia inesperienza mi interessa sapere un attimino al riguardo l'opinione di chi sta dentro il mondo della liuteria da molto più tempo di me.

E' questo il momento giusto di parlarne visto che abbiamo l'occasione di avere lo strumento aperto ed, eventualmente, poter intervenire.
Certamente servirebbe una forma e controforma a pressare la fascia preventivamente ammorbidita con acqua calda.
Però ho fatto caso che sulla curva adiacente alla punta della C la deformazione, giustamente, ha reagito nel senso contrario (da concava è diventata convessa). Non vorrei che ciò possa rappresentare in qualche maniera una complicazione.
Qui, più angolato, si nota meglio:

Immagine

Ditemi cosa ne pensate.

Grazie.
Ultima modifica di violino7 il mercoledì 25 marzo 2009, 23:28, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da Clairdelune »

violino7 ha scritto:
Clairdelune, fai sentire la tua voce.... cosa ne pensi?
Ma non è finito il lavoro...ancora! Tieni presente che la fase finale di "ritocco" è importante! Devi immaginare in prospettiva...... :lol:
La mia voce è impegnata al momento in un Beethoven travestito da Haydn (indovinello... di che cosa si tratta?? :roll: a chi indovina, un biglietto per il concerto :) ),
ecco perchè mi senti poco.

Ma sto con tanto d'occhi, 8O
e ogni volta che posso leggo, guardo... e mi emoziono!! :oops:
Le immagini che hai messo stasera sono eccezionali, naturalmente la fase del ritocco sarà ancora più emozionante, ma credo ci sia ancora tempo.
Intanto mi stanno venendo delle idee, di cui però vi parlerò a tempo debito, non pensiate che rimanga ... inattiva!! :roll:


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Messaggio da violino7 »

famar ha scritto: ...........
Comincio a vedere che un altro problema che affronterai fra non molto sarà la ripresa di colore. Tempo fa trovai a Portaportese un violino marcato Compagnon, anni '20-'30 che restaurai. Quando arrivai a fare le riprese al colore (non era male) mi accorsi che non era all'alcool. Ne smerigliai un po' e sentii il classico odore delle resine fenoliche, per intenderci quelle con cui si facevano le bocce da biliardo o le prime formiche. Evidentemente la chimica era già bella avanti. Ho fatto delle riprese di colore all'alcool ma di certo non entusiasmanti e giace lì.
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Famar, mi sembra di intuire che tu abbia buona dimistichezza con i prodotti chimici.
Io non sono riuscito a capire a quale tipo di vernice tu ti stia riferendo.
Ma, indipendentemente da questo, in questo momento io vorrei solo sapere che tipo di vernice sia stata usata sul violoncello in riparazione.

Oggi ho provato con alcool 95° e non si è sciolto nulla!

Al di là di tutto, visto che l'alcool non incide, mi basterebbe avere la certezza di poter procedere tranquillamente con ritocchi di vernice a base di alcool e gommalacca!
Nulla dovrebbe ostacolare, compresa una mano di lucidatura finale.


Nel tuo caso il "non entusiasmanti" riferito alle riprese del colore è dovuto ad un problema inerente la vernice di base?

Ciao.
.
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Messaggio da violino7 »

Clairdelune ha scritto: .........
Intanto mi stanno venendo delle idee, di cui però vi parlerò a tempo debito, non pensiate che rimanga ... inattiva!! :roll:


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Clair, non mi tenere in ansia, per favore! :(

Chissa di cosa sei capace! :roll:

Te lo avevo detto in anticipo che non garantivo il risultato finale! :ciao1:
.
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Messaggio da Clairdelune »

violino7 ha scritto: Clair, non mi tenere in ansia, per favore! :(

Chissa di cosa sei capace! :roll:

Te lo avevo detto in anticipo che non garantivo il risultato finale! :ciao1:
Ma Lino, cosa vai pensando? Perchè mi fai così terribile?
:lol: :lol: :lol:
Niente che riguardi il tuo FANTASTICO lavoro, stai tranquillo.
Lo seguo come se fosse un romanzo e sono sicura che il finale sarà lieto :)

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