Una pericolosa crepa...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

famar ha scritto: ......
Vabbè, forse il gran caldo anticipato mi ha dato alla testa, però di principio chissà se funzionerebbe?
Famar scusami, ....ma guarda un po' in certi frangenti cosa va ad elaborare la mia mente: in un certo senso una gran freddura! :dev2:

Ho pensato che tutto sommato quelle piccole bestiole si comportano esattamente come noi.....umani! Non sopportano il caldo!

Ti consiglio di controllare costantemente il termometro, di provvedere a casa tua per l'aria condizionata...ecc...ecc....

... ...perchè non sono stati ancora ben definiti i parametri reattivi degli umani all'aumento del caldo al di sopra di 30°! Mancano ancora gli esperimenti nel maxi-fornone:?

Quello che già si sa è che a livelli bassi il calore incomincia proprio a "dare alla testa"! (cosa riferita direttamente da pazienti particolarmente reattivi al caldo ...... costantemente monitorati e tenuti sotto controllo!)


:ciao1: :ciao1: :ciao1: :ciao2:
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- Lino Santoro -
famar
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Messaggio da famar »

Come al solito qualcuno ci aveva già pensato, non riesco mai ad inventare qualcosa! La verità è che un mese di tempo senza i mitici report di violino7 è un tempo infinito.
Buone vacanze a tutti.
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violino7
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Re: Una pericolosa crepa...

Messaggio da violino7 »

Clairdelune ha scritto:Ciao a tutti,

ho bisogno del vostro saggio consiglio (soprattutto di quello saggiamente tecnico dei maestri liutai).

Il mio violoncello 7/8, un glorioso vecchio strumento pieno di rattoppi ma con un suono commovente, da quando è cambiata la temperatura si sta, come dire, muovendo.
La cosa che più mi preoccupa, è il punto di frattura che si trova sul retro dello strumento, tra l'innesto del manico e fasce e fondo (il manico deve essere stato spezzato e poi rimesso...). Si sta lentamente allargando, forse anche a seguito della tensione delle corde, visto che ora viene tenuto accordato e suonato regolarmente.
Che fare? Intervenire prevenendo il peggio? Aspettare?
Il mio maestro mi dice che il rinforzo del manico, con l'inserimento di un perno, è un intervento abbastanza oneroso, considerando il poco valore "commerciale" dello strumento...

8O

Grazie dei consigli che mi darete...


Clair*
Clair! Non ti sei accorta di un anniversario?

Era il 9 giugno di una anno fa quando hai chiesto un "saggio consiglio"!

E' passato un anno, ....e stiamo ancora a .."carissimo amico", come si suol dire! :(

Te lo saresti mai aspettato??? :)
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Messaggio da Clairdelune »

Non mi pare che siamo a carissimo amico,
di strada se ne è fatta tanta, direi.

No, caro Lino, purtroppo sono totalmente incapace di ricordare anniversari e compleanni di sorta...
ma se lo dici tu ci credo :roll:

Clair*
In origine, fu la vibrazione.
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Messaggio da violino7 »

Clairdelune ha scritto:Non mi pare che siamo a carissimo amico,
di strada se ne è fatta tanta, direi.
Bene! Vedo che sei stata attenta.... :)
clairdelune ha scritto: No, caro Lino, purtroppo sono totalmente incapace di ricordare anniversari e compleanni di sorta...
ma se lo dici tu ci credo :roll:

Clair*


Ma mica lo dico io, basta leggere la data sopra il primo intervento a pag. 1 (quello sopra richiamato). :(
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Messaggio da violino7 »

famar ha scritto:Come al solito qualcuno ci aveva già pensato, non riesco mai ad inventare qualcosa! La verità è che un mese di tempo senza i mitici report di violino7 è un tempo infinito.
Buone vacanze a tutti.
Visto che sei ansioso di vedere il lavoro sul Menegozzo andare avanti,
per la verità ti dico che c'è qualcosa che bolle in pentola al riguardo.

Aspettando ancora un'altra settimana per aprire la camera a gas, nel frattempo posso organizzarmi per impostare il lavoro di rifacimento della vernice pur non avendo le tavole dello strumento sotto mano.

Mi sono ricordato di avere tenuto da parte la nocetta originale:

Immagine

essa sarà un ottimo campione di riferimento per sperimentare i vari colori e vernici in combinazione ed arrivare al risultato ottimale.

Partirò da un pezzo di acero marezzato (tale è in effetti la base nuova da cui sporge la nocetta, ora allo stato grezzo) e percorrerò determinate fasi gradualmente e, logicamente, prendendo nota di tutto per poter ripercorrere la stessa strada.

Ma analoga sperimentazione in contemporanea la dovrò fare anche su un pezzo di abete, perchè sulla tavola le parti grezze rifatte sono appunto in abete rosso.

Per il momento ti basti sapere questo.

Ciao.
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Messaggio da famar »

E' una fase che mi preoccuperebbe molto e mi incuriosisce . Una buona ripresa di colore e il deposito di strati di lacca fino ad arrivare a paro con la vernice originale mi crea molti problemi.
Uno, ad esempio: dovevo ritoccare dei puntini (1 o 2 mm di diametro circa)dove colore e vernice erano saltati. Depongo il colore, lo lascio seccare poi, con un pennellino a punta fine poggio una microgoccia di vernice (ad alcool su identica vernice) sul ritocco da me fatto. Passa circa mezzo minuto e la vernice sembra come essere richiamata sulla circonferenza del puntino ritoccato, creando come un minuscolo vulcano col cratere al centro e i bordi rilevati. Mistero. Lascio seccare, levigo con carta 1000, ripeto il tutto ed ho lo stesso fenomeno. E' un fenomeno a voi conosciuto o capita solo a me? Del resto è una vernice che ora, su superfici totali, governo piuttosto bene. Che strano fenomeno è questo?
Buone alchimie violino7!
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Messaggio da violino7 »

famar ha scritto:E' una fase che mi preoccuperebbe molto e mi incuriosisce . Una buona ripresa di colore e il deposito di strati di lacca fino ad arrivare a paro con la vernice originale mi crea molti problemi.
Anche a me preoccupa ed incuriosisce!
A dir la verità in me è più forte la curiosità che non la preoccupazione, perchè la mia finalità è quella di ridurre la preoccupazione iniziale man mano che arriveranno i risultati concreti mediante delle prove a parte. In sostanza, vado tranquillo se non procedo con l'applicazione sullo strumento se non sono sicuro del risultato.

famar ha scritto:Uno, ad esempio: dovevo ritoccare dei puntini (1 o 2 mm di diametro circa)dove colore e vernice erano saltati. Depongo il colore, lo lascio seccare poi, con un pennellino a punta fine poggio una microgoccia di vernice (ad alcool su identica vernice) sul ritocco da me fatto. Passa circa mezzo minuto e la vernice sembra come essere richiamata sulla circonferenza del puntino ritoccato, creando come un minuscolo vulcano col cratere al centro e i bordi rilevati. Mistero. Lascio seccare, levigo con carta 1000, ripeto il tutto ed ho lo stesso fenomeno. E' un fenomeno a voi conosciuto o capita solo a me? Del resto è una vernice che ora, su superfici totali, governo piuttosto bene. Che strano fenomeno è questo?
Buone alchimie violino7!
E' un fenomeno ben conosciuto e del quale abbiamo forse già trattato, magari come semplice accenno.
Se tu vai a mettere una goccia, sia pur piccola di vernice ad alcool su una tavola già verniciata sempre con alcool, succede che il diluente (alcool) contenuto nella goccia inevitabilmente va a sciogliere tutto intorno la vernice secca, creando l'alone tondo a cui tu accenni!

In questo caso due sono lo soluzioni possibili:
1) la soluzione più ovvia e sicura: optare per una vernice di ritocco che non contenga alcool;
2) se proprio sia necessario, conviene porre ad asciugare qualche goccia di vernice sopra l'interno di un coperchio di barattolo ed aspettare che l'alcool si vaporizzi. Quanto più si aspetta tanto meno alcool ci sarà a far danno, ma tanto più la vernice di ritocco tenderà a solidificare.
Si tratta di trovare il giusto equilibrio secondo il nostro scopo, cioè ci deve essere presente un minimo di diluente quanto basti a che la vernice possa essere applicata, ma che non sia sufficiente a creare lo scioglimento di quella secca con cui venga a contatto.

Nel caso mio, proprio allo scopo finale dei ritocchi, ho già fatto apposita ricerca per stabilire la natura della vernice usata sul Menegozzo (ricerca sulla quale ho relazionato a suo tempo), e sono ora sicuro che mi trovo di fronte ad una vernice non ad alcool.

Quindi per il restauro non avrò problemi se userò l'alcool come diluente. :wink:

Nel caso tuo, invece, puoi dirmi qualcosa di più sui ritocchi cui accennavi? O è un lavoro misterioso? :roll:
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Messaggio da famar »

No, nessun mistero. Mio figlio suona con la juni orchestra di s. Cecilia e a volte dei suoi "colleghi" sapendo che faccio dei lavori di liuteria mi hanno chiesto di fare dei ritocchi ai loro strumenti. Sono quasi sempre mezzi violini, dal valore limitato. A volte su cinesini che presentavano vernici poliuretaniche dello spessore di quasi un millimetro ho ritoccato con pennarelli da ritocco legno e depositato strati di sayerlac per poi rasare e lucidare, sono venuti bene, anche se lavorare su cose così non da una grande soddisfazione se non vedere il viso felice del ragazzino.
Per la vernice ad alcool ultimamento ho scoperto ciò che proponi tu, vernice addensata per evaporazione. Diventa quasi un miele e fa quasi paura appoggiarla, però quel fenomeno della "craterizzazione" viene molto ridotto. Poi levigo con la carta 1000 per togliere le protuberanze del ritocco. Quindi per uniformare la levigatura che a volte deve seguire curve e venature del legno metto un po' d'olio di mandorle su una pezzuola e vi deposito un po' di osso di seppia tritato (solo la parte spugnosa). E' un abrasivo finissimo stupendo, provare per credere.
Alla prossima.
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Messaggio da violino7 »

famar ha scritto:No, nessun mistero. Mio figlio suona con la juni orchestra di s. Cecilia e a volte dei suoi "colleghi" sapendo che faccio dei lavori di liuteria mi hanno chiesto di fare dei ritocchi ai loro strumenti. Sono quasi sempre mezzi violini, dal valore limitato. A volte su cinesini che presentavano vernici poliuretaniche dello spessore di quasi un millimetro ho ritoccato con pennarelli da ritocco legno e depositato strati di sayerlac per poi rasare e lucidare, sono venuti bene, anche se lavorare su cose così non da una grande soddisfazione se non vedere il viso felice del ragazzino.
Per la vernice ad alcool ultimamento ho scoperto ciò che proponi tu, vernice addensata per evaporazione. Diventa quasi un miele e fa quasi paura appoggiarla, però quel fenomeno della "craterizzazione" viene molto ridotto. Poi levigo con la carta 1000 per togliere le protuberanze del ritocco. Quindi per uniformare la levigatura che a volte deve seguire curve e venature del legno metto un po' d'olio di mandorle su una pezzuola e vi deposito un po' di osso di seppia tritato (solo la parte spugnosa). E' un abrasivo finissimo stupendo, provare per credere.
Alla prossima.
Sono contento che quei piccoli lavori ti abbiano soddisfatto. Io, ad esempio, delle screpolature su uno Stentor non ho saputo come riempirle ed ho rinunciato; tu sento che, invece, in casi analoghi hai trovato delle soluzioni. Prendo nota! Vedi che anche tu mi insegni qualcosa?

L'osso di seppia tritato veniva usato da Stradivari, nientedimeno! (Anche qui sei arrivato tardi, mi dispiace! :( )

Ciao.
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Messaggio da violino7 »

Vi faccio vedere una spaccato del mio tavolo di lavoro in questo momento:

Immagine

In primo piano i pezzi di acero ed abete rosso su cui sto facendo la sperimentazione della vernice e del colore:
la vernice che sto usando è ad alcool su base gommalacca, con molti altri componenti, ma la sperimentazione sostanzialmente consiste nel raggiungere l'intensità e la tonalità del colore voluto sulla base di due cose combinate tra di loro:
--- differenti livelli di trattamento del legno: legno grezzo solo trattato con due mani di colletta, oppure trattato anche con bicromato di potassio, oppure anche con aloe sciolto in alcool.
--- il numero di strati di vernice sovrapposti;

I barattoli che vedete dietro, ciascuno ben etichettato, sono una parte di quelli che ho confezionato nella preparazione della vernice ad alcool e ad olio, solo quelli che posso usare per questa prova di colore, più coperchi per le diluizioni, contagocce per il petrolio lampante, ...ed altre sostanze allo stato grezzo.

Il marmo bianco che si trova a sinistra, invece, mi è appena servito per dare (finalmente forse riesco a sbloccare la situazione) una mano di velatura al mio violino n. 2 "Veronica", vi ricordate? Quello che prende le impronte a seconda del tempo che fa! Poi naturalmente il violino l'ho messo nell'UVA-box ed il risultato dell'essiccazione mi sembra buono.
Quando questo violino sarà sistemato ve lo farò vedere nel topic che ho creato a questo scopo ("I violini di Lino - Analisi critica").
Quella specie di sfera azzurra davanti al marmo è un portacenere di vetro capovolto: costa pochi euro, comprato all'IKEA, l'ho usato al posto dell'apposito pistello di vetro che costa invece un botto nei negozi specializzati; assolve magnificamente il suo compito di macerare i pigmenti in olio in quanto ha la base inferiore ruvida alla stessa maniera ed è ugualmente bello pesante.

Ciao.
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Messaggio da sir90 »

violino7, nonostante io suoni il violino, sto seguendo con piacere il tuo post sulla crepa del tuo violoncello. Vorrei farti una domanda poco inerente alla tua discussione: spesso ho letto che hai usato colla epossidica per le tue riparazioni; che tipo di colla hai usato ??? dove l'hai comprata, quanto l'hai pagata ??

scusami ma non sapevo a chi chiedere, io abito a caserta e in tutte le ferramente dove sono andato mi gurdavano come se stessi parlando aramaico antico ogni volta che la chiedevo. La colla in questione mi serve per reincollare tutti gli incastri di un divano ottocentesco che sto resturando e che aveva tutti gli incastri scollati.

grazie mille

saluti
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Messaggio da violino7 »

sir90 ha scritto:violino7, nonostante io suoni il violino, sto seguendo con piacere il tuo post sulla crepa del tuo violoncello. Vorrei farti una domanda poco inerente alla tua discussione: spesso ho letto che hai usato colla epossidica per le tue riparazioni; che tipo di colla hai usato ??? dove l'hai comprata, quanto l'hai pagata ??

scusami ma non sapevo a chi chiedere, io abito a Caserta e in tutte le ferramenta dove sono andato mi guardavano come se stessi parlando aramaico antico ogni volta che la chiedevo. La colla in questione mi serve per reincollare tutti gli incastri di un divano ottocentesco che sto restaurando e che aveva tutti gli incastri scollati.

grazie mille

saluti
Anch'io come te suono il violino, ed il violoncello è per me una grande scoperta come strumento se non altro dal punto di vista liutario, scoperta nata con l'occasione del restauro del Menegozzo, quindi chiaramente non lo so suonare!
Non avrei mai immaginato fino a poco tempo fa di condurre un report proprio nel settore "violoncello" che pensavo mi fosse molto lontano.
In sostanza tratto di "restauro", però non fine a sè stesso, e con il gran vantaggio che per fare ciò mi sono dovuto documentare su tutto quello che attiene questo strumento (l'ho fatto e lo faccio con grande passione, così come sono anche appassionato del violino!) L'esperienza mi è molto utile, tanto che posso certamente dire che dopo aver costruito tre violini potrei tranquillamente pensare anche al violoncello.

Se ripercorri le pagine di questo topic all'indietro troverai tutto quello che ho potuto dire e sperimentare materialmente riguardo la colla epossidica.
Puoi incominciare dal 28 marzo 2009 a pag. 21, dove la presento con tanto di foto e ti consiglio di armarti di molta pazienza in quanto la sperimentazione è abbastanza lunga e riguarda applicazioni di essa su varie parti dello strumento.
Comunque questa colla la si può trovare presso i negozi di nautica, perchè viene utilizzata prevalentemente in quel settore, è un bicomponente e la confezione che ho comprato io (700 cc - 350 cc) costa 29,5 euro (scontata 25 euro).
Attenzione che non lega bene sulla colla animale asciutta!
Comunque leggi quello che ho sperimentato fino in fondo, perchè potresti trovare qualcosa di utile anche per te.

Io sono di Roma ed anche a me succede spesso di essere guardato in modo strano quando in ferramenta cerco semplici attrezzi usati comunemente in liuteria; sotto Firenze non si trova nulla! Io qui non sono riuscito a trovare neanche le lime, quindi figurati a Caserta, ma la colla epossidica, se vai nel negozio giusto, la trovi.

Auguri per il tuo restauro.

Ciao.
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Messaggio da sir90 »

VIOLINO 7 grazie mille, mi sei stato di gran consiglio

ciao ! !
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Messaggio da violino7 »

Ho aperto la camera a gas!

Confermo quelle che erano state le mie intuizioni: non ho visto traccia di tarli morti asfissiati scappati dalle loro tane.

Vuol dire che non ce n'erano.

Ma la bonifica serve comunque come prevenzione. :)
Ultima modifica di violino7 il venerdì 3 luglio 2009, 23:35, modificato 1 volta in totale.
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