Il Cremonese di Edomarch
- masa
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Ciao Edo
Grazie della segnalazione dei vecchi topics.
Non sapevo che eri cosi informato su tutti questi argomenti. Mi dispiace che non avevo partecipato e non li avevo neanche letti tutti.
Comunque questa domanda è forse valida per tanti di noi dilettanti.
"Se non abbiamo la possibilità di imparare in una bottega, cosa stiamo qui a costruire violini? Ha senso se non applichimo almeno un metodo - criteri, verifica sui risultati, aggiornamento?"
masa
Grazie della segnalazione dei vecchi topics.
Non sapevo che eri cosi informato su tutti questi argomenti. Mi dispiace che non avevo partecipato e non li avevo neanche letti tutti.
Comunque questa domanda è forse valida per tanti di noi dilettanti.
"Se non abbiamo la possibilità di imparare in una bottega, cosa stiamo qui a costruire violini? Ha senso se non applichimo almeno un metodo - criteri, verifica sui risultati, aggiornamento?"
masa
- Atomino
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Ciao Masa.masa ha scritto:.....Comunque questa domanda è forse valida per tanti di noi dilettanti.
"Se non abbiamo la possibilità di imparare in una bottega, cosa stiamo qui a costruire violini? Ha senso se non applichimo almeno un metodo - criteri, verifica sui risultati, aggiornamento?"
Imparare senza frequentare una bottega nella quale crescere, confrontarsi e "rubare" dei colpi d'occhio che creino un insieme, è un limite per chi si avvicina a un'arte

- Alberto Soccini -
Chi l'ha detto che per forsa bisogna frequentare una bottega? .. Sarebbe meglio, questo sì!!masa ha scritto:Ciao Edo
.......................
Comunque questa domanda è forse valida per tanti di noi dilettanti.
"Se non abbiamo la possibilità di imparare in una bottega, cosa stiamo qui a costruire violini?....
Io sono rimasto molto sorpreso quando ho saputo che il grande liutaio Marino Capicchioni sostanzialmente era autodidatta!
Sicuramente per questo lui ha sviluppato un suo stile ben preciso.
Io penso che prima di tutto bisogna avere passione e senno, entrambi ...e si arriva dove uno vuole, perchè in quelle condizioni si riesce sempre a trovare la strada giusta. Credo che entrambi sono indispensabili ma il senno è quello più importante dei due.
Con i mezzi di informazione che abbiamo oggi, poi (tipo "il Portale del Violino" ed internet in generale), le cognizioni ci sono ed avanzano pure....e c'è di conseguenza la possibilità di tenere costanti contatti con altri che possono giudicare il nostro operato.masa ha scritto: .......Ha senso se non applichimo almeno un metodo - criteri, verifica sui risultati, aggiornamento?"
masa
La mia opinione è che cerchiamo di sapere il più possibile sulla materia della liuteria, ed è giusto che la conoscenza venga per prima, ma quello che veramente ci manca è la buona volontà! Cioè marciare otto ore al giorno a sgobbare di sgorbia e tutto il resto, minimo per 5 giorni alla settimana, che poi è quello che una volta si faceva e si dovrebbe fare anche oggi in una bottega .
Se uno si vuol mettere alla prova, questa cosa ha un senso se ci si mette di impegno....e chi è veramente motivato stai tranquillo che troverà la sua strada.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Fabio_Chiari_liutaio
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Ma lo sai mio carissimo Lino, quanti liutai nei secoli hanno messo in giro la voce di essere autodidatti senza che ciò corrispondesse a verità? Piuttosto si può dire che molti non hanno avuto un maestro fisso e dopo le prime esperienze da autodidatta hanno iniziato a tenersi in contatto con maestri diversi, questo mi sembra un discorso assai più vicino alla verità. Io stesso dopo aver iniziato e convissuto nel laboratorio col mio maestro poi una volta messomi in proprio ho iniziato collaborazioni con molti altri liutai, per completare, migliorare, aggiornare quelle che erano le mie conoscenze iniziali. Autodidatti assoluti esistono in grande quantità ma scusa la sincerità......si vede, ma soprattutto si sente! Io non credo (senza fare dichiarazioni assolute) che uno possa diventare un grande senza una o più guide che: non lo prendono in giro, e nei confronti delle quali l'autodidatta non si pone con arroganza.
Infatti il mondo è pieno di persone che credono di poter essere autosufficienti in questi campi particolarmente complicati ed hanno l'arroganza di poter fare a meno di tutti, per me non è così. Io penso che chi crede di poter fare da solo è un grande presuntuoso, il maestro Stefanini ammetteva all'età di 70 anni di non aver trovato mai una buona vernice, mi è venuto un pensionato del catasto in bottega l'altr'anno che asseriva di aver scoperto il segreto della vernice di Stradivari.... Ti rendi conto della differenza di mentalità? Comunque chi sa già tutto da solo faccia pure, non sarò certo io a spendere energie per dissuaderlo.
Non mi basta il fiato a fare quello che ho intenzione di fare.
p.s. Ho maggior stima di chi ammette di aver ancora molta strada da fare
me compreso........
Infatti il mondo è pieno di persone che credono di poter essere autosufficienti in questi campi particolarmente complicati ed hanno l'arroganza di poter fare a meno di tutti, per me non è così. Io penso che chi crede di poter fare da solo è un grande presuntuoso, il maestro Stefanini ammetteva all'età di 70 anni di non aver trovato mai una buona vernice, mi è venuto un pensionato del catasto in bottega l'altr'anno che asseriva di aver scoperto il segreto della vernice di Stradivari.... Ti rendi conto della differenza di mentalità? Comunque chi sa già tutto da solo faccia pure, non sarò certo io a spendere energie per dissuaderlo.
Non mi basta il fiato a fare quello che ho intenzione di fare.
p.s. Ho maggior stima di chi ammette di aver ancora molta strada da fare
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<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
- masa
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<t>Forse io sono cresciuto in una cultura, dove prevale il rispetto alla tradizione, ma anche un certo pragmatismo anglosassone -In Giappone, è molto forte l’influenza americano nella educazione.<br/>
Come architetto, ho lavorato nei vari studi ma sempre in vecchio stile tipo bottega, dove ogni progetto era affrontato con grande ispirazione e anche con massima umiltà, ogni disegno che producevamo doveva essere un’opera d’arte. Verificare lo spazio con un infinito numero di modelli … e vivere sempre nei dubbi.<br/>
Una volta un mio collega disse al vecchio capo “Architetto la sua idea è perfetta
- Fabio_Chiari_liutaio
- Liutaio
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Scusa Masa, ma io parlo solo per me, ed è risaputo che io non amo scrivere in internet quelli che ritengo essere.....gli vogliamo chiamare segreti? Chiamateli come volete. Ritengo il Portale utile per un dialogo costruttivo fra liutai e aspiranti o hobbisti su la filosofia di base per la realizzazione di strumenti musicali, per il confronto fra le varie scuole e per i consigli sui problemi della messa a punto e via dicendo. Torno a ripetere e non mi stancherò mai di dirlo che io ritengo che per fare il salto qualitativo chiunque deve andare nella bottega di un liutaio. Se vuole ed ha soldi e tempo può anche iscriversi ad una scuola, ma alla fine dovrà sempre andare da un liutaio o più....senza limiti. Capisco la difficoltà di essere accettato in una bottega, ma se fosse facile allora non esisterebbe più la liuteria. Questo concetto però può essere applicato ad ogni forma di artigianato, dalla più semplice alla più complessa.
Se mi permetti ti racconto una storia vera che non riguarda la liuteria ma la pasticceria. Puoi ridere e prendermi in giro ma io ritengo che questa storia sia applicabile ad ogni forma di lavoro. In Toscana si fanno verso la fine del periodo invernale dei dolci fritti che si ritrovano con nomi diversi in tutta Italia, frappe, chiacchiere, cenci, straccetti, ecc. Da noi a Firenze si chiamano cenci e sono un dolce assai semplice da preparare, nei primi mesi dell'anno in ogni casa se vieni invitato gli troverai accompagnati da un vinsanto o un vino dolce. In casa mia si preparavano da sempre, e si mangiavano ovunque, però, quelli della zia Fernanda erano sempre i migliori di tutti. Mia moglie che ama cucinare, si era incaponita di imparare a fare i cenci come quelli della zia. Prove, farina, zucchero, ricette su internet, sui libri moderni di cucina, poi sui libri antichi di cucina, poi dalle vicine che millantavano ognuna il segreto......niente, ogni volta i cenci venivano meglio o peggio ma mai come quelli della zia fernanda.
Un giorno mia moglie durante una visita a casa della zia gli chiede come fare a fare i cenci alla sua maniera. Questa donna, prende un foglio, un lapis e scrive di sana pianta la ricetta , le quantità e soprattutto il procedimento. Tornati a casa, mia moglie senza perdere tempo prende e si mette a fare i cenci, vengono buoni ma non ancora all'altezza di quelli della zia. Telefona alla zia, espone i problemi riscontrati e dietro alcune dritte, riparte da capo e rifà i cenci.....belli, buoni ma non come quelli della zia! Mia moglie si incazza e rinuncia. Questa storia è andata avanti alcuni anni. Poi un brutto giorno la zia si sente male. Tutti accorriamo e pian piano assistendola a turno riusciamo a rimetterla in piedi. Durante la convalescenza (tieni conto che la zia aveva allora già 85 anni) mia moglie era a casa di questa donna e si sente dire: Vogliamo fare un pò di cenci?
Risposta ovvia. Gli fece la zia e mia moglie guardò. I cenci vennero perfetti, la zia anni prima aveva scritto la ricetta in maniera ineccepibile, ma aveva tralasciato (lei disse perchè era ovvio) un piccolo particolare nel procedimento. Ora la zia è morta, ma fino all'ultimo ha sempre negato di aver taciuto quel particolare per motivi di gelosia, ma solo perchè per lei chiunque avrebbe dovuto capirlo. Io non so se sia vera la versione della zia o di mia moglie che asserisce che la zia sentendo arrivare la fine aveva deciso di trasmettere a lei quel segreto, poichè in realtà era un particolare a prima vista insignificante........Sono riuscito a farti capire perchè (secondo il mio parere) dovresti andare da un liutaio?
Se mi permetti ti racconto una storia vera che non riguarda la liuteria ma la pasticceria. Puoi ridere e prendermi in giro ma io ritengo che questa storia sia applicabile ad ogni forma di lavoro. In Toscana si fanno verso la fine del periodo invernale dei dolci fritti che si ritrovano con nomi diversi in tutta Italia, frappe, chiacchiere, cenci, straccetti, ecc. Da noi a Firenze si chiamano cenci e sono un dolce assai semplice da preparare, nei primi mesi dell'anno in ogni casa se vieni invitato gli troverai accompagnati da un vinsanto o un vino dolce. In casa mia si preparavano da sempre, e si mangiavano ovunque, però, quelli della zia Fernanda erano sempre i migliori di tutti. Mia moglie che ama cucinare, si era incaponita di imparare a fare i cenci come quelli della zia. Prove, farina, zucchero, ricette su internet, sui libri moderni di cucina, poi sui libri antichi di cucina, poi dalle vicine che millantavano ognuna il segreto......niente, ogni volta i cenci venivano meglio o peggio ma mai come quelli della zia fernanda.
Un giorno mia moglie durante una visita a casa della zia gli chiede come fare a fare i cenci alla sua maniera. Questa donna, prende un foglio, un lapis e scrive di sana pianta la ricetta , le quantità e soprattutto il procedimento. Tornati a casa, mia moglie senza perdere tempo prende e si mette a fare i cenci, vengono buoni ma non ancora all'altezza di quelli della zia. Telefona alla zia, espone i problemi riscontrati e dietro alcune dritte, riparte da capo e rifà i cenci.....belli, buoni ma non come quelli della zia! Mia moglie si incazza e rinuncia. Questa storia è andata avanti alcuni anni. Poi un brutto giorno la zia si sente male. Tutti accorriamo e pian piano assistendola a turno riusciamo a rimetterla in piedi. Durante la convalescenza (tieni conto che la zia aveva allora già 85 anni) mia moglie era a casa di questa donna e si sente dire: Vogliamo fare un pò di cenci?
Risposta ovvia. Gli fece la zia e mia moglie guardò. I cenci vennero perfetti, la zia anni prima aveva scritto la ricetta in maniera ineccepibile, ma aveva tralasciato (lei disse perchè era ovvio) un piccolo particolare nel procedimento. Ora la zia è morta, ma fino all'ultimo ha sempre negato di aver taciuto quel particolare per motivi di gelosia, ma solo perchè per lei chiunque avrebbe dovuto capirlo. Io non so se sia vera la versione della zia o di mia moglie che asserisce che la zia sentendo arrivare la fine aveva deciso di trasmettere a lei quel segreto, poichè in realtà era un particolare a prima vista insignificante........Sono riuscito a farti capire perchè (secondo il mio parere) dovresti andare da un liutaio?
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
- Piergiuseppe
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- delyrium
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hahahahaha!!
Nonostante io non sia liutaio ho ben capito il discorso, e credo di trovarmi d'accordo con Fabio... Certo, è vero che il progresso dell'uomo in tutti i campi è un patrimonio dell'umanità intera, però ritengo appunto che in un campo come la liuteria, ma anche generalizzando di tutta l'Arte (pittorica, musicale, scultorea, liutaria, culinaria, arti minori, ecc...) il discorso è diverso... poichè è patrimonio universale l'avere ad esempio inventato una "forma interna o esterna", oppure diversi tipi di arco, ma essendo un lavoro che richiede l'intervento concreto del "sentimento e del gusto" di chi crea trovo che sia giusto che ogni artista abbia i suoi "segreti del mestiere", ma non perchè non debbano essere rivelati a nessuno per cattiveria, ma perchè fanno parte integrante di quella persona... E' come se Kandinskij avesse voluto dipingere affreschi e pale d'altare usando le tecniche esatte di Masaccio... Certo nessuno può impedire di realizzare una copia, ma che arte ne deriva nel mero copiare l'altrui arte? Non so se sono riuscito a farmi capire
Nonostante io non sia liutaio ho ben capito il discorso, e credo di trovarmi d'accordo con Fabio... Certo, è vero che il progresso dell'uomo in tutti i campi è un patrimonio dell'umanità intera, però ritengo appunto che in un campo come la liuteria, ma anche generalizzando di tutta l'Arte (pittorica, musicale, scultorea, liutaria, culinaria, arti minori, ecc...) il discorso è diverso... poichè è patrimonio universale l'avere ad esempio inventato una "forma interna o esterna", oppure diversi tipi di arco, ma essendo un lavoro che richiede l'intervento concreto del "sentimento e del gusto" di chi crea trovo che sia giusto che ogni artista abbia i suoi "segreti del mestiere", ma non perchè non debbano essere rivelati a nessuno per cattiveria, ma perchè fanno parte integrante di quella persona... E' come se Kandinskij avesse voluto dipingere affreschi e pale d'altare usando le tecniche esatte di Masaccio... Certo nessuno può impedire di realizzare una copia, ma che arte ne deriva nel mero copiare l'altrui arte? Non so se sono riuscito a farmi capire
- delyrium
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ecco ad esempio la vernice: ogni liutaio si crea la propria vernice caratteristica, ed esprime chiaramente la sua personalità... quindi perchè un alta persona dovrebbe sapere esattamente la composizione e la cottura e il numero di mani necessarie riguardo a quella vernice in particolare? è come impossessarsi di una personalità che non è la propria a mio parere...
- Fabio_Chiari_liutaio
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Io penso che gli aspiranti liutai di oggi di pari passo con il mondo che ci circonda, abbiano troppa furia ( leggi: fretta). Sempre rivolto a Masa volevo dire che molte volte anche ai miei allievi ho detto delle cose ma loro per distrazione o perchè avevano il cervello rivolto ad un altro aspetto del problema non le hanno recepite, perchè vedi se cominci col dire tutto devi prepararti anche a ridire, perchè è possibile che col fatto che dici passi il messaggio che ognuno ti può consultare come un vocabolario. Mi pare che si sia perso anche il gusto dell'ascoltare. Sarà perchè io che sono di famiglia contadina sono stato abituato ad ascoltare nel canto del foco, quando fuori c'era la tormenta, gli insegnamenti dei nonni e degli amici vecchissimi che frequentavano casa mia, ma sono diventato un razzo a rubare con gli occhi e con gli orecchi (leggi: orecchie) tanto che poche cose di una conversazione mi sfuggono.
Comunque caro Piergiuseppe io sto ancora aspettando che cominci a dire qualcosa anche tu invece di postare gli articoli fantasiosi sulla polvere e sulle vibrazioni...........
p.s. Edo ho chiesto a mia moglie il segreto della zia Fernanda, mi ha detto che ti scriverà la ricetta, le quantità degli ingredienti ed il procedimento.
Comunque caro Piergiuseppe io sto ancora aspettando che cominci a dire qualcosa anche tu invece di postare gli articoli fantasiosi sulla polvere e sulle vibrazioni...........
p.s. Edo ho chiesto a mia moglie il segreto della zia Fernanda, mi ha detto che ti scriverà la ricetta, le quantità degli ingredienti ed il procedimento.
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
violino7 ha scritto: ...........
Con i mezzi di informazione che abbiamo oggi, poi (tipo "il Portale del Violino" ed internet in generale), le cognizioni ci sono ed avanzano pure....e c'è di conseguenza la possibilità di tenere costanti contatti con altri che possono giudicare il nostro operato.
.................
Secondo me sono giuste entrambe le affermazioni!Fabio_Chiari_liutaio ha scritto:.....il mondo è pieno di persone che credono di poter essere autosufficienti in questi campi particolarmente complicati ed hanno l'arroganza di poter fare a meno di tutti, per me non è così. Io penso che chi crede di poter fare da solo è un grande presuntuoso....
Ma perchè secondo te chi va avanti da autodidatta lo debba fare per forza con presunzione ?
E' chiaro che costui ha bisogno, a maggior ragione, del confronto con gli altri e di una frequentazione continua con il mondo della liuteria ...ed oggi è molto più facile che non al tempo di Marino Capicchioni.
Io parlo per me, ma questo è il caso di tanti! Io cerco costantemente delle occasioni di conoscenza (di persone e di nozioni) che mi aiutano a migliorare, ed oggi non è difficile.
Che poi sono le esperienze di sempre di chi fa il mestiere del liutaio (te, come Capicchioni), non ho mica detto che dopo la prima esperienza uno è arrivato!
Ma il senno di cui ho parlato, non lo hai considerato per niente?
C'è l'aiutante di bottega che si fa ripetere varie volte un concetto dal proprio maestro, c'è quello che dopo una prima disattenzione alla seconda volta la focalizza nella mente, c'è chi basta che la sente una sola volta e non se lo fa più ripetere, e poi c'è anche quello che ci arriva da solo senza che nessuno glielo dica.
Nel caso di quest'ultimo la passione per il mestiere ha aguzzato il suo ingegno.... ma logicamente non può arrivare dappertutto, non è un Leonardo da Vinci, ed ha bisogno comunque degli altri.
Da te vorrei sapere il tuo giudizio spassionato, ora che conosci quel particolare "scontato" sui cenci della zia Fernanda: la zia era così avanti con la mente da ritenere quel particolare effettivamente "scontato" per tutti, oppure era un'èscamotage per mantenere l'esclusiva?
Che idea ti sei fatto?
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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