Spero che la richiesta sia chiara. Grazie per le vostre cortesi risposte.

Le mani non lo so, ma le UNGHIE MOOOOOLTO CORTE!!Aubrey ha scritto:Salve a tutti, vorrei porvi una domanada: come dovrebbe essere la forma ideale della mano del violinista ? Di grosse dimensioni, dita lunghe e sottili...oppure no?
Spero che la richiesta sia chiara. Grazie per le vostre cortesi risposte.
Quoto!Lalla ha scritto:Le mani non lo so, ma le UNGHIE MOOOOOLTO CORTE!!Aubrey ha scritto:Salve a tutti, vorrei porvi una domanada: come dovrebbe essere la forma ideale della mano del violinista ? Di grosse dimensioni, dita lunghe e sottili...oppure no?
Spero che la richiesta sia chiara. Grazie per le vostre cortesi risposte.
Aubrey ha scritto:Salve a tutti, vorrei porvi una domanada: come dovrebbe essere la forma ideale della mano del violinista ? Di grosse dimensioni, dita lunghe e sottili...oppure no?
Spero che la richiesta sia chiara. Grazie per le vostre cortesi risposte.
Codice: Seleziona tutto
LibXMLError Object
(
[level] => 3
[code] => 77
[column] => 288
[message] => Premature end of data in tag t line 1
[file] =>
[line] => 12
)
Codice: Seleziona tutto
<t>salve a tutti guardavo su internet e ò trovato questo documento lo voglio compartire con voi <br/>
vi saluto ciao <br/>
<br/>
La mano sinistra di Niccolò Paganini <br/>
<br/>
Niccolò Paganini (1792-1840) fu un personaggio che fece scandalo e che suscitò vero clamore nel mondo musicale. Nessun musicista ebbe mai un successo così straordinario, tanto che il suo grande virtuosismo fu considerato la prova di un misterioso patto con il diavolo. Naturalmente questa diceria è assolutamente falsa – ci mancherebbe altro – ma è vero che nella sua vita si annoverano diversi episodi particolari. <br/>
<br/>
Il primo risale addirittura all’infanzia, all’età di sei anni, quando fu considerato morto in seguito ad un violento attacco di morbillo: il bambino fu avvolto nel sudario e cominciò il servizio funebre, quando, inspiegabilmente ed all’improvviso, egli fece un piccolo movimento che venne notato, e così sfuggì ad una sepoltura prematura. <br/>
<br/>
Nessun medico seppe spiegare l’avvenuto. Durante la fanciullezza Niccolò fu molto condizionato dallo studio: egli era costretto dal padre ad esercitarsi per giorni interi, al punto che la sua follia e la sua vita dissennata condotta nell’età adulta è certo ricollegabile alle coercizioni paterne, così dure e crudeli. <br/>
<br/>
Quando infatti riuscì a liberarsi dal giogo paterno egli iniziò una vita disordinata ed assolutamente dissoluta, di cui però non si vergognava affatto, tanto che affermò: “Quando finalmente fui padrone di me stesso mi buttai a capofitto nei piaceri della vita e li bevvi a grandi sorsate