Il Quartetto Alban Berg e Mario Brunello a Firenze.

26 febbraio 2005

Una bella recensione dal Teatro della Pergola, dove il 20 Febbraio scorso il Quartetto A. Berg con ospite il violoncello di Mario Brunello ha dato vita ad un concerto di eccezionale rilevanza e qualità. In programma era il quartettsatz D703 di Schubert, poi la Suite Lirica di Berg, e nella seconda parte il grande quintetto D956 in do, sempre del sommo Franz. L’interpretazione è stata fenomenale per tecnica e carica drammatica trasfusavi.

Il Quartetto Alban Berg è sicuramente, se non il più grande, tra i due-tre più grandi ensembles in attività, e ieri ne ha dato piena prova, insieme al violoncellista Mario Brunello che è entrato in scena dopo l’intervallo. La magnificenza delle loro letture deriva da una tecnica inappuntabile anche di fronte a passaggi tematici strettissimi, unita ad una marcatissima ricerca dell’espressione. Ed è quest’ultimo un valore aggiunto di fronte a partiture che, con tale approccio, da pagine virtuosistiche riescono appieno ad elevarsi a paesaggi dell’anima, di tutti i suoi complessi risvolti. La costante di tutto il concerto è la perfetta padronanza e sincronia degli elementi del quartetto, col primo violino Guenter Pichler, sommo e raffinato virtuoso con solo qualche trascurabile episodio d’asprezza nel primo brano (il D703), che col suo gesto di slanciarsi leggermente sulla sedia nei passaggi più precipitati sembra somatizzare la musica; per converso, il violoncellista Valentin Erben, minimale nel gesto, dota il suo strumento di una incredibile e pressoché infinita varietà di sfumature espressive, dalla frase impetuosa alla sottolineatura eterea ed impalpabile. Di grande levatura anche gli altri due membri, il secondo violino Gerhard Schulz e la viola Thomas Kakuska. Già la loro lettura d’apertura del Movimento di quartetto (Quartettsatz) in do minore D703 di Franz Schubert dà conto di una raffinatezza estrema nello sviscerare l’alternanza di cantabile e presto, fissità contemplativa e slanci di dinamismo, secondo canoni estetici assolutamente confacenti allo Schubert cameristico, che non è mai semplice e che sembra costantemente presagire la fine dentro o dietro ogni spensieratezza. Viene poi la Suite “Lirica” di Alban Berg, interpretato come epigono del romanticismo, con una chiave ermeneutica sostanziale e perfettamente coerente con la completa libertà espressiva dell’Autore, il quale, pur avendo già compiutamente assimilato il metodo dodecafonico, lo riserva solo – come si legge nelle note di sala – alle due estremità dell’opera (primo e sesto movimento), nonché a parte dello straniante terzo. Peraltro molte sono le citazioni tonali anche nei movimenti dodecafonici: dai temi della sinfonia di Alexander von Zemlinsky alla quale il titolo rende omaggio, al tema d’apertura del Tristano e Isotta. Opera-simbolo per un compositore qui davvero innalzato e al tempo stesso divorato dalla passione amorosa. La lettura del Berg è quantomai “monstre”, di pulizia assoluta e tale da restituire al meglio i passaggi più moderni e formali – quali il “lunare” Trio estatico del terzo movimento, o il fugato su una serie dodecafonica che apre il Largo desolato conclusivo. Ma rispetto ad altre letture più algidamente orientate all’indagine della modernità (Quartetto Arditti, l’altra esecuzione discografica di riferimento), il tema conduttore è una “filologica” passionalità spinta alle estreme conseguenze. Ne risultano, tra tutti, un Adagio appassionato ed un Presto delirando (il famoso movimento che sembra evocare l’amplesso con l’amata) di grandissimo valore interpretativo. Dopo la pausa, entra in scena l’ospite Mario Brunello, che già dalle prime battute si integra alla meglio con la formazione, costituendo nella gestualità più accentuata una sorta di dioscuro mediterraneo in rapporto ad Erben. E’ in programma il grande Quintetto in do maggiore D956 di Schubert. Di durata intorno all’ora, esso viene datato 1828, anno della morte del Maestro, e pubblicato postumo. Il critico Alfred Einstein sottolineò giustamente l’impianto sinfonico (per il massicio ricorso al “ritenuto” ad opera di violino secondo e viola) che però non si trasforma mai in magniloquenza fine a se stessa. In pratica, non ci muoviamo di un millimetro dall’intimismo che ha contrassegnato tutta la serata. L’ensemble prosegue alla meglio il suo lavoro di introspezione, senza mai forzare il dato “romantico” a discapito della chiarezza espressiva. La partitura scorre con naturalezza, lungi dall’ appesantirsi come potrebbe rischiar di fare date le dimensioni dei movimenti: l’ascolto è leggero e gradevolissimo, e come nello Schubert d’apertura la coesistenza di serenità ed inquietudine è riportata in pieno in un cristallino gioco di contrapposizioni che si risolve alla fine non in complicati escatologici significati ma nel trionfo della purezza dei temi, delle variazioni, delle forme. Soprattutto i primi due movimenti, l’Allegro ma non troppo e l’Adagio, testimoniano questa felicità interpretativa, con un Pichler veramente stellare. Applausi scroscianti, cinque chiamate sul palcoscenico e, forse per l’ora tarda, nessun encore, ma rimane la sensazione di avere assistito ad un evento di portata artistica non comune.

Nota: Recensione a cura dell’amico “bobregular”: BLOGregular

Sulla Musica Barocca (e relativi ascolti)

24 febbraio 2005

Qui di seguito un interessante articolo a firma di Giuseppe Maniscalco, un grande appassionato di Musica che illustra per noi i piatti più prelibati (e sconosciuti), da gustare nell’ambito barocco:

Da un po’ di tempo a questa parte mi sto interessando alla scoperta del repertorio di autori piu’ o meno noti di questo periodo musicale (ma anche un po’ prima effettivamente per alcuni di essi – a proposito, da quando si può parlare di inizio del periodo barocco? e con chi? ). La fulminazione avvenne con Nikolaus Bruhns…alcuni mesi fa. Ed allora, grazie anche ai preziosi consigli ricevuti sul newsgroup it.arti.musica.classica ( che a quel che se ne dice, mi sembra tutto
sommato ottimo e frequentato da degne persone), ho iniziato l’ascolto di vari autori.

Devo dire subito che è stata una scoperta piacevolissima; mai avrei creduto che autori cosiddetti minori ( perché offuscati più o meno giustamente da Bach, Handel e probabilmente anche altri -ma onestamente non me ne vengono in mente ora che scrivo), potessero rivelarsi tanto interessanti e piacevoli da ascoltare. Se poi, insomma, debbano essere considerati anche loro geni o capiscuola et similia, è questione da lasciare agli storici della musica, critici & compagnia bella. Noi…..occupiamoci dell’ascolto!! Mi limito a fare solo un elenco di quelli che ho ” scoperto” e ascoltato e che, naturalmente consiglio. Solo una piccola cosa ancora, se permettete: non è stato facile reperire i cd..alcuni li ho preso da Buscemi, altri ( pochissimi) da Discantica ed altri all’estero perchè, pur abitando nelle prossime vicinanze di una grande Città, debbo dire che i negozi ” tradizionali” e a Milano sono ben forniti, tipo Ricordi e Messaggerie, sono stati una vera delusione. Scaffali carichi dei ” soliti” ( mi raccomando poche critiche su questa cosa, bisogna leggerla con grano salis) dei soliti Beethoven, Bach, Handel, Mozart, Wagner, Verdi & affini, ma se poi si cerca non dico Homilius ma qualcosa di Pachelbel che non sia il solito canone condito con 79857936 salse, niente!!!!!!!! Una desolazione davvero unica.Che delusione…. Mah, siamo davvero arrivati a questo punto? ( ma qua il discorso sarebbe lungo,.magari approfondiamo in un’altra occasione). Dove eravamo arrivati? ho perso il filo…
Già, l’elenco.. (in ordine casuale):

1- Sylvius Leopold Weiss ( 1686 – 1750): partite per Liuto = eccezionali;

2- Johann Pachelbel ( 1653- 1706): Composizioni per organo = che dire delle sue Ciaccone? bellissime, per non parlare dei preludi, toccate e altre cose; ci sono anche alcuni pezzi per organo composti in occasione di festività liturgiche (corali.preludi) – e sono tantissimi per le piu’ svariate occasioni, che sono delle vere e proprie perle musicali;

3-Gottfried August Homilius ( 1714 – 1785): composizioni per organo = non so cosa manchi di quello che ha scritto, ma nel cd che ho reperito ( e non è stato facile) sono incisi soltanto 20 corali su canti luterani ( alcuni ripresi anche da altri musicisti, Bach compreso); qua si nota effettivamente che la sua musica e più “moderna” rispetto ad altri;

4- Georg Philipp Telemann ( 1681 – 1767): il grande contemporaneo di Bach = qualcuno si scandalizzerà se compare in questo elenco ma, per quel che conosco o della sua musica ( ed ammetto che è poca cosa), va inserito qua. Ultimamente si è parlato tanto sul NG di questo autore, ma francamente non lo si può considerare alla pari con il suo più grande contemporaneo. Voglio però solo accennare alle sue composizioni per organo riprodotte su un cd molto ben fatto dal punto di vista tecnico ( ma questa etichetta tedesca: la MDG serie gold è una garanzia). Si tratta di alcuni concerti trascritti da composizioni di Bach, alcune sonate e una Passacaglia che mi ha folgorato per la sua bellezza. Davvero molto bravo. La cosa che ho notato, ma magari dico una cavolata è che, rispetto a Bach, nella sua musica si notano a volte (soprattutto nella Passacaglia in si minore), delle melodie orecchiabili, insomma fischiettabili ) e che rimangono impresse nella mente in modo indelebile; cosa che non avviene con Bach. Uno stile di scrittura diverso. Le composizioni di questo autore sono comunque davvero moltissime: ho solo altri due cofanetti ( quelli della Brilliant) in cui sono riprodotti concerti e cantate e Messe; belli, mi sono piaciuti ma, nulla di paragonabile ad analoghe composizioni bachiane. ( purtroppo ogni tanto i paragoni occorre farli, specialmente con questo autore che visse ed operò nello stesso periodo di Bach). Poi ci sono alcune Passioni:ne ho ascoltati alcuni brani e mi sono piaciute.

5- Vincent Lubeck ( 1656 – 1740): contemporaneo di Buxtheude. A quel che leggo nel libretto accluso al cd era l’organista nella chiesa di San Nicola di Amburgo, dove si trovava uno dei più importanti organi dell’alta Germania ” Arp Schnitger” nonché grande pedagogo e specialista di problemi d’organologia. Anche in questo caso non so che incisioni si possano reperire di questo autore. Sono riuscito a trovare solo un cd in cui sono riprodotti 7 preludi e fughe eseguite nel 1969 da Michel Chapuis. La musica è bellissima, merit un ascolto.

6- Johan Caspar Ferdinand Fischer – boemo di nascita – ( 1656 – 1746): Il suo Musicalischer Parnassus per clavicembalo è una cosa veramente fantastica; come si può notare dal titolo della composizione, sono 9 partite dedicate alle nove muse ( almeno così si legge anche se alcune di esse onestamente non ricordo chi siano: Urania, Terpiscore e altre; ma non ha importanza non è questo che conta). Non elenco tutti i nomi perché tanto si sa chi sono:-)))))), cmq, c’è la Ciaccona della partita dedicata ad Euterpe e la Passacaglia della partita dedicata a Urania, sono una cosa veramente da ascoltare per capirne la bellezza. Ogni partita ha un numero variabile di composizioni come era uso all’epoca. Si può trovare in 2 cd ( almeno credo): uno della MDG eseguite da Mitzi Meyerson ( bella donna, il che non guasta) in cui sono riprodotte tutte e nove e partite per circa 80 minuti di musica da parnasso:-)) e in un cd della Virgin eseguite da Siegbert Rampe in cui sono riprodotte solo 5 delle nove partite. Poi non so se ci sono in giro altre registrazioni; se volete approfondite, insomma!!!:-) Sempre di questo poliedrico autore, meritano una menzione anche la sua composizioni per organo ( che sta tutta in un cd): per la cronaca io l’ho trovata in un cd della Aeolus con registrazione a 24 bit…all’organo Serge Schoonbroodt su organo storico olandese. Non ho capito bene in questo caso,( la mia ignoranza per le lingue straniere è ormai nota credo e il libretto va troppo sul tecnico ) ma tale opera omnia dovrebbe intitolarsi Blumen Strauss e Ariadne Musica. Il ( o la) Blumen Strauss consiste in delle suites numerate progressivamente dalla I alla VIII , ognuna delle quali è suddivisa in brevi pezzi; ma la cosa che mi ha lasciato colpito è che ognuna di queste suites porta anche l’indicazione di qualcosa che mi sfugge. la prima, ad esempio porta l’indicazione di ” dorian” , la seconda di hypodorian, la terza di phrygian e così via; probabilmente sarà una cosa legate alle tonalità o cose simili..bho.. L’Ariadne Musica è invece costituito da 20 piccoli preludi e fughe in diverse tonalità ( una specie di WTC, insomma). Completano il cd altre piccole composizioni nello stile del Ricercar. L’ho ascoltata. e la consiglio. Frugando poi su internet, ho scovato anche un terzo cd edito dalla ceca Supraphon in prima registrazione mondiale. ( registrazione live el 2001 presso la chiesa della vergine Maria di Praga). Si tratta di alcune composizioni per ricorrenze religiose scritte nel periodo praghese ed i cui manoscritti erano conservati presso chi li aveva commissionate ( l’ordine dei Cavalieri della croce con la stessa rossa di Praga). Sono composizioni per soli, coro e orchestra, veramente belle, dedicate per lo più a questa croce a cui si rifaceva l’ordine ed un offertorio in occasione della consacrazione di un chiesa. Merita. Poi non so cosa ci sia ancora in giro di questo autore….

7- Nikolaus Bruhns ( 1665 – 1697): allievo preferito di Buxtheude. Di lui ci rimangono pochissime cose. Alcune composizioni per organo davvero belle e delle cantate stupende.
Le cantate ( ma non credo che siano tutte, perché dovrebbero essere 11 ) sono in un bellissimo cd della Harmonia Mundi nell’esecuzione del Cantus Colln, mentre le sue composizioni per organo sono in un solo cd abbinate ad altre composizioni di altri autori dello stesso periodo. Per chi volesse prendere due piccioni con una fava, segnalo solo un cd della Ricercar nel quale, oltre alle composizioni di Bruhns vi sono anche quelle per organo ( tutte ) di Reincken. Nota di colore: questo cd della Ricercar è edito in Francia e la registrazione è stata ” realizzata con l’aiuto dello Stato Francese – Direzione Generale della Cultura, Servizio per la Musica ” ( cit) ………ogni ulteriore commento sulla situazione italiana mi sembra superfluo. Da prendere assolutamente!!

8- Johan Adam Reincken ( 1623 – 1722) : grande predecessore (musicale) e contemporaneo di Bach ( anche se per poco). Di questo musicista sono reperibili solamente le composizioni per organo ( vedi sopra), veramente belle e delle partite di musica da camera, l”Hortus Musicus ( il Giardino Musicale), eseguibile,secondo le stesse indicazioni dell’autore sia in ambito religioso ( dentro le chiese ) che non. Si tratta in concreto di sei partite e, nel cd che ho io, sono eseguite da un ensemble composto da sei elementi ( 2 volini, viola da gamba, Tiorba, Clavicembalo e organo positivo). Ogni partita è suddivisa 4 pezzi: Gighe, Alemande, et et.. Merita senza dubbio un ascolto. Nel libretto accluso al cd ( etichetta Pietre Venare) vi è un’interessantissima spiegazione di questa composizione, metafora della concezione del mondo secondo i gusti barocchi. Non mi dilungo ancora perché il testo francese ( la lingua italiana non è neanche presa in considerazione in tutti i cd che ho citato e per quelli che citerò cosa che la dice lunga sulla considerazione che
hanno di noi all’estero in campo musicale) è molto difficile e ho timore di tradurre erroneamente. Basta comprarlo! Cmq la musica è una delle più belle cose che abbia mai ascoltato di questo genere. Beccato che di questo grande musicista ci siano arrivate pochissime cose…in parte a causa dei bombardamenti sulla Germania durante la II Guerra Mondiale, con la distruzione di materiale d’archivio e strumenti d’epoca ( per carità nessuno fraintenda nulla….leggere solo quello
che ho scritto, non si sa mai)

9- Franz Tunder ( 1614-1667) qua siamo agli albori..probabilmente. Ennesimo cd della francese Ricercar ( ed ennesima scritta riportata sul retro della copertina). Organista-compositore è uno dei padri fondatori del genere ” fantasia su corale” per organo. Non ho capito bene gli intrecci ma vi è stata una parentela con Buxtheude ( ma questo solo per la cronaca). Come facilmente si può immaginare, le composizioni per organo riprodotte nel cd ( eseguite da Bernard Frocoulle) sono 12 fantasie su corali. Musica molto bella. Tunder si ricorda anche ( a questo leggo) per la creazione dei concerti Spirituali per i Vespri ” Abendmusiken” da eseguirsi in chiesa all’ora del Vespro per far trascorrere piu’ piacevolmente il tempo. Insomma, a quanto sembra, una sorta di intrattenimento per i fedeli riuniti per l’ora vesperina i quali, cosa che non guastava, in considerazione della bravura dell’organista lasciavano, poi, una piccola offerta reale ( e non spirituale) Mi viene in mente una cosa a tal proposito, scrivendo ,,,,ma lasciamo perdere..uniremmo sacro e profano!!

10- George Muffat ( 1653-1704): francese ma con origini scozzese, nato a Megève, ma si considerava tedesco ( non so perché, ma se lo diceva lui un motivo lo avrà avuto, valli a capire certi.-)) Sono sicuro che la Naxos ha pubblicato almeno due cd di musiche per organo di questo autore. Io ho il II, ho visto il I, ma non sono piu’ riuscito a reperirlo. Unifica vari stili dell’epoca: Francese-tedesco e italiano. A quanto leggo uno dei suoi massimi capolavori sono una serie di suites orchestrali chiamati “Florilegia” considerati ( ma non so da chi) una delle cose più belle scritte in Germania durante il 1600. ( che non ho mai ascoltato, ma non so se anche esiste una registrazione). Il cd che possiedo, invece, racchiude una parte del suo ” apparatus musico-organisticus” del 1690 e altre composizioni per organo. Veniamo alle composizioni per organo che ho invece ascoltato. Molto solenne come musica. ( anticipa un po’, ad voler essere cattivelli, la ” grandeur” francese). Molto bella una Passacaglia della durata di ben oltre 15 minuti. Insomma, per farla breve, per quel che costa merita sicuramente un ascolto.

11- Heinrich Scheidemann ( 1595 -1663): non so se in merito a questo musicista si può parlare di barocco ( agli esperti il parere), ma una cosa è certa. Lui e il successivo della lista, se non sono barocchi, sono stati i papà del barocco.( almeno credo, non ho sottomano il DEUMM, perchè non me lo posso permettere). La Naxos ha pubblicato molti cd dedicati alla musica per organo di questo musicista. Io ho solo il vol.5. Non so se altre etichette hanno in catalogo qualcosa. Musica bachiana, se proprio devo fare un paragone per far capire il genere( o quella bachiana è molto scheidemanniana?) Per gli amanti del genere, da avere assolutamente anche per l’importanza storica della sua musica. In particolare mi è piaciuto molto un suo Magnificat IV Toni ( che vuol dire?)

12- Jan Pieterszoon Sweelinck ( 1562-1621): Olandese. (soprannominato l’Orfeo di Amsterdam); personalità all’epoca molto in vista e popolare musicista; ” mago ” della musica per organo E’ stato l’ultimo acquisto giusto la settimana scorsa. Si tratta di un doppio cd dell’ Hyperion ( organista Christopher Herrick ). Dovrebbe contenere tutta la musica per ” Klavier” che ha scritto questo musicista ed è stata eseguita su una copia di un organo direttamente riconducibile ad uno degli allievi del musicista ( piu’ filologico di così non si può), precisamente l’organo della chiesa tedesca di Stoccolma. Le composizioni non riportano la tonalità, ma talune delle strane indicazioni in latino ( Ionian, a-Phrygion, etc ): se qualche esperto me le sa spiegare ringrazio Si tratta di ben 25 pezzi ” assortiti”: Fantasie cromatiche, corali, danze,e altre cose, alcune delle quali veramente belle ( la fantasia cromatica) La musica è molto bella ( e se ad esempio, la fantasia cromatica è stata eseguita al piano dal grande Gould, un motivo ci sarà pur stato). I prezzi di cui parlavo prima contenuti nell’interpretazione di Herrick, si possono suddividere in tre grandi categorie: Quelli di fantasia ( ovvero in forma libera), quelli su melodie sacre e infine quelli su melodie profane. Io non sono un musicista né un musicologo, ma da quel che ho potuto ascoltare, le composizioni de Sweelinck meritano attenzione; cofanetto assolutamente consigliato. Se poi odiate tali composizioni o ascoltate prevalentemente altra musica, lasciate perdere, non fa per voi. Non so se ci sono in giro anche altre musiche di questo musicista, meriterebbero tutte di essere ascoltate cmq. Sto ascoltando proprio ora che scrivo il II di questi cd…..” accatativillo”:-))))))) merita.

13- prima di passare ai ” gioielli di famiglia”, voglio segnalare un cd della tedesca e piccola etichetta Carus: si intitola ” Weihnachten am Dresden Hof” ( Natale alla Corte di Dresda), di recentissima pubblicazione. ( la registrazione live risale al febbraio del 2004) Cd strappato dalle mani del commesso di Discantica che stava per farlo eclissare (chissà a chi lo avevano promesso). Oltre al Te Deum di Heinichen ( autore che tratterò prossimamente), vi sono un paio di cosette molto interessanti di un autore italiano misconosciuto. Si tratta di Giovanni Alberto Ristori ( 1692-1753): Messa per il Santissimo Natale, la cui scoperta del manoscritto è recentissima e del Mottetto Pastorale. Entrambe composizioni per Soli, Coro ed Orchestra di una bellezza incredibile. Ma dico io, dovevamo aspettare i tedeschi per avere pubblicato su cd questo autore?
Se riuscite a trovare questo CD prendetelo assolutamente, mi ringrazierete!!!! Ancora c’è da parlare di Buxtehude, Froberger, Zelenka, Krebs, Kuhunau, Heinichen e forse qualche altro , debbo controllare se non mi sfugge qualcosa. Divido a questo punto il post a metà, già è lungo così. Mi scuso anzitutto per eventuali errori nella trascrizioni dei cognomi degli autori, date e quant’altro. Ringrazio a quanti avranno la bontà di leggere fino in fondo. Anticipo solo quale sarà la domanda finale Chi manca di questo periodo?

P.S.: Bach e Handel sono volutamente esclusi da questo post , che vuole essere nelle mie intenzioni dedicato agli autori cd ” minori” ( fatte le debite eccezioni naturalmente )

14 – Johan Jacob Froberger ( 1616-1667), nato a Stoccarda. In vita organista a Vienna dell’Imperatore d’Austria, considerato uno dei piu’ grandi organisti-clavicembalisti del diciassettesimo secolo. Autore scoperto per caso fortuito ( se non ricordo male). Di lui ho solamente 3 cd. Uno di edizione francese fa parte di una serie dedicata ai grandi organisti storici di quella nazione. Le musiche di Froberger sono state eseguite sull’organo Robert Dallam ( 1653) della chiesa di Lanvellec da Davitt Maroney. Preso, come dicevo, quasi per caso, le sue musiche mi sono piaciute subito. In particolare c’è una composizione intitolata Auf Die Mayerin ( che consta di 9 piccole partite ) che è favolosa. Ascoltare per credere. Il cd poi contiene altre cose. fantasie. suites, capricci e una Fantasia sopra ” UT.RE.MI.FA.SOl” veramente splendida.
( per gli organisti del NG segnalo che il libretto riporta le indicazioni dei registri e quant’altro usati per l’esecuzione)…molto ben fatto. Incuriosito dall’autore, successivamente ho preso anche altri due cd…della MDG che contengono opere sconosciute di Froberger eseguite da Rampe al clavicembalo, clavicordo e organo. Sono una serie di partite, toccate etc…. Come tutte le cose di questo genere, alcune belle, altre insomma…. Dice Maroney a commento del musicista che era una personalità ” romantica” nata nel momento sbagliato con caratteri di chiaro-scuro che si ripercuotono nelle sue composizioni per ” Klavier”. Una nota di colore su questo autore: a quanto sembra ha composto un pezzo per clavicembalo intitolato ” Memento Mori Froberger; Meditation faite sur ma mort future , laquelle se joue lentement avec discretion” Il che la dice lunga su quanto affermato da Maroney ed a quanto si puòcogliere ascoltando la sua musica. Insomma, non è Bux.
Però a mio modesto parere merita per avere un quadro il piu’ rappresentativo possibile di questo periodo storico. Non so poi cosa ci sia in giro d’altro. Del resto questa lunga chiacchierata non vuole essere assolutamente esaustiva.. Mi sono limitato a fare da archeologo-autodidatta, o quasi. Ho anche, in conclusione, un bel cd della Symphonia (clavicembalo Enrico Baiano) che contiene diversi e bellissimi pezzi per questo strumento, tra l’altro, eseguiti benissimo. ( finalmente un’etichetta italiana)

15 – Georg Bohm : ( 1661- 1733): tedesco, nato in Turingia. Il cd della Naxos che ho contiene alcune composizioni per organo. Davvero molto belle e difficili da eseguire ( alcune moto virtuose). Si tratta di partite, fughe e preludi tutte, nessuna escluse, fantastici. Una scrittura molto scorrevole, non ci si annoia per niente ad ascoltarli ( insomma non è Froberger, il ” romantico”, poverino!!!!). Probabilmente lo stesso Bach conobbe il famoso organista. Insomma questo Bach, conosci qua, conosci là…e poi …… Diciamo che è uno di quegli autori che lo ” ispirarono” per le sue composizioni. Il che la dice lunga sulla bellezza di stile di questo musicista sconosciuto ( almeno a me). Da conoscere.

16- Johan Nokolaus Hanff ( 1665 – 1712): tedesco nato in Turingia Organista-musicista ad Amburgo ed in altre città tedesche. Le sue composizioni ( in totale 6, che rappresentato l’opera omnia che ci è pervenuta) sono in un cd della Cristophorus ( assieme, in questo caso, a quelle di Bruhns). Si tratta di preludi da corali caratterizzati dall’utilizzazione di un cantus firmus con variazioni. ( se ho capito bene). Niente di trascendentale come musica, anche se, a quanto si dice nel commento, la sua musica si caratterizza per l’adozione ripetuta di passaggi cromatici ( e qua mi fermo, si va sul tecnico, non è pane per i miei denti, ma qualche musicista-organista potrebbe dettagliare questi aspetti meglio di quanto non possa fare io), che si discostavano, per l’epoca, dal modo prevalente di scrivere musica All’ascolto si rivelano molto belli.

17- Antonio Soler ( 1729-1783): spagnolo, allievo di A. Scarlatti. Presi questo cd qualche mese fa ( Erato serie Ultima- basso prezzo ), incuriosito da alcune considerazioni che aveva fatto sul suo fandango Kirin ( se ricordo bene, ma a proposito, che fine ha fatto?). Il cd contiene anche, nella interpretazione di Koopman ( e della moglie) i suoi concerti per due organi e in quella del compianto Scott Ross le sue sonate per cembalo. Ascoltai subito il fandango, ma non mi piacque tanto. Non ho mai ascoltato il resto… ( non lo volevo neanche citare , ma mi è capitato tra le mani mentre cercavo altro ed allora, visto che siamo in pieno barocco, anche se non tedesco).

E ora veniamo ai calibri da ’90….quelli che io chiamo i miei ”
gioielli di famiglia”

18 – Heinrich Ignaz Franz von Biber ( 1644 -1704) Come avevo fatto a dimenticarlo? Tutto lo splendore del barocco; l’essenza stessa di questo periodo storico. La sua Missa Salisburgensis è di quanto piu’ magnifico abbia mai ascoltato. Una composizione colossale. Direi che non si conosce la musica barocca se prima non si è ascoltata questa composizione davvero splendida e imponente. Si tratta di una composizione per coro e orchestra a 53 voci. Per la sua esecuzione ( che prevede la dislocazione in varie parti
della chiesa di cori, timpani e trombe), penso che occorra un numero molto elevato di musicisti. Infatti , nel cd che ho si sono uniti il ” Musica Antiqua Koln” e il ” Gabrieli Consort & Players”. ( registrazione live nella cattedrale di Salisburgo, cioè nel posto laddove venne eseguita la prima volta, il che comporta anche qualche effetto riverbero ma se per quella chiesa venne composta è giusto che là venga eseguita). Scrive Paul Mc Creesh: ” come l’Everest domina i suoi contrafforti, la messa Salisburgensis surplombe (non traduco perché non voglio essere impreciso, ma si capisce ugualmente) l’universo della musica policorale e rappresenta il non plus ultra nell’espressione sonora spaziale del potere divino e politico” Del resto venne composta per la Città-Stato di Salisburgo retta di Principi-Vescovi in pieno apogeo dell’età barocca. Essa è quindi una sintesi dei caratter che hanno contraddistinto quel periodo storico in quella Città, sia in campo politico che religioso. Sembrerebbe, per dovere di cronaca, che la sua attribuzione a Biber sia in discussione, ma che importa!! E’ bella musica chiunque l’abbia composta. Da avere assolutamente!!!!!!! (CD Archiv). Altra composizione per coro e orchestra ( ma questa volta il Nostro si è limitato un pochetto sull’organico, in questo caso è a 23 voci soltanto!!) è la Missa Bruxellensis. Anch’essa molto solenne, ma non si può paragonare di certo all’altra.
Segnalo un bel cd: quello di Savall ( Aliavox) che l’ha eseguita e registrata live nella cattedrale di Salisburgo nel 1999 ( prima registrazione mondiale). Il nome, nulla ha a che vedere con la capitale belga, ma è riferito ad essa solo perchè là fu rinvenuto ed è tutto conservato il manoscritto. (io non sono uno storico, nè un filologo, ma se è certa
l’attribuzione a Biber della Bruxellensis, insomma,,,,,anche per la Salisburgensis non ci dovrebbero essere molti dubbi). Da avere assolutamente anche questa. Biber ha poi composto moltissime altre musiche sacre, ma non saprei
dare altri ragguagli, se non per aver letto qualcosa, ma la sua produzione musicale è vasta. Insomma, a chi interessa se li va a cercare. E veniamo alle composizioni per strumenti solisti. Famosissime sono le sue sonate per violino dette ” del rosario”, di difficile esecuzione. Spauracchio di tutti i violinisti. Le Battalie e altre cose per i piu’ svariati strumenti. Cito solo ad esempio, un cd della Erato serie ultima ( quindi costa pure poco) che contiene alcune di queste cose. Poi non so…io questi tre ho. Non ho approfondito perchè ci vorrebbero a disposizioni capitali non indifferenti!!

19- Johann Kuhunau ( 1660-1722 ): Inizio col dire che fu il predecessore di Bach alla Tomaskirche di Lipsia. Non si può certamente considerare un ” minore” e probabilmente non si può parlare neanche di autore ” barocco” Da ascoltare assolutamente il suo Magnificat che si trova assieme a quelli di Bach e Zelenka in un cd della Bis nella magnifica interpretazione di Suzuki. Nulla da invidiare a quello del piu’ famoso conterraneo Bach. Si tratta della piu’ grande composizione di questo autore e per la sua esecuzione si avvale di un organico non comune anche per l’epoca in cui venne composto. Altra famosissima composizione di questo musicista sono le 6 sonate bibliche, per Klavier. Primo esempio di musica descrittiva ed appunto descrivo alcune scene bibliche: il combattimento tra Davide e Golia, etc etc.. L’esecuzione che ho è quella di John Butt e sono eseguite ( non so con che criterio) al clavicembalo, al clavicordo e all’organo. Altra cosa molto bella sono le sonate, sempre per Klavier ( ed anche qua l’esecuzione e dello stesso John Butt sugli stessi strumenti), dette: Frische Clavier-Fruchte. In questo caso si tratta di 7 sonate, una. per ogni giorno della settimana. Sono molto belle ed eleganti. Sembra che tali sonate abbiano avuto un’influenza sullo stesso Handel quando compose i suoi concerti grossi dell’op.6. ( concerto il la minore). Insomma, per farla breve, a me sono piaciute tutte quante, nessuna esclusa anche se debbo dire che, al suono del clavicordo ancora ci debbo fare l’abitudine. ( ma chi lo ha inventato?) Per quanto riguarda, invece, le composizioni sacre, ho reperito un cd della Hyperion ( esecuzione del King’s Consort ) che contiene una serie di cantate su motivi luterani. Fantastiche!!!!!!!!!!!! Non dico altro. Da conoscere assolutamente.

20- Johann Ludwig Krebs ( 1713-1780) Grande contemporaneo di Bach tanto è vero che alcune composizioni di Bach per organo probabilmente sono da attribuire allo stesso Krebs invece che a Bach, o anche il contrario. Ho solo 3 cd ( e non so se è tutta l’opera omnia) di musiche per organo di questo autore. Si tratta di cd della Sarx record: all’organo Riccardo Doni. Le registrazioni sono state effettuate sull’organo Silbermann della cattedrale di Basilea ( come dire la Ferrari degli organi barocchi) Uno degli autori piu’ importanti del periodo barocco per le musiche per organo. Anche in questo caso, rimane pur sempre un ” minore” rispetto al suo piu’ grande contemporaneo. Anche se nella sua produzione ( e l’ho notato dagli ascolti ripetuti) si possono cogliere aspetti piu’ improvvisativi rispetto al rigore diaBach. Un grande allievo del sommo. Merita un ascolto.

21- Johann David Heinichen ( 1683 – 1729 ) allievo di Kuhnau nella Tomaskirche di Lipsia. Lavora come musicista di corte a Dresda. A quanto ho potuto sapere ha scritto moltissime composizioni sia profane che sacre. Tra le sacre mi sento di segnalare, ma solo perchè le ho in cd e quindi ascoltati, il suo Te Deum, la Messa n. 9 e un Requiem (la
prima composizione è inserita in quel cd della Carus di cui ho parlato precedentemente), mentre la messa n. 9 è sempre in un cd Carus assieme al Te Deum di Zelenka.
Sono tutte delle belle composizioni. Altra cosa che merita sicuramente una menzione sono i suoi concerti grandi per orchestra scritti quale musica per la corte di Dresda. Si possono paragonare, per intenderci ai concerti grossi di Corelliana memoria. Ed infatti il buon Heinichen fece un viaggio in Italia accompagnando il suo augusto ” datore di lavoro” principe di Sassonia. Meritano anche per la presenza di parti solistiche di strumenti a fiato . Di genere molto allegro. Poi non so cosa ci sia ancora in giro su questo autore, ma penso che di cose interessanti ancora ce ne saranno da scoprire. Non riesco a trovare, ahimè, dove cavolo ho messo il doppio cd di questi concerti. Ho solo trovato un cd che comprai sotto Natale che contiene una selezione di questi concerti nell’interpretazione del Musica Antiqua Koln (un nome, una garanzia, come si suol dire). Stavo dimenticando le composizioni per organo che sono la trascrizione di opere strumentali. Tali composizioni per organo si trovano in un cd che ho reperito a fatica dell’etichetta Ambitus: all’organo Laura Cerutti sul bellissimo organo barocco della chiesa dell’abbazia imperiale di Weissenau ( oggi Ravensburg).

22- Jan Dismas Zelenka ( 1679- 1745): boemo di nascita; Lavora anche lui alle dipendenze del principe elettore di sassonia a Dresda. Nominato successivamente e fino alla sua morte direttore della musica da chiesa presso quella corte. Devo subito dire che il suo Magnificat (che è stata la prima composizione che ho acquistato e che si trova il quel cd della BIS -Suzuki che ho citato precedentemente è veramente magnifico. Incuriosito dalla bellezza della composizione, poi presi anche un ciclo di sue messe dedicate alla SS. Trinità: Missa Dei Patris, Missa Dei Filii e Missa Sanctissimae Trinitatis. Belle tutte quante e mi sento di consigliarle agli amanti del genere. L’ultima composizione, non credo che si trovi facilmente in Italia. Si tratta infatti di una piccola etichetta di Praga: la Matous; per chi fosse eventualmente interessato la può trovare sul sito di Musicabona. Poi c’è anche da menzionare il suo Te Deum su etichetta Carus (insieme alla messa n. 9 di Heinichen). E veniamo all’oratorio : Sub olea pacis et palma virtutis.
Avete presente la musica di Handel di questo genere? Tal quale. Si trova solo su etichetta Supraphon. ( 2 cd). Si tratta, a quanto ho avuto modo di capire leggendo il libretto
accluso di un lavoro allegorico composto per celebrare l’incoronazione di Carlo V che avvenne a Praga in quegli anni. ( meno male che con Mozart iniziò l’affrancatura, per così dire, dei musicisti dal potere temporale e religioso dell’epoca, se no avremmo avuto solo composizioni per corti e regnanti vari). La storia allegorica rappresentata in questo oratorio è abbastanza complessa. Se avrete voglia di ascoltarlo ( e merita effettivamente tantissimo), ve la leggete direttamente nel libretto. Ho anche un cd di lavori orchestrali sempre dell’etichetta Supraphon, veramente molto belli. Si tratta di composizioni i cu manoscritti sono stati per molti anni custoditi gelosamente a Dresda. Li ho ascoltati proprio oggi e li ho trovati magnifici tutti quanti. Poi non so cosa altro abbia composto questo musicista e cosa si possa reperire in giro. Non mi sono interessato oltre.

E da buon ultimo, ma volutamente lasciato alla fine, probabilmente il piu’ mportante di quelli che ho citato in questa faticosa maratona:

– Dietrich Buxtehude ( 1637-1707)

Ricordo che quando ascoltati per la prima volta alcune sue composizioni per organo rimasi sorpreso abituato ad ascoltare Bach con il suo rigore stilistico. Sembravano cose improvvisate ad un orecchio profano come il mio. Poi, anche su consiglio di Vince, presi la sua opera ominia per organo ( in 6 cd), che penso si trovi facilmente ( io l’acquistai su Amazon), ma attenzione dello stesso organista ( di cui adesso non ricordo il nome, ma è danese ) vi sono due raccolte che si differenziano molto anche nel prezzo.
MI ha promesso che me la suona live sul suo monumentale organo alla prima occasione ( e non mi può dire di no in quanto gli procurai anche lo spartito. Piano piano presi ad ascoltare l’organo di Bux….. Che dirvi una vera fulminazione!!!!! E’ bellissimo….. Oserei dire, che in alcuni momenti preferisco ascoltare Bux che Bach
…..
Sul libretto accluso ai cd sono riportati commenti tecnici sulle sue composizioni che vi risparmio (discorsi per tecnici sui temperamento: mesotonico e ben temperato che porterebbero a suddividere l’opera organistica di Bux in due grandi periodi storici). Un’altra cosa da assolutamente non perdere sono le sue cantate che io possiedo nell’interpretazione di Koopman. Per chi avesse anche voglia di fare paragoni su diverse esecuzioni segnalo anche l’opera omnia per organo incisa per la MDG da Harald Vogel su organi storici di Lubecca e Norden ( previa accordatura di detti strumenti in un modo che non ho capito).

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Mi sembra di non dimenticare altri la cui musica conosco direttamente….eventualmente integro. Voglio precisare che questi due post, che mi sono costati tanta fatica
a scrivere ( solo oggi 15 ore di lavoro al PC) e sono tutta farina del mio sacco ( ma si capiva sicuramente, con la dovuta precisazione che alcune cose le ho tratte dai libretti acclusi ai cd), non vogliono offrire un panorama esaustivo. Come dissi all’inizio, ad un certo punto della mia vita, decisi di interessarmi a un periodo musicale ben circostanziato sia nel tempo che nello spazio. Presi come riferimento Bach e da lui iniziai a scendere, e un po’ anche a salire. Poi un autore, come si dice, tira l’altro. Come già mi hanno fatto notare a commento del precedente post, mancano tantissimi autori che non ho appositamente ignorato: di alcuni di questi fino a poco fa ignoravo l’esistenza, quindi non ho mai ascoltato la loro musica. Penso di aver fatto un buon lavoro di ” archeologia”, sia per me che, riportando queste poche notizie, anche per gli amanti della Musica.
Tanti ne mancano: colmerò le lacune appena possibile e appena le finanze me lo permetteranno. A questo punto, non ho più nulla da dire. Lascio volentieri la parola agli esperti che se vogliono, potranno meglio articolare e precisare o correggere quanto da me riportato e spiegare anche alcune cose che non ho capito. (varie domande sono disseminate qua e là)

Articolo a cura di Giuseppe Maniscalco.

Lo studio in una borsa.

17 febbraio 2005

Per i musicisti interessati a studiare all’estero il Ministero degli esteri mette a disposizione diverse borse di studio offerte da Istituzioni pubbliche estere, università, centri di ricerca, archivi, centri culturali e da Organizzazioni Internazionali.

Per i musicisti interessati a studiare all’estero il Ministero degli esteri mette a disposizione diverse borse di studio offerte da Istituzioni pubbliche estere, università, centri di ricerca, archivi, centri culturali e da Organizzazioni Internazionali. Gli studenti potranno segurte corsi presso Università o Istituti superiori stranieri (statali o legalmente riconosciuti), per effettuare ricerche presso archivi, centri culturali, biblioteche, laboratori e per seguire corsi di lingua presso centri specializzati Possono partecipare alle domande gli studenti che non abbiano superato i trentacinque anni, in possesso di titoli di studio richiesti, un ottimo curriculum e ovviamente la conoscenza della lingua straniera. A questo si deve aggiungere un programma di studio dettagliato che si intende seguire, delle lettere di presentazione e, per “gli artisti” anche registrazioni di brani musicali. E’ possibile inoltrare anche delle domande (più semplici) per la frequenza di corsi estivi. Le domande dovranno essere inviate secondo le modalità richieste e entro il termine indicato da ciascun paese o organizzazione internazionale offerente all’indirizzo del Ministero Degli Affari Esteri: D.G.P.C.C. – Ufficio VI Piazzale della Farnesina 1 – 00194 ROMA; o potranno essere consegnate a mano all’Ufficio Corrieri del Ministero degli Affari Esteri.
Le domande verranno poi verranno esaminate da commissioni miste composte da rappresentanti degli Stati o delle Organizzazioni Internazionali offerenti, da rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e da esperti nelle varie discipline. I candidati potranno conoscere gli esiti delle selezioni effettuate telefonando all’URP del Ministero Affari Esteri dalle 9.00 alle 16.00 (tel.: 06 36918899).
Informazioni: http://www.esteri.it.

Francoforte: Musikmesse 2005

17 febbraio 2005

Salone internazionale per strumenti musicali, software musicale, hardware di computer, edizioni musicali ed accessori, dal 6 al 9 aprile 2005 a Francoforte sul Meno

Il mondo musicale si troverà dal 6 al 9 aprile alla Musikmesse di Francoforte: “Rhythm’n Business” – il motto di Musikmesse 2005 ne illustra nello stesso tempo il programma. Più di 1.400 produttori e distributori originari di tutti i paesi del globo hanno già prenotato i loro stand. Quattro giorni di Salone sono a disposizione degli espositori per mostrare le loro novità e i loro prodotti. La direzione del Salone ha nuovamente adottato la durata di quattro giorni, una innovazione bene accolta sia dagli espositori sia dai visitatori, prolungando di un’ora l’orario quotidiano d’apertura. Gli strumenti musicali, il software musicale e l’hardware di computer, le edizioni musicali e gli accessori verranno esposti, come l’anno scorso, in dieci padiglioni nella parte occidentale del quartiere fieristico di Francoforte e disposti in base alle categorie merceologiche. Si conta su particolari impulsi nel segmento del software e dell’hardware per la produzione e la lavorazione di musica elettronica (padiglione 5.1 e Forum 0): gli esperti della musica digitale e i grandi del settore dall’A come Apple Solution Experts Audio e partner fino all’Y come Yamaha presentano i loro nuovi apparecchi e programmi di computer, che consentono di procedere alla composizione, alla notazione, al sampling e al missaggio al computer o al laptop nel modo più autentico e flessibile possibile. Il ministero tedesco dell’Economia e del Lavoro attribuisce quest’anno in una delle due categorie il Premio Tedesco per Strumenti Musicali a un corno doppio in fa-si quale capolavoro artigianale. Nella seconda categoria, il Premio viene attribuito ad un mandolino di un costruttore tedesco di strumenti musicali. Gli strumenti premiati verranno esposti nel padiglione 6.1, nell’aria riservata agli strumenti a pizzico ed ad arco. Una serie di premi conferiti dalla stampa e dal settore mette in rilievo i più eminenti strumenti e prodotti musicali, tra cui i premi di lettori come il Tastenwelt Product Award o gli International Press Award di Musikmesse – redattori di più di 50 riviste specializzate di tutto il mondo giudicano prodotti particolarmente buoni. Per poter allestire gli eventi degli espositori, concerti e workshop, oltre al forum di discussione “Musikmesse-Forum” nel padiglione 3.1 e all’autentico capannone per festival “Agora-Stage” davanti al padiglione 4, Musikmesse mette quest’anno a disposizione anche “Festhalle” per il vasto programma della rassegna. “Musikmesse, una piattaforma di marketing per tutto quanto è attinente alla musica, si concepisce da intermediario tra gli attori commerciali di questo mercato da un canto e le forze della società sul piano della politica culturale e della pedagogia musicale dall’altro” ecco come Wolfgang Lücke, Event Manager di Musikmesse, descrive la funzione di questo Salone. Musikmesse è il massimo Salone internazionale del settore degli strumenti musicali. All’edizione precedente, 1.494 aziende di 50 paesi hanno presentato strumenti musicali, software musicale, hardware di computer, edizioni musicali ed accessori. I prezzi per i visitatori, l’orario d’apertura e le offerte di servizio sono valide anche per il Salone internazionale Prolight + Sound, che si svolge parallelamente.

Ulteriori informazioni sono reperibili su Internet alla pagina web www.musikmesse.com

Messe Frankfurt Exhibition GmbH
Ludwig-Erhard-Anlage 1
60327 Frankfurt am Main, Germania
Tel. +49 69 75 75 – 0
Fax +49 69 75 75 – 64 33
www.messefrankfurt.com
info@messefrankfurt.com

Cremona Mondomusica 2004

19 settembre 2004

Salone degli Strumenti Musicali d’Artigianato e degli Accessori per Liuteria.
8-10 Ottobre 2004 Fiera di Cremona

Uno stralcio del programma:

Venerdì 8 Ottobre:

  • ore 11.00: Salvatore Accardo presenta la prima edizione della Rassegna “Andrea Amati” per giovani violinisti. Sala Guarneri del Gesù.
  • ore 12.00: Concerto in movimento per liuteria contemporanea. Mario Brunello, violoncello e Trio d’Archi dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Concerto trasmesso in diretta da RAI RADIOTRE.
  • ore 16.30: Rostropovich incontra il pubblico. Coordina Sandro Cappelletto. Sala Guarneri del Gesù.
  • ore 17.00: Presentazione Volumi “Italian and French Violinmakers”. Sala Stradivari.
  • ore 21.00: Concerto inaugurale di Cremona Mondomusica. Auditorium Camera di Commercio di Cremona.

Sabato 9 Ottobre:

  • La Presidente dell’Associazione dei rappresentanti italiani di Artisti e Spettacoli, Denise Petriccione e Maria Bruzzese di ORIA sono a disposizione dei giovani musicisti per informazioni sulla carriera concertistica. Sala Amati
  • ore 10.30: Convegno “L’alta formazione di Europa: gli strumenti ad arco”. Sala Guarneri del Gesù
  • ore 10.00-13.00 e 14.00-18.00: Masterclass di violoncello e musica con Rocco Filippini. Sala Stradivari (lezioni aperte al pubblico). Sala Stradivari.
  • ore 15.00: Jose Luis Romanillos incontra il pubblico. Il grande maestro spagnolo presenta il suo lavoro di costruttore e studioso di chitarra. Sala Monteverdi.
  • ore 15.00: Incontro “Strumenti Musicali: mercato tra passato e futuro. Valutazioni, stime, tutela assicurativa e non”. Sala Guarneri del Gesù.
  • ore 21.00: “Tributo a Giovanni Francesco Pressenda e i suoi allievi”. Sala Guarneri del Gesù.

Domenica 10 Ottobre:

  • ore 10.00: Convegno promosso dall’Associazione Italiana Organari. Sala Guarneri del Gesù.
  • ore 10.00-13.00: Masterclass di violoncello e musica da camera con Rocco Filippini (continuazione). Sala stradivari. Lezioni aperte al pubblico.
  • ore 14.00: Presentazione del volume “Traitè de Lutherie” di François Denis. Sala Guarneri del Gesù.
  • ore 15.00: Presentazione del libro “Camillo Sivori” carteggi del grande violinista e compositore allievo di Paganini. Sala Guarneri del Gesù.
  • ore 15.00: Strumenti a confronto: audizione su violoncello storico e contemporaneo. Sala Stradivari.
  • ore 16.00: Presentazione Organizzazione Yamaha Musica Italia.
  • ore 16.00: Presentazione volume “Violin and Laute Makers of Venice 1640-1760”. Sala Guarneri del Gesù.
  • ore 17.00: Concerto Quintetto di Ottoni.

Informazioni:
www.cremonamondomusica.it
www.cremonafiere.it