29 gennaio 2006
In occasione dell’importante acquisizione del Violoncello ”Cristiani” da parte della città di Cremona, pubblichiamo un pregevole articolo di Charles Beare su questo leggendario strumento.
Il violoncello ”Cristiani” è uno strumento eccezionalmente bello e storicamente assai importante. Venne infatti costruito da Antonio Stradivari nel 1700, e per il liutaio cremonese segnò – insieme all’altro violoncello realizzato nello stesso anno e ora nella Collezione Reale di Madrid (ma non nelle stesse buone condizioni di questo) – il passaggio dai grandi formati realizzati nell’ultimo decennio del 1600 secondo la scuola degli Amati verso quel modello di violoncello che lo stesso Stradivari chiamò “forma B”, che è considerato come il modello perfetto di violoncello e perciòuna delle più geniali creazioni stradivariane. L’acero del “Cristiani” è quanto di più bello si possa trovare, e l’abete rosso della tavola possiede la venatura ideale. Le proporzioni dello strumento, le curve del suo contorno, il posizionamento dei fori di risonanza, il maestoso riccio sono tutti elementi che concorrono a determinare l’eccellente fattura e la perfetta armonia di quelloche si può considerare uno dei più bei violoncelli realizzati da Antonio Stradivari. Anche la vernice, di un intenso color rosso bordeaux e di perfetta trasparenza, concorre a conferirgli un aspetto magnifico.
Si ritiene che questo violoncello sia giunto in Francia alla fine del XVIII secolo e che sia appartenuto a Jean Louis Duport (1749-1819), il grande violoncelli sta francese che possedeva anche lo Stradivari a cui venne dato il suo nome e che ora appartiene Mstislav Rostropovich.Tramite il liutaio parigino Sébastien Auguste Bernardel, detto Bernardel Père, entrò in possesso di Lisa Cristiani, la giovane violoncellista per la quale Mendelssohn scrisse la sua Romanza senza parole in Re Maggiore op. 109, e che morì nel 1853, a soli 26 anni di età. Fu successivamente posseduto da un amatore di nome Benazet, prima di essere venduto a Hugo Becker, noto violoncellista e didatta, nel 1885. Nel 1894 pervenne alla ditta londinese W. E. Hill and Sons, che lo vendette a Charles Oldham e C. B. Lutyens, entrambi collezionisti, prima di passare a Lewis Bruce nel 1936. E’ dalla nipote del Sig. Bruce che il “Cristiani” ora giunge a Cremona grazie alla Fondazione Walter Stauffer, che l’ha acquistato per depositarlo in comodato presso la collezione ‘Gli Archi di Palazzo Comunale’, dove si può ammirare.
Scrisse nel 1894 Arthur Hill della ditta W. E. Hill and sons: ‘Il violoncello Stradivari di Becker, che appartenne alla Cristiani, è uno dei migliori, e non vene sono di più belli per colore né per la qualità del legno’. Quando lo stesso Arthur Hill mostrò il violoncello a Gregor Piatigorsky nel 1933 annotò nel suo diario che il giovane virtuoso russo rimase ‘senza parole’. aggiungendo che riteneva che nessuno avrebbe potuto smentire il giudizio di suo fratello Alfred Hill, secondo il quale questo strumento costituisce ‘uno degli esemplari più belli dell’opera del grande Maestro’.Charles Beare
Nota: Articolo apparso su ‘Cremonaliutaria’ n° 2/2005, periodico dell’Ente Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco.