26 ottobre 2006
Gran finale per Il Festival Anima Mundi: Mariss Jansons dirige la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks
Ad una delle principali orchestre europee – Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks – con la direzione di Mariss Jansons è affidato il concerto di chiusura della sesta edizione del Festival Anima Mundi in programma sabato 28 nella Cattedrale di Pisa.
Un’occasione da non perdere – Rai Radio Tre registrerà il concerto – che contribuirà a far ricordare il programma dell’edizione 2006 del Festival Anima Mundi, stilato da Sir John Eliot Gardiner per onorare la grandezza e sontuosità della Piazza dei Miracoli e per la Cattedrale in particolare.
L’Orchestra Sinfonica e il Coro della Radio di Baviera devono il vastissimo repertorio ai direttori che si sono succeduti dal loro anno di nascita, il 1949, ma anche all’enorme flessibilità e sicurezza stilistica di cui sono dotati i musicisti che ne fanno parte. L’Orchestra vanta una serie di direttori stabili che portano i nomi indimenticabili di Rafael Kubelík, dal 1961 al 1979 e di Sir Colin Davis, dal 1983 al 1992; e successivamente, dal 1993 al 2002, Lorin Maazel. Un nuovo, felice capitolo iniziò nell’ottobre del 2003, quando il candidato favorito tra tutti i musicisti, Mariss Jansons, assunse il ruolo di Direttore Stabile del coro e della orchestra, riuscendo immediatamente a creare un’eccellente atmosfera , che ha portato a nuovi e straordinari risultati artistici. Tra questi, la presenza al Festival di Pasqua di Lucerna quale Orchestra in residence fino al 2008.
Jansons ha diretto e dirige le più importanti orchestre europee e extraeuropee, con un curriculum eccezionale nel quale brilla la “Stella del Reale Ordine Norvegese al Merito”, la laurea onorifica dell’Accademia musicale di Oslo nel 2003 e la medaglia Hans von Bülow dell’Orchestra Filarmonica di Berlino. Nel 2004 la Royal Philharmonic Society di Londra lo ha nominato ‘Conductor of the Year’ e nel gennaio 2006 il Midem di Cannes lo ha nominato ‘Artist of the Year’.
Sarà quindi un concerto prezioso che Pisa si appresta a onorare nel migliore dei modi. Il 1813 è una data di riferimento per questa serata musicale: in quell’anno nacque Wagner e in quell’anno Beethoven compose la Settima Sinfonia. Proprio di Wagner – direttore di leggendarie esecuzioni di Beethoven – è la definizione che descrive la partitura “una apoteosi della danza” e infatti la Sinfonia n .7 si discosta dalle precedenti per la fusione di forme diverse, quella sinfonica e quella della suite di danze, che creano in alcuni momenti quasi un gioco illusionistico. Tale affermazione ha però allontanato la Settima dal suo nucleo generativo: che non è affatto la danza, né astratta, né concreta, né sublime, né volgare, bensì, come ognuno può facilmente constatare con le proprie orecchie, il ritmo. Il concerto si apre con due celebrati brani wagneriani – l’ouverture del Tännhauser e il Preludio e morte di Isotta.
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di Susanna Persichilli